Buonasera, quel che sto per esporre è un fatto normale che accade a tutte le persone di questo universo.
Ho quasi 23 anni, ho scoperto di essere lesbica a 14 anni e a 18 piena accettazione.
Ho amici stupendi che sanno di me e che mi accettano per come sono senza problemi.
Cresciuta in un paesino di appena 2000 anime dove tutti devono solo sposarsi, lavorare nel paese e fare figli.
Grazie alla mia ambizione e all’ appoggio di mia madre ho frequentato la scuola alberghiera nella città più vicina per inseguire il mio sogno.
Innamorata come sempre più di una volta di ragazze lontane ho sempre messo in chiaro che il mio lavoro mi porta spesso fuori casa e in tutte queste storie ho dato tutta me stessa rimanendoci delusa sempre.
Poi arriva lei, perfetta sotto ogni aspetto per me.
Iniziamo a conoscerci, creiamo un’amicizia molto bella, lei mi parla dei suoi amori e io dei miei.
Ad aprile scopro di provare un qualcosa di più e pur di non perderla tralascio la cosa per fare finta di nulla.
Mi fidanzo con una ragazza che per me aveva perso la testa, scioccamente pensando che mi avrebbe aiutata ad uscire da quell’ amore mai detto.
Le cose non vanno, siamo diverse in tutto e non c’è quel feeling come avevo tra me e A. Ci lasciamo.
Parto per il lavoro durante l’estate ,pensando che la lontananza mi aiutasse a capirci qualcosa ma ad agosto capita l’imprevedibile.
Dopo una chiacchierata al telefono con A. Mi rivela che mi viene dietro da Maggio ma che aveva paura di dirmelo.
Ero al settimo cielo, era il sogno che si avverava ma le mie paure e la mia razionalità prendono il sopravvento.
Gli dico che siamo lontane, che potremmo farci male.
Mi sgrida, mi dice che devo smettere di aver paura e me ne convinco.
Ogni mia maschera cade, davanti a lei ho mostrato il mio io vero e naturale.
Vado a trovarla, facciamo l’amore, sento il cuore in gola e anche con un semplice bacio mi trasporta in un mondo di sogni.
Inizia così la storia.
Ritorno a trovarla, mi dice ti amo nel momento più intimo tra noi 2, tra le lacrime glielo ripeto, ci credo.
Poi arriva gennaio.
Io sono in Alto Adige per lavoro,non ho più la possibilità di andare da lei.
Iniziano le prime crisi, sente la lontananza, dice di non amarmi più, che ci voleva credere ma è finita.
Muoio.
Piango.
Distrutta e lei sempre accanto che mi vuole aiutare.
Ha bisogno di fisicità, anche io ne ho bisogno ma sembra non vederlo, mi dice che sono forte ma in realtà sono più debole di quanto pensassi.
Mi ripeto che non è la prima volta che vengo lasciata ma la cosa che differenzia questa alle altre è che mi sono innamorata veramente.
Ci sentiamo ogni giorno, ogni giorno è una coltellata.
Il mio pensiero vola verso lei, il mio cuore è suo, perfetta da non sembrare reale.
E sono chiusa in un tunnel senza luce, dove il mio cuore è gelato.
Non so cosa fare, vorrei solo lei.
Perdoni l’intrusione ma dovevo sfogarmi.
Grazie,
Claudia
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni - Gay - Me stesso
Le storie tra ragazze sono le piu vere! Anch’ io ne ho avuta una, si crea un’ intimità assurda! Tornando alla tua storia… non devi assolutamente sentirla, ti fai solo del male! Distaccati, magari torna da te! ” ti accorgi dell’ importanza di un sorriso soltanto quando esso ti verrà negato”
Ciao
Ciao posso immaginare com’è doloroso è sucesso con me una cosa simile. Ho conosciuto una ragazza e vissuto con lei l’amore piu intenso della mia vita mas purtroppo… se avere bisogno di sfogare il tuo dolore sapro capire posso anche ascoltare non sono italiana, mia ex si.Sofro molto ancora non posso racconatere a nessuno non ho con chi parlare a volte penso di impazzire.
Cara Claudia,
ogni giorno è una coltellata anche per me. Io che la amo alla follia; lei che non mi
ama più. Hai mai avuto la fortuna di conoscere e innamorarti di una persona che
senti dentro fino a vibrare? Capirsi senza neanche una parola, solo con uno
sguardo: sembra un luogo comune, ma non capita a tutti. A noi capitava. Ma
adesso non capita più. Lei sa quanto sono fragile. Eppure non lo sa davvero fino
in fondo. Lei non lo sa che realmente penso ogni secondo a lei; e non è un
eufemismo. Lei non lo sa che io non sorrido più, che io guardo il sole dopo una
giornata di pioggia illuminare il giardino e non provo niente. Niente di niente. Lei
non lo sa cosa significa morire, lentamente, ogni giorno. Lei non lo sa che ogni
giorno una parte di me va a puttane. Non lo sa. Perchè non sono sotto i tuoi
occhi, e nemmeno tra i suoi pensieri.
Eppure Claudia, nemmeno io so poi così tante cose. Per esempio, non so che cosa
fare. Perchè lei ha detto che vuole aiutarmi, aiutarmi a stare meglio. Perciò ci
vediamo e ci sentiamo ogni giorno. Ogni giorno. E devo stare attenta. Stare
attenta a non chiamarla Amore; qualche volta mi è scappato. Ma quando io la
guardo negli occhi, Amore è l’unica parola che mi viene in mente. Lei non è più
mia e ben presto sarà di qualcun altro. E come te Claudia, nemmeno io riesco a
vedere la luce. Io la guardo sì, ma non la vedo. E forse non voglio nemmeno
vederla.
“E’ così che se ne va, senza tante parole, senza fare più rumore, quel po’ di noi. E
se ne va e non lascia più l’odore, e nemmeno le parole, quel po’ di noi.”
Elle