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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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..Non sapete dialogare in modo costruttivo, non sapete mettervi in discussione, vi siete ritagliati un mondo immaginario dove le donne sono tutte streghe cattive e voi siete gli eroi buoni perchè vi fa comodo così, perchè lavorare su voi stessi per voi sarebbe troppo faticoso.
se rimani da solo scegliendo di avere solo incontri ludici per me fai la cosa migliore perchè sei assolutamente inadatto a un legame stabile, che richiede un atteggiamento completamente diverso.
poi scusami ma fa un pò sorridere sentir parlare di umanità e solidarietà uno che cerca prostitute ventenni, considerandole come sappiamo ( cioè solo carne da usare ). ai falsi buonisti preferisco i cinici dichiarati.
Vabbè, Maria Grazia vs RdF 4-0 al dodicesimo del primo tempo. È mancato il bel gioco, però. In ogni caso, Maria Grazia, rispondere a chi annuncia l’addio è come chiedergli di restare.
Maria Grazia, una brevissima glossa a questa lettera che, diciamolo, annoia in quanto esageratamente lunga tanto che nessuno – manco io – la ha letta tutta.
“Ghostizzare” è verbo transitivo o intransitivo?
Non lo chiedo a vanvera o per fare la ruota del pavone, lo abbiamo davvero usato in due modi diversi.
Pur essendo questo verbo ormai molto importante, la Crusca non lo ha ancora esaminato. Però nella Finanziaria è prevista l’assunzione di altri 3 nella Accademia. Speriamo e aspettiamo.
“questo significa che negli uomini c’è un meccanismo interiore per cui tendono a mitizzare le donne che li snobbano, e a sminuire quelle che invece li desiderano.”
MG, lo stesso meccanismo si attiva anche nelle donne, anzi, forse anche di piú. Tu stessa dici di aver snobbato i bravi ragazzi, perchè non essendo “bastardi” non ti davano quel senso di sfida, ma che probabilmente a livello relazionale ti avrebbero dato molto di più. Il meccanismo della sfida è un motore potente. C’è da dire che maturando, queste infatuazioni infantili dovrebbero lasciare posto a rapporti piú completi e profondi, invece per alcuni quel passaggio non avviene.
Mah Professore, scusi se mi intrometto nella disquisizione glottologica, ma se di quel verbo dovessimo mutuarne il genere attraverso l’esito della storia che lo ha reso celebre dovrebbe trattarsi di verbo “transitivo”.
Sic transit gloria mundi.
Dottore, a rigore condivido pienamente la sua tesi: per essere transitivo, è transitivo, ma aspettiamo le determine della Crusca. Il mio terrore (essì, legge bene: terrore) è che il verbo possa essere inserito tra quelli che accettano anche forme spurie intransitive. Mi conforta che sia in -are, quindi la vedo bene, ma non si sa mai, ormai di certezze ce ne sono poche. Aspettiamo, trepidando. E, ovviamente, ciav… (latu sensu, perché il diametro conta), mangiando (bene) e bevendo (meglio), che fa passare meglio il tempo della grammatica, che spesso è imperfetto e a volte si vorrebbe fosse infinito.
Massì Professore, vedrà che “transiterà”. La Crusca non deluderà le aspettative. Essa stessa, per altre meno nobili ragioni, viene assunta per facilitare un certo “transito”, non vedo ragione per le quale non dovrebbe confermarlo per il verbo in argomento.
Speriamo, Dottore, speriamo.
Il transito è importante, quello dell’azione verbale molto meno dell’altro, siamo franchi (tipo Macron che basta guardarlo in muso e il transito diventa istantaneo, con o senza Crusca, ma i franchi tutti più o meno mi danno quell’effetto anche, stranamente, in assenza di molecole in stato diverso dal liquido e dal solido: manco il Beddu o l’ultimo “Amico” ci riesce altrettanto, faccia lei, questa è scienza sperimentale).
Professor Yog, gli indizi aumentano. Oltre allo spaesamento provocato nell’interlocutore, la sedicente Rossella ha accennato anche alla “statura”, che è un altro dei “frequent thoughts” che hanno spesso caratterizzato i suoi elzeviri. Io credo sempre più a un suo ritorno dopo la “revisione”. Lei non ne è ancora convinto?
La zia, Dottore.
Manca ancora la zia. A meno che non sia occorso nel frattempo un gravissimo lutto che impedisca ogni riferimento.
Manca anche l’aperta ostilità verso gli studenti fuori sede. Però altri indizi (quello da Lei rilevato è uno dei segni caratteristici, lo ho inserito anche nell’ultima edizione di “Therapic items 2018”, che gli studenti chiamano più brevemente, e con un eccesso di confidenza, “Lo Yog”, 356 € in finissima brossura per 2458 pagine) lascerebbero spazio alla speranza. Perciò… speriamo.