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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> Paradossalmente, l’applicazione di quelle norme ha creato un “terzo mondo”, quello dell’infrazione di quelle norme, dove il proibito assume il vero momento di libertà, che ci riporta alla nostra originaria umanità, quella che col libero arbitrio ci ha liberato dalla schiavitù degli istinti per proiettarci nel mondo della responsabilità del nostro destino. Il tutto rappresentato nel mito biblico di Adamo ed Eva, e nel non casuale ruolo di quest’ultima come agente perturbatore della Norma, sotto l’effetto tentatore del serpente visto come allegoria dell’istinto.
Non c’è molto spazio per dettagliare i processi socio culturali che ne sono seguiti, perchè i caratteri sono ridiminuiti, ma è importante notare come la donna, in quell’immagine mitologica, è vista come duplice causa di progresso e perdizione, con la necessità sociale di tenerne controllate le pulsioni. Tu oggi stai vivendo quella metafora, ma sia da controllata che da controllore. Sei l’eterna Eva ma con un peso in più.
Camy, sono imbarazzato per te, che pretendi di fare la psicanalista pescando nel web gli ingredienti per confezionarti la ricetta che hai in testa. Ti dico solo una cosa, se avere un complesso di inferiorità come quello che secondo te avrei io, e per questo, o a causa di questo, aver raggiunto i sia pur modesti traguardi che ho tagliato soprattutto culturalmente, e partendo da dove sono partito, evviva i complessi di inferiorità. Io noto invece che il tuo complesso, qualunque esso sia, ti ha portato a sbagliare ricetta. Credo che dovresti interessarti dei complessi di superiorità, perchè vedo che invece non sai riconoscerli, come una psicologa NON della mutua invece saprebbe fare. Quelli sì che non portano da nessuna parte, e qui avresti avuto modo di constatarlo se avessi voluto, ma soprattutto potuto.
Buon lavoro.
Grazie Acqua. Lo apprezzerà. Lei si ritrova molto in quel testo, che incredibilmente porta persino il suo nome.
In cucina abbiamo una iscrizione al “neon” che ho fatto fare per un suo compleanno, che acceso ci ricorda che “la vita è tutta un equilibrio sopra la follia”. E noi, sotto di questa, ci siamo fatti fotografare da nostra figlia.
Tra cent’anni, guardando quella immagine, si ricorderà che in vita i suoi genitori sono stati il frutto di quella follia. E lei il nostro.
Nite.
Golem, scusa la mia solita Digressione fuori tema, ma avevo sentito la canzone alla radio ed il testo presentava molte coincidenze con il mio stato d’animo (gli sguardi, i turbamenti, le fragole,le fregole, le condizioni meteo, Sally,ecc.).
Torniamo ai nostri discorsi seri.
L'”origine di quei tre mondi”e’ magistralmente spiegata nel tuo ultimo post. La donna, ancora oggi, deve fare i conti tra il suo essere” liberamente femmina” e il suo ruolo sociale rigidamente normato e osteggiato non solo dal “maschio” che si sente in un vero senso spodestato e “tradito” , ma anche da rigorose regole morali autoimposte. È ovvio che non appena Eva prende coscienza di questa situazione di “prigionia”, il primo suo impulso sia quello di trasgredire e ribellarsi. E l’Adamo odierno che si sente “tradito” e spodestato, se desidera essere amato dalla sua donna, ha il non facile compito di farla sentire “femmina” e “libera”. Lei in tal modo lo ricambiera’ incondizionatamente.
Camy,
grazie per i link: interessante e perfettamente calzante il secondo.
ne dovrò tener conto in futuro, visto che persino la mia ombra ha capacità d’infastidire chi NON può fare a meno di sminuire o denigrare chiunque non approvi le sue visioni, con particolare riferimento a quella amorosa.
“La verità che so” (e che quasi tutti gli utenti gli hanno a suo tempo ripetuto) “la sa da sempre pure lui”, ed è questa che gli fa salire il sangue alla testa non appena vede il mio nick, che gliela ricorda.
senza contare che per alcuni provocare in continuazione o alimentare all’infinito inconcludenti conflitti è il modo più efficace per mantenersi al centro dell’attenzione su un forum pubblico.
Acqua,
se ci rifletti un attimo, credo tu possa facilmente renderti conto che non c’è grande differenza fra la realtà e un forum pubblico, se non quella che nel reale ci si basa di più sull’apparenza esteriore e sul contegno, mentre nel virtuale, nella maggior parte dei casi, si è più liberi di esprimere pensieri intimi o di lasciarsi andare a cattivi comportamenti, coperti dall’anonimato.
è vero che qui “non ci si guarda in faccia e non ci si conosce di persona”, nè si ha modo di codificare un tono di voce. a mio avviso, proprio per queste ragioni, si dovrebbe misurare le parole, in quanto, dietro a ogni nick c’è pur sempre una persona, con il suo modo di essere e di sentire.
anch’io interpreto (soggettivamente) come “sminuente”: “Adam mi fa tenerezza”. non come frase a sé ma come la battuta finale di una discussione, da parte dell’interlocutore che intende sottolineare con un’espressione di ambigua benevolenza la sua superiorità di pensiero e di esperienza.
Sí Acqua, hai ragione, infatti mi sono già stancata di replicare, soprattutto quando si strumentalizza tutto ciò che dice l altro. Buona continuazione, io mi sono già annoiata a morte.
Rossana, invece per me c’è una grande differenza. È certamente opportuno che in un forum pubblico ci siano delle norme sui contenuti che dovrebbero essere esplicitate in un regolamento: commenti contenenti termini volgari, offensivi, sovversivi o in contrasto con i principi costituzionali, vanno certamente censurati. Mentre, a mio parere, diventa impossibile per gli amministratori, limitare la libertà di espressione basandosi sulla presunto livello di suscettibilità dei diversi interlocutori alle opinioni o critiche altrui. Onestamente non mi sembra che affermare che possa esistere una forma di Amore autentico che si differenzia da altre forme illusorie o meno “durature” possa costituire un’offesa o un oltraggio per nessuno: è un’opinione con cui si può essere più o meno d’accordo, senza il bisogno di infervorarsi. Tra l’altro tu, Suzy ed Adam mi sembrate perfettamente in grado di tener testa al dibattito (virtuale) con Golem.
Però, abbiamo una nuova esegesi dopo quelle mai esplicitate su Rossye.
Vediamo di spiegare, e “honni soit qui mal y pense” per giustizia verso Adam, che comunque apprezzo per il suo non paludarsi nè conformarsi sull’ombra dell’ interlocutore “pagante”.
Io sono lontano dalla visione dell’amore di Adam, o almeno di quel poco che appare essere, lo sanno anche i sassi, non di meno non posso non notare la sua sincera e rara sensibilità al riguardo. Ho però obiettato sulle figure retoriche che ha offerto come alternativa alle mie opinioni, per le quali chiedevo qualche argomento in più perchè fossero accettabili.
Forse che un uomo come con quella sensbilità non induce pensieri teneri, anche se non fanno parte di me? I commenti delle tre donne della discussione a lui indirizzati, non sono forse sinonimi di quel termine che ho usato, che mi sono premurato di far seguire da un “senza ironia”, immaginando le interpretazioni che da alcune sono arrivate? >>>
>>> Allora, perchè un mio commento che esprime un giudizio analogo ad un altro è perseguibile e l’altro no? Perchè io sono uno strxxzo e quindi non POSSO averli di quella natura. Classica visuale provinciale, che incasella i caratteri secondo parametri pregiudiziali (anzi, “pregiudicati”) che la già citata limitazione del territorio relazionale in cui avvengono accentua, in chi può attingere solo a limitate esperienze personali.
Sia pure con tutti i miei limiti temperamentali, non è il primo utente al quale riconosco certe sensibilità nelle quali NON mi identifico, con la differenza che si capisce che nel suo caso sono sentite e non costruite intorno al “sogno” o al logos del momento, nè come antitesi alla mia antipatica figura. Adam è in pace con sè stesso, come lo sono io per i miei sentimenti amorosi. Lui li vive giorno per giorno sperando nel futuro, io sicuro del loro futuro che vivo un giorno dopo l’altro. Lui è un uomo “tenero” appagato, io uno stroxxo appagato. C’est tout.