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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Nella norma? Io proprio di essere nella “norma” non ci tengo, Mezzo. Voglio essere me stesso. L’ho già detto che non mi confronto nè sono in competizione con nessuno. La mia autostima è “innata”. Ripeto, non ho bisogno del conforto di nessuno per sapere chi sono.
Essere nella “norma”, in qualunque ambito, é come dire essere anonimi, anche a sé stessi. Essere sè stessi, comunque si sia è giá distinguersi, la “norma” serve a chi vuole nascondersi.
Faccio fatica a spiegarmi ma, è l’ennesima volta che ripeto che cercare di essere ciò che NON si è, o imprecare contro il destino che non ci ha soddisfatti, non serve a niente. Non resta che valorizzare al massimo quello che si ha. Ho portato esempi eccellenti di chi se n’è fregato delle caratteristiche che la natura gli ha dato, e ha pensato a essere quello che era, e con successo, riconosciuto anche dall’opinione pubblica, per chi ci tiene. Sai, io sono certo che se osservassimo attentamente i nostri problemi, ci accorgeremmo di essere parte di quei problemi.
Golem,
vero: a me non è piaciuto né il primo racconto di Yog, nè i successivi. l’ho detto subito, senza peli sulla lingua, mentre, secondo la tua teoria, essendo un nuovo arrivato, avrei dovuto blandirlo con complimenti.
tu non hai mai apprezzato Rossella, anzi, l’hai sempre impietosamente bastonata, mentre solo ieri ho letto di un’ennesima utente che la capiva e interagiva con lei.
questione di gusti: più validi i tuoi dei miei? Mah!!!
quanto alla MIA autostima, così scarsa da costringermi a elemosinare attenzioni da cani e porci, ho appena fatto un test per adulti da un libro di W. Pasini sul tema.
Risultato: Stabile (la stima di sé varia pressoché di continuo), con punteggio medio-alto (27 su 40), ben distribuito fra i quattro aspetti individuati per dettagliarla: fisico-sessuale 7, emotivo 6, sociale-relazionale 7, lavorativo-professionale 7.
preferisco riconoscermi in un test elaborato da specialisti del settore piuttosto che dalla tua “diagnosi”, tendenziosa e pregna di pregiudizi.
segue per Golem
non credo che la stima sia innata. a mio avviso, solo quanto è quantitativamente misurabile lo è.
dal libro precitato (edito nel 2001) (che non è la Bibbia ma qualcosa di più serio delle tue deduzioni sull’interiorità altrui), tra gli psicologi prevalgono due teorie: “personalizzazione” di W. James (articolazione sull’Io attuale e sulle proprie aspirazioni, cioè intimo controllo di sè stessi) e “socializzazione” di C. Cooley (percezione di sè legata a una sorta di specchio sociale, da cui ci si attende riconoscimento).
E. H. Ericson, invece, sostiene che l’autostima deve venire “da quel nocciolo duro di fiducia che si è formato nella nostra infanzia, legato al rapporto con i genitori”.
sei stato soltanto superfortunato, nell’essere lo scarrafone di una madre che ti ha molto amato. è a lei che dovresti riconoscimenti, non, EGOCENTRICAMENTE, solo a te stesso, benché non si possa disconoscere che ci abbia poi messo un po’ del tuo, con l’impegno!
Trader,
di nuovo, molte grazie.
l’interazione con te sul tema finanziario mi ha riportata all’atmosfera della prima versione del sito, nel 2000.
farò tesoro delle osservazioni e dei suggerimenti.
—
PS: le azioni brasiliane in dollari sono Petroleo Bras, e sì, purtroppo anch’io ho comprato azioni Tim (ora Telecom Italia Oro) nel momento in cui erano all’apice del loro prezzo. per ora restano tutte lì. con le azioni bisognerebbe essere più attenti al loro andamento mentre a me tutto questo interessa abbastanza poco.
Rossana, perdonami, e escluditi dal giudizio implicito che ne deriva, ma quel parallelismo con Yog del tipo “e allora Rossella” non ha proprio bisogno di commenti, per quanto risulti evidente che il logos del primo sia frutto di una “volontá” creativa mentre quello della seconda di una “casualità” fonetica.
Uno “attinge” nella parte più esterna della corteccia cerebrale l’altra lo fa più vicina all’amigdala. Le due eventuali “incomprensibilità” hanno genesi diverse. Diciamo, per essere polictically correct, che quello rosselliano assomiglia alle frasi che pescava il pappagallino della fortuna, addestrato da chi al parco, con la musica di un’organetto in sottofondo, per cento lire ti vendeva un sogno. Ma bisognava avere sei anni per crederci. Niente a che fare con lo spirito gogoliano del professore.
Per il resto, Rossana, figuriamoci se mi metto a paragone con un test generico di un Pasini, o con “l’originalissima” definizione di Ericson. Il tutto “letto” da te. Che sicuramente sarai stata oggettiva nelle risposte. Lo siamo sempre in “quei” test.
Golem,allora vorrei essere anonimo,che te devo di…
Lo sei. Sei tu che non lo vuoi accettare.
Golem,
ci si distingue “dalla norma” in positivo quanto in negativo: dipende dai punti di vista. Restano comunque atteggiamenti anomali, che hanno particolari genesi.
La ripetitività di critiche e richiami pubblici di ogni genere mi ha tirata per i capelli “a spiegarmi”, o meglio “a giustificarmi” per essere come sono, contenta di esserlo.
La genesi della tua costante attenzione nei miei confronti, a mio avviso, risale al tuo successo nello “scavo” del passato amoroso di Sally. Ti senti ora così esperto in materia da volermelo provare, costringendomi a convenire che OGNI tua deduzione a carattere psicologico è perfetta, come ti senti di essere in tutto quello che fai e hai fatto.
Tu puntualizzi, spesso con aggressività e cinismo, ogni possibile aspetto negativo nei temperamenti e nelle situazioni che qui si presentano; io, invece mi sforzo di rilevarne qualsiasi minima positività.
Perché il tuo modo d’interagire, con i suoi punti a favore, dev’essere il solo giusto?
segue per Golem
Se Itto desidera un certo tipo di “purezza”, per me ha tutti i diritti di sostenere il suo punto di vista, che NON ho mai condiviso ma che non ho nemmeno motivo di contrastare.
La superiorità fisica, di cui ti vanti, ora non è più molto apprezzata. Per me lo è anche meno la superiorità d’intelligenza, cultura o capacità espressiva quando queste vengono usate per annichilire i più deboli, facilissimi da sovrastare.
Gli esseri umani vivono di bisogni e desideri, riuscendo dal più al meno a soddisfarli. Se a Lapo faceva piacere dimostrare la sua conoscenza in toponomastica, non avendo magari altro con cui gratificarsi, che male stava mettendo in atto contro gli utenti?
Anche tu sei qui per TUOI bisogni: quello di autoconfermarti super-esperto nell’estirpare “dentini da latte” e nell’insegnare ad ALCUNE donne chi sono e quanto sbagliano, o hanno sbagliato, nell’essere come sono.
A parte i racconti, secondo me, Yog rientra fra i più apprezzabili utenti del sito.
Direi che se non è Vero Amore questo… Paginate e paginate, ogni giorno, una dedizione simile è veramente rara!!! Galeotto fu LaD 🙂 🙂