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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Scusa Golem, sempre senza innescare polemica alcuna, ma a cosa dovrei pensare ?
Al fatto che l’Amore (vero) non può finire ? Ehmm….mi pare ovvio tutto ciò e perdonami se ti dico che probabilmente ti sei consumato le dita in maniera gratuita per stabilire che innamoramento e l’amore non sono la stessa cosa. Ma l’innamoramento è un passaggio che, giocoforza, tutti o quasi dobbiamo percorrere. Ma da questo passaggio non si sa mai come se ne esce. O tutto termina nel breve perché si comprende in poco tempo che non sia cosa o si continua nella speranza che la magia permanga o che quantomeno si modifichi in qualcosa di meno magico ma in un certo senso piu intenso e duraturo. Ed è qui che le illusioni prenderanno il sopravvento perché dovranno fare i conti con la realtà che é ben diversa da ciò che si immagina quando si é sotto l’effetto di qualche pozione amorosa.
Quello che ho scritto nei miei commenti era semplicemente una considerazione sui fatti, che attestano gli amori “reali” in quantità minima a fronte di una serie incredibile di fallimenti. Fallimenti che si annoverano non solo negli amori che hanno termine ma anche negli altri che sembrano continuare ma che celano le stesse illusioni di quelli conclusi. La vita
la quotidianità, il sentimento, la condivisione, la voglia di stare insieme stabiliscono nel tempo se un amore sia reale o meno. I fatti attuali sembrano accertare purtroppo che i reali siano pochi. Troppe bottiglie di vino si svuotano e anche quelle che sembrano piene contengono solo acqua.
Mare, le dita le ho consumate non per spiegarla “a me” quella differenza che sottolinei, ma a chi metteva in un calderone con la scritta “Amore” tutto ciò che era causato da un’attrazione o un’emozione che faceva “batter lo core”. Indistintamente, anche se si trattava di una cotta adolescenziale, di una truffa via web in cui è caduta una sessantenne sola, della passione non ricambiata, della tipa innamorata del Muro di Berlino o di una “rara” coppia che si era costruito un rapporto felice quotidianamente per decine di anni. Insomma, tutto finiva in “cavalleria”. Le conclusioni che ho tratto è che la maggior parte dei soggetti ignora che dopo la “strumentale” botta dell’innamoramento possa esserci di più, ma che va “fatto”, in due e quotidianamente. Mentre altri, sia pur falliti in campo amoroso, di fronte alla mia dichiarazione che un amore che finisce in realtà non è mai iniziato, hanno comprensibilmente protestato per difendere il proprio fallimento, magari gettandosi in un altro con le stesse illusioni che hanno decretato la fine del primo. Ma non voglio nè posso riaprire un argomento che è durato una vita, dove ho portato un profluvio di argomenti, oltre che la mia personale esperienza.>>>
>>> Giustamente ci ricordi che gli amori che durano nel tempo sono pochissimi, e che molti di questi sono solo apparentemente “felici”, ma quei pochissimissimi felici, che si costruiscono giorno dopo giorno, che attraversano difficoltà e le superano, che si fondono crescendo in quel singolo soggetto amoroso che ne contiene due, sono stati solo fortunati o forse, lontani dalle illusioni e magari con amorosa volontà, hanno saputo bene interpretare le “voci delle Sirene” di omerica memoria che si celavano dietro certe “sensazioni”? Perchè il punto è: quanto sia vero un amore cresciuto in un campo di illusioni romantiche e quanto quello che è piantato in un terreno fatto di realtà, sia pure meno “affascinante” del sogno che muove il primo.
Quindi, non so se stiamo parlando la stessa lingua, ma se così fosse, non dare per scontato che chi ti legge capisca la differenza tra innamoramento e amore di cui accenni. C’è chi non riesce neanche ad immaginarla, proprio per la mancanza di “quel” percorso, se vuoi persino filosofico, di cui ho parlato.
E se è comprensibile che certe sfumature non possano essere capite da dei ventenni, ti sorprenderesti di scoprire che vi è chi in piena terza etá non ci è ancora arrivato.
E sono tanti, lo dichiari anche tu.
Golem, mi pare chiaro che le dita tu le abbia consumate per spiegare ad altri certi concetti, cosi come mi pare chiaro che su questa cosa parliamo la stessa lingua.
Mi rendo conto però che se si scavasse nei dettagli degli amori illusori si entrerebbe in un campo minato.
In sostanza la domanda che facevi prima tu e cioè
“quanto sia vero un amore cresciuto in un campo di illusioni romantiche e quanto quello che è piantato in un terreno fatto di realtà, sia pure meno “affascinante” del sogno che muove il primo”
La risposta appare scontata: é il secondo quello vero. Il secondo supera le avversità, le normali incomprensioni, le “sirene”, pur mantenendo sempre nuove condivisioni ed emozioni. Certo é raro trovarne e comunque alla fine non sai mai se il risultato é frutto dell’intelligenza e del carattere delle due persone o dell’amore a prescindere dal ragionamento.
L’amore illusorio giovanile è quello che si fonda sulle emozioni piu intense però in un certo senso è quello dettato dalla natura per l’accoppiamento.Contano gli odori, gli ormoni, i geni. Il resto sono regole umane. Credo che, magari a malincuore, ma dobbiamo convenirne.
Nota di…servizi.
Per essere più precisi riguardo la famosa e premiata azienda Richard-Ginori, va precisato che non ha prodotto solo cessi, ma anche bidet e lavabi, di stili e caratteristiche diverse. C’è n’è per tutti i gusti insomma e per tutte le tasche. In ogni caso, e sempre in merito al focus dell’originario argomento “sanitari”, lo sanno anche gli allocchi che le exusatio non petite…
Mare, ne convengo a tal punto che non posso negare di essere stato a mia volta una una vittima di quelle illusioni. Ma forse avrò avuto 11/12 anni, quando mi innamorai della mia insegnante di italiano alle medie, ma poi si deve crescere e fare la tara tra quello che è e quello che si vorrebbe che fosse amore. Mi spiace che tu non fossi presente all’acceso dibattito durato forse quattro anni, ma ti saresti reso conto di quanta ignoranza e inesperienza connotano la maggior parte delle relazioni sentimentali, e quanto la sottocultura corrente le condizioni pesantemente in termini di aspirazioni amorose. La maggior parte della gente si trascina obiettivi adolescenziali sotto quel profilo, anche in età insospettabili, e sono principalmente donne purtroppo. Ma chi spicca in questo ambito sono le “sapute” che, con un palmares di storie da contarsi sulle dita di una mano, hanno capito tutto sull’argomento. Un po’ come aver preso un dottorato di ricerca con cinque esami, quando è proprio da quelle dotte descrizioni che si capisce che si sono fermate alle elementari. Non mancano neppure i saputi maschi, intendiamoci, ma l’illusione e la tendenza a magnificare ogni emozione ormonale come “ammore” è più femminile che maschile, va detto. Anche se a malincuore, come dici tu.
Yog,
quindi… ammesso che siano più veritiere le testimonianze degli autorevoli francesi che riporti, l’Europa, in testa a un’armata imperiale, e lo stesso impero, non si possono conquistare che con il pisello?
secondo me, l’opinione dirimente si sarebbe dovuta chiedere a Giuseppina…
peccato che non si abbiano statistiche di altri imperatori, altrettanto famosi e altrettanto chiaccherati!
Caro Professore, a prescindere dalle dimensione di quella “appendice” scoperta dopo il 5 maggio, una cosa è certa, che anche se la Richard-Ginori -fondata nel 1735- li aveva già prodotti, il valente corso, proprio grazie alle ingenite prerogative che in breve lo portarono a indossare la corona imperiale, nei non rari incontri biblici che gli venivano offerti, non “usava” certo quelle “ceramiche” cui lei si riferiva con splendida allegoria. E questo nonostante fosse nota la sua passione per la laidità in generale, riportata dalle cronache per la sua famosa laconica lettera a Giuseppina dopo la campagna d’Egitto: “Non ti lavare. Arrivo”.
Zozze si. Cessi mai.
Mezzoman, sei un campione di sintesi. Per questo indizio, ma non solo, secondo me hai le qualità per poter interessare qualunque donna con un cervello funzionante. Io, lo fossi, ti frequenterei. Credici quindi.