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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ROSSANA, quindi riconosci che sia impossibile guadagnare miliardi con una manciata di soldi. Come ho spiegato, sarebbe ciò che Esther afferma di essere in grado di fare. Quindi non ritieni credibile quanto afferma, cioè ammetti che sia una fanfarona.
Poi diventi vaga, affermando che esistono le eccezioni. Nella fattispecie qual è l’eccezione, guadagnare miliardi di Euro in sette anni come dichiara di poter fare Esther? Più che di un’eccezione si tratterebbe di un miracolo. No, hai appena detto che non lo ritieni possibile.Allora cosa intendi per eccezione?
Non hai elementi per giudicare la sua modalità operativa e i risultati recenti, ma non ti ho chiesto questo. Non ha importanza conoscere gli investimenti e gli obiettivi di Esther per capire che quanto dichiara sono panzane, comunque li ripeto: lei investe sul Dax e l’obiettivo che dice di aver ottenuto è un fisso mensile, una sorta di stipendio fisso che dal tasso che dichiara di fare è di 400 Euro, prelevando i rendimenti
Insomma ROSSANA, alla mia domanda si poteva rispondere semplicemente un si o un no, senza imbastire discorsi della supercazzola, che solitamente irritano. Ma ti scuso, perché mi rendo conto che non puoi negare che Esther abbia detto delle idiozie (e ci mancherebbe, non sei stupida), ma al tempo stesso non vuoi screditare la tua amica, che potrebbe leggere i tuoi commenti, anche se ha deciso di sparire per un po’.
Trader, invece di fronte alla logica stringente un adulto maturo deve avere il coraggio di riconoscere il vicolo cieco in cui si è infilato. Ma in questo caso farebbe crollare il castello di sogni in cui si vive. Sono anni che spero di avere su LaD gente che, mentre offre per decenni “un’immagine” apparentemente “seria”, la confermi nel tempo con la coerenza. Io ho impiegato parecchio di più di te per capire che “quelle” erano supercazzole, quindi complimenti. Ma non è detto che la contessa Mascetti, per “spiegarsi” la tua uscita non ipotizzi che io e te si sia la stessa persona. È gia successo. Pur di farsi tornare i conti non hai idea di cosa si inventi. E tutto condito con una dialettica suadente e credibile in apparenza. Ben “confezionata”, diciamo.
Ma se è singolare quello che hai notato, capire il PERCHÈ di quei contorcimenti logico sintattici di fronte alle evidenze lo è pure di piu.
Visto che sarai pratico di “analisi dei flussi”, seguine criticamente le seriose esternazioni e confrontale tra loro. È davvero un caso raro, forse unico che io ricordi.
“E pensare che sono proprio le critiche che dicono chi si é”
“Macché. Manco le solite evidenze notate da altri la convincono”
I frequentatori di LaD sono invitati a verificare attraverso i vari commenti chi é l’utente piu criticato del sito.
Un attimo, cerchiamo però di fare delle distinzioni. “Il grande fratello” è un format televisivo con determinati contenuti di cui lo spettatore fruisce passivamente e su cui non ha alcun potere, se non quello di cambiare canale. “Lettere al direttore” invece è uno strumento da utilizzare, e viene riempito più o meno utilmente a seconda di ciò che gli utenti ci scrivono. Il discorso è ben diverso; la responsabilità è di chi lo utilizza e non del mezzo in sé. Se io mi limito a scriverci i miei slogan rabbiosi, oppure sparo due termini specifici in ambito economico quando è evidente anche a un bambino di sei anni che sto giocando con i soldi del Monopoli, beh, questo mezzo rimane un potenziale non sfruttato. Se ciascuno mettesse a disposizione del prossimo la propria specifica competenza o i propri studi pregressi o attuali, ecco che forse ci potrebbe essere un minimo di arricchimento
(Trader ne è un esempio).
Poi, un conto sono gli scambi su argomenti specifici e settoriali in cui è palese e giusto che la spunti chi ne sa di più ( ok che siamo nella fase storica dell’anticultura, però non esageriamo!), un altro è disquisire su argomenti psico-filosofici come l’amore e le illusioni, in cui l’esperienza e il vissuto personale prevarranno sempre su qualsiasi dissertazione altrui. Non esiste sempre una Verità da scovare, cosí come non esiste sempre il relativismo in campi scientificamente verificabili. Il vero o illusorio amore al momento non viene annoverato tra i possibili falsificazionismi di Popper, quindi non è mai scienza ( e per fortuna!).
Trader,
non so niente sul Dax, e non ho intenzione di approfondire. Così come non ho mai cercato di capire qualcosa sui Bitcoin, di cui parecchi vantano rapidi guadagni a sei zeri…
Come affermato in tempi non sospetti, poiché il denaro e i numeri non rientrano nei miei interessi primari, non ricordavo neppure le precise affermazioni di Esther in materia, che ho forse letto in modo troppo superficiale.
Grazie per averle sintetizzate e per l’impagabile lezione di logica, che avrebbe dovuto indurmi, in contrasto con stima e rispetto, a giudicare in negativo qualcosa per me tanto nebuloso quanto per te e per altri cristallino.
Interscambio utile per approfondire la reciproca conoscenza virtuale.
—
Pedro Passante,
commento 9854: hai letto nel pensiero che ho evitato di esprimere, moderando la mia indole polemica.
grazie per l’attenzione.
Passà, a te la prima cosa che ti è “passata” è il cervello, o più probabilmente non c’è mai stato. Sono io il primo a elencare i miei “difetti”, o dimentichi di quanto mi sono sempre dichiararo politicamente scorretto? La tua idiota parzialità, corroborata dalla scarsa “cilindrata”, non riesce neppure a vedere quegli argomenti, che quei (per la tua mediocrità) “difetti” mettono sul tavolo, e che ovviamente non sai replicare adeguatamente. Povero te, e chi ti segue nel vagare stordito di chi continua a guardare il dito invece della Luna. Dito che nel tuo caso è sempre quello medio.
È giusto Suzy, ma disquisire sull’amore non è solo parlare di filosofia. Parliamo di uno spartito comune che è solo l’interpretazione dell’esecutore che lo distingue da quello di un altro, non la genesi e neppure gli sviluppi del processo amoroso. È il fatto di “sentirlo” come un prodotto esclusivo che lo fa sentire “unico”, e non perchè lo sia. Senza scomodare la statistica, basterebbe aver notato quanta gente qui a fronte di certe vicende “amorose” ha commentato con un: “sembra di leggere la mia storia”. La differenza sta nel voler riconoscere o meno l’esistenza di “quello” spartito. Che poi la “nostra” versione ci paia inedita rientra nell’umano bisogno di “divino”, anche se solo di natura “mortale.
Ti invito a vedere “Miss Marx” appena puoi. Vedrai quanta illusoria unicità c’è negli amori, specie quelli “tossici”, i più “amati”, e come in quei casi “il trauma della mancanza di accudimento non è solo di non averlo ricevuto, ma di non potere fare a meno di offrirlo”. Allora, è amore o nevrosi? Qui si discute DI questo.
Suzanne, se gia nella vita reale si deve filtrare una persona attraverso disagi, atteggiamenti e status, una apparenza che inganna, figuriamoci nel web! Dove i disagiati e i reietti ci marciano.
Quindi perché instaurare un dibattito con sconosciuti che manco vedi in faccia? Che senso ha?
E’ solo una totale perdita di tempo, non c’è nulla di costruttivo e sano. Che motivo hai di accanirti su di un sito web o su un social per il 50% della tua quotidianità? Esci di casa e vivi! Quello e’ costruttivo!
Questa virtualità oltre ad essere una deriva sociale pericolosa per tutti, evidenzia che ci sono persone che non riescono proprio a sfruttare meglio di così le proprie risorse. Perché devi alimentare il disagio di certi soggetti già rincoglioniti di loro? Questo mezzo non va assolutamente preso troppo seriamente.