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LAD
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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
23.244 commenti
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Max, perdonami ma io sono responsabile di ciò che dico e non di quello che viene capito. Non sopporto i giochetti di manipolazione deliberata del pensiero altrui solo per tirare acqua al proprio mulino, per questo trovo inutile continuare uno scambio di pareri, tempo perso, e male. Del resto io mi sono rivolta a Leo, perché a parlare con gli uomini su questo sito c’è da rischiare l’atrofizzazione dei neuroni ( a parte un paio di eccezioni, anche tra chi non la pensa come me). Sii pure misogino, maschilista o quel che ti pare, a me di sicuro non peggiori la vita. Io ho un’ottima opinione degli uomini; in parte sono stata fortunata ( ho un fratello eccezionale e un padre a suo modo carismatico) e forse ho scelto bene, fidanzati vari e amici. Anzi, avevo fatto una vacanza in Islanda unica ragazza con tre amici storici maschi e sono stata benissimo! So selezionare con cura, su questo non ci piove.
Susanne Ha rigirato la frittata , lanciato il solito paio di accuse sulla capacità neurologica maschile ma non ha minimamente risposto e logicamente argomentato il contraddittorio di max, nei dettagli da lui Ben esposti
si conferma in tutto lo splendore l’essere donna e quanto di esse ormai, purtroppo, emerge veritiero : incapacità di analisi logico razionale, vittimismo usquam mortem, supponenza e presunzione di superiorità sessuale, autodichiarata innata infallibilità in ogni campo e in ogni pensiero, completa mancanza di autocritica, di empatia umana, di comprensione e capacità affettiva manco a parlarne
Grazie Susanne per l’originale ed inedito contributo…
D’altronde come ha scritto già qualcuna : “noi diamo la vita e quindi siamo le migliori “ (Questa in sostanza la forma di pensiero ed analisi più “approfondita”)
D’altronde basta vedere instagram per capire che L unica cosa che assilla il cervello delle nostre amiche sia “mettersi in mostra esteticamente” per rubare periodicamente il seme migliore . Il resto, per loro, conta poco
Ciao Suzie, ho il forte sospetto che tu non abbia compreso ciò che ho scritto nel mio messaggio o che abbia attribuito al mio nome il messaggio di qualcun altro, dato che non mi sono mai dichiarato misogino e non credo di aver mai dato a intendere di esserlo, neppure in modo velato. Ho solo detto che forse non hai ben presenti le dinamiche implicite in certe realtà di vita, tutto qui. Un saluto e buona domenica.
Lieto di aver dato un sia pur piccolo contributo a un buon Ferragosto. Bye for now, see you soon.
Akamura,
grazie per il riscontro.
non ho mai asserito che in coppia si debba solo sognare o vivere di amor cortese, emozioni o canzonette.
per me, il sentimento amoroso e l’attrazione fisica non possono essere esclusi da un rapporto di coppia, illusioni e idealizzazioni (moderate) incluse. beato chi sa distinguere sulla base del tempo di durata la sincerità e la profondità di un legame affettivo!
a mio avviso, sta avvenendo in ambito maschile un’inversione della tendenza a prendere atto del proprio coinvolgimento emotivo che si era avviata all’inizio del 1700 (“Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut”) e terminata, dopo decine di romanzi, opere teatrali/musicali e film a metà del 1800 (“La signora delle camelie” di Dumas figlio). un’eco, affievolito, di tale inclinazione si mantenne fin verso la metà del 1900.
il netto cambiamento in atto è forse legato all’emancipazione femminile e a questo millennio, impoverito di responsabilità, soprattutto per i figli.
Sentenza,
scusa… da quanto tempo non vedi un poco di “pilu”? 🙂
Il tono dei tuoi commenti fa supporre che sia da molto… troppo tempo.
https://www.youtube.com/watch?v=SM0uMgfGWfs
Ottimo Ferragosto Max. E quella è stata la ciliegina sulla torta.
Grande Max, hai proposto un bel brano. Ottimo come preludio per una serata piccante con la tua lei, alla faccia delle tipe che commentano acidamente l’assurda lettera di Konta Giante. Max, anche se scrivi commenti a loro favore, non te la danno, lasciale perdere. Tu che hai affermato di intenderti con Milena, che dici della sua gaffe che ho fatto notare nel commento 51 di quella lettera? Si è incartata da sola.
Ciao Trader e grazie per l’apprezzamento. Quanto alla questione Naia, di cui nel commento che mi hai rammentato, sull’argomento posso dir poco, perché, pur essendo nato nel 1967, io il servizio militare non l’ho fatto, e questo non perché abbia voluto imboscarmi ma perché, in quanto persona disabile (sono cieco) ne sono stato esentato. Effettivamente lo spirito militare, com’era ai vecchi tempi, poteva generare habitus mentali autoritari, ma dava a molti ragazzi la possibilità di trascorrere un anno fuori casa in un contesto diverso da quello abituale e questo poteva portare a un certo “svezzamento” e a un allargamento dei propri orizzonti. Soprattutto qui in Italia i ragazzi sono quasi costretti a essere “bamboccioni”, poiché le possibilità di star fuori casa, per studio o per altro, o non ci sono o son troppo costose. Per noi ciechi, lo “svezzamento” era rappresentato dagli appositi Istituti nei quali dovevamo compiere il nostro percorso di istruzione.
Attualmente noi fin da piccoli la nostra istruzione si svolgeva presso queste scuole speciali, spesso in convitto, lontani dalle nostre famiglie. Negli anni delle superiori e, per chi la faceva, dell’Università, frequentavamo sì la scuola comune, ma venivamo comunque ospitati presso questi Istituti che si trovavano nelle città in cui studiavamo (il più famoso di tutti il Cavazza di Bologna) e qui vivevamo le nostre vite al di fuori dell’ambiente della famiglia, caldo e protettivo sì, ma anche, spesso, assai limitante. Dalla metà degli anni 70 in poi, questo sistema è stato abolito. Fin da piccoli noi frequentiamo le scuole comuni, insieme con gli altri. Questo ha il vantaggio di tenerci a contatto con l’ambiente “normale” e all’interno delle nostre famiglie, ma ci priva di apprendimenti specifici che in quelle istituzioni ricevevamo e, in gioventù, ci toglie quelle esperienze di distacco dalla famiglia che ci aiutavano a “svegliarci”. Scusate la dissertazione e a presto.