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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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23.253 commenti

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  1. 9411
    Acqua -

    E va bene prendo atto di questo “se tu sei amica di Golem, allora io non ti resto più amica”e rivolgerò altrove le mie fantasie saffiche. Tanto ormai sono abituata ai due di picche e tendo comunque a non darmi mai per vinta: nemmeno di fronte all’evidenza demordo. Ribadisco che sei anche “sospettosa” perche’basi su sospetti I tuoi giudizi, senza preoccuparti di approfondire e verificarli. Adios.

  2. 9412
    Golem -

    Perchè vedi Acqua, mentre si additano i miei giudizi come approssimativi si viene approssimativizzati per pregiudizio. L’occhio non vede se stesso, è sempre così. La differenza tra il robot di terracotta e quelli di carne è che il primo, non avendo una natura umana, non finge nè le sue emozioni nè “aggiusta” le sue valutazioni per averne un indiretto ritorno, al quale è del tutto indifferente in positivo come in negativo. Robot cretaceo che contrariamente a quello che si è portati a pensare quando si è comandati dalle umane emozioni, non risente di pregiudizi “rassicuranti” per le suddette ragioni.
    Mi spiace però che la tua attrazione per Aby venga mortificata dall’avermi degnato della tua stima, peraltro ricambiata.
    Come vedi le dinamiche “sociali” restano immutate quando il bisogno di “riconoscimenti” non viene soddisfatto, con quell’esclusività che ci si aspetta quando questi diventano uno degli appigli ai quali appendere un’identità.
    La carne è debole ma lo spirito spesso lo è di più.

  3. 9413
    Roberta -

    Golem, che c’è non ti è piaciuto il mio sogno? Vabbè, pensa se mi sognavo la caduta delle sette vele e magari mi trovavo senza il reggiseno, sarebbe stato imbarazzante o magari ti saresti accontentato…ma nella realtà, questo ci tengo a precisartelo, io non credo proprio di cadere…anche perché sono una brava ballerina equilibrista. 🙂

    Ah, dimenticavo: se non hai delle ombre, non puoi innalzare la tua luce. La pace interiore poi, non si troverà mai fino a quando non si imparerà ad ascoltare il cuore…

  4. 9414
    Suzanne -

    Bé Acqua, anche tu mi pare che non ti esimi dai giudizi sugli altri.
    Io giudico ciò che viene scritto, e, in tutta franchezza, non trovo più nulla di originale e tuo in quello che leggo. Mi ricordo bene le prime volte in cui intervenivi e mi eri molto più simpatica, perché genuina, spontanea. Ora mi sembra di leggere il compito assegnato a casa che l’alunna diligente esegue, senza un minimo di rielaborazione personale. Tra l’altro non sono l’unica ad aver notato la trasformazione; anche nella diatriba tra Golem e Adam eri intervenuta completamente a sproposito solo per difendere l’indifendibile.
    Ti credevo più cazzuta, tutto qui. Addirittura hai assecondato i pensieri psicopatici di altri utenti non più presenti sul sito, con quel modo da adepta che mi fa rabbrividire.
    Siamo lontane anni luce, tutto qui.
    E il problema non è Golem con cui mi diverto pure, sia nello scontro, che nella battuta.

  5. 9415
    Golem -

    Roby, mi piace tutto del tuo sogno, che la Lady Germanotta ha onorato come special guest, e mi piace pure la successiva interpretazione. Ma quello che mi piace di più sono queste tue ultime dichiarazioni: “Ah, dimenticavo: se non hai delle ombre, non puoi innalzare la tua luce. La pace interiore poi, non si troverà mai fino a quando non si imparerà ad ascoltare il cuore…”
    Mi piace perchè io mi fermo ad ascoltare pancreas e a volte la milza, mentre l’unica luce l’ho innalzata ieri sera sul terrazzo in attesa della grigliata di domani. Ma non c’erano ombre perchè era già tramontato el sol. Quindi ti ammiro, anche per il fatto che come brava cardiologa laddiana, con quel tuo “speciale” stetoscopio scevro di retorica che possiedi, ascolti “quelo che te dice er core” e lo capisci pure. Io, che vuoi, anatomopatologo sono. I cuori che vedo non sono cuori. Lo furono.
    Una prece.

  6. 9416
    rossana -

    Beetle,
    per amor di chiarezza, esprimo il mio pensiero sulle “idealizzazioni”, ovvero, sulla fase successiva alle “illusioni” amorose.

    L’attrazione da parte di un partner si manifesta sia su linee di condivisione materialistiche che su caratteristiche astratte, di affinità mentale. In alcuni soggetti sono predominanti le prime, legate alla vita pratica. In altri, le seconde.

    Se gran parte delle prime, alla verifica dei fatti, si rivela inadeguata o deludente, ciò non annulla necessariamente anche le seconde, spesso cristallizzate e comprovate negli anni, che non possono essere destrutturate o annientate dalla volontà altrui.

    Il partner che attrae, e che è amato, di solito ricambia in modo meno intenso e con minori garanzie di futura stabilità.

    Per quanto mi riguarda, una parte delle idee e dei valori condivisi con il mio ex-marito non è mai venuta meno, pur non essendo più rilevante nella quotidianità, dopo la nostra separazione. Questa è anche la ragione per cui non posso rinnegare del tutto un legame che ritengo sia stato importante per entrambi.

    continua…

  7. 9417
    rossana -

    segue per Beetle

    Se viene meno la possibilità di condividere interessi/obiettivi, questo non esclude che si possa conservare affetto, stima e rispetto, non necessariamente idealizzati.

    A mio avviso, il punto dirimente non sta nella qualità/quantità di aspetti personali positivi dell’ex conservati quanto nell’importanza che questi possono assumere, per chi li mantiene, nel raffronto con quelli dell’attuale partner, che andrebbe sempre evitato.

    Il passato diventa importante/ingombrante soltanto quando ci si ostina a continuare a viverlo in modo troppo pregnante nel presente.

  8. 9418
    Golem -

    Scusa Suzie, visto che c’entra Golem, ma indifendibile per chi? Per te forse? Se è così cadi in una incoerente relativizzazione che di solito stigmatizzi all’altrui, e ciò mi sorprende dopo le geremiadi intorno alla necessità di rispettare la democrazia d’espressione. Io sono tranchant nei miei giudizi, ma questo é risaputo, ma tu no, si dice.
    In cosa consisterebbe quell’indifendibile scusa, che qualcuno non la pensi come te e lui? Tu “ami” Adam, ed è bello ciò, ma non ti chiami Eve per cui biblicamente lui è l’unico masculo cui rifarsi ob torto collo, e tanti saluti e baci. Oggi, dopo milioni di anni, esistono variegate alternative a cui guardare. Calma quindi.
    Vedi che piano piano i veli cadono? Gli slip tigrati si avvicinano.

  9. 9419
    rossana -

    Acqua,
    spero ti renda conto che il tuo atteggiamento in ambito di coppia ha ottenuto rispetto, condiscendenza e comprensione negate ad altre donne, che sono state indotte “rovesciare gli intestini sul tavolo” e ad annientare le loro “illusioni”.

    due pesi e due misure? in modo così netto ed evidente?

    non mi sembra che questo confermi una grande coerenza, ma forse sbaglio o valuto con pregiudizio un’attitudine conciliante tesa al semplice reciproco consenso.

    per quanto hai qui esposto sulle tue “illusioni”, non mi dispiace nemmeno di essere una volta tanto in relativa sintonia mentale con chi ti ricambia stima e supporto senza riserve.

    scusa l’intromissione.

  10. 9420
    Golem -

    È arrivata la “cavilleria”.
    Un’illusione o idealizzazione che sia, VALUTA un mondo che NON ESISTE, e costruire una storia con materiali inconsistenti non porta che al crollo del manufatto, che regolarmente avviene.
    In analisi matematica si studia prima il “campo di esistenza” di una funzione, ed è SOLO dentro quel campo che si può “disegnarla”. Che siano ricordati i “calcoli giusti” dell’intervallo che porta alla constazione di inesistenza della funzione, non significa niente quando la funzione NON POTEVA esistere.
    L’esempio matematico calza sempre, è inutile obiettare che la vita non è matematica (altra illusione) perché tutto è matematica, visto che “Dio non gioca a dadi” e che il termine “funzione” si può usare per ogni eventualità. Persino per le cosiddette emozioni. Tanto è vero che attualmente esistono robot umanoidi (non la Rossye, neh) che reagiscono con emozioni “umane”, pur essendo macchine cibernetiche, e sono fatte solo di “funzioni matematiche” e circuiti integrati. Occhio quindi a sentirsi speciali perché fatti di carne, ossa e cartilagini.

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