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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 22.893 commenti

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  1. 7981
    Acqua -

    Si scusa Golem, ho usato in modo scorretto il termine “aberrazioni”, intendevo dire “deviazioni” con riferimento alle pratiche sessuali estreme da te citate e non con l’accezione corretta relativa alle distorsioni operate dalla morale sulle nostre modalità di vivere e giudicare i comportamenti naturali istintivi. Ribadisco che sarebbe interessante e arricchente avere l’opinione reale di qualche utente di religione e cultura islamica o orientale su questo tema del “gusto del proibito” , della trasgressione e dei sensi di colpa. Così, per curiosità, e per capire qual è il loro punto di vista e cosa ne pensano delle nostre “fantasie” terrene.

  2. 7982
    Golem -

    Bè, Acqua, non che siano lontani concettualmente i due termini. Si tratta sempre del risultato di una “manipolazione” moral/psicologica degli istinti primari, che nel caso del desiderio sessuale (ma non solo) applica in maniera abnorme la regola “educativa” di “premio/punizione”. Come pure lo è del senso di colpa legato al concetto di tabù/peccato di impronta cattolica, che però li rende tremendamente attraenti agli occhi di noi “trasgressori” occidentali. Ma come ripeto è un discorso complesso che richiederebbe uno spazio diverso, e non solo come numero di caratteri.
    Sarà estramente improbabile trovare un musulmano abbastanza colto e sufficientemente “distaccato” dall’Islam in grado di fare un’analisi critica tale da poter intravedere una “deformazione” degli istinti collegati al sesso in termini di “piacere” dettata da quella religione. Se per la nostra cultura ultrasecolarizzata in termini religioso/morali basta uno come me, per loro ci vorrebbe davvero un Orhan Pamuk o un Tahar Ben Jelloum. Difficile però che capitino su LaD, ma sarebbe bello.
    Salam alek hum habibi Ma’an.

  3. 7983
    Acqua -

    Interessante il meccanismo per cui qualcosa di vietato diventa immediatamente attraente. Perché? È un retaggio delle restrizioni che ci sono state imposte fin dall’infanzia? Oppure l’uomo ha uno spirito oltremodo curioso e non riesce ad accontentarsi di quello che già possiede e conosce? Oppure ancora ha un istinto individuale tumultuoso e ribelle e per questo ama trasgredire le regole sociali che lui stesso ha contribuito a definire?

  4. 7984
    Milena -

    Ciao a tutti, mi scuso se vi ho interrotto la vostra piacevole conversazione ma ho una domanda che mi attanaglia nella mente, sul viaggio astrale, come ci posso riuscire a farlo?

    Grazie in anticipo.

  5. 7985
    Golem -

    Cara Acqua, ho parlato spesso di quanto quella caratteristica esiste dalla notte dei tempi nel DNA dell’uomo sapiens. Già nei miti classici è presente la sfida al proibito, come nella figura di Prometeo per esempio, che osò rubare il fuoco agli dei, venendo condannato ad essere incatenato ad una roccia per l’eternità, dove gli veniva continuamente divorato il fegato dagli uccellacci. Di Eva abbiamo parlato, come pure di Ulisse, che sfidò l’incognito per quella spinta interiore a violarlo, il più umano dei tre. E cosa disse quest’ultimo al fiorentino Dante, che dopo averlo piazzato all’Inferno andò a trovarlo? Gli disse che era spinto a quelle sfide perchè “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e CANOSCENZA”. Ecco dove sta lo stimolo. Ciò che è sconosciuto, vietato, proibito, misterioso insomma, contiene in sè la promessa di una nuova “canoscenza”, preziosa si suppone, ancora di più quando è tabù.
    Siamo animali curiosi, e la curiosità è il cibo dell’intelligenza.
    Ma è interessante notare come Prometeo, il più antico di questi miti, lo si vede condannato alla sofferenza eterna come prezzo da pagare per placare quella sete, con il fegato -cioè la vita (the liver)- che viene divorato continuamente. Ed è proprio così. LO SAI.

  6. 7986
    Golem -

    Milena, chiedi a Rossella. Lei sa dove fare i biglietti.

  7. 7987
    Acqua -

    Ciao Milena,
    non ho proprio idea di cosa sia un viaggio astrale. Io comunque sono un’esperta di “viaggi mentali” che forse potrebbero essere assimilabili a quelli “astrali”, ma non hanno nulla a che vedere con astrologia ed astronomia!

    Golem, i miti , creazioni della mente umana funzionali a spiegare dei fenomeni, in questo caso, pero’, non “indicano” il motivo per cui la sete di “canascenza” debba essere per forza associata ad una condanna/sofferenza.
    Forse l’uomo ritiene che “sfidare il Divino” nella ricerca della “Verita’” sia un atto troppo superbo e quindi vada punito?

  8. 7988
    Rdf -

    Esatto, “ il femminista” (probabilmente impersonato da sirenetta o da qualche altra ) altro non è che un provocatore

    Io a differenza sua non provoco per partito preso ma analizzo solo la realtà dei fatti che si evidenzia continuamente nei racconti altrui e sotto i miei occhi , se poi alcuni son poco svegli e non vogliono vederla per contestar me.. peggio per loro . È cmq stupido!

    Di certo non mi taceranno mai dal dire la verità , e non saranno certo 4 femministe megere e viziate e senza capacità logica a smentirmi …ma solo la cara realtà dei fatti

    i maschi “poco dotati” continuino pure ad ignorarla, saranno esclusivamente problemi loro

    Ribadisco x chi ha deficit neurologico :

    – Le lettere ogni giorno sempre uguali su dinamiche nei rapporti non sono scritte di mio pugno

    – Di “mirarlo e lustrarlo” come massima ambizione personale non è un mio intervento

    – Se 80 su 100 sono drammaticamente incapaci a far semplice benzina io ne prendo solo atto

    – Se 1 su 6 non è figlio del padre anagrafico non lo dico io ma riviste mediche sui test di paternità

    Di cosa mi accusano che nulla è farina del mio sacco ?

    Nel vano tentativo di contraddirmi si comportano anzi ESATTAMENTE come le italiacide descritte dall Autore…

    A smentirmi possono essere solo i FATTI

  9. 7989
    Golem -

    Acqua:”Forse l’uomo ritiene che “sfidare il Divino” nella ricerca della “Verita’” sia un atto troppo superbo e quindi vada punito”.
    Sì, in una “società” sfidare il “Superiore” è un atto di ribellione e al Potere non piace chi ne mette in discussione l’autorità. Nel caso del mito di Prometeo non c’è ancora la visuale religiosa introdotta dalla Bibbia, che verrà dopo e che Dante ha stigmatizzato con la condanna di Ulisse perchè non ha usato la sua intelligenza in modo virtuoso, ma utilizzando l’inganno. La metafora ellenistica ha più un accento filosofico, anche se i miti nascono dalla tradizione popolare, e addirittura Prometeo è preellenistico, dove la ricerca della “conoscenza” e della emancipazione GLI costa il prezzo di trovarsi di fronte a nuove angosce (il fegato mangiato) e paure che la ricerca della propria “libertà” porta con sè (vedi Eric Fromm:”Fuga dalla libertà”). Zeus, è il PADRE e creatore di un’umanità che vorrebbe cieca intellettualmente e simile agli animali, una deità personale che non vuole vedere l’UOMO come uno di “loro”. E come sappiamo a tutti i poteri non piace il “suddito” che si autodetermini.
    Ma checchè ne dica il Potere saranno sempre i ribelli che salveranno l’Uomo (e la donna, hahaha). Cià

  10. 7990
    Milena -

    Ciao Acqua, grazie per avermi risposto, il viaggio astrale sarebbe l’esperienza extracorporea, sogni lucidi o viaggi in luoghi sconosciuti che si fanno durante il sonno, cose così, interessante direi.

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