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Lettera pubblicata il 8 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria grazia.
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Perché è li che sono le persone, non esistono altre dimensioni, dovresti saperlo, visto l’età che ti ritrovi.
Raffy non mi sono mai piaciuti gli stereotipi, un conto è dire che ti vuoi godere la vita come se fosse l’ultimo giorno, un conto dire che pensi sempre alla morte, puoi apprezzare la tua giornata anche non pensandoci, vivi come vuoi io adesso devo pensare a lavorare e andare avanti, salvo incidenti o malattie camperò ancora e vorrei farlo dignitosamente.
Ragazzi a me di sapere perchè dobbiamo a tutti i costi sottrarre spazio per conservarci corpi decomposti alla fin fine mi importa poco. piuttosto… se qualcuno di voi conosce un esperto mondiale in cure per la giovinezza me ne fornisca gentilmente il nominativo. perchè sarà pure sbagliato, ma io non voglio nè invecchiare e nè morire. insomma, io voglio LA MIA vita, non quella di un altro o di un’ altra, perchè in questa vita e in QUESTA identità mi ci trovo bene! non voglio che tutto finisca… vorrei tanto poter campare IN ETERNO, lo ammetto. e se ci fosse un modo, non chiedo altro. con buone pace di ciò che è giusto. quello che più mi spaventa sarebbe rinascere nel corpo di qualche omuncolo o omuncola con la mente chiusa, omologati alle convenzioni sociali e schiavi degli schemi. Mio Dio, Mio Dio !… non ci posso neanche pensare ! quindi… qualcuno mi salvi dalla morte, please! 🙂
MG,
“quello che più mi spaventa sarebbe rinascere nel corpo di qualche omuncolo o omuncola con la mente chiusa, omologati alle convenzioni sociali e schiavi degli schemi.”
Ma non credo.
Ti è già andata male così. Vabbè che la fortuna è cieca e la sfiga ci vede bene, però l’avverarsi di questa tua paura sarebbe un vero e proprio accanimento 😀
Scherzo!
Ogni tanto mi piace prenderti per il culo
ciao Ivanz,
anche a me è piaciuta la tua risposta, valida in particolare in “Servono a fare quello che i vivi non sono capaci di fare.”
nel pomeriggio un amico mi ha raccontato il disagio psichico che sta provando dopo aver assistito qualche giorno fa al funerale di un bambino di 11 anni, morto in sei mesi per un cancro al cervello. i genitori desiderano poter ornare al più presto la sua tomba con foto, una piccola statua bianca e delle piante in fiore, pur avendo altri figli con cui provare a consolarsi.
faccio fatica a entrare in un cimitero persino il giorno dei Santi ma ammiro il marito di una vicina di casa, con cui ho intrattenuto relazioni amichevoli nell’infanzia e nell’adolescenza, che ogni giorno, da più di tre anni, si reca sulla sua tomba. che sia questo il vero, eterno Amore?
Rossana neanche la morte può far finire un amore, se ami lo fai anche dopo una tragedia del genere.
“che sia questo il vero, eterno Amore?”
Rossana lo penso anch’ io. e ognuno il SUO amore lo onora o lo ricorda come vuole e come può. io non vorrei tombe. di mio padre – per esempio – mi bastano i suoi sorrisi immortalati nelle sue fotografie.
M. ma lo so ! mi è andata MALISSIMO ! 😀
Linux invece io sono molto coerente: molri saggi hanno avuto esperienza dell’ essere senza tempo come nel caso di milarepa che lo interpretava come un uscita dal ciclo delle reincarnazioni e altri pure ne ebbero esperienza ma lo interpretarono solo come esperienza anticipata della morte: infatti il Nirvana significa letteralmente “spegnimento” ma de che…? Della propia individualità nel Tutto… Io penso che dopo la morte non ci sia nulla… DI DEFINIBILE! Come i buddhisti non definiscono il nirvana… Pure la morte è indefinibile perxhé sono la stessa cosa! Io voglio superare la mia identità non perché ci stia male ma perché so che la perderò cmq… Poi nel sonno senza sogni tutti arriviamo a sperimentare la mente vuota… È solo che non se ne è consapevoli.. Essa equivale alla morte. P.s. oOn sono buddhista pratico solo una forma di meditazione
Maria Grazia,
per alcuni quando una persona muore, la sua scomparsa incide nel privarli nella quotidianità della porzione di vita condivisa. si afferma che una parte di sé se ne va con loro.
per me non è così, anzi: ripercorro i ricordi, persino i primissimi, quelli che maggiormente hanno inciso nella mia formazione. puri attimi di assoluta immortale interiorità. tutto continua a vivere nell’intimo, enfatizzato dall’assenza. nulla trovo in un cimitero ma comprendo chi invece è legato a un mucchietto d’ossa o a un’urna di cenere.
tempo fa è stato reso pubblico un furto, o meglio un vero saccheggio di un ricco appartamento. i proprietari hanno supplicato di render loro l’urna contenente le ceneri della madre, trafugata insieme al resto del bottino…
tanti sono i modi d’amare e di sentire, per me tutti rispettabili.
Inutile poi citare tutti quei maestri zen che capiscono quando moriranno e lo comunicano ai discepoli con cui organizzano un ultima cena per poi venir puntualmente trovati morti nella posizione del loto… Potremmo quasi dire muoiono volontariamente.. Grandi anime.