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Lettera pubblicata il 2 Giugno 2019. L'autore, Maggiolo, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Yog sarebbe bello spedire mia moglie al mare, ma al mare abbiamo la casa e ci andremo tutti come ogni anno, suoceri compresi. È un gran casino… Se prima di sposarsi ci fosse qualcuno che ti facesse riflettere su tante cose, non esisterebbero tanti casini. Grazie a te e a tutti.
Maggiolo,
in alcuni momenti non si è pronti a riflettere o la nostra situazione esistenziale interiore c’impedisce di farlo. i miei genitori ci hanno provato con me, ottenendo esattamente l’effetto contrario a quello a cui aspiravano.
forse avrebbero dovuto “sensibilizzarmi” in modo meno impositivo; forse avrei dovuto essere d’indole meno reattiva o, magari, avere 22 anni in un decennio diverso…
a mio avviso, ci sono, purtroppo, passaggi di crescita interiore che si devono vivere sulla propria pelle perché possano essere compresi, incamerati e valorizzati nel futuro.
nella maggior parte dei casi, i suggerimenti e le esperienze altrui servono a ben poco, se non includono quanto la persona già aveva deciso, o non deciso, ancor prima di cercare il confronto.
per me, il SE, rivolto al passato, è come il sentiero verso il paradiso, lastricato di buone intenzioni. tutto avrebbe dovuto essere diverso, per consentirci, a nostra volta, di decidere e di agire diversamente.
Rossana hai ragione. Da un lato però penso che siamo figli di chi pretendeva di impartirci regole senza spiegarci i veri perché. Ciò accadeva in quanto i perché non li sapevano nemmeno loro. A me non l’ha detto nessuno “Non sposarla”. Mia madre non c’era più, mio padre era affettivamente latitante, e gli amici sapevano solo dirmi ” Ma che ci avrai mai visto?” Sarebbe bastato qualcuno che ti portasse a pensare con uno spunto di riflessione appropriato, tipo “Sei veramente innamorato di questa ragazza, o vuoi la famiglia che non hai più?” Lo so, non serve a nulla dire “se”. Il fatto è che ti ritrovi in gabbia senza chiavi per uscire.