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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Adam,
grazie per il post 6840, che illustra anche la mia visione e la mia esperienza per quanto riguarda i sentimenti di qualsiasi genere e natura.
è bello non essere più troppo isolata nel trovarmi agli antipodi (come te e pochi altri utenti) rispetto a concetti in senso opposto, sostenuti e ribaditi senza sosta in termini assoluti.
>>> Credo che chiunque potrebbe riconoscere che un amore che dura sino alla morte forse ha qualcosa in più dei tanti che finiscono prima, perchè -come dicevo in un precedente post che hai ignorato nei contenuti- questo è quello a cui si pensa quando si è innamorati.
In tutto questo tempo ho cercato di spiegare il perchè di quella differenza, portando, credo, argomentazioni di un certo peso, ma non per mettere in mostra il mio “patrimonio” acquisito, ma perchè qualcuno potesse aprire una finestra su strade da percorrere sentimentalmente di cui spesso si ignora l’esistenza; anche a causa di un persistente retroterra socio culturale che condiziona certe visioni idilliache dell’amore.
Niente, te ne vieni fuori con un ovvio “è solo questione di sensazioni soggettive”; ma anche quando quelle sensazioni si dovessero rivelare sbagliate si continuano a riproporre con le stesse modalità, senza chiedersi se per caso non siamo noi a “voler” sbagliare.
Tutto qui Adam, e se ti guardi in giro con un pò di obiettività, capirai che, malgrado il mio stile, non sono così sgradito a tutti, ammesso che questo significhi qualcosa. E’ solo che i tipi come te, che hanno modi…”ammodo”, coi quali vorrebbero apparire “democratici”, non lo sono affatto, ma lo appaiono a molti, e tanto basta, a quei molti, per trovarvi credibilità che spesso tali non sono. Io ti infastidirò per i miei modi, ma credo che sia più quello che dico che ti disturba e non come lo dico.
Prova a pensarci. Ciavo
Se uno non ha incontrato l’ Amore Vero, continuo a non capire quale sarebbe il problema a riconoscerlo. cos’è? una gara a chi ha avuto il più mejo der bigoncio? Forse certe discussioni andrebbero affrontate con maggior maturità che non con questo atteggiamento. C’è chi trova l’ amore vero ( che se è tale non finirà mai ) e chi invece per vari motivi è destinato a non trovarlo. Fine della storia. Se si appartiene alla seconda categoria, come la maggior parte di quelli e quelle che stanno scrivendo qui, non è che ci si debba ammazzare per questo. Se una storia a un certo punto finisce è chiaro che non si era trattato di un Amore perchè due persone che si amano davvero e che sono fatte l’ una per l’ altra non hanno motivo alcuno di lasciarsi, a meno che non siano folli. Nessuno sano di mente preferisce chiudere un rapporto e lasciare la persona che ama. Tutto il resto ( incompatibilità, problemi, ostacoli vari ) sono solo paraventi. Si lascia ciò che non interessa, ciò a cui non si tiene veramente o che non collima con noi. Anche se capisco che sia dura da accettare.
Adam, è JJBad che attacca sempre per primo, quindi se non ti piacciono le zuffe prenditela con lui. E per quanto riguarda la presunta non aggressività di certi nostri interlocutori, meglio che io non mi esprima al riguardo…
Rossana, rispondo al tuo post 6774 visto con non avevo più risposto. Non me la sono presa, ma mi sono infastidita perché come sai io non me lo sono andato a cercare, questo doppio binario emotivo, mi è capitato, e il mio maldestro tentativo di spostare la “stazione”da Milano a Domodossola per cercare di dirigermi di nuovo verso Alessandria, mi ha scombussolato ancora di più. Non è vero che mi starò crogiolando nel mio uno stato “soporifero” : semplicemente, nonostante la consapevolezza, non riesco a rinunciare alle mie fantasie e all’ebbrezza ad esse correlata, almeno fino a quando il mio oggetto dei desideri continua ad essere “visibile”. Forse il mio grado di maturità emotiva non è così alto come appare.
Adam, le percezioni sono appunto generate dai sensi e quindi a seconda di quanto questi sono “ricettivi” vengono interpretate e tradotte dal cervello in modo differente. Ombre o luci, ruvidità o morbidezze, rumori o suoni, sapori o gusti, odori o profumi. Le mie sensazioni di oggi sono state: luce, morbidezza, suono, gusto e profumo. DDDannazione ci risiamo…ma ridiamoci un po’ su.
Golem, apprezzo la tua visione dell’Amore Vero ed Esterno perché a a che fare con l’infinito, il Divino, il trascendente che è in te p, nonostante tu ti dichiari “agnostico”. E lo prendo come un messaggio di speranza (aaagh..forse Esther mi sta contagiando).
Naturalmente volevo scrivere “Eterno” e non “Esterno” . Ops. Basta una S per stravolgere tutto.
Ovviamente anche la “ha” andava con la acca, ma ‘sta tastiera non risponde più ai comandi: proprio come la mia testa!!!
Cara Acquesther, lo sai, come la penso: è l’uomo che ha creato Dio, e non viceversa. Il Divino è un bisogno umano, che trova mille strade per realizzarsi e non è strano immaginare che questa necessità si concretizzasse duemila anni fa in una figura paterna, protettiva e autorevole nello stesso tempo. Non ho bisogno di dirti che io invece non penso per niente al vecchio barbuto dallo sguardo severo e il ditone accusatore, che ti aspetta al varco per giudicarti. Il bisogno del Divino è dentro di noi dal momento in cui si è presentata la nostra intelligenza e volontà, ed è solo attraverso queste che può manifestarsi un segno di divinità. Intelligenza e volontà, una come sinonimo dell’altra. La costruzione di un amore è uno di quei momenti in cui l’uomo si fa dio, e per chi mi capisce sa che ci sono momenti dell’amore che toccano certi vertici. E non sto pensando solo alle estasi sessuali, che molti confondono con quella epifania divina a cui invece penso io. Questa cosa ebbi modo di dirla molto tempo fa, ma ricordo benissimo le ragioni che la ispirarono, e che ritrovo ancora in quello che penso.
Se parlo di “amore vero” in certi termini è proprio perchè lo assimilo a una creazione divina attraverso la limitata natura umana, che in quel momento trascende sè stessa. È come un’opera d’arte sì umana ma contemporaneamente “acheropita”, cioè non realizzata da mano umana. Divina appunto.
>>>
>>> Noi tutti siamo pregni di divinità, ma abbiamo rari momenti per toccare quel “dio”. Uno di questi momenti è l’Arte, l’altro è l’Amore.
Ognuno si regoli come crede al riguardo, possibilmente senza confondere una crosta da un capolavoro. Ciao, e fatti viva. C’è siccità. Kirye eleison ovviamente.
Ciao Adam, carina la tua denominazione di amore. Io lo definirei invece come “la scoperta del fuoco” : un fulmine che spaventa e, inaspettatamente, incendia. Poi, la fiamma, talvolta tremolante, altre potente, da custodire gelosamente affinché non si spenga. Ora che ha raggiunto un minimo di stabilità ( sempre a rischio intemperie) è luce, calore, forza primitiva, istinto vitale, profumo di casa.
Acqua, tutto in qualche modo ci accade, ma siamo sempre noi a decidere cosa cogliere e assecondare e cosa no. Altrimenti saremmo semplicemente in balia degli eventi, senza nessuna responsabilità positiva o negativa. Più semplice, forse, ma meno appagante.