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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Boss, la Suzy è presa da te molto più di quanto pensassi. Accidenti, la sua è proprio una cotta di quelle belle toste!
Suzy, dire a un uomo che ti piace che ti fa tenerezza non è una gran mossa, dammi retta.
“non ho avuto solo un flirt con un tenente colonnello, ma ho interagito con contesse, marchesi, sir, artisti di fama, con il padre del Sirio, l’inventore della fibra ottica e con chi l’ha realizzata per l’Italia”.
Me cojoni, veramend? Non ci posso credere. “L’ostensione” va al di là delle mie più rosee aspettative. Proprio non si rende conto. E io invece, poveretto, che posso solo vantare la discendenza da un famoso brigante salentino (fondatore, guarda caso, di una setta “decisa” che combatteva i Borboni oppressori) e che mi onoro di aver conosciuto Serafino, quel “nobile” clochard che mi fece notare che per credere di sapere tutto basta restare ignoranti.
Comunque io una volta ho visto Schwarzenegger a Los Angeles. Da lontano però. Vale?
P.S. Dato l’inaspettato, straordinario spunto che ci è stato offerto, vi intravedo materia per un adeguato commento del Professore. Speriamo.
Golem,
anche tu regali ad amici quello che ti farebbe piacere ricevere?
sì, perché stai supponendo di me ESATTAMENTE quanto abitualmente fai tu, quando cerchi soccorso di QUANTITA’ alle tue tesi di QUALITA’. stavolta era così evidente che se ne sarebbero accorti persino i sassi.
se nelle feste di fine anno un “reduce” (rivestito d’anonimato per sfuggire alle tue grinfie) non mi avesse formulato sul sito un breve augurio, motivandolo, forse non sarei più tornata a scrivere. la tua ferrea supervisione su tutto quanto mi concerne mi ha solo impedito d’individuare chi mi ha ricordata, dopo più di tre mesi di totale assenza.
puoi convincerti, e cercare di convincere, che anche quello è stato richiamato da me, benché non abbia alcun senso e, soprattutto, non sia per niente vero.
volente o nolente, anche tu hai lasciato un segno in chi ha avuto modo d’incontrarti all’inizio, con modalità da gran signore, che in breve si sono rivestite di arroganza, superiorità e prevaricazione, verso QUASI tutti.
Dici MG? Io invece penso che Suzy non toccherebbe uno come me neanche con un bastone, anche se credo che a lei manchi solo un po’ di gioia carnale. Ma Suzy non mi dispiace, anzi quel suo velo malinconico mi ricorda molto la figura femminile accennata in “Quanno chiove” di Pino Daniele.
?E te veco quann’ scinn’ e scale e corza senza guarda’
E te veco tutt’e juorne
Ca ridenno vaje a fatica’
Ma poi nun ridi cchiù.
E luntano se ne va
Tutt’a vita accussì
E t’astipe pe nun muri’.?”
“T’astipe pe nun murì”. Un’immagine bella e malinconica: ti “conservi” per non morire (dentro). È il timore di non “incontrare” i propri sogni nella banalità di tutti i giorni preferendo tenerli nel cassetto. Bè Pino era un grande artista, con quella sensibilità che piace a molte donne. Ma persino a me quando lo è di quello spessore.
Rossana, io sono talmente presuntuoso che francamente non ho proprio bisogno di supporters. Ho scritto che certo mi fa piacere se trovo chi apprezza quello che scrivo, specie quando si tratta di tesi che sono frutto di lunghe ricerche, ma non coltivo relazioni strumentali, ancora meno quando non c’è della di stima alla base della relazione. Forse sarò cambiato quando, ingenuamente, arrivando per la prima volta su un forum virtuale, mi aspettavo una qualità umana “diversa”, invece di quella che ho scoperto, e a quel punto non recito certo la figura del “perbene”, proprio non ci riesco.
Fare finta di niente quando noti ignoranze abissali dietro le esternazioni di personaggi, per fortuna oggi scomparsi, che si ammantavano di sapienze inesistenti, che pure erano convinti di possedere, era penoso. >>>
>>> Se poi ci aggiungiamo, specie tra alcuni maschi, l’antagonismo dovuto a certe “incerte” virilità, il quadro pietoso è completo. Ricordi quel soggetto (clone a supporto dell’originale) che dichiarò di aver letto un libro di De Botton e poi gli venne fatto notare che “School of love” era il nome della scuola aperta dallo scrittore svizzero, non del liro? Ecco, quello è il paradigma di certe ostentazioni virtuali che celano tante “povertà” e frustrazioni che, seppure umanamente comprensibili, mi suonano come il gesso sulla lavagna una volta spogliate dalla scenografia.
Per quanto improbabile possa apparire, sono capace di essere quel gran signore se le circostanze lo consentono, per quello che può significare quell’aggettivo. Ma far sapere quello che penso veramente di una persona mi sembra il primo segno di “rispetto” nei suoi confronti. In fondo se non gradito la figura del cafone la faccio io. Se invece lo fosse, anche se come critica, sapranno che sono sincero verso di loro. Spero.
Golem,
non capisco come TU non ti renda conto che con le annose denigrazioni di isolamento/carenza d’esperienze mi hai talmente STUFATA da indurmi a raccontare qualcosa in più sulle mie interazioni/osservazioni nel REALE, in aggiunta al buon senso CONTADINO acquisito in famiglia.
mi sono resa conto così bene dell'”ostensione” da omettere in prima battuta la parte più vanalogloriosa, relativa alla conoscenza, in pubblico e in privato, di un uomo di POTERE, figlio naturale di Casa Agnelli, che in tempo di guerra era solito spostarsi in elicottero fra gli uffici di città e la fabbrica, per evitare la noia dei blocchi militari. all’età di poco più di 20 anni l’ho visto finire i suoi giorni in lotta con il dolore fisico che spesso accompagna il declino di molti esseri umani, e ne ho tratto un utilissimo insegnamento.
un paio di attori li ho incontrati da vicino: uno già noto, a Parigi; l’altro, Sean Connery, a Londra, ancora quasi sconosciuto.
ti basta per smettere di sminuirmi in questo ambito?
“chi è fondamentalmente insicuro”
come ad esempio chi cerca continuamente spalleggiamenti e approvazione altrui nel sostenere le sue ragioni. e prova invidia verso chi di queste cose non ne avverte il bisogno.
Rossana, Golem e Maria Grazia
vi siete meritati una lunga e bella vacanza.
Buon viaggio.
Marco
Lettere al Direttore
Marco…fantastico! Ma come avete fatto a sopportare queste noiosissime diatribe per anni e anni, sempre uguali? Poveri voi! Ma credo si tratti ormai di dipendenza conclamata da Lad, ahimé!