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Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2014. L'autore, skar1982, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Alessandra, piacere innanzitutto. Con me è difficile parlare ? Non ho mai mangiato nessuno, né fatto del male ad una mosca. Ho le mie idee. E’ grave questo ? Avere delle idee e portarle avanti ? Ma sono anche disposto a modificarle. Ma scusa di uomo o una donna che cambia sempre idea che te ne fai ?
Ma come mai Alessandra solo voi donne in questa discussione percepite questa mia chiusura
? Ammesso che anche Laras, Anemone e Sarah la percepiscano.
Benjamin, Andrea, Joshua, con sincerità…percepite anche voi questa chiusura da parte mia ?
Siamo mutevoli ? Forse a 15, 20, 25 anni. Poi credo si maturi e si abbia un proprio carattere. Un po’ di certezza nella vita bisogna averla.
Ho spiegato e rispiegato i motivi per cui desistevo dall’idea di avere un figlio. Ma non mi sembra di aver mai chiuso le porte ad altre situazioni. Ma tu giudichi chiuso un uomo solo perché in uno o due punti rimane rigido a causa magari di una difficoltà ? Ma dov’è sta famigerata sensibilità delle donne ? Non hai mai pensato che io potessi trovarmi in seria difficoltà riguardo questa situazione e reagire in questo modo perché “preso dal panico” ?
Ma non può succedere che un uomo abbia una insicurezza in qualcosa della vita ‘ Eppure ho scritto chiaro facendo l’esempio dell’uomo che ha fatto la guerra in Vietnam e che magari ha paura di salire su un aereo.
Scusami non ti offendere ma….percepite ma non leggete ? Le cose semplici no eh ? Solo a percezioni ?
Ma se mia moglie avesse discusso, litigato con me per questa cosa, non pensi che la questione si sarebbe risolta ? Ma è colpa mia se ha desistito di fronte a un mio no dettato da paura di un cambiamento ? Guarda che discussioni e litigi non ci sono mai stati !
Ma come fai a dire che non riesco a confrontarmi con altri quando sono pieno di amici e conoscenti che mi cercano ogni giorno. Al lavoro mi chiamano tutti (uomini e donne) per andare a prendere un caffè o fare due chiacchiere su qualunque cosa. Ma come mai tutto questo ?
Dicendomi quello che mi hai scritto non fai altro che confermare a me e agli uomini che hanno scritto qui che le donne che non si sentono capite, o accontentate, sono giustificate a tradire il proprio uomo.
Ehi ho scritto chiaramente nei miei post che se mia moglie mi avesse lasciato perché avevo un’amante non avrei potuto accampare scusa. E ora qui scrivo anche che se mia moglie se ne fosse andata dopo l’ennesima discussione sul discorso figli non avrei potuto anche li accampare scuse.
Ma questo lei…
….non l’ha fatto. Lei se né andata perché c’era un altro. Perché aveva una relazione parallela da chissà quanto tempo. Ma volete capirla questa benedetta differenza ? Eppure è semplice caspita.
Scusa lo sfogo.
Laras, commento n. 159. Si Laras, venivo giudicato un padre esemplare pur non desiderando figli. Perché evidentemente lo sarei stato. E ne sono sicurissimo anch’io.
Ma la paura a volte gioca brutti scherzi.
Nessun problema c’era tra noi. Sbaglio o avevo già fatto presente che qualche mese prima avevamo acquistato un terreno edificabile sul quale costruire la nostra casa ? Se c’erano problemi lei mi proponeva ciò ? Dai Laras su
Non abbiamo mai litigato, mai discusso animatamente, mai messi a tavolino per risolvere questa cosa. Cercavo di cambiare discorso, magari proponendole un viaggio o qualcosa di piacevole. Ero preso dal panico lo capisci Laras ?
Si si è svegliata una mattina e mi ha messo di fronte al fatto compiuto. Io sono rimasto di sasso. Come di sasso sono rimasti tutti quelli che ci conoscevano. Chiaro Laras ?
E’ andata così Laras credimi. Se poi ti racconto un altro particolare forse ti ricrederai ancora una volta.
Vorresti sentire anche lei ? Ti basti sapere che non ha voluto sentire nessuno. Gente che ha cercato di parlarci. Ha chiuso con tutti quelli che volevano tentarle di parlarle. Dicendo che erano cose tra noi due. Chiaro Laras ?
Avrò pure commesso degli errori e ho fatto il mea culpa. Ma non mi invento le cose. Perché dovrei ? A che scopo ?
Fabrizio, Fabrizio come ti capisco. Mi sono imbattuto per caso in questa discussione e mi sento quasi in dovere di dare il mio contributo. Mi sembra di rivedermi in te caro Fabrizio, ho avuto il tuo stesso problema. Anch’io come te non volevo figli, e capisco quando scrivi che andavi nel panico. Niente di strano. E lo dico alle varie Laras, Anemone, Alessandra, Sarah di cui ho letto gli ultimi commenti. Correggimi se sbaglio Fabrizio, ma mi pare di aver capito che tu semplicemente stavi bene cosi e forse inconsciamente volevi ancora goderti le gioie della vita di coppia. Gioie che sono tante, perché se vai d’accordo con la tua compagna cosa c’e di meglio di un viaggio, una cena a due, week end in piena libertà e senza vincoli ? A me sembra che tu volevi solo goderti ancora un po’ la vita, cercando di procrastinare il più possibile la grande decisione, che e’ poi il vero cambiamento di vita. L’altro cambiamento e’ il matrimonio e non mi meraviglierei se ti fossi trovato in difficoltà anche li. Le donne purtroppo non ti capiranno mai perché loro agiscono d’ìstinto e in balia delle proprie emozioni. Ma non voglio essere l’ennesimo uomo che le contraddice. Voglio solo esporre i fatti che spero le faranno riflettere più di quanto possano fare mille parole. Ho qualche anno più di voi. Anche di Fabrizio suppongo. Sono padre di due splendidi bambini. Ma sono un uomo divorziato. Si divorziato dalla mia prima moglie che si é comportata né più ne meno come tua moglie caro Fabrizio. Poi lei si e’ sposata con l’uomo con il quale mi ha tradito e con il quale ha avuto una bambina. Ora lei é felicemente separata perché l’uomo con cui mi ha tradito l’ha lasciata per un’altra. Io dopo aver tracorso anni tremendi a causa della separazione ho conosciuto un’altra donna con la quale dopo qualche anno ho avuto prima un bambino e poi un altro. Cosa posso dirti ? Che con i miei bambini ho un rapporto meraviglioso. Sono attaccatissimi a me, e credo sicuramente di poter affermare di essere un padre come si deve. Nonostante tutto non posso non negare di rimpiangere la vita che ho vissuto con mia moglie. I figli sono fantastici, li ami, fanno parte di te. Ma la vita di allora era stupenda. Sai come si dice ? I figli prima o poi se ne vanno, il matrimonio resta. Ma questo le donne lo capiranno solo quando sono anziane….forse. Alla fine di tutto eccomi qua padre e marito e…uomo. Molto di più di colui che a differenza mia desiderava figli quando io non li desideravo…
…colui che ha fatto invaghire mia mòglie donandogli ciò per il quale non mi sentivo ancora pronto. Ma ecco il risultato. Ho augurato a mia moglie di essere felice, ma con tutta sincerità non posso mentire a me stesso dicendo di non aver provato un po’ di soddisfazione quando lui l’ha lasciata per un’altra. Mi dispiace per la bambina questo si. Che dirti ? Che dirvi ? Siamo diversi noi uomini dalle donne. E concordo con chi ha detto che le donne sono un po’ cattive. É vero purtroppo. É una caratteristica che viene dalla natura. L’istinto che le porta a difendere la prole. Un leone, l’animale più forte della terra difficilmente attaccherà la leomessa con i suoi cuccioli. Rischierebbe di soccombere. Comunque per gli esseri umani che dovrebbero avere dalla loro parte l’intelligenza dovrebbe essere più facile venirsi incontro. Per le donne di oggi credo che un po’ di razionalità non guasterebbe. Vivere di troppo di emozioni credo allontani molto da quella che é la realtà. Buona serata a tutti.
è tutto condivisibile ciò che scrive diablo, e anche gli altri ma volevo aprire una parentesi che non c’entra con il discorso figli e Fabrizio, per riallacciarmi all’ultima frase di diablo dove dice che dovremmo essere più razionali.. possibile che non vi viene in mente che come voi vedete delle carenze in noi (diciamo la razionalità) che non vi permettono una buona vita coniugale, lo stesso è per noi? anche noi vi vorremmo più romantici, per fare un esempio, con un gesto in più di attenzione verso noi, un po’ di corteggiamento ogni tanto come i primi tempi, un guizzo di emozione improvvisa come potrebbe essere una improvvisa dichiarazione di amore, cose semplici, cose che a noi mancano molto nei rapporti. ma chissà perchè dal vostro punto di vista siete solo voi a rimetterci nei rapporti perché a noi manca la razionalità, ma anche a noi mancano delle cose ma vi rifiutate di ritenerle importanti e questo ci fa molto soffrire nei rapporti. insomma a noi chi ci pensa? a noi mancano le emozioni e le attenzioni, che voi non ci volete più dare dopo i primi tempi. quindi non soffrite solo voi per nostre carenze, la cosa è reciproca. non è giusto prendersela solo con noi che saremmo carenti per voi, anche voi per noi lo siete ma sopportiamo per amore perché sappiamo che siete così e non vi chiediamo l’impossibile, e vi amiamo lo stesso (come voi ci amate lo stesso nonostante i nostri difetti) vi amiamo come siete anche un po’ “orsi” e carenti da questo punto di vista. sarebbe così semplice dal nostro punto di vista, ci basterebbe ogni tanto un gesto o una parola dolce per sollevarci da ogni malumore. il mio compagno non mi capisce in questo, e io mi sento spesso sola nel nostro rapporto, e come me molte altre si sentono così.
chiudo la parentesi, ciao a tutti.
Buongiorno lella, piacere. Ti rispondo io in attesa che lo faccia (spero) anche Diablo, di cui stavo leggendo i commenti poco fa. A proposito Diablo, incredibile quante analogie, poi vorrei chiederti qualcosa. Ma per tornare a te lella voglio dirti che si spesso é cosi, l’uomo in genere perde un po’ l’enfasi del corteggiamento. Però in relazione a ciò che dici parlo per me e ti dico con assoluta certezza di non aver mai fatto mancare a mia moglie quella parolina o gesto che tu chiami “attenzioni”. Quanto odio questa parola lella. É la frase per antonomasia con cui le donne mollano gli uomini: attenzioni e trascuratezza. Mia moglie alla fine ha messo nel calderone anche queste due paroline. Eppure non mancava mai un fascio di rose per il suo compleanno, con tanto di bigliettino e regalo. Festeggiamento del nostro anniversario di matrimonio, mai una volta che mi sono dimenticato il giorno in cui ci siamo fidanzati. Auguri per il suo onomastico, biglietti di auguri di Natale e Capodanno, magari con la musichetta. E, ogni tanto, raramente per carità…anche una lettera. Senza contare il mio modo di fare per il quale scherzavo con lei facendo le vocine o inventandomi i nomignoli più affettuosi e scherzosi. Frasi importanti e metaforiche dette davanti a parenti ed amici (ehi ragazzi guardate che io questa qui la amo). E anche una rosa ogni tanto non mancava mai. Cosi come non mancavano abbracci affettuosi e scherzosi mentre lavava i piatti o si vestiva. Bigliettini messi qua e la per le stanze ogni tanto.
Bastano come attenzioni ? E tieni presente che sono un po’ orso lo ammetto. Magari poteva capitare di non abbracciarla durante una passeggiata in un centro commerciale. Eppure mi ha accusato di averla trascurata. Ah dimenticavo: non mancavano pizze e cene insieme (noi due), viaggi, week end, spesa insieme (quasi sempre).
Valuta tu lella.
Leila, parto dal tuo intervento condivisibile ed onesto per fare alcune osservazioni generali che, spero, chiariscano meglio quello che intendo.
Primo. Se uno dice ‘le donne’ oppure ‘gli uomini’, sta generalizzando; le generalizzazioni possono essere un pregiudizio, se sono basate su una realtà inesistente, ovvero, se la realtà mostra oggettivamente quelle caratteristiche, possono essere un ottimo modo per descriverla ed eventualmente per affrontarla. Per il solo fatto di essere generalizzazioni, in esse sono presenti eccezioni e gradazioni: chi generalizza con onestà sta già ammettendo queste eccezioni e gradazioni.
NdS: da ora in poi partono le mie generalizzazioni, ‘fatte con onestà’.
Secondo. La fisiologia e la psicologia di donne e uomini sono diverse: millenni di evoluzione ‘animale’ e secoli di interazioni in contesti sociali le hanno plasmate in questo modo. Gli uomini sono (più) razionali, le donne sono (più) emotive.
Terzo. L’essere umano è dotato o si è dotato di una morale, in base al mutuo riconoscimento di dignità e libertà e soprattutto in base alla sua naturale propensione alla vita sociale (che prevede anche la perpetuazione di una società), con la quale ‘regola’ o dovrebbe essere in grado di regolare le proprie fisiologie e psicologie.
In base a queste generalizzazioni, a quale sfera dovrebbero appartenere i sentimenti, a quale le relazioni? C’è un valore morale, ed anche sociale, in una relazione monogama di lunga durata? Un valore che superi quello della soddisfazione individuale (o della somma delle due soddisfazioni individuali) della proprie fisiologia e psicologia?
Rigeneralizzo ‘con onestà’ e riscrivo ciò che ho scritto altre volte: le donne italiane di oggi si alimentano da e alimentano in continuazione una sottocultura secondo la quale ogni – ripeto: ogni – relazione, non importa la durata, i progetti fatti, le risorse investite, l’intensità, può essere interrotta in qualsiasi momento, e quindi nella quasi assoluta imprevedibilità per il compagno, se ne è meramente possibile un’altra che sia, anche in via del tutto ipotetica, migliore dal punto di vista delle emozioni vissute o vivibili.
E’ un pregiudizio questa generalizzazione? E’ un modo per auto-consolarsi o per, appunto, razionalizzare un abbandono?
Non è invece l’osservazione pura e semplice di quel che accade?
In questa generalizzazione non c’è odio per le donne, non c’è voglia di limitare la loro libertà, non c’è la negazione della loro dignità.
Questa generalizzazione…
… per una donna come Laras, che oggettivamente appartiene alla mia generazione, non è facilmente credibile; nulla quaestio: anche io la ritenevo poco credibile fino a qualche mese fa.
Arrivo a Leila (e in qualche modo a Skar che aveva aperto questo 3ad).
Questa generalizzazione ne porta con sè un’altra, che non giudico meno nefasta della prima: dare stabilità (quindi fedeltà, progettualità, attenzioni, emozioni, sicurezze) alle donne italiane equivale a mettersi sulla buona strada per essere lasciati. Viceversa dar loro instabilità, vivere la relazione con disimpegno, lasciar credere di poter chiudere da un momento all’altro, avere o essere nella situazione di far credere di avere altre donne attorno, equivale ad avere qualche chance in più (e in tal caso seppure la chance non si concretizza in fondo si soffre di meno).
E’ un pregiudizio anche questa generalizzazione?
Vado a chiudere. C’è una parte su cui Leila non sono d’accordo con te: quando dici che per amore si sopporta, che si ama nonostante i difetti. Secondo me si ama davvero quando i difetti dell’altra non solo non vengono sopportati o tollerati, ma vengono amati; e come diceva Serenella, una donna che ogni tanto scrive qui, ‘chi ama davvero, resta’.
Per sdrammatizzare, in questo giorno di San Valentino, e a proposito che se qualcuno coglie, eventualmente in una caricatura, qualche elemento di queste generalizzazioni allora un fondo di verità c’è:
http://www.youtube.com/watch?v=wku6ek7W2cA
Nel leggere di queste difficoltà di comunicazione tra i due generi, verrebbe da pensare che maschi e femmine sono i meno adatti a…vivere insieme.
Comunque caro Fabrizio, si resta di stucco nel leggere che una bella mattina, di punto in bianco tu hai scoperto la cosa senza aver avuto il minimo sentore di quanto bolliva in pentola. La lettera di Alessandra è significativa in questo senso, tanto è vero che nessuno di noi ha mai pensato ad una tua malafede nei confronti di tua moglie. Tuttavia qualcosa le è mancato se è accaduto quello che sappiamo, questo è lapalissiano, e tu non ti sei accorto di questi bisogni che maturavano, altrimenti, viste le tue premure nei confronti di questa donna, avresti tentato di colmare quei desideri.
Questo conferma la non comunicazione tra voi.
Mi ha colpito molto questa tua frase che ti riporto:
“Ma se mia moglie avesse discusso, litigato con me per questa cosa, non pensi che la questione si sarebbe risolta ? Ma è colpa mia se ha desistito di fronte a un mio no dettato da paura di un cambiamento ? Guarda che discussioni e litigi non ci sono mai stati!”
Quanto scrivi ha quasi dell’incredibile… mai un litigio, una discussione un vaffanculo. Sembra inverosimile, anzi, per la mia sensibilità quasi inquietante.
Sembra di vedere la rappresentazione di un sogno romantico adolescenziale di un rapporto che mette in scena una fiaba, più che la realtà.
Fabrizio, come ha detto Alessandra, qui abbiamo preso a cuore la tua situazione, e sinceramente, sin dal primo contatto con te non ho mai assunto, come sai, atteggiamenti di antagonismo, riconoscendo in te quella brava persona che ritieni di essere. Ma qui entreremmo in un delicato aspetto della psicologia femminile che attiene, a mio parere, più all’intervento dell’istinto atavico nei confronti di quelle che sono le cose che “attraggono” e mantengono legata la femmina al maschio, aspetti che spesso appaiono in contrasto con le manifestazioni di dedizione come quelle che tu hai descritto avere avuto nei confronti di tua moglie
E’ un terreno delicato quanto minato, dove equivocare è facilissimo, specie per chi strumentalmente cerca di attaccare alcuni aspetti della psiche femminile, non volendone comprendere le ragioni profonde.
Forse ne parleremo.
Una sola domanda Fabrizio, alla quale puoi non rispondere se credi.
Che rapporto hai con tua madre e quanto pensi sia stata una figura di riferimento relativamente all’immagine ideale della donna, che ritenevi di aver visto in tua moglie
piacere Fabrizio, io non sono più una ragazzina, e ti posso dire che a riguardo della tua storia tua moglie non si è comportata né umanamente, né con amore… dalle mie parti i matrimoni non si sfasciavano – oggi non so – per non poter avere figli (poteva capitare che uno dei due fosse sterile per esempio), ma il rispetto mai è venuto meno, si stava insieme lo stesso per via di quella promessa sacra fatta davanti a un prete e a tutta la famiglia. sarebbe stato umiliante per se stessi, senza che altri avessero avuto bisogno di dirtelo, comportarsi in questo modo infame. questa è la mia opinione sulla storia che tu e diablo avete raccontato.
riguardo le attenzioni a quanto pare sei uno dei pochi uomini in grado di regalarle alla propria compagna, e sinceramente non posso immaginare a cosa tua moglie si riferisse nel sentirsi trascurata, ti dirò penso che “non avesse tutte le rotelle a posto”, non in senso offensivo ma proprio in virtù di ciò che ho scritto sopra, di essere semplicemente onesti con la propria coscienza.
vedi Fabrizio, il mio compagno non riesce ad essere espansivo come sei stato tu con tua moglie.. io però lo accetto, so che non è una cosa facile per voi uomini, so che lo amo lo stesso così perché mi dà tanto, mi sta accanto ogni giorno e anche se non siamo sposati per motivi personali che non sto qui a dire, è come se lo fossimo, e per me è come aver fatto quella promessa davanti al prete e a Dio, semplicemente perché per me l’Amore ha un valore immenso. non potrà finire per nessun motivo personale come l’egoismo per i propri motivi e le proprie voglie da soddisfare, l’Amore esula proprio dall’egoismo, sono gli opposti, secondo la mia concezione di vita.
ti saluto caramente, Fabrizio.