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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Mi fate ridere. Nulla di concreto. Fantasie.
Hahaha Acqua, i locali che frequento. Dunque la bocciofila della Barona, il dopolavoro ferroviario di Segrate e ovviamente da Dino, in via Saterna.
Tranquilla, quando passerai sotto la “Madunina”” ci accordiamo.
La scena di te che passi con nonchalace attraverso i tavolini, con lui che ti guarda accennando a un saluto “lungo”, mentre tu sgattaioli intimidita, mi ha intenerito. È l’età.
Professore, è una specie di “cameo” nella parte iniziale del pistolotto, eccola: “mi hanno portato a sviluppare un’attitudine un pò superomistica, senza paura di nessuno, dei miei capi a lavoro nè di girare da solo di notte ad Istanbul ubriaco ed accerchiato da trans e tassisti molesti”. (C’era anche “superomististica” che era da non sottovalutare, ma con tanta abbondanza…). Insomma, una brevissima apparizione, che però per la trama del racconto e l’assonanza semantica con l’enigmista, mi ha evocato magnificenze da “giovane toponomasta”, parasalingeriano, per via dei dolori di cui ci ha fatto partecipi. A volte basta un nulla per intravedere il genio. E questo lo aveva. Ma non credo lo rivedremo. Si è offeso.
Acqua,
“penso che parlarne mi faccia bene fino ad un certo punto.” – “ho l’impressione di amplificare il problema e di dargli eccessiva importanza, anziche ridimensionarlo.”
concordo: in ogni cosa, secondo me, é questione di misura. a meno che non se ne voglia fare un primario aspetto vitale.
ovvio che il destino di ricevere una tegola in testa, che puó creare seri problemi, non solo momentanei, non si puó evitare, mentre QUASI tutto quello che proviene da nostre scelte, sí.
la personalitá é essenzialmente definita dalla volontá, e questa é data dal temperamento ed alimentata sia da specifiche passioni che, soprattutto, dal bisogno di dare o di ricevere amore. gran parte dei nostri orientamenti o obiettivi sono mossi inconsciamente da questa necessitá, comune agli esseri umani.
evita, se puoi, di trasformare i sogni o le illusioni, che dal piú al meno sono la stessa cosa, in tendenze ossessive, che non possono essere per niente risolutive.
scusa l’indebita…
Grazie Rossana,terrò presente il consiglio. Il mio switch da M. a D. era appunto un tentativo in questo senso. Ha funzionato solo parzialmente, purtroppo, perché io resto “colpita” in questo modo solo da pochissimi uomini e tendo ad essere “assolutista”.
Forse sarebbe ora di provare a variare di nuovo il soggetto dei miei “sogni” per scongiurare la tendenza ossessiva.
Golem, è proprio l’età che fa ridere, ma la MIA età. Non dovrei fare queste sceneggiate, ma se provassi ad essere più naturale, dicendogli realmente quello che provo per lui, peggiorerei senz’altro le cose. Insomma so che mi comporto in modo strano e contraddittorio e credo che lui se ne sia accorto e non capisca il perché. D’altra parte anch’io non so esattamente cosa voglio da lui.
Beh vala’, se catemo da Dino. Bue bye.
Acqua, per certi versi dovresti compiacerti di avere ancora reazioni da 16enne, e in effetti anche fuori dalla metafora sessuale sei una ragazza attraente sotto il profilo caratteriale, almeno per uno come me. Perchè come ti dico da tempo, non intravedo “schermi” nè “recite a ruolo” nel tuo modo di fare, condizione essenziale per i miei gusti per intraprendere un rapporto umano. Anche se non sono stato indenne da topiche clamorose per quanti bravi attori e soprattutto attrici ho incontrato. Ma col tempo ho imparato a riconoscerli sempre più rapidamente.
Non ho idea di che tipo sia D (e neppure tu, in fondo) e di come potrebbe reagire, ma se riuscissi a controllare le tue emozioni si che potresti avvicinarlo “serenamente”. L’occasione del bar era buona. Lo salutavi cordialmente, chiedevi se potevi sederti per un caffè -ed eri giustificata dal fatto che comunque vi conoscete di vista- ti sedevi senza aspettare il suo assenso e tastavi il terreno sulla sua disponibilità a “socializzare” con te. Poi se son rose…
Golem, grazie per i tuoi “apprezzamenti sentiti o intuiti”, credo di essere effettivamente “spontanea” nei rapporti umani anche se mi ci vuole parecchio tempo per avere una completa fiducia nelle persone e farmi conoscere “a fondo”. Generalmente le mie amicizie, una volta instaurate, diventano quasi tutte molto durature ed effettive.
L’occasione del bar (che verosimilmente si potrebbe ricreare ogni giorno), è proprio ciò che io chiamo “pilotare il destino”, soprattutto se sono io quella che prende l’iniziativa. Però potrebbe servirmi a “smitizzarlo”una volte per tutte e a darmi una calmata. Se invece saran rose…dopo verrò da te a farmi togliere tutte le spine !!!
Bè, l’eventuale incontro potrebbe avere due esiti diametralmente opposti. O ti sciogli definitivamente, e perdi il residuo controllo con tutte le possibili conseguenze, o ne ridimensioni “l’allure” e ciao. Dipende dal livello di adrenalina e vasopressina di quel momento. È chiaro che se ci andassi emozionata da tutte le favole che ti sei fatta su di lui, sei fritta. Potrebbe aver mangiato anche un topo morto che non lo percepiresti; prenditi uno Xanax in previsione. Quando ripenso alla foto in cui si vede la mia futura lei nella sua sfolgorante bellezza dei vent’anni, con lui con la faccia di Benigni e il fisico da rachitico, si capisce che allucinazioni dà quella “droga” autoprodotta.
Comunque va bene, se son rose ci penso io alle spine, ma se son cachi chiama il 118 o invoca il divino Itto.
Nitenite Hotwater.
Golem, l’immagine non è tutto. L’esempio di Benigni non è molto azzeccato perché trattasi di un uomo di grande intelligenza, ironia e sensibilità per cui l’apparente “bruttezza esterna” in questo caso è evidentemente compensata da altre doti riconosciute da tutti.
Il portoghese, con ogni probabilità mancava anche di bellezza interiore, ma forse i suoi geni erano “buoni” visto che la Natura ha indirizzato l’ingenua e affascinante Sally verso questo individuo, a tuo parere, insulso e deficiente. Io conosco bene le allucinazioni autoprodotte e penso di saperle gestire senza dover consultare il 118 per sindrome di “allappamento”da caco . Il divino Itto, poi, mi spedirebbe diritta all inferno nonostante la mia condotta sessuale ad oggi irreprensibile, in quanto “schifosa Italiana” con tendenze femministe.
Cara Acqua, quando l’ormone urla non c’è intelligenza che tenga. Sai quante “sguangione” mi sono trombato che mi facevano sesso ma con le quali non sarei andato neppure a vedere un film? Decine. Ma mica mi “innamoravo”. Nel caso dell’albionica, al di là dell’aspetto inquietante del portoghese (ma nei primi anni ’80 il “sofferente” faceva figo) la genesi quella era, ma lei “doveva” innamorarsi. Al di là della qualità cerebrale in gioco il messaggio genetico che si incrociava era ottimale, un mediterraneo del sud con una vichinga, capirai, la natura non chiede di più. “Non abbi genio sanza ibridazione” diceva Leonardo, e lì l’ibridazione ci sarebbe stata eccome, ma l’ha soddisfatta con un italo-ispano-dalmata. Quanto alla somiglianza somatica con Benigni, si tratta del fatto che lei durante la fase acuta lo considerasse “carino” il lusitano. Perchè se Roberto è intelligente -mentre il sosia non lo era particolarmente, anzi- che si possa parlare di “carino” era proprio troppo.
Comunque, per te che siano rose sempre. Bye dear