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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Acqua, neppure io ho studiato Antropologia, magari, ma ho letto diversi libri di quella materia, il più importante era uno di Del Boca che comprai a Roma su una bancarella e che non trovo più, dove già si accennava a quegli imprinting che condizionano le nostre aspirazioni in ambito sociale, come pure erotico e “sentimentale”. Ma basterebbe leggere anche dei romanzi che hanno un impianto storico sociologico per intuire le profonde differenze tra il nostro mondo e quelli persino contigui, come il vicino Oriente per esempio. Molti anni fa, prima di un viaggio in Turchia, lessi “Il mio nome e Rosso” di Orhan Pamuk, ambientato nella Istanbul di fine ‘500 e più di recente, ma non troppo, “Tre figlie di Eva”, di Elif Shafak con ambientazione nella recente attualità. Nelle pieghe delle trame ci leggi come l’amore e i sogni femminili di quella cultura a questo legati, nonostante i secoli, attingano a quei “riferimenti” in termini di attrattività maschile che alle nostre ragazze farebbero tenerezza, e quanto invece le discussioni sui bei tenebrosi, intoversi o banditeschi puffi che intrigano le nostre Sally, Acqua o MG, (Suzy no) visti dagli “occhi” islamici delle varie Shirin, Mona e Peri gli muoverebbero delle risate non troppo contenute >>>
>>> per quanto per i loro valori gli apparirebbero grotteschi. Ma basterebbe pensare alla trama di “Mille e una notte” per cogliere, già in quel pure apprezzato libro dalle nostre “romanticofile”, le sfumature evidenti nelle differenze dei “sogni” di donne cresciute in quegli impianti valoriali diversi. Che comunque tendono a modificarsi nel tempo in ragione dei cambiamenti della morale sociale e della cultura (intesa come cognizioni) delle protagoniste. Il famoso fenomeno biblio-filmografico, più volte citato da me come paradigma di una visione occidentale dei reconditi desideri erotici femminili, o comunque delle “emozioni” più cercate dalle donne di quell’ambito socio culturale, ha venduto oltre 100milioni di copie quasi solo in quell’area “culturale”. Qualcosa vuol dire, anzi vuol dire molto. E se ne cerchiamo le ragioni queste, andando in fondo, vediamo che affondano le radici nella nostra storia morale che arriva a sua volta dalle norme religiose. E le nostre si prestano tanto, e con perverso piacere trasgressivo, ad essere infrante. È da quegli ancestrali divieti che nasce il gusto del proibito e del peccaminoso, già da Eva, la prima (non casualmente) “trasgressora” della Storia. E mò ho finito sti c.... di caratteri. Cont…
Ma adesso Acqua tu e Golem vi mettete d’accordo per scrivere le stesse cose? Sí, a quindici anni andavo matta per Kurt Cobain. E sí, mi piacciono le persone malinconiche, un po’introverse e non appariscenti. Questi gli unici e soli punti in comune tra le persone di cui mi sono innamorata in vita mia.
E invece Golem, il mio fidanzato ha la grande capacità di farmi divertire e ridere come una matta, questo mi ha fatto innamorare, pensa un po’! Ma poi cosa c’entra questo discorso? Ciascuno di noi ricerca nel prossimo determinate caratteristiche, e quindi? Il problema sorge quando ci si fa del male attraverso relazioni malate; nel momento in cui si sta bene dove sarebbe il problema?
Aspetto convalescente poi proprio no, mi piacciono gli uomini-puffo in salute possibilmente…
beetlejuice, ma qui non si discute il fatto che prestare ( anzi regalare ) soldi a un profittatore sia sbagliato. Non si stanno incentivando gli amori malati. Si sta mettendo in luce il fatto – reale – che non è vero che a cadere vittime di certe fascinazioni siano unicamente donnine sciocche e sprovvedute. Poi possiamo star qui a parlare all’ infinito sul perchè o sul percome tali donne non si innamorino invece di ragazzi irreprensibili, ma servirebbe a poco perchè la realtà è un tantino più complicata ed è sapientemente spiegata dagli ultimi interessanti commenti di Acqua e di Golem.
E comunque si, nel tuo caso io onestamente intravedo certe “dietrologie”.
Condivido pienamente la tua lettura del fenomeno, Acqua. L’ ipergamia congenita insita in noi donne ci porta spesso a desiderare “l’ impossibile” per avere la conferma del nostro potere femminile. Che poi qualcuna voglia negarlo contro ogni evidenza, poco importa.
Un salutone!
Ma qui si sta facendo confusione, innamorarsi di chi non fa per noi e tiene sulla corda è capitato quasi a tutti, finire vittima di vampiri economici è un’altra. Che poi tu stessa hai detto che una donna matura e intelligente non cade in certi stereotipi, ciò che ho scritto io per l’appunto. Ne consegue che una immatura e/o manipolabile sarà invece maggiormente predisposta. Sarei proprio curioso di sapere a parti invertite, come definireste uomo che si facesse spillare soldi da una bella “bandita”.
In ogni caso un Felice Maniero con il diamante rubato farà colpo sulla ragazzina, ma su una donna adulta, se scafata, non credo. Fortunatamente per noi ots (omini tristi standard) ci sono pure quelle a cui dei diamanti, rubati o meno, non frega niente.
Vabbè Suzy, non c’è bisogno di mettersi d’accordo, dai, sei leggibile facilmente. Ma è chiaro che ognuno di noi cerca nell’altro certe caratteristiche, con la differenza che c’è chi lo trova senza cercarlo -com’è successo a me che non ho mai saputo in vita mia come “la volevo”, fin quando non ho “sentito” quel quid diverso- e c’è chi lo cerca con l’uso di un retroterra immaginifico alimentato dagli stereotipi di cui si è parlato, e che frequentemente si rivela solo una delusione, perchè le aspettative sono nutrite da immagini idealizzate, provenienti da suggestioni esterne. E in molte donne, le più portate a quelle suggestioni, il farsi male è quasi certo.
Ma Suzy, accidenti, sono contento se il tuo fidanzato è spiritoso, anzi mi è pure simpatico. Finalmente uno sano. Sappitelo tenere se é così allora. Sarebbe ora che si capisse che gli introverso-depressi, al maschile e al femminile, ti uccidono la vita. E c...., il compagno di vita, la vita me la deve dare non togliermela; anche se vediamo che a “qualcuna” sembra piacere la cosa. Ma qui mi fermo sulle ragioni di certe assurdità, pensando che persino Freud in una vita passata a cercare di capire la mente femminile, alla fine, e per sua stessa ammissione, non ci è riuscito.
Ciacciacciao
Ehhhhh Beetle, in che mondo puffoso viviamo! Gargamella mi sembrava un po’ troppo sfigato, e non sufficientemente vigoroso…Forse c’era il puffo-bandito con la pistola negli stivali e la chioma al vento, ma probabilmente l’avevo scambiato con Maria Grazia per avere il Puffo-emaciato, malaticcio e sofferente ( di fisico e di anima). Infatti ricordo che possedeva in dotazione una scatolina con pasticché che credevo fossero zigulí e invece erano psicofarmaci, povero Puffo Emaciato!
Allora Suzy, senti me che sono un’esperta. I piu’ fighi sono: Puffo forzuto (vigoroso , con lo sguardo da macho), Puffo cow-boy (selvatico, con cappello e sttivali), Puffo Inventore (intelligente, con la matita dietro l’orecchio), Puffo-meccanico (pratico, con la tuta da lavoro), Puffo pasticcere (bravo in cucina, con la tortina buona), Puffo musicista (divertente, con il sax), Puffo scrittore(colto, col libro), Puffo re (leader, con la corona).
Ehhh Golem, mi sa che però entrambi avete frainteso il significato di ciò che io stessa ho più volte affermato ( niente deduzioni in ciò che viene esplicitato).
La malinconia per me è una particolare disposizione d’animo che nulla ha a che vedere con la tristezza. Una persona malinconica più essere al contempo divertente, ironica, allegra, ma vedrà sempre il mondo con una certa modalità.
Stesso dicorso per le persone introverse e poco appariscenti, lontane anni luce dal fascino del poeta maledetto o cavolate simili. Io mi sono sempre riferita a tratti caratteriali e modalità di abitare il mondo, non ad atteggiamenti che per la maggior parte delle volte sono assolutamente vuoti.
Quindi mi sa che avete letto male. A me gli atteggiati di ogni genere e tipo non sono mai piaciuti ( né I finti banditi, né I finti artistoidi).