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Lettera pubblicata il 15 Agosto 2018. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Deimos.
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Gabriele,
ci hanno provato i miei genitori, forse in modo troppo impositivo, ottenendo l’effetto esattamente contrario. avrei potuto volergliene per questo ma non l’ho fatto, assumendondomi, a poco più di 20 anni, le responsabilità della mia scelta.
vivi e lascia vivere! fra adulti non c’è bisogno della conoscenza o dell’esperienza di chi ha altre visioni e altri temperamenti per trarre quanto di meglio si può e si desidera dalla propria vita, salvo che l’opinione non sia richiesta.
i percorsi di crescita e di maturità emotiva non sono standardizzati. quello che serve a me potrebbe non essere nemmeno concepibile da altri.
Ok, ok cerchiamo di non divagare troppo, ho scritto quello che ho scritto a titolo esemplificativo, e per spiegare cosa penso di uomini giovani ma, molto maturi almeno anagraficamente, rispetto a ragazze appena diciottenni o appena ventenni. Non andiamo fuori tema. In ogni caso, voglio precisare, che mia sorella mi ha ringraziato e mi ringrazia ogni giorno, quando vado a trovarla, e sto con la sua famiglia, e il mio adorato nipote. Ci sono tanti aspetti da considerare in queste vicende, però confermo ciò che ho scritto in commenti precedenti.
Mi piacerebbe che le persone che non hanno voluto seguire i consigli dei più “grandi” ne valutassero il valore alla luce del risultato che quelle “scelte” di “principio” hanno poi prodotto.
Volersi giustificare a tutti i costi, quando forse quei consigli anticipavano quel risultato poi verificatosi vuol dire solo una cosa: essere rimasti con la testa a quell’età. La testa sotto la sabbia è sempre un buon metodo per non accettare la realtà, ma il resto dello struzzo ne resta comunque dentro, e lo vedono tutti che sta usando un metodo ridicolo per nascondersi alla vita vera.
Rdf, se leggi meglio non si tratta di smania di controllo, e neanche di supervisione sessuale. Se una 18enne che rientra con la mia sfera sentimentale, figlia o sorella che fosse, volesse iniziare una storia con un 34enne, non serve una laurea in psicologia dell’età evolutiva per capire come finirà. Voglio che mi si dimostri come una di queste vicende che poi hanno avuto seguito per caparbietà di principio siano durate. È solo la presunzione di chi le ha volute, vissute nonostante gli avvertimenti e poi viste fallire che è durata, e con questa il mantenere gli occhi chiusi per non volerle vedere. Il resto è solo aria fritta prodotta da chi vive da sempre sulle nuvole non avendo mai messo i piedi per terra.
Gabriele,
in famiglia un giovane, di sei anni più vecchio della sorella, le ha reso la vita talmente difficile, vestendo impropriamente i panni “protettivi” del padre, da indurla a sposarsi a 16 anni, tanto per toglierselo di torno.
lui è convinto ancora adesso di aver agito per il meglio mentre di fatto ha ampiamente contribuito a devastarle il futuro.
i genitori hanno sempre non solo il diritto ma anche il dovere di mettere in guardia i figli rispetto a quanto vedono in modo diverso da loro. tutti gli altri, se si tratta di adulti in grado d’intendere e di volere, possono, volendo e con i dovuti modi, far presente il loro punto di vista ma poi perché insistere?
ognuno si faccia gli affari suoi, anche perché, non essendo sotto controllo 24 ore su 24, non credo abbia molto senso pensare di essere ubbidito più di tanto. a parole si può essere condizionabili ma nei fatti e nei pensieri, per fortuna, si resta liberi.
Non si potranno mai incatenare gli istinti… che portino a scelte logicamente sbagliate o meno.
Ne abbiamo esempio ogni giorno sul forum: cornazze in famiglie ben testate, padri di famiglia che vanno in calore a 50 anni per la collega d’ufficio, sposata anche lei, ma con la passione per la ginnastica, ritorni di fiamma senza senso, ragazzine che voglion scappare col romeno che i genitori odiano, ragazzini che si sdraiano le professoresse allupate , mignottari ammaritati e fidanzati, donne che mollano un bravo ragazzo per un co...... …giovani innamorati che sperano che dopo 3 mesi all estero questa ci stia ancora e sia rimasta fedele (glielo auguro ma non ci credo )
Alla fine vince sempre l’istinto e la logica perde il 99% delle volte
e’ una guerra persa.
Il discorso logico regge Golem, consigliare ciò che è giusto e bla bla bla , va bene…d’accordo.
Ma tanto alla fine non serve , la gente fa come gli pare e finché non si rompe la testa tanto non capisce .
Poi le donne su questo son diaboliche, figurati cosa arrivano ad architettare
Niente, non basta neppure che Gabriele confermi che la sorella gli è stata grata per quella “violenza”. Il fratello non doveva intromettersi nelle scelte della diciottenne invaghita dal trentaquattrenne, stop. Questo malgrado il suo intervento abbia portato bene alla sorella.
Il regolamento delle piccole femministe non lo prevede.
Rdf,
secondo me, l’istinto vince quando è molto forte. altrimenti, si può, volendo, tenerlo sotto controllo.
concordo che la logica serve a poco o niente: non è che una sovrastruttura, messa in atto per incanalare e controllare volontà e desideri, al fine di stabilizzare la maggior quiete sociale possibile. non è quasi mai stata utile nemmeno per evitare la guerra. siamo e restiamo animali.
suggerimenti e considerazioni, se richiesti, possono servire ad ampliare la propria visione di fatti o sentimenti ma è più che normale che ognuno, se non troppo influenzabile, decida poi nel modo che sente più adatto a sè, nell’ambito dell’insieme della situazione in cui è immerso.
se il “bipensiero” può sconcertare chi procede nella vita su binari fissi, come quelli del treno, e non vede altro che quelli, tale disappunto non ha alcuna influenza sulla complessità mentale e su indoli che si sforzano di comprendere pressoché tutto quanto esiste d’umano.
Golem, io ti parlo da sorella e, sebbene adori mio fratello, non ho mai seguito un solo suo consiglio sulle mie relazioni amorose. Ti dirò di più:in certi casi aveva perfettamente ragione, ma tornassi indietro rifarei gli stessi identici sbagli. L’essere umano vuole essere libero anche di scegliere il male per se stesso, e questa libertà non può essere tolta, ovviamente se rimaniamo nell’ordine normale delle cose. Ovvio che se prendiamo casi gravi di violenza e abusi gli interventi sono doverosi. Ma anche lí, solo la donna può liberarsi del proprio carnefice!
Suzy, parli con un marito che ha (non aveva: ha) una moglie che di fronte a scelte decise da lei, che riguardano lei e solo lei, di fronte ad obiezioni mosse dal sottoscritto risponde: “faccio che voglio”, e lo fa, ci puoi giurare. Ma è anche una persona intelligente, e quando capisce che il mio interessamento (come per la famosa faccenda) è serio, sa ascoltare, e eventualmente rivedere le posizioni pregresse alla luce di elementi emersi che ritenga essere importanti per la valutazione dei fatti. Elementi che evidentemente non erano stati considerati per decidere il giudizio.
Il discrimine tra una posizione e l’altra è chiaramente -oltre all’intelligenza del consigliato- la stima che si ha del consigliante.
Parlare di rispetto delle decisioni sentimentali di una 18enne che stava per fare un passo di quel genere, suona come l’ottusa applicazione di un principio libertario riconosciuto da tutti.
Se penso ai pochi consigli del mio pur assente padre, devo riconoscere che aveva sempre visto giusto. Tornando indietro io li seguirei invece.