Ciao papà (2)
Caro papà, carissimo uomo della mia vita,
Oggi sono due anni, due mesi e ventisette giorni, che aspetto ancora un segno da Dio, ma nulla, dicono che il tempo allieva il dolore, ma non è così.
Tu sei qui, vicino a me; sei nel mio respiro, sei la mia aria.
Il tuo sguardo è su di me, lo sento, anche se spenti sono gli occhi tuoi
e come un angelo mi abbracci e mi proteggi.
Calde lacrime scendono quando ti penso e sento le tue dita che le asciugano e le portano via.
Come ti vorrei ancora accanto, come vorrei sentire ancora il calore della tua mano sul viso,
come vorrei ripararmi tra le tue braccia!
Senza te la mia vita è quasi senza senso.
Il vuoto che hai lasciato in me è incolmabile e vorrei poter tornare indietro nel tempo,
darti ancora un abbraccio, dirti quanto profondo, intenso ed eterno sia il mio amore per te.
L’amore che mi hai donato in ogni giorno della mia vita
è la cosa più bella che potessi desiderare e lo porto sempre con me.
mi avvolgo in quel calore e mi sento al sicuro, protetta e invincibile.
Forse sono parole che ogni figlia dedica al proprio padre,
ma tu per me sei stato il papà migliore,
l’uomo che mi ha fatto capire l’importanza della parola onesta’,lealta’ e amore,
l’uomo che mi ha sempre dato la forza per andare avanti,per non arrendermi di fronte
alle difficolta’, e di credere sempre in me stessa..quanto mi manca la tua voce!
i tuoi consigli e anche i tuoi rimproveri.
La morte è il più grande mistero della vita. Assieme all’amore. Pochi secondi prima, stavamo parlando. Ho girato gli occhi e lui non c’era più. «Papà rispondimi», gridavo. Non poteva farlo. E non ci puoi credere. Ti senti quasi tradito, perché avevamo dei progetti, dovevamo fare un sacco di cose insieme. Tutto finito in un soffio.
In un attimo diventi il primo della fila, l’uomo su cui si regge un’eredità morale, gli insegnamenti di almeno tre generazioni, dal bisnonno trovatello dell’Annunziata emigrato in Francia a oggi.
La morte non aspetta. Arriva anche quando non sei pronto. E quando la incontro, mi è accaduto spesso ultimamente, mi scoppia una grande voglia di vita. È come se ogni mio caro che oltrepassa il Confine, distillasse il senso della mia vita. Come se mi scoppiasse la voglia di pace, di rispetto, di autenticità.
Se la morte ha un senso per chi resta, credo sia questo. Come se il silenzio che lascia, fosse un urlo per vivere con più intensità e meglio. In fondo il tempo è un’ipotesi, una convenzione. Mi sembra ieri che mio padre è volato via. Ieri e domani sono un soffio.
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