Salta i links e vai al contenuto

Chi li capisce gli uomini!

di skar1982
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Condividi su facebook: Chi li capisce gli uomini!

La lettera ha ricevuto finora 1.028 commenti

Pagine: 1 19 20 21 22 23 103

  1. 201
    Laras -

    Voglio raccontarvi una storiella, dalla quale si può cogliere la metafora di quanto sta accadendo in questo pur interessante forum. Degli scienziati vogliono studiare alcune pulci ammaestrate, valutando le loro reazioni agli ordini dell’ammaestratore. Quando questo invita una di queste pulci a saltare, l’insetto obbedisce prontamente, poi le staccano una zampetta e le danno lo stesso ordine, che la pulce esegue con un po’ di difficoltà. Continuano staccando man mano le zampette, e ogni volta la povera pulce ha sempre più difficoltà a saltare, come si può immaginare, fino a quando resta completamente priva di zampe. Anche in quelle condizioni gli studiosi reiterano l’ordine di saltare all’animale, una, due, tre volte, e ancora, e constatando che la pulce non esegue l’ordine imposto concludono in questo modo. “La pulce esegue gli ordini che le vengono impartiti, ma privata di tutte le zampe, questa diventa… sorda.”
    Ecco mi pare che qui siamo nelle stesse condizioni di quegli scienziati, osserviamo un fenomeno e lo giudichiamo secondo una personale valutazione, secondo un obbiettivo che confermi una logica che preferiamo vedere, rispetto a quella che sarebbe giusto vedere.
    Sia chiaro che questo vale sia al maschile che al femminile, ma poiché qui si sta trattando della imprevedibilità delle donne e del loro allontanarsi dai doveri che dovrebbero corrispondere ad un suo presunto ruolo, mi chiedo quale sia il senso di una generalizzazione, quando così come i nostri amici maschi ci portano certi esempi, se volessero veramente essere obbiettivi, potrebbero trovarne altrettanti opposti, che ne invaliderebbero i primi. Sbaglio?
    Ma Andrea, non puoi prenderetela con le donne se cambia la società, se la famiglia si smonta perché le situazioni economiche e sociali non la vedono più come la soluzione di mutuo soccorso che è stata fino a qualche decennio fa, dove l’amore, caro Andrea, era meno presente di quello che farebbero pensare certe romantiche interpretazioni dei bei tempi che furono, belli perché eravamo bambini e anche in quel caso non vedevamo altro che la nostra spensierata infanzia .
    La società e’ decadente, lo sappiamo, per questo ho sostenuto che ognuno nel suo piccolo cerca di fare la sua parte per far funzionare i suoi affetti. Ma incolpare il mondo femminile di non fare il proprio dovere e far naufragare le famiglie e come dire che è colpa della ballerina romena se Schettino ha fatto finire la Costa Concordia sugli scogli del Giglio.
    A domani

  2. 202
    Fabrizio -

    Buongiorno Laras.
    Hai portato un esempio, raccontando la storiella, sul quale avevo già scritto più volte. Ma sembri non aver letto. La logica, la realtà, spesso é una sola, e non quante si vogliono vedere. Gli scuenziati che si aspettano che la pulce salti senza zampette vedono una realtà distorta. Che non esiste. Una pulce senza zampette non può saltare. La loro logica é SBAGLIATA. Senza se e senza ma.

  3. 203
    Laras -

    Buongiorno Fabrizio. Certo, quello che sottolinei della storiella paradossale che ho citato è proprio la morale della stessa: esiste una realtà, ma ognuno spesso vede quella che gli fa comodo,anche (anzi, soprattutto) in buona fede, dettaglio questo che rende ancora più difficile far emergere la verità vera, se posso usare questa tautologia, proprio in quanto non calcolato.
    In due giori si sono riffacciate le solite vedute soggettive, che si vogliono accorpare in conclusioni che frequentemente fanno di una tessera tutto il puzzle.
    Diablo, il fatto che a tuo avviso “se tutti ne parlano qualcosa di vero ci sarà”, non è diverso dal fenomeno delle apparizioni delle varie Madonne, qua e là in giro per il mondo (il mondo catto-supestizioso. A Manchester o a Abu Dabi non si presenterà mai, lo sappiamo), ma i fenomeni, come speravo di comunicare con la storiella della pulce, sono letti in ragione del richiamo emotivo che questi producono sulle nostre soggettive esperienze, e non del vero significato che hanno. In questo senso, comunicavo ad Andrea, che i famosi bei tempi passati non erano sempre caratterizzati da rapporti in cui si esprimeva l’amore che lui paventa, quanto l’ossequio quei doveri che la famiglia imponeva. E quando i due coniugi
    onestamenente li onoravano, ecco che quella veniva definita una famiglia felice, ma quale fossero i doveri della donna lo sappiamo tutti, vero? Insomma, questione di gusti, ma io col mio compagno ho un rapporto paritario, che credo funzioni, ma solo perchè è intelligente, dettaglio non trascurabile se si vuol trovare un compromesso per una convivenza che dura da due decenni, e non perchè sia straniero. Di stronzi e stronze che parlano con l’accento esotico ce ne sono a bizzeffe.
    Fin’ora non ho mai detto che quest’uomo non è italiano, ma brittannico. Ma mi guardo bene dal dire che i sudditi maschi della Regina Betty siano meglio dei nostri, perchè ovviamente non è vero, nè in un senso nè nell’altro. E’ solo una questione di affinità e di…culo. La famosa “scommessa” dell’aforisma che ho pubblicato il giorno di San Valentino, se ricordate.
    Quanto poi alla convinzione di qualcuno che la donna ami svisceratamente solo i figli, oltre a dimostrare ancora una volta che si vede quel che si vuol vedere, conferma che chi lo sostiene rimpianga più che il sentirsi escluso da questo amore senza fine, dall’evetuale partner, la nostalgia di quando era oggetto di quell’amore sconfinato.
    Ma bisogna crescere >>>

  4. 204
    Laras -

    >>> e rendersi conto che quella contestata passione per il figlio è una necessità imposta dalle regole della natura, mentre il comportamento nei confronti del partner è frutto del SOGGETTIVO carattere di quelle donna e del livello di “comunicazione” che ha con il compagno. E la comunicazione è un rapporto biunivoco, quindi che dipende dai DUE interlocutori.
    Poi la storia del maschio che protegge, non abbandona la famiglia e via discorrendo, sta parlano una che questà realtà l’ha vissuta direttamente. Come Fabrizio ha parlato “NECESSARIAMENTE” delle sue vicende anch’io lo farò, dicendo che mio padre ha avuto una famiglia parallela per 25 anni, con una donna non italiana guarda un pò, econ la quale era pure felice. E’ servito secondo voi mantenere questa doppia vita per un quarto di secolo? Le scuse a Natale e nelle altre feste comandate? Cosa è servito a noi figli il suo “sacrificio? Ha cambiato forse la realtà fallimentare del matrimonio con mia madre? Direi di no: solo apparenza.
    Col tempo ho perdonato entrambi, riconducendo il tutto alla fragilità degli esseri umani e alla solita ragione che vado predicando qui, da mesi: “L’INCOMUNICABILITA'”.

    Avevo annunciato che avrei raccontato una vicenda che ha molte affinità con la storia di Fabrizio, e di quanto il comportamento in buona fede di una persona se non indirizzato empaticamente verso il partner può creare equivoci dai risvolti tragici a volte.

    Mia cugina e suo marito, sposati da circa 25 anni. Coppia tradizionale. Lui di origine pugliese come me, lei per metà, vivono e lavorano entrambi al nord. Due figli, maschio e femmina
    Lui il prototipo del classico padre di famiglia di un tempo: gran lavoratore, morigerato sino alla taccagneria, regole e obbiettivi chiari in testa, grande disponibilità nei confronti dei parenti, insomma una uomo “serio” e con la testa sulle spalle. Nessuna apparente pretesa da padre o marito padrone, ma una pervicace ricerca del raggiungimento degli scopi “classici” delle famiglie dei bei tempi andati: in questo caso la villetta con la famosa taverna nel paesello dell’interland e magari anche la casetta per i figli per quando saranno grandi. Casa e lavoro, lavoro e casa, e anche bravo cuoco, visto che arrotondava in questo modo.
    Ma non solo, muratore, quando serviva, calzolaio nel rifare suole e tacchi delle scarpe di casa, verniciatore della propria autovettura. Mancava solo che sapesse fare il miele come le api che nessuno si sarebbe meravigliato. UN MARITO MODELLO? >

  5. 205
    Laras -

    >>> Come succede spesso tra cugini, ci perdiamo di vista, quando circa una decina di anni fa vengo a sapere che questa donna, tra l’altro bellissima, è stata ricoverata in una clinica psichiatrica in preda a visioni estatiche nelle quali riteneva di aver incontrato Gesù. In contemporanea la figlia quindicenne era sottoposta ad un trattamento farmacologico, perchè ossessionata dalla pulizia si lavava le mani centinaia di volte al giorno. Gran consiglio della “grande famiglia” per consolare il povero sventurato, alla quale si era rivolto sconvolto da questi eventi per cercare una ragione, che NON intravedeva, alle sfortune che gli erano capitate. Un bel giorno il mio “Inglese” gli fa capire educatamente che forse la ragione poteva essere trovata nella vita che lui, il padre e marito modello, faceva fare alla famiglia, pur con la massima buona fede, e che le esigenze di “ESPRESSIONE DELLA PROPRIA PERSONALITA'”, delle due donne, forse non erano state tenute nella giusta considerazione dallo “sfortunato” pater familie. “Perchè, ma io non ho fatto altro che spaccarmi la schiena, lavorare, risparmiare per il futuro”, e via con la sequela classica di gesti e sacrifici fatti per il famoso bene della famiglia, PERSEGUITO, però, SECONDO I SUOI PRINCIPI, che essendo stati assorbiti attraverso l’esempio del di lui padre, non potevano che essere GIUSTI.
    Ancora oggi ne è convinto graniticamente,(ovviamente) mentre quella bellissima donna è diventata una larva, dopo essere “fuggita” in un mondo tutto suo per non lasciare quella famiglia del “mulino bianco”, mentre la figlia continua a consumare tonnellate d’acqua perchè “si sente sporca”, e il padre le rimprovera… quello spreco. Chiaro?

    Naturalmente questo esempio ha, forse, SOLO UNA COSA in comune con la storia di Fabrizio: la involontaria, ma non meno importante, mancanza di comunicazione empatica con l’altro, a fronte di una convinzione assoluta che la personale posizione debba essere necessariamente accettata dall’altro, solo perchè ONESTA E IN BUONA FEDE.
    Questa posizione appare tuttora a quel “marito modello”, sufficiente per ritenersi a posto con il proprio ruolo, che interpretava nel modo che ho descritto, ponendo lo stesso nelle condizioni di DANNEGGIATO, ma impedendogli di notare quanto invece sia stato egli stesso “la causa del suo mal”.

    Spero di aver spiegato quanto sia importante l’empatia in una coppia, e quanto serva ad “aggiustare il tiro” per centrare una serena convivenza, comunque difficile.

  6. 206
    mary -

    Laras, gli uomini sono così, danno la colpa a fattori esterni a loro, fra cui la donna con cui stanno, e non si sanno mettere in discussione. Gli uomini non sanno essere empatici. (generalizzo, voglio veder come vi sentite voi uomini a essere classificati in questo modo)
    Continuiamo a scontrarci con loro perché come dice Fabrizio per lui (per loro) esiste una sola realtà, quella che ha analizzato lui (loro) che appunto sposta sull’esterno a sé le cause e i motivi e le colpe, esattamente come quel marito di tua cugina.
    Invece per noi esistono più punti di vista, soprattutto noi donne ci chiediamo sempre il PERCHE’ le cose accadono, andiamo più a fondo, cerchiamo di capire i meccanismi delle relazioni umane così come gli uomini lo fanno con le macchine, ma loro si fermano appunto agli oggetti, come le automobili, e forse pensano di applicare lo stesso modus operandi con gli esseri umani, ma gli esseri umani non sono macchine a cui applicare teorie. Se la ruota di un ingranaggio non gira più nella direzione voluta, in meccanica ci sarà un’unica possibile soluzione. In una coppia se qualcosa non funziona in modo ottimale anche io penso, da donna, che la responsabilità sarà da dividere in entrambi. Son rapporti tra persone, non tra ingranaggi di una macchina che funzionano tramite leggi fisiche. Gli esseri umani si influenzano gli uni con gli altri, non è corretto affermare che un partner va in una direzione univocamente, mentre l’altro sta a guardare e non ha influenza su di lui.
    Non voglio far polemiche, esprimo solo una riflessione.
    Laras gli uomini britannici sono tutti come tuo marito? eheheh, mi piacerebbe avere a che fare con un uomo così, e non chiuso come ce ne sono molti qui in Italia e sul sito.
    Andrea, l’ho letto quell’articolo e appunto pone le responsabilità del fallimento o riuscita di una relazione su entrambi i componenti della coppia, non dice mica che è colpa delle donne. Dice anzi che è necessaria più comunicazione nella coppia, esattamente quello che cercavano di scrivere qui noi donne, ognuna spiegandolo a suo modo, ma è esattamente quello che abbiamo detto noi. Dice anche che un tempo non era necessaria la comunicazione perché era tutto inglobato nei ruoli e regole sociali e le cose andavano meccanicamente avanti, senza bisogno di comunicare. Anche qui l’articolo dice cose che noi donne abbiamo messo in evidenza in questa discussione.
    Voi uomini dovreste fidarvi di più di noi donne, perché nelle interpretazioni dei rapporti fra

  7. 207
    mary -

    esseri umani noi siamo più avvezze, perché cominciamo sin da adolescenti ad analizzare i comportamenti di questo o quella. Voi da adolescenti giocate alla playstation, a calcio e cose così.. (non è una critica, preciso, solo un’osservazione). Da adulti vi concentrate sugli studi e sul lavoro, mentre noi sempre a pensare alle relazioni e al come e al perché e a scervellarci ecc… ma non solo tra uomo e donna, anche tra genitore e figlio, tra amici e amiche, tutto il campo umano insomma.
    Voi di queste cose non ve ne interessate, infatti solo chi lo fa per mestiere (gli psicologi o gli appassionati) è in grado di capirne di più dei rapporti umani.
    Quindi per concludere non avete la nostra esperienza in questo campo, per cui invece di contestarci dovreste prendere le nostre osservazioni come arricchimento della realtà che voi vedete, come acquisizione di maggior conoscenza.
    A tutti con affetto.

  8. 208
    Fabrizio -

    Ciao laras. Poi ti rispondo con calma ora non mi é possibile. Rleggerò bene il discorso di tua cugina. Ma a prima vista mi sembra che moglie e figlia abbiano dei seri problemi. Il padre marito c’entra ben poco. Ma ripeto voglio rileggere bene.

  9. 209
    Fabrizio -

    Laras ho trovato due minuti e ho riletto un po’ quanto avevi scritto. Correggo il tiro. Credo che qualche problematic il marito di tua cugina l’avesse. Parli di taccagneria estrema. Be non credo ci siano analogie con la mia storia. Niente di quanto hai descritto lo vedo paragonabile alla mia storia. Avrò i miei difetti ma niente di tutto questo. Non voglia di fare un figlio ma fermiamoci la. Personalità si ne ho. Ma mai imposto nulla a nessuno. Mi hai citato tre persone con problemi. Qui ne io ne mia moglie abbiamo àvuto ricoveri psichiatrici. Comunque laras confermo quanto ti ha scritto anche diablò. Sei fuori strada. Sembra che devii il discorso. Comunque il fatto che il tuo compagno sia britannico spiega molte cose. Altra testa altre culture altre convinzioni. Poi parliamo meglio.a

  10. 210
    Laras -

    Caro Fabrizio, ho voluto sottolineare che la tragica vicenda di mia cugina assomiglia alla tua solo per gli esiti e non per i contenuti. Ma il risultato è stato che nonostante le migliori intenzioni di quell’uomo, quella donna ha perso il senno.
    Quando una persona agisce nella convinzione di comportarsi bene nei confronti di un’altra, e della famiglia in quel caso, ma tuttavia quel comportamento, in un modo o nell’altro, agisce in maniera da demolire le aspirazioni di chi si ADEGUA per mille motivi, denunciando comunque che qualcosa non va per sè e per la sua filosofia di vita. se non si “aggiusta il tiro” come dicevo, quella relazione prima o poi salta, com’è successo a mia cugina o come succede ad altre donne (o uomini) che non si sentono capiti.
    Quando questo accade per colpa di un uomo violento o di una donna immatura, le cose sono evidenti. Ma quando un tipo come quello, che visto dall’esterno sembrava l’uomo perfetto, ma in realtà voleva solo realizzare la coppia e la famiglia in una maniera univoca, si innesca un meccanismo psicologico contradittorio, tale per cui, chi subisce una volontà che sembra ammantata delle migliori intenzioni, crea un conflitto dentro di se che prima o poi fa espoldere il bubbone, o con una fuga dalla realtà, o con una fuga nella realtà.
    Se tu non sei convinto che il tuo stile da bravissima persona, abbia, per quel dettaglio non indifferente del desiderio di maternità di tua moglie, frustrato una sua aspirazione fondamentale, che rifuggivi per la fobia di cui accennato, non credo sinceramente che tu possa comprende la più importante motivazione di quell’abbandono che hai subito.
    Sappiamo tutti della tua buona fede, te lo ripeto, ma utilizzare degli standard comportamentali oggettivamente corretti per chi ci osserva dall’esterno, e riconosciuti come tali dalla cultura corrente, non significa capire come questi funzionano in una coppia.
    Quell’uomo veniva considerato, e tuttora lo è dalle persone più semplici del clan, un marito ideale, per la dedizione che aveva verso la famiglia, ma certi suoi principi, (non il rifiuto della paternità, in questo caso) erano da “prendere o lasciare”. Non se ne parlava neppure, e se se ne parlava alla fine si faceva come diceva lui. Ma siccome erano incentrati sulla sobrietà, la morigertezza e il suo sacrificarsi per quegli obbiettivi di cui parlavo, era considerato una brava persona, invece era un killer suo malgrado. Moglie e figlia rovinate, partendo da una condizione di normalità. i

Pagine: 1 19 20 21 22 23 103

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili