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Chi trova un amico trova un tesoro

di Vesper

Sarà anche una cosa banale e patetica ma penso di avere varcato quella soglia dove l’opportunismo della gente non riesce più a scivolarmi di dosso, non tanto quello delle persone a me sconosciute, ma quello delle persone che dovrebbero essere “amiche”. 
“Valiamo solo quello che serviamo” lessi da qualche parte…e a quanto pare è la verità dato che dal momento che smetto di servire, spariscono tutti. 
A 31 anni suonati, mi rendo conto di non avere amici. Non sono solo, ho una ragazza che mi ama, ma mi manca qualcosa, quell’amicizia in cui sai di poter contare, quelle persone che ti vengono a prendere e ti organizzano l’addio al celibato, quelle persone con cui ti trovi a parlare dei tuoi problemi, quelle persone con cui passi momenti indimenticabili, gli amici veri. 
Provo molta invidia per le persone che hanno la fortuna di possedere queste persone nella loro vita. 
Me ne sono accorto ultimamente quando anche l’ultima persona che consideravo il mio migliore amico se ne sta uscendo pian piano dalla mia vita, un fratello con cui sono cresciuto insieme che ora è distante, assente…il classico che c’è sempre se lo chiami (quasi fosse un dovere), ma lui non chiama mai, lui ha la sua vita e tu non sei nella lista del cast, sei solo una comparsa. 
Sarà per carattere, sarà per vergogna ma a me non piace mendicare compagnia, non mi sembra giusto e credo che ognuno di noi abbia i suoi sacrosanti motivi per comportarsi come meglio crede, non mi va di assillare e di insistere. 
A volte mi chiedo se sono io il problema, magari sono una persona pesante, ma onestamente non mi sembra…mi sembra che le persone siano semplicemente accecate dall’opportunismo, sono attratte dagli individui popolari, che possono “servire” a qualcosa, potrei fare mille esempi, ma meglio lasciare perdere. 
La cosa strana è che mai, e quando dico mai intendo veramente MAI, nessuno si è degnato di parlarmi onestamente e di farmi notare quello che non andava, al massimo la persona più sincera mi ha detto che tra di noi non c’era amicizia ma soltanto un rapporto di convenienza (suonavamo insieme). 
Ripeto, non sono solo, ho una ragazza (per giunta bellissima) che ha degli amici, si esce tutti insieme, ma oramai è come se io abbia perso la fiducia nelle persone, sono sicuro di essere “il ragazzo della loro amica” più che un loro amico. 
Per assurdo a volte mi immagino…se dovessi sposarmi…chi mi farebbe da testimone?  Sono solo vaneggi probabilmente ma questo è quanto. 
Il lavoro a volte va bene, a volte va male, e i dubbi per il futuro sono molti, affrontarli da solo è difficile. Essere isolati non fa bene alla mia professione e la cosa mi spaventa perché odio avere a che fare con le altre persone del settore…tutti a parlar male fino a che non gli conviene essere tuo amico, un mondo di squali…che squallido. 
É proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro. 
Fortunati quelli. 

Lettera pubblicata il 16 Giugno 2015. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Rossella -

    Negli anni il confine tra destra e sinistra si è spostato parecchio e a farne le spese sono stati quei cittadini che vivono la piazza in maniera diversa dai compagni di sinistra. Ho letto dichiarazioni sul mio conto che non sono aderenti né alla mia persona né alla mia personalità. Non mi sono sentita perseguitata perché fortunatamente prima di questo episodio ho vissuto una vita e ci sono tante persone che mi hanno conosciuto e possono dire chi sono. Al dunque ho preferito lasciar correre perché mi rendo conto che nell’immaginario collettivo la ieraticità della figura ed uno sguardo poco partecipativo si possono interpretare come una dimostrazione di aggressività. Lo vediamo sui giornali (tizia è nervosa, ecc.)io, purtroppo per me, l’ho vissuto sulla mia pelle ed è stata una sensazione che non auguro a nessuno. Nonostante tutto ho preferito lasciar correre perché ho realizzato che c’era stato un frainteso… ma mi fa molto male pensare che ci sono persone che mi hanno vista in quel modo e ad oggi sicuramente non avranno mutato il loro pensiero. A questo punto non è che non mi fidi di nessuno… non posso passare la mia vita in uno studio legale! Le amicizie dovrebbero essere una risorsa, pensare di dover dar noia alla mia famiglia mi seccherebbe parecchio!

  2. 2
    andrea -

    Non ti intristire. Cerva nuovi amici – da solo e con la tua lei – e scafati: chiedi e dai. Vedrai che andrà tutto bene. Ai vecchi amici non devi rinunciare per me ma diffida da chi c’è solo se ha bisogno! Cerca sempre la compagnia di colui che se pur non può avere nulla da te desidera solo la tua compagnia e la tua felicità (e che quindi ti rispetti sempre nelle tue scelte e nelle tue relazioni). Ed offri lo stesso: sincerità lealtà generosità. Auguri. Hai ragione. L’amicizia è fondamentale è quando è vera è una vera perla preziosa di cui bisogna essere grati ogni giorno!

  3. 3
    rossana -

    Rossella,
    “mi fa molto male pensare che ci sono persone che mi hanno vista in quel modo e ad oggi sicuramente non avranno mutato il loro pensiero.” – fa male sempre essere tacciati o “vissuti” per quello che non si ritiene di essere ma è parte della normalità. se non si hanno sufficienti punti di contatto, è più che naturale essere respinti.

    a volte persino simpatizzare per la destra (perfezione e successo) o per la sinistra (limiti e difficoltà esistenziali di vario genere) può fare la differenza in molti altri modi di concepire il prossimo e/o la realtà dei fatti.

  4. 4
    Stella -

    Andrea,

    scusa ma se Vesper deve sempre chiamare gli altri, e questi è già tanto che rispondano, che senso avrebbe mantenere rapporti così? Anche a me piangerebbe il cuore avessi degli amici da tanti anni con cui si è cresciuti insieme, ma i rapporti sono fatti di reciprocità.

    Vesper,

    non sai come ti capisco!
    condivido le tue considerazioni sulla gente, mi sono resa conto sulla mia pelle che tutto si gioca sul triste gioco dell’opportunismo, del tornaconto, della competizione. Sono anche convinta che questo succeda in modo marcato nel nostro tipo di società.
    “Essere isolati non fa bene ….e la cosa mi spaventa perché odio avere a che fare con le altre persone del settore…tutti a parlar male fino a che non gli conviene essere tuo amico, un mondo di squali…che squallido.”
    Questo è quello che mi ripete mio marito, anche lui resosi conto di tutto questo.
    Da un lato sei fortunato che la tua ragazza abbia degli amici, almeno esci e ti distrai, dall’altro non invidio il tuo frequentarli senza sentirtene partecipe e in generale quando perdi fiducia nella gente anche frequentare certi ambienti diventi pesante.
    Noi siamo soli a farci forza l’un l’altra, almeno stiamo cercando di costruire una famiglia e un futuro nonostante abbiamo trovato tanti ma veramente tanti squali come li chiami tu. Condividi il tuo malessere con la tua ragazza, in due è più facile.

    Tanti auguri perchè tu possa essere più sereno

    ciao

  5. 5
    rossana -

    Vesper,
    non ho grande esperienza in tema d’amicizia ma nel tempo mi vado convincendo che un/’ amico/a sarebbe preferibile a un amore ma… a condizione che si tratti di un’amicizia profonda e sincera, con tanti punti di contatto con il proprio io interiore, cosa che, però, ritengo molto più rara e più difficile da trovare dell’amore.

    una tale amicizia potrebbe sfidare il tempo ed arricchire in modo davvero paritetico, emotivo e spirituale, escludendo l’instabilità dell’attrazione fisica: peccato che ne esistano spesso soltanto delle pessime imitazioni, come peraltro, purtroppo, anche in amore!

  6. 6
    Vesper -

    Grazie a tutti,

    Stella, non mi va molto di condividere questa insoddisfazione di vita con la mia ragazza, non voglio caricarla di negatività. Io sono un concentrato di negatività perché vedo sempre questa leggerezza di spirito nelle persone a cui i tesori cadono dal cielo, e può sembrare invidia ma in realtà è solo rabbia. Rabbia perché non ascoltano, non importa quando alto e sonante sia il tuo grido d’aiuto, non sentono, nessuno sente, a nessuno interessa.
    Avrei tanta voglia di andarmene da qui, non vedere più nessuno, se devo vivere solo tanto vale farlo altrove dove non ho rimandi a nessuno.

  7. 7
    Stella -

    Vesper,

    in realtà devi scusarmi perchè quel “condivi il tuo malessere con la tua ragazza” è stato un sassolino che ho provato a lanciarti.

    Da quel poco che posso capirne leggendo, mi sembra di cogliere che lei sia serena e “realizzata” secondo la comune idea del termine, mentre tu stai vivendo un periodo di crisi esistenziale non da poco. Mi chiedo come riusciate a trovare l’armonia.

    Questo perchè mi convinco sempre di più che certi discorsi li possono davvero comprendere solo coloro che vivono in prima persona esperienze simili, e già è difficile, avendo tutti bagagli di vissuti, influenze quotidiane, tratti caratteriali diversi.

    Capisco benissimo le motivazioni che ti spingono al desiderio di isolamento. Io l’ho fatto e ad oggi non so dirti se sia stato un bene o un male, so che ho provato a costringermi ad essere ciò che non sono, capendo che l’unica alternativa per continuare sarebbe stata fingere, indossare una maschera che non mi appartiene ed era asfissiante, travestirmi in un personaggio che non so/sapevo e (in parte) non voglio/volevo essere.

    Ci sarebbero così tante cose da dire, da scrivere, da analizzare, da approfondire. Il fulcro della questione è che, alla fine dei giochi, ogni individuo ha bisogno di comunicare, sia individualmente che con gli altri, e per farlo con gli altri in modo totale, aperto, limpido è necessario riconoscercisi, sentire un senso di appartenenza e di partecipazione.

    Viviamo in un epoca di infelicità generalizzata. E questo è paradossale se ti soffermi ad ascoltare la gente, o anche leggere le risposte che spesso vengono date anche nei forum: “se vuoi puoi”, “correggiti”, “rialzati”, “riprenditi”, “vai avanti” ecc ecc ecc. Lo si dice, sì..
    Ma in realtà la mia scrittrice preferita sostiene che sia presuntuoso da parte dell’essere umano questo senso di onnipotenza. Siamo esseri umani, siamo complessi e fragili, di fronte ad una collettività che si adegua alla freddezza, all’egocentrismo,…

  8. 8
    rossana -

    Vesper,
    lontana dai miei famigliari più cari, di recente ho scritto a un giovane amico indiano che, essendomi volontariamente isolata, a volte mi capita di sentirmi un po’ sola.

    forte della sua saggia tradizione millenaria mi ha risposto con poche parole: “nessuno è mai solo!”. se ci rifletti un po’ su, è più che vero: si è sempre in compagnia di se stessi e dei propri pensieri.

    forse, nel momento in cui non sentirai più il bisogno di avere qualcuno a cui far riferimento in amicizia, ti accadrà di trovare la persona giusta per te, come accade in amore. si deve poter superare il bisogno di avere per poter ricevere quanto più ci gratifica.

  9. 9
    Stella -

    … Credo che quello che stai vivendo sia assolutamente naturale, è come se i tuoi sensi “intelligenti” ti dicessero “ehi, c’è qualcosa che non và”. Malauguratamente, anziché “sia” dovrei scrivere “sarebbe” perché in realtà oggi la maggior parte della gente farebbe qualsiasi cosa pur di negarlo e se esterni un malessere per forza la causa la si ricerca sempre e a priori nel singolo individuo, caricandolo di colpe e di responsabilità eccessive, per poi -molte volte- lasciarlo solo. Così chi già è in difficoltà, si ritrova a sentirsi ancora più solo, ancora più sfiduciato e stanco.

    Noi siamo autori delle nostre azioni, è vero. Parte di quanto accade, tuttavia, dipende anche da un concorso di agenti esterni, dove il nostro intervento a poco può mutarli. Credo sarebbe onesto ammetterlo.

    Tra queste cose c’è, ad esempio, un’indole sensibile che porta una notevole sofferenza all’esposizione di certi comportamenti umani tutt’altro che amichevoli, solidali, gentili, ormai molto diffusi.

    Quello che mi sento di dirti è che se tu avverti determinate sensazioni, secondo me, pensaci bene prima di reprimerli. Potrebbero essere solo un momento passeggero, oppure se assecondati potrebbero essere una specie di urlo della tua anima, che ti incita ad un cambiamento..

    Un sorriso 🙂

    Stella

  10. 10
    Tao -

    secondo il mio parere stiamo vivendo l’epoca più buia che l’umanità abbia conosciuto,risulterò drastico ma per me e’ così e i segnali ci sono forti e chiari,il punto e’,anche un po come dici anche tu,che la maggiorparte preferisce non vedere e voltare la testa dall’altra parte.
    i rapporti non vengono più coltivati e le ragioni sono tante..si va sempre di fretta,tutto scivola via,e noi siamo come a galla di un fiume che tutto porta via senza lasciare sedimenti,quelli che nutrono,ecco perché non “cresce” più niente.

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