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Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2014. L'autore, skar1982, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Fabrizio
Cerchi risposte che non avrai mai , ma la causa è sempre e solo una: insoddisfazione. Di cosa?Spesso non lo sanno neppure loro ma nel tuo caso l’ipotesi reale la sappiamo .Hai impostato un rapporto,per te perfetto,per lei incompleto.In questa fase hai sbagliato tu a non prevederne il limite.
Dopo ha sbagliato lei a dimenticarsi di tutto. Ma ormai,e i suoi comportamenti successivi lo dimostrano,era già nel letto di un altro .
Il fatto di non riconoscere più una persona,una donna,in questo caso , fa parte del meccanismo di difesa che chi ti gira le spalle adotta .Mente,rinnega , incolpa, inganna.Non è la tua ex,chiunque lasci sapendo di essere andato oltre lo mette in atto.Ma non è questo il problema.Il problema vero è nella fase intermedia quando un sentimento non è del tutto finito ma lo si dimentica , scegliendo già una strada per sé stessi . Non credere al buonismo dilagante perché , oggi , le donne hanno preso consapevolezza che possono , e chi può osa , anche oltre ogni più fervida immaginazione. Allora o ti metti nelle condizioni di vivere in funzione della tua donna, ma subentrerà sempre la noia e la ripetitività , anche qualora ci fossero figli, e non avrai comunque alcuna garanzia di fedeltà nel lungo termine oppure vivi in funzione di te stesso, prevalentemente , non dimenticando che alcuni fondamenti di un rapporto devi garantirli (cosa che tu non hai fatto al 100%) , ma sei più distaccato ed indipendente . Sicuramente non c’è la certezza di un risultato , in nessuno dei due modi! Cioè, quello di un amore utopico che vince sullo spazio ed il tempo , come lo volevi tu . Ma era,e forse anche con un figlio lo sarebbe stato , comunque imperfetto,perché soggetto a stimoli esterni,nuove fasi personali legate a nuovi bisogni, passare del tempo,crisi,quotidianità.
L’amore è rosso solo all’inizio,poi sbiadisce e si consuma , tendendo a diventare pallido , altre volte grigio o nero.Trovare la propria felicità nell’amore è da folli , perché esso la dà e la toglie, in un ciclo sempre critico, quando entra in una nuova fase , perché quella precedente si è esaurita! Ma non sempre le persone hanno la pazienza di capire o vogliono viverlo in un modo che non le stimola più come prima ! I tempi di tua madre sono finiti, quelli dei legami saldi a tutti i costi. Le donne sono poi così emotivamente dimensionate che non esisterà mai un uomo perfetto, ma l’uomo giusto per un determinato momento della loro vita. E’mal comune , cosa credi!
Fabrizio, vorrei darti un piccolo contributo: non ti è mai passato per la testa che la storia del figlio fosse solo il “casus belli”? Se avesse voluto stare con te infatti ti avrebbe detto “o facciamo un figlio o io me ne vado”. Credo no? Non penso abbia scelto un donatore a caso e via col progetto (e dato che il tipo era disponibile a fare un figlio ancora meglio). Credo che la realtà sia che si è innamorata di un altro, disinamorata di te e la storia del figlio che non le davi le è semplicemente servita per avere un pretesto “logico” per uscire dalla vostra storia . Il rapporto causa effetto credo sia messo al contrario di quanto tu hai pensato in questi sei anni. Se ci ho preso non lo so, ma è alquanto probabile e mi sorprende un po’ che nessuno qui dentro sia ancora arrivato a farti questa considerazione.
Kid, scusami per la puntualizzazione, ma ritengo che l’insoddisfzione della donna di cui si sta trattando da tempo, fosse fin troppo chiara, e lo riconosci anche tu nel tuo post. Ma dire: “…non lo sanno neppure loro…”, non chiarisce più di quanto si sia già fatto la posizione della moglie di Fabrizio, e neppure quella delle donne in generale, a mio parere, in quanto l’eventuale “insoddisfazione” di non so che cosa, non mi pare sia appannaggio solo del sesso femminile.
Se il partner NON capisce da dove nasca l’insoddisfazione del compagno o della compagna, non significa che quest’ultimo non la conosca.
Non si può giudicare con la personale visione delle cose la condizione di un altro individuo, e ritenere che se non la si comprende è perchè NON è comprensibile per tutti. Questo serve a consolarci, non a capire le dinamiche relazionali.
Inoltre inquadrare i comportamenti femminili secondo la tua personale visione piuttosto generalista non aiuterà mai Fabrizio, e ancora meno chi volesse leggere un dibattito che avesse il necessario livello di obiettività, per diventare una utile riflessione sui rapporti interpersonali di natura sentimentale. Che si tratti di amore, amicizia o affetti familiari, le dinamiche soggettive sono e saranno sempre diverse. Basta leggere i titoli dei tanti thread di questo forum e vedresti le tesi filo femministe scontrarsi con quelle filo maschiliste, dove le prime sembrano smentire le seconde e viceversa. Ma queste sono polemiche tra “tifosi”. Un dibattito deve giungere ad una nuova considerazione di “quel” episodio specifico, e non cercare di applicare teorie che confermino le proprie tesi, più o meno condivisibili.
Io ho fatto marcia indietro riguardo alcune affermazioni fatte sino a un certo punto su Fabrizio e quanto gli è accaduto, perchè voglio capire, non asserire assiomi provenienti da MIE verità, comunque sempre discutibili perchè frutto di esperienze PERSONALI che non si possono applicare alla generalità, in questo caso, del mondo femminile. Questo con tutto il rispetto per le tue idee naturalmente, che però richiedono dimostrazioni che nessuno su queste pagine credo sia in grado di dare.
Anche se, mi pare, qualcuna/o invece ne sembra convinta/o
non so se riesco a farvi capire, a voi uomini, quanto sia stato altamente possibile il non volere il figlio la causa del disinnamoramento della moglie e non l’altro uomo come scrivete qui…
è una causa sufficiente per una donna per disinnamorarsi e vi voglio far capire con questo paragone:
dunque.. parliamo di un cambiamento di vita: un figlio. è come se a voi uomini offrissero un posto lavorativo in un altro Paese a cui voi tenete e a cui non potete rinunciare. non vi deluderebbe la vostra donna se non vi seguisse perché ha paura? potrebbe pure, la vostra donna, fare un percorso per vincere le sue paure ma ormai vi ha detto no, e voi siete partiti e l’amore ne viene compromesso sempre quando c’è una delusione come questa (lei ha scelto comunque di non seguirvi). anche se questo fosse stato un vostro bisogno nato solo con il tempo (all’inizio del matrimonio eravate certi che mai sareste partiti per l’estero, e la vostra donna era d’accordo).
anche a voi uomini potrebbe capitare (e capita!) di disinnamorarvi per una cosa come questa, un progetto di vita che credevate la vostra donna avrebbe condiviso per l’amore che prova per voi e invece non lo fa!
non cominciate a dire che sono cose diverse perché non lo sono! sono entrambi bisogni di un nuovo progetto di vita! nelle coppie che funzionano davvero non ci si sogna proprio di lasciare l’altro solo/a in una cosa importante come appunto un desiderio così significativo di un cambiamento di vita (non si tratta di un corso di ballo o una macchina nuova, sono cose importanti e nelle cose importanti si vede se la coppia c’è davvero).
Fabrizio, a volte ho avuto l’impressione, dalle tue parole, che tu considerassi tua moglie come una proiezione di te. la sua vera personalità la conoscevi? non so, mi sembra che lei sia sempre stata molto accondiscendente, (come un tempo in effetti era norma tra le donne esserlo perché lo voleva la cultura) da come ne parli: sempre tutto bene quello che facevate, sempre tutto tranquillo, mai una discussione. purtroppo forse ti ha nascosto in buona fede, per il bene della vostra coppia, qualcosa di sé, come per esempio che aveva maturato il desiderio del figlio, e quindi te lo ha detto solo alla fine, quando le pressava troppo, perchè se te ne avesse parlato da subito forse avreste avuto tutto il tempo necessario per maturare entrambi la decisione. comunque questa è una divagazione, ormai è andata così.
@ Laras
La mia non è una visione generalista e tanto meno personale. Certo, se prendi le frasi che fanno da contorno e le isoli (“non lo sanno manco loro”, embè? I “Sono confusa” , “non so che fare” , “una parte di me vorrebbe” , son frasi tipiche delle donne o mi sbaglio? Sarei maschilista per questo?) , dai concetti principali , che mi sembrano essere stati già confermati , anche da te , nelle pagine precedenti , può sembrare così ma non lo è!
Poi sulla fedeltà che non è mai certa ,quella sarà la mia idea , certo ( che sia solo la mia è riduttivo , in realtà molto è stato scritto in proposito, ma per non creare polemiche facciamo finta che sia una mia idea)! Ma non l’ho detta tanto per sminuire il genere, ma per far capire a Fabrizio di non idealizzare nessuno , perché chiunque , anche i migliori , possono inciampare nella vita , visto che essa è lunga e non sempre facile. Contare sulla fedeltà assoluta e la dedizione perenne di qualcuno è come andare a giocare al Casinò essendo convinti di vincere , solo perché ci si sente in serata . Quando è palese che il più delle volte vincerà sempre il banco! Poi le eccezioni esistono apposta , come le anche vincite inaspettate!
Non è che ce lo prescrive il Dottore di metterci insieme ad una persona se lo facciamo è perchè dopo averla conosciuta e frequentata per un pò capiamo che c’è affinità, complicità che con questa persona ci sentiamo a nostro agio. Poi c’è chi decide, pur non avvertendo tutto questo feeling, di stare con qualcuno per altri motivi, tipo per la paura di restare solo/a, per convenienza economica o di altra natura, ma anche in questo caso le persone operano una scelta e decidono che i compromessi da accettare sono poca cosa al raggiungimento di quello che per loro in quel momento è lo scopo principale. Comunque siano le ragioni una volta che si decide di stare insieme cominciano i problemi, e qui come già detto ci vuole impegno: per conciliare le abitudini, per tener conto dell’esigenze dell’altro, per affrontare le pressioni sociali e le ingerenze da parte delle famiglie d’origine, per sostenere il doppio stress lavorativo etc etc. Oltre tutto questo ci devono essere dei comuni obiettivi di vita insieme, che non è detto si debbano stabilire a priori: “voglio una moglie/marito tre figli e la casa con la staccionata bianca!”. Ma si evolvono e cambiano man mano che il rapporto progredisce. Una coppia di carissimi amici ha affrontato nell’ordine: malattia e morte dei genitori, un aborto, la perdita del lavoro e una lontananza forzata. Volevano dei figli e probabilmente non possono più averne, ma quando sono insieme vedo che si amano e si divertono a stare insieme, dopo più di vent’anni! Tutto questo per dire Fabrizio che gli obiettivi di vita comuni tra te e la tua ex moglie ad un certo punto comuni non lo sono più stati. Tu avevi raggiunto un equilibrio lei aveva bisogno di fare un passo avanti. Che ha deciso in piena libertà di fare con un’altra persona (altro che ipnotizzatore!). Anche quando parli delle accuse che ti ha rivolto sembra quasi che voglia incolparti di averle fatto vivere una vita che tu avevi scelto per lei ma non era quello che lei voleva, come se si fosse allineta a te in apparenza volendolo, in realtà no. E quando s’è resa conto di questa cosa, e il desiderio di maternità è stata la leva che ha fatto scoperchiare il vaso, ti si è rivoltata contro come una vipera! Probabilmente anche l’influenza dell’altro avrà giocato un ruolo fondamentale, ma non credo che la tua ex sia stata plagiata a tal punto!
Laras, Kid, John, mi hanno colpito molto i vostri commenti nn. 384, 391 e 392. Sembrano diversi, ma in realtà sono molto ma molto simili.
C’è un unico comune denominatore: il rapporto “imperfetto”. Tra i frequentatori di questo forum c’è Laras, che sembra sia l’unica, insieme a Diablo a vivere un rapporto che sembra “sereno”. Eppure leggendo quanto ha scritto nel suo ultimo commento si evincono diverse situazioni di “accomodamento”. Or bene, io credo che venire incontro alle persone a cui si vuol bene sia la cosa più normale di questo mondo. Ma mi chiedo se ciò possa essere sempre possibile. Laras, tu citi due esempi in cui il tuo compagno ha soddisfatto le tue esigenze: parli della tua laurea e della conseguente costrizioni a fargli passare decine e decine di domeniche a casa. Mi chiedo, in questo caso, quanto in realtà sia stato pesante per lui venirti incontro. Magari non lo è stato per niente, o semplicemente è stato solo un piccolo sacrificio. Così come la richiesta di un figlio: parli di suoi tentennamenti. Ma un conto sono i tentennamenti, un conto è il panico. Tante volte in una coppia ci sono dubbi e tentennamenti, ma magari ci si pensa un poco e alla fine ci si viene incontro. Anche per me non sarebbe stato così complicato passare qualche decina di domeniche a casa. Sai Laras, da quando mi sono sposato sono spesso venuto incontro alle esigenze di mia moglie. Ma lei nemmeno se ne è accorta. . Il problema del venirsi incontro nasce dal limite entro il quale una piccola rinuncia diventa un sacrificio enorme. E bisogna per questo conoscere i propri limiti e farli presente alla persona a cui vuoi bene. Spesso non è che non si vuole accontentare il proprio partner, ma semplicemente non ci si riesce, si fa fatica. La questione figlio era per me un grosso problema. Mentre lei l’ha presa come un torto fatto.
Io conoscevo i miei limiti ma probabilmente lei no. La questione figlio per me era un limite. E lo sforzo che stavo facendo su me stesso era enorme. Ma lei questo non l’ha capito. Riconosco di aver sbagliato a lasciarmi prendere dal panico ogni qualvolta si affrontava l’argomento. E dire magari cose che neanche lontanamente si pensano. Ma non è facile controllare il panico. Soprattutto per chi normalmente è una persona controllata, così come lo sono io.
Kid mi rimprovera di aver impostato un rapporto con dei limiti che non ho previsto. Certo ovvio, hai ragione Kid, ma a volte non si può prevedere tutto. Però non sono d’accordo sul fatto che…
…chi lascia debba adottare i sistemi dell’inganno della colpa o del rinnegare. Io non lo farei mai. Non starei in pace con la mia coscienza
Comunque Kid, nessuno garantisce i fondamenti di un rapporto al 100%. Comunque nel mio caso credo di averlo fatto. Poiché rispetto, lealtà, fiducia e amore non sono mai mancati. Si certo ho sbagliato, ho sbagliato per un’idea. Un’idea che lei conosceva e che comunque stavo cercando con tutto me stesso di modificare….e c’ero riuscito.
Mi trovi d’accordo su tutto il resto, hai detto delle grandi verità quando scrivi che o si vive in funzione della propria donna o le garantisci i fondamentali e vivi più distaccato. Verissimo ti quoto. Solo che io sono una persona che alle cose o ci crede o non ci crede. Ed io in questo amore ci credevo. Ma non come qualcosa di folle che desse la felicità assoluta. Ma la serenità, questo si. Nella consapevolezza e direi anche certezza che la mia donna l’avrei amata sempre
John, si anche io se fossi stata al suo posto avrei agito come hai scritto tu. Cioè o facciamo un figlio o me ne vado. O meglio, io non avrei imposto una cosa del genere, ma avrei fatto presente a chiare lettere che la questione stava diventando fondamentale e che magari il fatto di non avere figli avrebbe potuto portare ad una separazione. Ecco al limite avrei affrontato il problema come una riflessione. Tipo: la faccenda è seria, pensiamoci bene a quello che dobbiamo fare. Ma lei invece si è giustificata dicendomi che non si obbliga nessuno a fare una cosa che non si vuole fare. D’accordissimo ma in questo modo non mi stai obbligando. E’ sempre il discorso del bivio: quando ci si trova di fronte ad un bivio e dopo aver percorso centinaia di km insieme si deve decidere insieme quale strada intraprendere. Non si scappa da soli verso una strada se l’altro si è addormentato. Lo si sveglia e si decide insieme.. E se poi non è possibile allora ognuno per la propria. Ma solo in quel caso.
Per quanto riguarda la tua teoria sul rapporto causa effetto messo al contrario che dirti John ? Sono più di sei anni che sto cercando di capire quale sia la teoria giusta. Ed è chiaro che la tua teoria sembra essere la più logica e la più corretta. Anche io al tuo post avrei formulato la stessa cosa, sembra lapalissiano in realtà
Ma no Kid, le frasi che hai citato riguardanti l’incertezza e la confusione, forse non fanno parte del tuo carattere, ma non hanno sesso. Credo che se ti metti a cercare tra le tue conoscenze maschili, come pure spulciare questo forum, troverai tanti uomini in questa condizione. Se non usciamo dai luoghi comuni sarà difficile capirci, sia su questi thread che nella vita quotidiana.
Quanto alla speranza di eternità e di fedeltà con e della persona amata, queste sono effettivamente speranze. Io stessa ho citato quella frase dove dicevo che le nostre scelte sono scommesse, perchè la vita non è prevedibile. Ma è il coraggio di affrontare questi imprevisti che ti farà dire che si è vissuto, anche quando gli eventi ti dovessero essere ostili.
Poco dipende da noi, e le nostre decisioni sono solo auspici che possano portare al risultato sperato, e se non lo si è raggiunto non si è dei falliti, perchè comunque ci abbiamo provato. Questo deve pensare Fabrizio e tutti i delusi dalla “vita”.
Aggiungo un aforisma per concludere il post, che completa con una sintesi che trovo efficacissima questa lunga discussione sui rapporti sentimentali.
“L’amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia”.
Dimenticavo. Saluti a tutti