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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Sì, MG, ci sta tutto quello che dici, cose che peraltro ho scoperto durante la mia nota “ricerca” di certe cause che riguardavano la crisi della mia relazione, ma non mi appaiono mai esaustive. Innanzitutto sul “perchè” un caso umano, sicuramente riconosciuto tale da chi è estraneo all’infatuazione, debba scatenare passioni distruttive che non hanno nessun futuro. Tra l’altro questo fenomeno emotivo NON è caratteristico della femmina in senso assoluto, ma solo di quella occidentale e soprattutto di quelle cresciute in un brodo di “cultura” di impronta cattolica. Che non significa necessariamente praticante, ma che ha principi e proiezioni legati ad un immagine femminile che si realizza attraverso la “sofferenza”. Se un maschio con quelle caratteristiche “negative” fosse collocato in una cultura tradizionale non catto-occidentale, chessò, zoorastriana, buddista o anche solo animista dell’Africa Centrale, non muoverebbe nessun interesse in una femmina locale, puoi giurarci. È proprio un fenomeno antropologico “nostro”, e come ebbi modo di dire a suo tempo, il grottesco caso che ha portato quel pamphlet senza qualità letterarie che è stato “50 sfumature di Grigio” a vendere 100 milioni di copie ne è una chiara indicazione. Contiene infatti>>>
>>>tutti gli ingredienti per scatenare gli istinti femminili in una certa direzione. Con l’aggiunta della sfacciata ricchezza economica del protagonista, giusto per soddisfare un’ulteriore dotazione che la cultura capitalista ha appunto aggiunto ai sogni “filmografici” femminili occidentali.
Insomma MG, per farla breve, visto che i caratteri a disposizione scarseggiano, lo ripeto dopo le mille volte citate negli anni scorsi: in tutte queste donne attratte dalla “sofferenza” e dalla “difficoltà”, come prezzo del passaporto dell’ammore, c’è l’originaria immagine della Madonna trasmessaci dall’iconografia catechistica che tutti, bene o male, abbiamo assorbito, più o meno subliminalmente. Al maschile come immagine di virginea purezza a cui aspirare per la compagna con la quale fare “famiglia”, e al femminile come simbolo di sacrificio e di sottomissione ad uno scopo più elevato, dove appunto la propria realizzazione avvenga attraverso il “salvamento” dell’amato, visto come il proprio Cristo, incompreso o martoriato dalle “scudisciate” della vita. Anche quando questo fosse un Anticristo, mi hai capito no? È una mia visione, ovviamente, e non pretendo che sia definitiva, ma è quella che mi convince di più. E mò i caratteri sono proprio fernuti. Bye.
Rdf, ovviamente non tutti gli uomini suscitano attrazione e non tutti fanno scattare in noi donne “l’ istinto di soccorso”, probabilmente tu sei uno di quelli con cui non si ha voglia di “fermarsi”, ma ci si limita tuttalpiù a un rapido giro di giostra per “necessità fisiche impellenti”. Forse è tutta qui la spiegazione ai tuoi annosi quesiti, anche se comprendo che come motivazione può non piacere.
No no figurati mg. Dato che la mia motivazione la conosci bene a me sta benissimo così !! Ribadisco , le relazioni ipocrite e monogamiche non fan per me , se le smazzino pure gli altri se da soli e liberi da vari smaronamenti han paura a restare !
Tu ancora non vuoi capire che semmai è il contrario: sono io che scelgo in caso con chi potrei eventualmente “fermarmi” (ma con nessuna sarebbe logicamente, razionalmente e moralmente conveniente) , quindi attualmente non ho interesse a corrispondere / fermarmi con nessuna in quanto la disillusione della realtà ha completamente distrutto in me ogni stupida illusione culturale sull amore , famiglia / donna compagna amica fedele e tutte quelle cazzate che han rovinato un sacco di gente.
La donna , per come si è mostrata nelle varie esperienze di vita , ad altro non serve che a far sesso e figli ..non c è nessun autentico amore o affetto in lei (a parte quello materno)
Dal momento in cui tutto questo , ovvero figli-coppia-amore, mi è ormai del tutto il ndifferente grazie a voi …(no n finirò mai di ringraziarvi per avermi evitato grossi problemi ) , la donna su di me non può dunque esercitare più alcun potere mentale . E pure fisicamente in fondo …una vale L altra
Boss tu mi conosci abbastanza bene e come ben sai non riesco ad innamorarmi di un uomo se non ha un che di “banditesco” ( magari anche solo a livello “evocativo” ). Non so se sia una peculiarità annoverabile tra gli human cases cui si affeziona la tipica crocerossina, ma sicuramente richiama un qualcosa insito nella donna che ha a che fare con il porsi la sfida del “curare” e “redimere” l’ altro. Certamente si. Una componente dal vago sapore narcisista, insomma. Che al tempo stesso però si fonda con quelle nostre derivanze ancestrali che ti portavano in tempi remoti ad accoppiarti al maschio più rude perchè ritenuto più idoneo a sopravvivere in un ambiente ostile e a proteggerti. Millenni di storia evolutiva evidentemente non bastano a cancellare questi antichi tratti dal nostro corredo genetico. C’è poi secondo me anche un altro fattore, forse poco considerato: l’ intrigo che una persona apparentemente indecifrabile o distante ti suscita a livello mentale, il gusto per l’ ignoto ( o comunque per ciò che facciamo fatica a comprendere ). Ci hai fatto caso che le vicende a cui la gente si appassiona di più sono quelle che hanno per protagonisti figure controverse?
in quei mondi così’ diversi dal nostro è molto più radicato il concetto secondo cui l’ uomo, più che affascinante misterioso e bello, dev’ essere sopratutto protettivo e “salvifico”, e allora certi elementi che fanno tanta presa sulle donne occidentali ( ormai pienamente abituate all’ autodeteminazione, almeno a livello materiale ) lasciano indifferenti – o adirittura spaventano – quelle orientali. Fino a non molto tempo fa anche in terra nostrana si mirava sopratutto al buon partito ( l’ uomo onesto, affidabile e tranquillo adatto per formare una famiglia ). Poi, con l’avvento degli anni 50, dei miti hoolywoodiani, della rivoluzione dei costumi dei 60 e di quella femminista dei 70, la società occidentale ha definitivamente mandato in pensione certi assunti e, nell’ immaginario collettivo femminile, la figura del bello e dannato ( o anche solo del dannato ) ha preso prepotentemente il posto di quella del buon padre di famiglia. I genitori della mia generazione, che hanno continuato disperati a cercare di “sistemare” noi figlie femmine con qualche bravo ragazzo prevedibile e rassicurante, ne sanno qualcosa..
MG, hai fatto una disanima corretta riguardo i parametri attrattivi che connotano i desideri della donna occidentale e di come sono stati “integrati” negli ultimi 70 anni dalla filmografia d’oltre oceano, che oggi è arrivata a proporre i “supereroi” come sequel di quell’immagine vincente che ieri ho richiamato nella figura maschile delle “sfumature di Grigio”, dove il tormento e la forza (VIR…ilità) si sommano alla potenza economica. Il carisma maschile, che in te sfocia nell’apprezzamento dell’indipendenza mentale del “bandito”, ha a che fare col tuo temperamento, che in un’altra donna assumerà connotazioni differenti, ma pur sempre per le “particolarità” non “comuni” di quel soggetto maschile. Ecco allora quella più “romantica” che si innamora di quello che intravede come un artista più o meno incompreso, o del bohemien tormentanto o di elementi “al limite”. Ma in tutte queste donne è il cocktail di quel “programma” culturale di cui si è parlato che muove il loro istinto sessuale. È un po’ come per il cibo, noi siamo STATI abituati a mangiare secondo certi gusti formatisi nell’ambiente in cui siamo cresciuti e che hanno “educato” in un certo modo il nostro palato, in modo tale che quei “gusti” ci paiono “buoni” per>>>
>>> soddisfare i nostri “appetiti”. Invece sono solo relativi. Per fare un esempio banale, se ci pare disgustoso che in certe parti del mondo venga l’acquolina in bocca per le grasse larve di mosca, altrettanto per loro apparirà incredibile che noi si sia ghiotti, per dire, del gorgonzola, che puzza di acido butirrico come i piedi sporchi.
Il punto è che in ogni cultura “locale” la femmina cerca inconsciamente “il meglio” relativo in vista di un’ottica riproduttiva. Poi ci costruisce intorno tutto il castello fatto di quei mattoni culturali e sottoculturali coi quali e nei quali è cresciuta. Quindi a te piace il bandito perchè pensi che se la caverà sempre contro l’appiattimento di una vita irregimentata, e la romantica si innamorerà dell’artista, o presunto tale che nelle sue infantili illusioni le farà vivere il “soogno” da romanzo Harmony con i quali ha assecondato quel temperamento. La ragazza della tribù Masai, lontana da quegli stereotipi appena citati, resterà invece colpita da quante vacche o capre è capace di gestire il pretendente. Se ne strafrega delle poesie o dei graffiti che questo potrebbe essere in grado di fare, perchè NON è condizionata dai parametri di una società complessa come la nostra…
Fine caratteri. Continua
Rdf, dai su. E’ fin troppo evidente che la tua non è una scelta spontanea e consapevole, ma UNA COMODA FUGA. Dopo le bastonate che hai preso dalle femmine rinunci a un rapporto costruttivo con qualsiasi donna per non rischiare di incorrere in un altro rifiuto e pensando che questo ti salverà da qualsiasi disagio e sofferenza, ma è una completa illusione, perchè se fosse vero quello che dici tu non staresti nemmeno qui a parlarne e ti godresti semplicemente la tua vita da compiaciuto e scapestrato peter pan ( anzi, peter “cazz” ).
Tra l’ altro, se davvero decidi di abbracciare la vita di quello che non si impegna, di norma devi essere disposto ad andare con quel genere di donna che dici di schifare, perchè una tipa tendente al casto e che cerca una cosa seria difficilmente si concederà rapidamente e a buon mercato a chi mostra di desiderare solo una vita solitaria intervallata qua e là da divertimento fine a se stesso.
Peccato però che in quello che affermi non ci credi nemmeno tu. Un eremita della fig@ davvero convinto mica fa i tuoi discorsi.
E’ chiaro che ti manca “qualcosa”, qualcosa che per te è di fondamentale importanza anche se non vuoi ammetterlo. E non è che disprezzando quella cosa avvertirai meno il peso della sua assenza.
Ti auguro di superare le tue ferite e delusioni ( che sicuramente sono state importanti ) e di poterti presto riaprire alla vita. Quella vera, non quella del “misogino per sopravvivenza”.