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Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2014. L'autore, skar1982, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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è al contrario. In fondo Fab un giorno, se ho capito bene, ha una moglie che improvvisamente se ne va, già pronta a liberarsi di lui, se pure con una paventata pausa di riflessione, e che pone tutto al segno meno. E ha tradito. Per quanto? Quanto si è relazionata con quella persona prima di compiere questa azione più plateale? Ha avuto un colpo di fulmine quel pomeriggio? A te sembra incredibile, Laras, e parli di crisi. Ma esistono anche “crisi in solitaria” eh. Se la tua crisi deriva da un’altra persona, con cui ti stai relazionando, non è una crisi di cui parli con la persona con cui stai. Con la persona con cui stai parli nel momento in cui la tua relazione con quella persona è al centro. Allora ti incazzi, protesti, cerchi di far capire, come diceva Fab delle dieci di sera. Se l’asse è spostata paradossalmente il quotidiano può proseguire con una certa normalità, soprattutto se consolidata. E semmai è con l’altro/a che ti incazzi se arriva 10 in minuti in ritardo, o gli spieghi come sei fatto e quello che vuoi. Mio zio non litigava affatto con la zia, né puntualizzava, né era più lontano. E non perché aveva ad un certo punto smesso, come dice Rebecca, di cercare di far capire senza avere riscontro. Ma perché, mentre viveva la sua vita di ogni giorno, incluso andare a fare la spesa con la moglie, dal nipotino e sorridere e chiacchierare, i “patemi”, in positivo e negativo, erano con l’altra. Magari quando diceva: vado a comprare il giornale ed era una scusa per telefonarle. E se la moglie lo vedeva strano (ma non strano ufo, magari un po’ pensieroso o che) e lui diceva: niente, ho il mal di testa, lei dopo 40 anni gli credeva. La bomba esplose perché un giorno, per scambio di cellulari casuali, la figlia trovò dei messaggi che lui si scambiava con la tipa. Ma la tipa mica era arrivata quel giorno eh. Anzi. Ma lui, nella fase in cui non era pronto a mollare le sicurezze, ma quella relazione lo gratificava, non aveva interesse a mostrarsi diverso. Poi fece come la ex di Fab. Non è un esempio soggettivo, ma per descrivere una modalità mica così inusuale. Con Rebecca condivido che puoi smettere di parlare, l’ho fatto anch’io. Ma prima avevo parlato, detto, perché nella coppia c’ero. Se ci sei ti interessa che l’altro sappia cosa pensi, e cosa pensa, anche e soprattutto se ci stai male. Di un tema che ti sta così a cuore con una persona che ti sta a cuore parli solo tra le righe? E se pensi SOLO al sentire tuo non sei autoreferenziale?
Luna, il tuo ultimo post chiarisce molte cose e nello stesso tempo rende ancora più incredibile il tutto.
Non riesco ad immaginare, come ho spiegato a Fabrizio, come, anche nell’eventualita’ che l’ipotesi di John fosse quella più probabile, si possa “sparire” dopo vent’anni di convivenza, come se si scendesse da un tram o da un ascensore dove si sono scambiate quattro chiacchiere sul tempo con un altro passeggero.
Francamente più vengo a conoscenza di dettagli e meno si incastrano le logiche, anche quelle piu’ estreme. Ognuna di questa ha delle cose che non tornano, che dimostrano, comunque una personalità enigmatica, dove l’amore che Fabrizio ha percepito nei momenti sereni non riesco piu’ ad immaginarlo vero, e in questo senso ora capisco Luna quando sosteneva che vent’anni insieme, nessuno al mondo li liquiderebbe in quel modo.
E capisco sempre di piu’ e in maniera chiara l’angoscia di un uomo che si trovi di fronte a questo enigma angosciante, riversando su di se’ la domanda ” dove ho sbagliato”, mentre ama ancora un’ immagine della moglie che forse non corrispondeva a quella vera.
Signori, io non so più, sinceramente, quali categorie logiche, psicologiche o emozionati applicare a questa vicenda, perché da qualunque parte si cerchi di afferrarla sfugge come un’anguilla.
Io spero vivamente che Fabrizio possa indirizzare tutta la sua emotività e sentimento verso una donna che sappia capirlo. Gli auguro quello che è accaduto a me che quando non credevo più di trovare un amore grande come quello che avevo perso, ne ho trovato uno più grande.
Mi scuso con tutti se sono apparsa ottusa in certi momenti, ma francamente e’ difficile immaginare una situazione del genere e non pensare alle normali categorie di “separazione” per poi scoprire che bisognava cercare di dare un senso a una specie di incubo.
Un caro saluto a tutti
Laras, forse il mio post apparso subito prima del tuo può chiarirti ancora meglio ciò che intendevo dire, ciò che mi ha colpito, ma non veramente “sorpreso” come una possibilità assolutamente illogica. Avendo visto personalmente, e molto da vicino, @ come si possa “sparire” dopo vent’anni di convivenza, come se si scendesse da un tram o da un ascensore dove si sono scambiate quattro chiacchiere sul tempo con un altro passeggero@. Io l’ho visto accadere, proprio così, dopo 40 di anni. Non è successo direttamente a me, ma neanche in modo così indiretto. I miei zii li chiamo così non per un legame di sangue, ma per un legame così famigliare che se loro non sono i miei genitori i loro figli però sono come i miei fratelli. Quindi le cose non mi sono state solo semplicemente raccontate, versioni, ma le ho vissute molto da dentro. Neanche dei figli possono avere l’esatta percezione di un rapporto tra i loro genitori, ma non stiamo comunque parlando di “sentito dire”. Ne’ di immagini che si voglio edulcorare. Io c’ero quando sua figlia andò in crisi con il suo matrimonio, e ti assicuro che se ne accorgevano anche i sassi che una crisi c’era, anche se lei amava ancora suo marito. Quando si separarono (e non in cinque minuti, non senza dolore da entrambe le parti, per quanto ci fossero state incomprensioni, le cose “normali” di cui abbiamo parlato più volte) il più inorridito, stupito oltre che dispiaciuto fu proprio lo zio. E la figlia tornò a vivere con loro, quindi era in casa con loro. Ma posso assicurarti che neanche lei, nessuno di loro oltre che nessuno di noi, che comunque in quella casa e famiglia ci abbiamo vissuto, poteva immaginare. Eppure lui appunto non solo tradiva, ma reagì come la moglie di Fab e non scese solo dall’ascensore, che puoi scendere ma saluti e ti scusi…
figurati, non è questione di ottusità, come non di cercare a tutti costi degli esempi borderline. E’ ovvio, poi, che l’essere umano, anche nella sua semplicità più logica, è sempre più complesso di una semplice definizione. Anch’io, per quanto alle sfumature sia sempre stata più attenta che solo al “dovrebbe essere così” ecc, anni fa, sebbene con una vicenda diversa, ho provato sgomento assoluto e ho visto che esistono logiche “altre”. Lo zio comunque ci ha lasciato senza parole, ma la sua “logica”, pur nella sua brutalità, ha una “logica”. I narcisisti amano o mentono per una vita? Amano, a modo loro, ma, per dirla in breve, hanno un rapporto molto brutale con assenza di empatia
Mi dilungo, scusa e scusate, perche’ comprendo il tuo @non capisco come si possa…@ e ti dico, con grande sincerita’ e affettuosamente, che sono contenta per te. Non e’ che io ora pensi @si puo’, che ci vuole!@ ne’ che laddove si litighi per un cinema o anche per cose ben piu’ serie o ci si perda io ci veda Marte per forza. Il punto e’ che a volte il confine tra “logico” e quelle che sembrano logiche incredibili non e’ neppure cosi’ netto. Sino a un certo punto della mia vita io delle cose non le avevo mai incontrate. Persino la madre del mio ex ex che fu terrifica aveva una “logica” piu’ comprensibile anche se gli elementi per fare una guerra erano una sua lettura e le sue modalita’ allucinanti. Ma era gelosa di suo figlio e in crisi con il suo mondo,stringi stringi. Per il resto pero’ persino la crisi tra me e lui, il lasciarci fu su un piano “normale”. Ho passato anni e anni con una persona e non ho mai visto nulla che per il mio cervello fosse “incomprensibile”, anche nelle incomprensioni possibili e poi nel ritrovarsi, nei difetti e nell’essere una squadra, nell’affrontare la vita. Guarda che io in cio’ che dici dello stare insieme mi rivedo molto. Ma ad un certo punto e’ accaduto altro e io ovviamente sono andata nei “perche'” ecc. L’essere umano, se ci tiene, trova un ostacolo e cerca di capirlo, misurarlo, si attiva per superarlo. E funziona a “mappe”, usa le esperienze, anche inconsapevolmente, anche quando si trova di fronte a un comportamento che non capisce, non riesce a collocare, cerca di collocarlo, rispetto a cio’ che sa dell’altro e i suoi “valori ecc”. Io alla mia striz dicevo “perche’?” in base alle mie logiche e “non dovrebbe essere cosi'”.e lei “guarda quel che e'”. Quel che e’ era qualcosa di completamente diverso da ogni mappa che io avessi in tasca e nel cuore. L’altro non stava nei miei “dovrebbe/non dovrebbe”, ma nei suoi, nel bene e nel male. Mio zio quando si guarda allo specchio sta nel suo equilibrio e nella ragione che si da’, nella sua interpretazione della realta’. E’ palese che ci sono decine di persone che anche non giudicando che se ne sia andato in se’ (avra’ avuto o si sara’ dato suoi motivi) fanno molta piu’ difficolta’ a capire (totale) come possa aver cancellato i suoi stessi figli. Ma lui quando ci pensa si capisce e si da’ perche’ per lui validi. Lo facciamo tutti, sconvolge qdo quelli altrui sono per noi devastanti. Ma chi sta nei suoi percorsi li trova logici, funzionali anche se per noi e’ assurdo.
Buongiorno a tutti.
Eh Laras, si, gli ultimi post di Luna credo ti abbiano chiarito meglio.
Dopo interverrò con più tempo.
Ciao Laras. In realtà non è che posso aggiungere molto a quanto scritto da Luna. Credo sia stata molto chiara ed esaustiva in diversi suoi passaggi, in particolare nei commenti n. 650 e n. 651. Mi ha colpito molto una sua frase: “crisi in solitaria”.
Eh si Laras, quella che potrebbe essere accaduta a lei. Da sola, lei e la sua testa, lei e i suoi pensieri. Io non c’ero, io dovevo solo capire e afferrare ciò che eventualmente le passava nel cervello.
Per me esisteva solo un problema nella nostra coppia. Ma lungi da me il pensare che potesse scatenare di botto un terremoto del genere. Cerco di essere più chiaro: forse quel problema “avrebbe potuto” generare una crisi. Ma doveva ancora “generarla”. Mi spiego Laras ?
Io non so se tra lo zio di Luna e sua moglie ci fossero delle tensioni evidenti. Ma comunque il suo comportamento, quello di suo zio cioè, non differisce granchè da quello di mia moglie.
Tu mi scrivi che l’amore che io ho percepito nei momenti sereni non riesci più ad immaginarlo vero. Io ancora tracollo al pensiero di una cosa del genere. Perché se il suo non era amore qual è l’amore ? Lei mi ha dato molto, forse tutto. Ma se lo è ripreso con gli interessi. Quasi fosse un prestito a scadenza.
A fronte di ciò è logico che mi sono chiesto e, che mi chiedo ancora “dove ho sbagliato”. Perché si, ho sbagliato, ma non credo al punto tale da far verificare tutto questo.
Al di là della questione che sappiamo ho cercato di spulciare, setacciare ogni momento della mia vita insieme a lei. Con tutta onestà e con sincerità non sono riuscito a trovare mancanze tali da causare il tutto. Al di là di normali errori che chiunque, uomini e donne, commettono nella quotidianità, io non mi sento responsabile di nulla.
Il trauma più grande, forse più della separazione in sé, è stato quello di sentirmi rinfacciare azioni, gusti, atteggiamenti, pensieri, passioni, hobbyes, amicizie che ero certo, facessero parte del nostro noi. Di cose che condividevamo insieme e non che fossero un peso. Quasi che lei fosse stata obbligata a fare per anni cose che non sopportava.
E per me questo è stato traumatico. Mi sono sentito “disarmato” di fronte a queste accuse e rinfacci. Mi si chiudeva la gola e avevo colpi al cuore. Nemmeno la rabbia prendeva il sopravvento. Tanto era l’incredulità che mi paralizzava.
Per adesso mi fermo qui.
Caro Fabrizio, di fronte a questa storia si rischia di diventare retorici. Quando ti chiedi se il suo non fosse amore, qual’e’ quindi l’amore? La risposta e semplice: il tuo. Ti ho già detto che di fronte alla tua delusione ti chiedi comunque dove puoi aver sbagliato, ma quando si è in buona fede non si sbaglia mai , semmai e’ l’oggetto di quell’amore che non ha saputo ascoltare quella voce che veniva dal tuo sentimento. Tu hai comunicato come dovevi e come potevi ma lei non ha voluto ascoltare e forse non ha neppure capito.
La dimostrazione di quell’amore, che forse un giorno quella donna potrebbe rimpiangere, sta nel fatto che non sa che tu ne rimpiangi la presenza non perché ti manchi il suo amore, ma il tuo nei suoi confronti. Non ti manca solo per quello che ti dava, ma per quello che tu davi a lei.
È quel tuo bisogno di “dare” che non lascia dubbi sul fatto che tu non hai sbagliato.
Fabrizio, hai una ricchezza rara e forse non te ne rendi conto, ma fai in modo che chi ti incontrerà in futuro non scambi più diamanti per pezzetti di vetro.
Un caro saluto.
salve non ho più letto gli interventi ma solo l’ultimo di fab.
fab se una si innamora di un altro non è che per forza debba esser collegato a presunti errori o mancanze del partner.
#“crisi in solitaria”
#”Io non c’ero, io dovevo solo capire e afferrare ciò che eventualmente le passava nel cervello.”
no appunto fab, è qui che non capisci, tu NON dovevi capire un bel nulla.
perché se lo capivi sarebbero stati cxzzi amari per lei e per te.
lei in testa aveva già lui (l’altro) e poi te ormai come problema.
se ci fosse stato qualcosa che dovevi capire te lo avrebbe fatto capire sta tranquillo, se non te lo ha fatto capire è perché era nel suo interesse appunto non farlo.
è dura da accettare ma è così che va e dopo 20 anni può succedere, succede pure dopo 2 anni o 2 mesi…
poi sei libero di credere quello che vuoi…
“Il trauma più grande, forse più della separazione in sé, è stato quello di sentirmi rinfacciare azioni, gusti, atteggiamenti, pensieri, passioni, hobbyes, amicizie che ero certo, facessero parte del nostro noi. Di cose che condividevamo insieme e non che fossero un peso. Quasi che lei fosse stata obbligata a fare per anni cose che non sopportava.”
Fabrizio, ha sbagliato lei se anche così è stato, perché magari ha inziato il vostro rapporto accettando anche i tuoi hobbyes, le tue amicizie, e tutto ciò di cui parli, senza avere il coraggio (ma è un errore suo) di dirti se magari qualcosa non la gradiva davvero, ma ti seguiva solo per farti felice, non contrariarti. ci sono donne così, accondiscendenti, e sono donne che appunto non hanno il coraggio di palesare i loro veri pensieri, la loro identità, i loro gusti. Perché a me, sinceramente, a sentire queste frasi che ti ha detto lei “avevamo solo problemi” “non mi piacevano in realtà le cose che facevamo insieme”, viene da pensare proprio questo. che lei, cioè, inizialmente accettava senza controbattere, per carattere accondiscendente. ma poi, maturando, sono cominciate le sue insoddisfazioni personali (la crisi in solitaria, sì, esatto) fino all’altro uomo, a cui si è interessata proprio per questo motivo, che non era soddisfatta del vostro rapporto (ma perché lei in fondo non c’era mai stata sinceramente, secondo me, per questi motivi di non dirti nulla per farti contento). ha sbagliato lei, ma te lo stiamo dicendo tutti. ci dispiace che tu soffri ancora così, perché tu sì che eri innamorato ma lei purtroppo è stata un’attrice, non dico da subito, ci mancherebbe, ma certo negli ultimi tempi sì, visto che ti ha nascosto la sua relazione per chissà quanto. del resto anche con te ha nascosto i suoi reali pensieri, come dicevo prima, insomma come vedi sono falle che lei aveva nel suo carattere e che sicuramente si ripresenteranno nel suo nuovo rapporto, perché è lei che è così, incapace di dire la verità. comunque INGANNO è la parola chiave della tua storia.. e so quanto possa essere traumatico.. mi è capitato con un ex, tempo fa, e quando l’ho scoperto ho avuto poi la nausea fisica per più di un anno, mi svegliavo con la nausea e mi facevo tutto il giorno con questa addosso, non riuscendo neanche a mangiare più di tanto, perché era reale la sensazione, anche se era psicologica.. e andavo a letto con la nausea, non mi ha abbandonato per più di un anno..pensavo non passasse più..L’inganno è un vero TRAUMA.
@ Maximum
se ci fosse stato qualcosa che dovevi capire te lo avrebbe fatto capire sta tranquillo, se non te lo ha fatto capire è perché era nel suo interesse appunto non farlo.
Niente da aggiungere!
@ Laras
Con tutto il rispetto per le tue idee e forma mentis , ma vivi in un’altra “epoca” , quella appunto delle “donne di una volta” , definizione che a te non era piaciuta.
Quello che è successo a Fabrizio , con quelle dinamiche infime e vigliacche , non solo è la normalità di quanto accade intorno a noi, ma è la maggioranza schiacciante degli epiloghi di una storia. Peggio ancora , quando ci sono figli e soldi di mezzo . Ora non voglio scoraggiare nessuno , tanto ognuno ha il suo destino , ma le persone che conosco , più grandi di me , han fatto un conto rapido tra loro amici e conoscenti, e solo tra i vecchi compagni di scuola , circa 40 persone , una coppie su dieci ancora dura . Gli altri tutti saltati e mettiamoci pure in conto che questi provengono da un periodo storico dove si guadagnava e parecchio . Oggi , se salti , t’aspetta la povertà o quasi!
Alzi la mano chi non l’ha mai passato almeno una volta il famoso “fulmine a ciel sereno”. Ovviamente con tutta la bella cornice di colpe e rinfacci ! Per quali cose ? Beh , quelle “mie” non le dico per decenza , perché ci sarebbe davvero da mettersi a ridere , per quanto erano sciocche, se raccontassi! Poi dopo, tra fulmini a ciel sereno e matrimoni che potrebbero comprometterti la vita , qualora saltassero , è , ovvio , che ci sia una allergia dilagante maschile al volersi impegnare. Sì , è vero , non saremo tutti uguali , ma purtroppo se accadesse , oggi , per un uomo , ci va di mezzo il resto della sua vita . E direi che un “povero cristo” che si fosse comportato bene , ma purtroppo sia stato cancellato , abbia diritto a potersela rifare ! Capiamoci , un uomo di mezza età che fa l’operaio o l’impiegato , quando ha finito di pagare il conto mensile alla ex , se ritrova una badante russa o rumena, più grande di lui , è già un miracolo.