Anni fa per lenire il dolore di un lutto familiare, iniziai a scrivere. Non mi aspettavo nulla e quasi per gioco inviai un brano a un concorso. Dimenticai la cosa e continuai con il mio lavoro di impiegata e madre. Tre figli non sono pochi. Potete immaginare la mia gioia quando mi arrivò una telefonata dicendomi che il brano spedito era arrivato terzo e quindi andava di diritto nella antologia di XXXX.
Non mi montai la testa, ma decisi di scrivere un libro. Avrei così coronato un mio antico sogno.
Dopo anni, impiegando il denaro lasciatomi da mia madre, riuscii ad avere tra le mani il mio primo libro. Mi sembrava di toccare il cielo con un dito, l’immagine di copertina era un disegno di mia figlia più grande, uno splendido cigno che usciva dall’acqua. Stupendo!… ma allora non sapevo cosa mi aspettava.
La mia inesperienza mi faceva vedere le cose molto semplici. Una serie di telefonate, alcuni giri nelle librerie e il gioco era fatto. Così pensavo. Armata di tanto entusiasmo iniziai l’iter burocratico per la vendita di quella mia dolcissima creatura. Dolcissima? Non a caso dico questo, visto che si tratta di una trilogia di racconti d’amore.
Tutte le telefonate andarono a vuoto, alcune a malo modo. (la gentilezza spesso è un optional) IL mio entusiasmo si dimezzò, ma avevo ancora una carta da giocare. Sarei andata di persona in ogni libreria della zona limitrofa con il mio prezioso carico. Dopo un giro massacrante multicolore, una cosa era chiara. Nessuno voleva trattare con l’autore, ma solo con i distributori.
Poco male pensai. C’è solo un passaggio in più. Una vocina dentro me scuoteva la testa allentando la presa, ma io imperterrita la tenevo ben salda.
Dopo vari tentativi ecco che una persona gentile mi dedicò un briciolo del suo tempo. Mi ascoltò e dopo che seppe che ero una “esordiente”, che avevo “solo” 150 copie da piazzare, con voce tranquilla mi rispose: ” Mi spiace. Purtroppo lei è una esordiente. Se per le sue tasche 150 copie sono tante per noi è una goccia nell’oceano, noi prendiamo in considerazione solo migliaia di copie. Cerchi un editore a modo che si occupi della distribuzione e buona fortuna”
Fosse facile pensai, lasciando che anche l’ultima parvenza di entusiasmo dopo un ironico sorrisino chiudesse la porta lasciandomi solo un magone in gola.
Cosa potevo fare io, granello di sabbia in un deserto, se “ai grandi” non bastava neppure il loro nome, ma pubblicizzavano il loro prodotto a destra e manca occupando spazi tv e giornali?
Mi pungeva anche lo sguardo abbastanza eloquente dei miei figli…
Guardai la pila di libri nello scatolone e qualcosa mi si ribellò dentro. Non poteva finire così miseramente, non avrei permesso che il mio sogno finisse nella spazzatura o marcito in soffitta.
Passò del tempo e dopo aver rimuginato a lungo ecco l’idea che mi ridiede il sorriso. (se avessi tanti soldi quanto le idee e la fantasia, il più grande magnate sarebbe un pezzente al mio confronto)
Presi il telefono e questa volta non era per chiedere, ma per dare. Per essere più precisi regalare!
Avete letto bene. Regalai più di cinquanta copie a biblioteche sparse sul territorio nazionale divertendomi a scegliere le città coprendo dal Piemonte alla Sicilia. (non vi tornano i conti?.. beh alcune le ho regalate a parenti e amici e alcune .. sì ..sì..le ho vendute)
Quanta soddisfazione nel ricevere la loro risposta! Quanta gioia nel ricevere una cartolina di una bellissima biblioteca pensando che il mio modesto “figliolo” avrebbe occupato un angolino in una di quelle preziose, luminose stanze sotto lo sguardo vigile di statue stupende e pavimenti di marmo tirati a lucido… confesso che piansi…
Vi chiedete se ho continuato a scrivere? avevo deciso di lasciare perdere, in fondo il mio sogno lo avevo realizzato, ma ogni volta che staccavo la spina, mi succedeva qualcosa che mi “obbligava” a continuare. Alcune poesie scelte per diverse antologie, l’incitamento di alcune persone che credono in me. In ultimo, un concorso tra centinaia di persone a cui non pensavo più e che invece sono risultata vincitrice assoluta. Sono sempre 150 copie, ma questa volta non ho speso nulla 🙂 (la pubblicazione, il premio) … poi ci penserà l’editore …
credete al destino?.. io sì. chissà che un giorno… con un pizzico di fortuna quel circolo vizioso non si spezzi…
ciao a tutti
Lara Swan
ciao Lara Swan,
la tua lettera mi riempie di speranza. Grazie.
Non che sia una scrittrice, ma la vita a volte ci mette alla prova. La tua testimonianza mi invita a non demordere, proprio oggi che ho addosso la stanchezza di una settimana e mi ritrovo sola nella mia casetta senza tanto entusiasmo per il futuro.
Auguri per il tuo futuro.
Lilli.
ciao lilli,
comprendo la tua solitudine…
la lettura, aggiunta da qualche anno allo scrivere, mi ha aiutato tantissimo a superare momenti davvero difficili. sono felice della tua presenza e ti ringrazio. ascoltiamo quella vocina che ci dice “forza!”
un sorriso. ciao, lara
p.s.
di che genere sono i tuoi scritti?
Cara Lara, la tua testimonianza è davvero fantastica! Riuscire ad emergere in un campo così selettivo come quello letterario è davvero una vittoria.
Io ho parcheggiata da più di un anno una storia che desidero finire, prima o poi, solo che la mia ispirazione non è costante. Mi capita di scrivere dieci pagine in una settimana e poi stare ferma per mesi. Quando però riprendo in mano la storia la rileggo dall’ inizio e ci trovo sempre da aggiungere o cambiare un sacco di cose. Così, in sostanza, il racconto rimane bloccato più o meno nello stesso punto. E io perdo fiducia e volontà nell’ ultimarlo.
Sarà anche perchè scrivere non è la mia unica passione, va sommata a quella per la scultura e per il disegno. Qualche anno fa coltivavo l’ idea di realizzarmi come illustratrice per libri d’ infanzia. Con una collega e appassionata di disegno come me siamo andate alla fiera del libro di Bologna con la cartella dei disegni al seguito per mostrarli negli stand.
Ci è stato consigliato di scrivere e di illustrare una storia da noi inventata e poi spedirla alle varie case editrici. Non l’ ho ancora fatto, a volte il quotidiano lavoro e la vita di tutti i giorni assorbono ed assopiscono i sogni. Invece sarebbe giusto continuare a crederci e chissà che la tua esperienza possa risvegliare in me la voglia di realizzarmi come veramente vorrei. Ciao
cara Neda che gioia la tua lettera!!
Mi sono ritrovata in tutto quello che dici, per mesi il vuoto totale e in pochi giorni un fiume di parole. In quanto alle correzioni e rifacimenti sono come Penelope, tesso e disfo in contiuazione, tanto è vero che sono anni che lavoro al mio primo vero romanzo. (per tantissimi mesi mi sono trovata ferma al 17 capitolo e solo in questi giorni sono riuscita a procedere, come vedi non sei la sola)Sono in dirittura di arrivo, ultimi capitoli, ma so già che lo riprenderò dall’inizio per ampliare la parte psicologica dei personaggi, forgiare il loro carattere, rendere più “viva” la loro essenza, insomma devono uscire dalle pagine e intrufolarsi nel cuore e nella mente del lettore affinchè diventino un tutt’uno.
Non sono mai contenta di quello che scrivo o come lo scrivo, (conosco i miei limiti)soppeso ogni parola scrutando il volto e l’anima delle mie creature, tanto che alla fine, ti confesso mi spiace lasciarli andare e mettere la parola fine. Che emozione quando dici che desideravi fare l’illustratrice di libri per l’infanzia. I brani che hanno vinto nel mio libro “la forza della solitudine”sono autobiografici e parlano della mia tenera età (non sempre felice purtroppo, sai, tipo Candy Candy)chi li ha letti mi ha detto che sarebbero magnifici se illustrati per i bambini di una scuola o addirittura disegnati a fumetti. cara ragazza disegna! non lasciare andare questa vena stupenda che unita a, scrittura e scultura ti arricchiscono e ti formano alla grande. Ci sono periodi di stanchezza, di avvilimento in cui tutto sembra inutile e ci sentiamo incapaci e vuoti, ma diamoci il tempo che occorre perchè proprio in quei momenti non ci rendiamo conto che stiamo “creando” nei meandri più reconditi della nostra mente. Come spuma del mare risalirà alla coscienza e l’entusiasmo busserà alla porta del nostro fare. Coraggio! Facciamolo per noi stessi! Se ci mettiamo il cuore sono certa che porterà frutto. Non importa se il risultato non sarà imponente e maestoso come il giardino del re Sole, ma sarà un piccolo giardino segreto per le persone che abbiamo accanto, è certo che sarà una gioia condividerlo. Il mio sogno e pensiero è: “se con i miei scritti,riesco a lenire la solitudine anche di una sola persona, a darle un attimo di evasione, la mia felicità è immensa”. cara Neda grazie. scrivi! dipingi! crea sculture! 🙂
ciao, un abbraccio. lara
p.s.
bello il tuo nome, degno di un romanzo di Liala. quasi quasi te lo prendo in prestito per un mio personaggio futuro… vuoi? ciaooo
Carissima Lara, sono davvero contenta che tu mi abbia risposto.
Mi dispiace che tu non abbia potuto vivere un’ infanzia serena. Io invece la mia la ricordo come l’ unico periodo veramente felice e spensierato. Le difficoltà sono arrivate più tardi , con l’ adolescenza. Sin da bambina sono sempre stata particolarmente sensibile e questo crescendo non mi ha aiutata molto.
Comunque la passione per il disegno soprattutto, mi ha sempre accompagnata in qualsiasi periodo della mia vita ed è una cosa bellissima perché oltre ad essere un passatempo piacevolissimo e utile per tenere lontana la noia, è soprattutto una valvola di sfogo, un modo per estrapolare l’ interiorità e trasformarla in un oggetto.
Per quanto riguarda il disegno e la scultura ho esposto assieme ad altre persone dalla vena artistica a qualche piccola mostra istituita dal mio comune. E’ stata un’ esperienza emotiva importante per me, temevo non essere all’ altezza invece i miei lavori hanno ricevuto una critica positiva. Anche se non arriverò da nessuna parte resterà comunque per me una piccola soddisfazione.
Sai, ho proprio voglia di ricominciare a scrivere, la mia è solo una storia di animali, all’ inizio doveva essere brevissima per poterla illustrare, ma i personaggi avevano troppe cose da dire e così mi dovrò far accompagnare da loro ancora per molte righe.
E’ bellissimo creare qualcosa di personale e intimo con quello che sentiamo nell’ anima. A volte penso ai miei piccoli leoni di gesso (gli unici che sono riuscita a piazzare in un negozio a Venezia proprio per la loro caratteristica commerciale). Li immagino nelle case delle persone che li acquistano, in America, in Francia, chissà. Porteranno sempre impresse sotto la base le mie iniziali.
Così una piccola parte di me sarà lì, anche quando io non ci sarò più. Una piccola goccia di immortalità.
Mi piacerebbe molto leggere i tuoi scritti, sicuramente pieni di sentimento e poesia. E magari un giorno scoprire nella libreria vicino casa un bellissimo libro di Lara Swan con una ragazza di nome Neda come protagonista. Sarebbe fantastico!
A prestissimo, ciao!
ciao carissima, sono contenta tu senta il desiderio di ricominciare a scrivere. wow!!
complimenti per le mostre che hai fatto, tifo per te. e se vedrò un leoncino di gesso nelle vetrine.. guarderò sotto la base 🙂
Se sei curiosa di leggere qualcosa di mio, vai su google e digita il mio nome, mi troverai.
In bocca al lupo!!
🙂 ciaoo
salve,ho trovato questo sito per caso,e leggendo mi sono accorta che c’e una persona con il nome NEDA.sono rimasta molto sorpresa,visto che anche io mi chiamo cosi,ed è la prima volta che vedo che c’e qualcun’altro con il mio stesso nome.se per caso sai l’origine di questo nome,mi farebbe piacere saperlo,visto che le ricerche che ho fatto sono piuttosto vaghe.un saluto speciale per Neda…da Neda…