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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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L’impressione è che tu lo sappia, che ti sia accorto dei miei sguardi indiscreti. Ti giri sempre verso di me per verificare se ti ho guardato, anche se sei di spalle. Solo che io non riesco a recitare fingendomi “naturale” e a salutarti come se niente fosse…quando ti volti verso di me, mi sento “esposta” e faccio l’indifferente passando oltre. Se tu ti soffermassi un po’ ti accorgeresti delle fiamme e della sete mi consumano lentamente. È per questo che l’altra volta ti ho chiesto del ghiaccio. Probabilmente è solo suggestione e tu ti intrattieni indifferentemente con questa e con quella perché ti piace essere al centro dell’attenzione, ma ti assicuro che nessuna di loro ha l’attenzione che io ho verso di te. Tu sei la mia droga, sei uno “stupefacente” desiderio nascosto che alimenta i miei sogni notturni sempre più confusi e insani. Spero ci sarai alla serata: vieni da me e dimmi qualcosa di estremamente stupido che mi faccia cascare le braccia e rinsavire.
Non so Professore, che manchi la zia o che gli studenti fuori sede siano per il momento trascurati, il fatto è che di recente mi capita di osservare quelli che appaiono come curiosi quanto inattesi ritorni in astanteria da parte di storici pazienti e non. Questo è un luogo che lascia il segno. È una clinica, ma assomiglia più all’Hotel California cantata dagli Eagles: “You can check out any time you like, but you can never leave!”.
Hotel LaDifornia
Caro Hotel LaDifornia, volevo proporre un congresso sulla fusione nucleare. La fusione nucleare è il processo di reazione attraverso il quale i nuclei di due o più atomi vengono avvicinati o compressi a tal punto da superare la repulsione elettromagnetica e unirsi tra loro generando il nucleo di un elemento di massa minore, o maggiore, della somma delle masse dei nuclei reagenti. Il processo di fusione è il meccanismo che alimenta le stelle, dove si generano tutti gli elementi che costituiscono l’universo.
Il punto e’ questo: lui ne e’ totalmente ignaro, ma quando il suo sguardo mi “investe” anche se per brevissimi istanti, io mi “fondo” letteralmente. La mia parte razionale viene inglobata in quella istintiva e i neu-t-roni che si liberano annientano velocemente i miei neu-roni con elevato rischio di innesco di reazione a catena incontrollata. Questa energia non si esaurisce mai rendendomi agitata ed insofferente per molte ore. Mi sento come un stella (cadente) impazzita.
Sulla “fissazione” nucleare vorrai dire. Per il momento però devi accontentarti di sognare D nella condizione di Deuterio, meglio conosciuto come Acqua Pesante, che come sai è propedeutica alla reazione che aneli.
Mannagg’ a toi.
beetle, non esistono bastardi o bravi ragazzi. così come non esistono stronze e brave ragazze. una persona diventa “brava” o “cattiva” nella misura in cui corrisponde al nostro sentimento; chi per noi è bravo sarà cattivo per qualcun altro, e viceversa. sono d’ accordo con te quando parli del meccanismo della “sfida”, ma non è detto che sia necessariamente un male aspirare a ciò che riteniamo “il meglio”, a volte può essere uno sprone a migliorarci come persone. più che altro è sbagliato trasformare certe attrazioni in ossessione, sopratutto quando queste non appagano le nostre istanze concrete in termini sentimentali. quello che invece secondo me è di vitale importanza, è imparare a non confondere l’ amore con l’infatuazione. questo sì, che è un traguardo riservato a pochi…
Certamente la “sfida” e’ un meccanismo molto affascinante per molti ,sia uomini che donne: forse per una questione di voler rischiare e puntare al “massimo” per rinforzare la nostra autostima. A pochi piace “vincere facile” e il “gioco” e’ piu’ divertente quando e’ difficile e richiede di mettere in campo tutte le proprie “abilita’”per far capitolare l'”avversario”.
MaryG ,anche se chi e’ cosciente della differenza tra amore e infatuazione rimane vulnerabile all’attrazione “fatale” che puo’ degenerare in “ossessione”. In questo caso e’ fondamentale attivare dei meccanismi di raziocinio ed autocontrollo e rimanere sul “pezzo” .
Conosco bene quelle inebrianti sensazioni che descrive Acqua. Sono un pò quelle che sento quando penso al mio sogno nel cassetto: occupare una casa abbandonata presso una zona spettrale in quel di New Orleans portandoci anche il mio ganzo, per poi ridere insieme del resto della società. Perchè in effetti c’è solo da ridere alla fine..
Oh Yeah! MaryG, spero tanto che tu lo realizzerai, il tuo sogno americano. C’è tanto bisogno di sdrammatizzare e di ridere, ridere, ridere,…. per rompere questo grigiore che talvolta ci attanaglia.
Io ho deciso di far voto di astinenza, anche visiva, perché mi fa troppo male tutta ‘sta ebbrezza. E se sgarro andandomi a cercare un sorriso illegittimo, mi autonfliggero’ delle piccole punizioni, come ad esempio privarmi di un dolcetto, mangiare a pranzo solo cavoletti di Bruxelles, andare in piscina due volte la settimana o fare le scale in ginocchio con la cenere in testa…Forse funzionerà.
Nel frattempo l’ho smenata così tanto che anche la mia collaboratrice di e’ innamorata seriamente di D. E’ anche contagiosa questa malattia.
Eh sì cara “Deuterionomia”: la sfida. Come sai ho condotto una infinita battaglia su questo forum per spiegare quanto spesso ci siano soprattutto donne che vivono solo per “godere” di certe sensazioni che provengono da un certa “assenza”. Frequentemente quella è una assenza che è più presente di certe presenze fisiche, al punto da diventare ossessiva, come nel tuo caso. Ma è comunque una “presenza” di un “assente” che per questo si può “vestire” come si vuole. Un po’ come le Barbie e i Ken degli anni ’70, che nella scatola avevano tutta una serie di “abitini” con i quali li si poteva addobbare a piacimento per soddisfare la fantasia della “proprietaria” della bambola. È un gioco il tuo, ma almeno tu lo sai. Io ho buttato il sangue quasi tre anni per farlo capire a chi continuava a “giocare” con certi “bamboli” virtuali a un età inadeguata.
Comunque fortunatamente non tutte le “assenze” sono “presenti”. Ciacciacciaò.
Acqua, più che un sogno americano lo definirei un sogno dannunziano. Comunque è vero: il grigiore ci attanaglia in maniera inverosimile e dobbiamo combatterlo con qualunque mezzo. Parlo del grigiore che riscontriamo nella società, specie quando facciamo la fila alle poste, e in quello che c’è a volte in ognuno di noi. Perchè invece il grigiore metereologico io lo adoro, è il mio habitat naturale. Specie se mi trovo nelle vicinanze di un cimitero.