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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> Comunque posso dirti che a conti fatti Rousseau non c’entrava proprio niente in quei desideri, nè gli sarebbe bastato, e malgrado di romanticone non ne siano mancate, in un modo o nell’altro tutte in quel panino volevano trovarci il wurstel. Del romantico “fumo” dell’illusione non avrebbero saputo che farsene, se non che gli faceva venire ancor di più l’acquolina in…bocca. Vita vissuta Acquqqua, non sognata. Certo, come ripeto, in mancanza di meglio si fa di necessità virtù, come peraltro si immagina facilmente dalla lettura di certi casi. Ma sempre fumo resta, non companatico.
Ciao
Maria Grazia, purtroppo invece permane il mistero delle macellaie. Nel mio quartiere non ce n’è manco una, tutti maschi. Panettiere e cartolaie, invece, a decine. Profumiere, parecchie, anche se dipende dal cliente: un grosso cliente si tratta sempre benone. Mi sa che il terziario avanzato non regge il confronto con il primario anni ’50 (aahhhh… le mondine).
Adam, concordo:le misure compensative si usano quando, pur avendone capito la causa primaria, non si ha idea di come risolvere il “problema”. A differenza della “soluzione”, la “compensazione” dà un immediato sollievo, ma è temporanea e può avere effetti collaterali più o meno importanti…
La teoria la conosco bene: è la pratica che mi risulta di difficile applicazione perché richiede un certo sforzo e impegno mentale.
Acqua,
mi fa piacere che tu abbia ben interpretato il succo della testimonianza riportata. A mio avviso, significativa per essere quella di un uomo.
E’sí datata nelle espressioni verbali, ma i temperamenti umani non cambiano con le mode.
Rousseau ha affermato di aver avuto un solo amore, violento e passionale all’eccesso, non corrisposto. Questo, cagione per lui di grandi sventure, si materializzó proprio a seguito del momento di scoramento (per il presente e per il futuro) in cui si rifugió nella fantasia descritta.
In grado di distinguere giá da giovane qualitá e intensitá dei sentimenti, dichiaró, fin dall’inizio della convivenza durata per gran parte della vita, di non aver mai provato nemmeno una “scintilla d’amore” per la compagna con cui ebbe cinque figli.
Per lui, come per me, l’amore é il coinvolgimento che comprende affinitá caratteriali e desideri carnali. Il consolidamento delle prime dovrebbe poi poter compensare la graduale diminuzione dei secondi.
Credo che per tutti valga la regola della fusione delle affinità con il sesso e del successivo sviluppo nel tempo, con cambio della fase, perchè si possa chiamare amore vero. Altrimenti? Novità?
Golem, io non credo che lui abbia la certezza che da parte mia vi sia un interesse particolare, perché, a parte sguardi fugaci, affabili saluti e grandi sorrisi, io non mi sono mai esposta con lui, anzi ho volutamente messo in pratica comportamenti contraddittori: dalla completa indifferenza alla richiesta di un saluto con bacio sulla guancia. Probabilmente non mi “calcolerebbe” comunque perché lui è un single “available on the market” e io ho la sua età (anzi un anno in più) e sono una Signora (ahahahah…) coniugata e con figli. A meno che non gli facessi una “proposta indecente” che mi è venuta in mente stasera…ma meglio di no. Stavo pensando che anch’io ho un “spasimante” che ogni tanto mi telefona e mi manda messaggi. Onestamente non mi infastidisce perché è una persona buona e simpatica e mi piacciono i suoi complimenti: non mi attrae “in quel senso” per cui gli rispondo sempre amichevolmente, senza dargli troppa corda o creargli aspettative, come vorrei che D…
Rossana anche per me l’amore è “il coinvolgimento che comprende affinità caratteriali e desideri carnali” il cui mutuo equilibrio varia nel tempo. Tuttavia, forse, si può provare più di un amore in una vita, con diverse”variazioni sul tema”,pur dovendo sceglierne uno per ragioni di tipo sociale e di “bilancio interiore” .
Golem, nel tuo caso, donna, mamma o entrambe ?
Ti sono vicino.
Acqua, ribadendo che è pleonastico dichiarare che l’amore debba essere “il coinvolgimento che comprende affinità caratteriali e desideri carnali” -che corrisponde suppergiù a ricordarci che l’acqua è bagnata o che in Portogallo si parla portoghese- torno a dirti che se tu vuoi “svoltare” devi parlare con quest’uomo o con “l’altro”, perchè il tuo castello di illusioni sta diventando troppo alto. La tua dichiarazione che riguarda la proposta indecente, conferma una volta di più che la visione alla Jean Jacques è solo l’ennesima sovrastruttura “sottoculturale” di natura moralistica a cui attingere, e che serve a giustificare un desiderio che tu stessa definisci in maniera automatica “indecente”, quando è semplicemente “fisiologico”.
Tu preferisci chiamarlo una “variante” dell’amore, ma non è amore, perchè questo RICHIEDE la vera conoscenza dell’altro e non quella che ti proviene da quella sovrastruttura alimentata dalla tua fantasia. >>>
>>> Il tuo è solo un normale bisogno di emozioni sessuali derivante da un rapporto insoddisfacente, che non è stato “compensato” dall’evoluzione di quelle affinità che forse con tuo marito non esistono o non sono mai esistite. È inutile paludare i fatti con scuse “convenienti”.
Tu stai girando intorno al tuo problema per il timore di affrontarne le conseguenze, sia da un lato che dall’altro, e ti capisco, ma questo problema non si dissolverà come la naftalina che si metteva nell’armadio contro le tarme, va preso di petto, perchè prima o poi le conseguenze di questa inazione arriveranno.
Sapendotici portata, ti consiglio di non riempirti le orecchie di teorie romantico letterarie discutibili. Quello è solo “miele” per addolcire la bocca amara per dei motivi che quel miele non risolverà. Il mio apparente cinismo mi fa vedere le cose per quelle che sono e non per come vorremmo che fossero, ed è una dote, non un difetto. Sii più fredda e “cinica” e TI “vedrai” meglio per quello che sei e quello che sono gli altri. Ciao