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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ne convengo Golem. Chi manca di esperienza diretta ( vuoi perchè non gli è capitata, vuoi perchè l’ ha deliberatamente evitata ) tenderà a ritagliarsi dei modelli ideali di riferimento – dettati il più delle volte da stereotipi – che fungono da cartina tornasole e da “parafulmine” alle delusioni che la vita inevitabilmente riserva a tutti prima o poi. La differenza secondo me sta nel come le si superano. C’è chi prima o poi riuscirà a guardare in faccia la cruda realtà, analizzandola per quella che è e rielaborandola di conseguenza. E poi c’è chi continuerà ad aggrapparsi al “sogno”, riadattando il proprio vissuto secondo comode spiegazioni consolatorie perchè diversamente non riuscirebbe a sopportare “il colpo”. In tutto questo, completa il quadro l’ uso compulsivo del virtuale e il crearsi un personaggio che rispecchia ciò che nella vita non si potrà mai essere in termini di riconoscimenti e di approvazione.
Ma se anche questa ammirazione venisse dispensata nel reale anzichè in uno spazio virtuale, avrebbe comunque zero valore se la si ottiene solo perchè si porta una maschera. E chi finge in fondo lo sa.
Il grande attuale successo, anche presso il pubblico adulto, dei supereroi di fantasia nel cinema d’ oltreoceano ha stupito anche me. Ma forse anche questo – proprio come nel caso delle famose 50 sfumature – è dovuto a quel desiderio di fuga dalla realtà di cui parlavamo.
Nell’ uno vediamo Capitan America che è onnipotente, in grado di fare qualsiasi cosa voglia, nell’ altro invece la ragazza qualunque che riesce a far capitolare il bellissimo e ricchissimo playboy impenitente con velleità sadomaso. Si tratta in entrambi i casi di favole naturalmente.
Ma la gente ci vuole “credere”, non so se mi spiego. Il mondo ha bisogno di emozioni boss, disperatamente. Poi c’è chi come me le cerca nei “teppisti” e chi invece le insegue nei sogni romantici. Ma una cosa è certa: dai al mondo le emozioni, e avrai il mondo ai tuoi piedi.
“Ma sputare veleno a destra e a sinistra non risolverà i tuoi problemi nel concreto.”
Ma mg io non sputo veleno, io descrivo L realtà che si presenta ai miei occhi dopo esperienze varie ed analisi approfondite!
Per di più queste mie “convinzioni personali”, se così vuoi definirle , sono per giunta avvalorate dalle centinaia di interventi (che raccontano dinamiche di vita) che ogni giorno son sempre i medesimi
Ma perché invece che prendervela con me, non prendete atto della cosa? Alla fin fine che sia come sia, basta riconoscerlo, senza ipocrisie o cercando di difendere con le unghie stereotipi culturali del tutto banali ormai…tutto qui
MG, con un po’ di allenamento non è difficile individuare quei soggetti “fatti” di inesperienze di cui ho parlato. O sono caratterizzati da una grottesca graniticità ideologica, anche di fronte a obiezioni logiche evidenti, o al contrario mostrano per la stessa una continua flessibilità alle contingenze. In entrambe i casi, la mancanza di reali e variegate esperienze di vita ha creato due differenti modalità di darsi un’identità che, come ho ricordato nel precedente post, non ha potuto svilupparsi per una personale storia di isolamento sociale. Il risultato della frequente interazione con questo tipo di soggetti è che, analizzando criticamente la relazione, ti accorgi di non aver ricavato nessun REALE arricchimento umano. Se non delle dichiarazioni apodittiche da una parte e diplomatiche dall’altra. In ambito professionale avevo due colleghi ingegneri fatti così. Il primo lo avevo battezzato “Leonardo da Perdi, perchè pur con la sua granitica sicurezza (non rara in quella categoria) le cazzate che faceva non lo schiodavano dalle sue comiche certezze. L’altro era “l’ingegner Orale”. L’unico laureato in “ingegneria orale”. Questo perchè a parole aveva una soluzione per tutto e per il contrario di tutto, ma nessuno le ha mai viste applicate. Fine car…
So fin troppo bene quello che vuoi dire Golem. Io in mezzo a questo tipo di soggetti ci sono cresciuta e ci ho passato quasi un’ intera vita, e ne ho avuto vari esempi anche nel virtuale. Nulla e nessuno li sposterà mai di una virgola nemmeno davanti alle dimostrazioni concrete più eclatanti che rimettono in discussione il loro assetto ideologico. Però sono abili nel mascherare con un’ educazione di circostanza e una finta benevolenza le loro assurde prese di posizione e gli atteggiamenti più prevaricanti, salvo poi dare di matto e perdere tutto il loro self control nel momento in cui – messi alle strette – non possono proprio più arrampicarsi a nulla negando anche l’ evidenza. Dietro a questo atteggiamento ci sono profonde ferite narcisistiche mai sanate, e la mancanza di un’ identità strutturata per non aver ricevuto quel riconoscimento affettivo ( o non averlo ricevuto adeguatamente ) nel momento più delicato della vita di tutti noi: l’ infanzia.
Ahahaha Angwhy. Essere ammiratori della nostra Rossye è già un onore in sè. E sono orgoglioso di essere forse stato il primo in quel senso Mi chiedo però dove con gli ammiratori siano finiti gli esegeti che ne difendevano le centurie.
Non so piu cosa dire caro avvocato,posso solo immaginare( e comprendere) lo stupore di chi,ultimo arrivato,deve misurarsi con certe risposte
Eppure ci fu chi lo fece, si misurò e parve entusiasta dell'”arricchimento” ricevutone, ma non volle mai farci partecipi di quelle gioie. “Egoiste”.
Dottore, un San Michele Appiano “di gran spessore” giustifica tutto. La capisco e le dimostro, positivamente, una discreta invidia. Ma ci sta.
MG, naturalmente tutte le “femmine” nascono con un istinto che le indirizza verso un maschio che le fornisca certe “emozioni”, sintonizzate sui parametri di valore dell’ambiente in cui vive e proietta il proprio futuro. Ma questi valori non sono “assoluti”. Da noi, e per certe donne, neppure la “salute fisica” del desiderato lo è. Quello che voglio dire è che se tu, così come sei, fossi stata adottata da una famiglia thailandese, boscimane o hinuit, lontane e non “contaminati” dalle nostre suggestioni erotiche per come sono state strutturate da quella sottocultura “immaginifica” di cui parlo spesso, non avresti certe attrazioni come quelle che hai, perchè ti sarebbero incomprensibili, non rientrando negli stimoli innescati dai parametri con i quali vengono decisi i valori in quello specifico ambiente.
Una donna Masai, Hinuit, Yanomami o del Buthan, non saprebbe che farsene di uno spacciatore attempato dalla voce calda e dalla vita piena di guai. La sua vita spericolata non rappresenta nessuna attrattiva particolare ai suoi occhi, neppure esteticamente, non so se mi sono spiegato.
E non perchè queste realtà siano prive del retroterra favolistico legato all’amore, anzi. È solo che quel retroterra parte da paradigmi valoriali completamente >>>