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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Golem, infatti non sto confutando la tua diagnosi. Lo switch tra M. e D. era un test pratico su me stessa per verificare l’ipotesi da te suggerita sull’intercambiabilita’ del soggetto “eletto”. Solo che questo non mi è servito come terapia risolutiva come pensavo.
Si tratta di un disturbo cronico incurabile, almeno per il momento. Posso solo cercare di limitare i danni usando “pomate calmanti” e decongestionanti per gli “sfoghi” improvvisi.
Professore ha letto? Forse ci siamo. Si tratta di una crasi tra Toponomasta e Enigmista Molesto. Un Toponimista Molesto.
Eh, lo dici a me, Yog, io sono stata previdente, e sull’argomento ci ho messo una pietra sopra sin dall’inizio, per non illudermi. Infatti, accumulo previdenzialmente direttamente in contanti e in maniera compulsiva. Ho una dipendenza, ma non dallo Stato (ladro).ù
Golem, ovviamente io non sto parlando di innamoramento; facendo la battuta sul fatto che ogni Beetle possa incarnare un M o un D o tutte le lettere dell alfabeto stavo proprio sottolineando il fatto che molto spesso il soggetto delle nostre attenzioni non ha alcuna rilevanza. Fin qui concordo. Credo però che la spinta sessuale sia semplicemente uno dei tanti mezzi, e non il fine ultimo, per darci scosse adrenaliniche e farci allontanare da ciò che non ci soddisfa appieno. Se c’è qualche altro aspetto della vita che ci tiene in costante “carica elettrica” infatti, la spinta sessuale noi donne quasi ce la dimentichiamo. Lo scopo è provare emozioni forti; ovviamente quella più immediata riguarda il desiderio sessuale che però, per appagarci, deve essere farcito di altri aspetti cerebralmente più stimolanti e duraturi.
Lo scriveva pure il caro Dosto, l uomo non ricerca mai la quiete, a costo anche di andare contro il proprio interesse personale.
Le droghe possibili per esaltare le proprie percezioni sono infinite, ciascuno sceglie la propria. Proprio perché questa attitudine ce l ho sempre avuta anch io, so bene di cosa avevo bisogno quando mi creavo le mie “fughe”, e se avessi seguito la più naturale strada del soddisfacimento sessuale non mi sarebbe bastato; cerchiamo un orgasmo mentale costante, questo è il problema!
Accorperei i due interventi di Suzy e Acqua perchè sia pure da punti di vista diversi contengono il senso ultimo della questione, che riguarda la ricerca dell’emozione “forte” come si fa con uno “shot” di qualsiasi genere che ci regali una “botta” di vita, le cui vie per raggiungerla sono le più diverse.
Sono sicuro e concordo che il bisogno di “emozioni forti” è un connotato eminentemente umano, che segue peraltro le richieste di un “programma” evolutivo che “sfrutta” i risultati che provengono dalla percezione alterata della realtà, facendoci entrare in contatto con parti sconosciute del nostro subconscio, con le stesse dinamiche che danno luogo alla produzione artistica come pure di segno diametralmente opposto. Sono forze che sfuggono al nostro controllo, quasi fossimo agenti di una volontà ancestrale di cui sembriamo essere semplici “trasportatori”.
Un esempio. Da bambino, in Salento, sono stato testimone deĺle manifestazioni delle cosiddette “tarantolate”. Donne volitive che scaricavano una tensione ossessiva>>>
Golem, quella scultura e’ davvero bellissima. Non ricordo se l’ ho vista dal vivo, ma credo di no, perche’ avrei probabilmente colto la tensione erotica e spirituale che emana.
“Tu non stai cercando l’amore per come lo intendo io “ e’ un’accusa un po’ forte, ma la accetto perche’ e’ vero: non mi sto impegnando su questo fronte e sto facendo di tutto per evadere dalle mie responsabilita’ “ coniugali” e rimandare piu’ avanti il momento di “condivisione, analisi e verifica” (per stanchezza o pigrizia mentale).
Suzy, come gia’ sai, io credo che noi due abbiamo molte affinita’ e “sento” che interpreti correttamente le mie sensazioni perche’ anche tu le provi o le hai provate in passato. La differenza e’ che tu le sai spiegare meglio di me e in modo piu’ semplice e profondo.
>>> attraverso un’agitazione fisica che poteva durare ore, sino a portarle allo sfinimento totale. Fino a quando gli studi scientifici di Ernesto De Martino non ne ha indirizzato la lettura della vera natura, tutti pensavano come causa al morso della tarantola, e all’agitazione ossessiva come reazione fisica al veleno del ragno.
Era invece una manifestazione “isterica” proveniente daĺla crescita interiore di quelle tensioni, da me genericamente definite ormonali, che per quelle che erano le condizioni sociali del tempo potevano trovare sfogo “solo” in quel modo. Quali frustrazioni fisiche e morali vi fossero nelle condizioni di vita di quelle donne si può solo immaginarlo, ma quanto ci vedo di quel fenomeno nelle “tensioni” di Acqua? La domanda è: quando quelle tensioni sfoceranno in un terremoto o in un’eruzione devastante?
Stanno finendo i caratteri, ma vorrei consigliare Acqua di sentire presto uno specialista per una chiacchierata, per cercare almeno di controllare questa fase acuta della sua crisi psicofisica. A dopo.
Infatti quando ci invaghiamo di qualcuno non è certo il sesso il nostro fine ultimo, ma questo già lo sappiamo. Il fine ultimo sono quelle emozioni e quelle sensazioni che quella determinata persona ci trasmette, è questo che in primis perseguiamo in questi casi. Ma questo non vuol dire che dobbiamo negare che il tutto scaturisce da un’ attrazione di natura sessuale.
Discorso diverso da chi si emoziona, per esempio, per un hobby o un’ attività, un’ opera d’ arte, ecc….
Acqua, non pensare mai che io scriva qualcosa per danneggiarti. Ho già detto che mi comporto come un medico che ti dice come ritiene che stiano le cose, anche se queste possono non piacere, ma se si vuole avere chiara la questione bisogna avere il coraggio di guardare in faccia le cose per quelle che sono. Potrei trovarti cento scuse consolatorie e persino sfumature poetiche, ma tu stai “male” e lo sai cosa penso dei placebo di quel genere. Ovviamente la mia è una visione che non ha la pretesa di essere risolutiva, ma come ho avuto modo di dirti, molte delle tue “dinamiche” le ho già “conosciute” durante la lettura della mia vicenda, anche se Sally non è mai arrivata ai livelli di tensione che intravedo in te, almeno da quando ho cominciato ad osservarla da quel punto di vista che ignoravo potesse coesistere in una relazione di lungo corso. Ma ero io che sbagliavo nel non “vedere”.
Io ti consiglio di stare un po’ in “quarantena” da D, e cercare di parlare con chi può aiutarti a riprendere un po’ di equilibrio generale. A presto.