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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Qualcosa mi è rimasto ma non di grande valore,per lo piu classici WD,eureka pocket,oscar mondadori,qualche rilegatura ecc.se è interessato alla quantità credo che un 500 pezzi riesco a metterli insieme
Rdf,
anche per me il “rifiuto di adeguarsi a certe realtà del giorno d’oggi” è da rispettare. tanto più che, se si presenta in modo costante/continuativo, è quasi certamente sintomo di sofferenza.
nel tentativo di essere più realista del re, temo ti sia fatta un’idea troppo elevata per quest’epoca sia dei tuoi coetanei che dell’amore.
in Italia i primi (maschi e femmine) sono quasi tutti superficiali e molto più interessati al denaro e all’apparire rispetto anche solo a una cinquantina di anni fa.
quanto al secondo, prodotto in gran parte dal precitato tipo di persone, non ha al momento che una durata standard di un’esigua manciata d’anni, essendo prevalentemente composto da puri e semplici impulsi sessuali.
il sentimento era già considerato defunto ai tempi di Rimbaud (seconda metà del ‘800). vano il misero tentativo di Rousseau a fine ‘700 di ricollegarlo alla metafisica di Platone. è qualcosa che non si materializza più che in pochissimi soggetti, spiritualmente dotati. ammesso che esista, come credo, sia pure con modalità sempre umanamente imperfette.
secondo me, fai bene a evitare il più possibile di essere invischiato in guai pratici ed emotivi. l’amore è sempre stato un rischio. ora lo è più che mai.
Sono d’accordo sull’autorevole richiamo a Rimbaud, Rousseau e Platone riguardo la perdita di valore del sentimento. D’altra parte lo stesso Elio delle Storie Tese ce lo ricorda sottilmente nella sua “La terra dei Cachi”.
Non so perchè ma mentre confermo a me stesso questa importante verità, mi sono chiesto se i fascinosi nomi dei succitati personaggi, suonando diversamente e in maniera meno suggestiva, verrebbero mai utilizzati dagli eufonofili. Vediamo un po’, se Rousseau si fosse chiamato Lapugnette, Rimbaud, Egorgelavâche, e Platone fosse Kakkatakis, evocherebbero le stesse sensazioni di raffinata cultura? Io non credo, il fascino estetico della decadente vanità uditiva di dannunziana o “rapagnettiana” memoria (visto il vero cognome del Vate) tuttora sopravvivente, necessita di certi suoni per bearsi di sè stessa. Voi cosa dite?
Bohemieno, con te è difficile essere originali, per quanto si capisce che ti identifichi con i “mollati” di questo forum, tentando di “vendicarti” con i tuoi interventi dall’ironia banale, e finire così per apparire quella patetica figura di perdente che sei.
Per questo ed altre ragioni tu, come cavaliere, puoi al massimo cavalcare il cavallo dei tuoi pantaloni.
Un ciavo nitritico..
Leggo sto forum da anni e devo riconoscere che questo golem è davvero simpaticissimo !! Ma non L hanno mai bannato? È insopportabile sto tizio
Evidentemente non lo segui come si deve Passante dei pantaloni, il cui cavallo è cavalcato dal tuo omologo. Sono stato agli arresti domiciliari per mesi, ma un’inattesa amnistia mi ha rimesso in libertà. Senti, ma tu che fai il censore a simpatia, oltre che “passare”, hai qualcosa da dire o sei il solito emettitore di fonazioni un tanto al chilo? No perchè di “articoli” come te ne abbiamo in “esuberanza”. Sono gli stessi ai quali Totò vendeva la fontana di Trevi, per intenderci.
Un ciavo di passaggio.
comunque anche la mamma di nadia toffa ha rotto i marroni. adesso vien fuori che il moroso non l’aveva lasciata, quindi lei si è inventata una palla infangandolo, almeno così pare. ma poi: non potete evitare di rompere i cojones? ah, già: voi sapete che gli italioti il libro per natale lo compreranno. io no, però. piuttosto, sei-sette kebab alla facciaccia vostra.
Lo hanno – purtroppo – bannato, ma poi se la sono fatta sotto perché non si pagavano manco più la corrente per il server.
Massì RdF , le dimissioni sono state respinte. ritorna! Si ride si ride si ride
Toroseduto,
grazie per il suggerimento: ho già richiesto il libro alla mia biblioteca. ritornerò sull’argomento dopo averlo letto o, per lo meno, sfogliato.
il fatto che l’autore ne abbia stabilito basso il prezzo depone a suo favore anche se, da anni ormai, compro quasi soltanto più saggi di particolare interesse sulle bancarelle dell’usato al prezzo di uno, massimo due, caffè. ho già talmente tanti libri in casa da non sapere più dove metterli…
buona giornata!