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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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No Acqua, io non sopporto proprio le “recite” col finale scontato come lo è il corteggiamento, e le donne della mia generazione se lo aspettavano, infatti io ho iniziato relativamente tardi “l’attività”, rispetto a quanto accade oggi, per quel motivo. Poi con la liberazione sessuale è cambiato tutto, e alè, sono iniziate le “sco(r)pacciate”, e non c’era AIDS, immagina.
Poi con la faccenda della giovanile avvenenza il problema non si presentava in quanto non dovevo fare nessuno sforzo diciamo. Le sfacciate si offrivano e le più timide bastava invitarle a bere una birra. Però non pensare che fossi uno stronzo, le ho trattate tutte bene, ma ero chiaro: non fatevi illusioni perchè se domani me ne piace un’altra la frequento. Finchè non dico “ailoviù” non sono fedele. E a cosa poi?
Comunque, ti dico, a proposito del feeling “chimico” che a volte se si verifica, che è roba di secondi, e nasce SOLO quando si è sè stessi. Io lo sono sempre ed è soprattutto grazie a quello che poi parte tutto. Lo sai che Sally>>>
>>> dall’aspetto che avevo mi ha giudicato il classico play boy “sborone”, come quelli che la insidiavano regolarmente. Poi chiacchierando ha cambiato idea. L’ultimo episodio si è verificato con quella ragazza sull’aereo, a giugno. Simpatia immediata. Ma mi è capitato anche senza parlare direttamente con una lei, come accadde una dozzina di anni fa all’università, mentre discutevo con un collega che doveva laurearsi di un esame in corso. Una tipa dietro di noi entrò con dei commenti e in tempi successivi mi dichiarò il suo interessamento. Era la “fidanzata” di quel professore. Fu una di quelle alla quale mi negai, ovviamente. Ti prego di credermi, non sto esagerando. Non sapevo neppure che fosse “dietro” di me. Le sarà piaciuta la mia nuca.
In ogni caso, non ci sono segreti di cui parlare Acqua, ma mantenersi sè stessi sicuramente seleziona la “merce”. A un tipo come te serve un tipo come… te. Aperto, intelligente e “omo” come tu sei “dona”.
La fortuna sta nell’incrociarlo. Ma è solo teoria. You’re married.
MG, no comment (sulle tasse)! A te ti sembra rassicurante questo? “4000€ al mese significano 2300€ netti”? !!!! A me mi fa RABBRIVIDIRE e perdere OGNI volontà di lavorare per lo Stato parassita!!!! QUESTO!!!, è INQUIETANTE ed anche il fatto che chi lavora non se ne renda conto e non agisca nè reagisca come un cadavere o come degli inetti che obbediscono al padrone del porcile!
Yog, a quanto ammonta il reddito di cittadinanza e quali requisiti bisogna avere per ottenerlo, a parte l’essere cittadini italiani?
2300€ alla settimana, in nero?!
Bohemien, che tu voglia conoscermi ( tu come altri qui ) lo avevo capito. io però non sono nè giovane, nè prostituta e nè sfruttata. Non so se questi sarebbero punti a mio sfavore con te.. in ogni caso un uomo ce l’ ho già. E comunque tu non sembri corrispondere al mio ideale di maschio, mi spiace.
Saluti.
Esther, troverai strano il mio parere. Io pago un aliquota marginale del 43%, ma non ne soffro nè punto, nè poco. Io guardo solo ciò che mi entra di netto, il resto è poesia.
Non ho mai trattato un posto di lavoro pensando al lordo, per me è un particolare trascurabile. Essì, lo so: ‘sto in ‘quota fortunati’ del pianeta, un po’ per merito mio e un po’ per quanti mi hanno preceduto nell’albero genealogico, ma non posso fare che coglierne i frutti. È una necessità.
Golem,sai benissimo che non sono alla ricerca di nessuno:ho già una famiglia e un marito di cui “lavorare’. Ho solo bisogno di un po’ di ‘viaggi mentali.’ Non sono innamorata di D.,ma solo “vagamente invaghita per svago” proprio come la tipa che si dichiarò a te perché era colpita dalla tua nuca (forse anche dalla tua voce). A parte la bella facciata, D.potrebbe essere distante anni luce dal mio ideale di uomo. Anche se la natura vorrebbe fare il suo corso e la mia la mente la asseconda volentieri cercando di confondermi ,dimentichi che io ho un autocontrollo inossidabile e che non ho intenzione di fare follie. A tuo parere “essere sé stessi” in un contesto virtuale è più o meno semplice rispetto a quello reale?
Yog, io non ci sto a lavorare sfruttata!!!
Meglio a nero con dignità e completa autonomia e menefreghismo che sfruttata e mal pagata!!!
Cioè io lavoro, e la mia metà dei guadagno va allo Stato ladro che sta sempre in debito ?! Ma fossi matta!!!
Acqua, io posso sapere che tu “non vuoi” nessuno perchè lo dici e lo intravedo dal tuo “umore”, ma non sono certo che possa saperlo l’oggetto del tuo desiderio, anzi, credo che se ci avesse eventualmente riflettuto avrebbe pensato esattamente il contrario. Un uomo, per quanto evoluto, vissuto e intelligente non afferrerà mai i ragionamenti che fa una donna intorno al sesso. Nel caso specifico, per un uomo che non sia un morto di fi.., l’interesse da “fan” che dimostra una donna, oltre a non essere oggetto di grande “stima” non va oltre la possibilità di un incontro sessuale, non ci pensa minimamente a fare solo l’oggetto del desiderio alla bisogna. Noi, come sai, siamo “binari”: si/no, mi piace/non mi piace, siamo così. Non sappiamo leggere i messaggi complessi e spesso contradditori che molte volte ci provengono dall’altro sesso. Nella remota, ma possibile, evenienza che D risponda ad un tuo messaggio, non aspettarti grandi entusiasmi da parte sua per la tua “passione” >>>
>>> è un momento che andrebbe gestito con grande sensibilità, sperando che il fascino che ti trasmette quell’uomo sia ben riposto, perchè c’è la non rara possibilità di trovare una “normalità” che non corrisponde alle tue fantasiose aspettative. Nel qual caso ti converrebbe tenerti stretta l’immagine che ti sei creata finora e continuare a “giocare” con quella. Ma c’è anche il rischio contrario e cioè che finisci cotta, e a quel punto hai voglia a cercare di controllarti. Come la tipa, sposata e con due figli, che incontrai sul Lecce-Milano, che era disponibile a qualunque cosa dopo due o tre ore che ci parlavamo. Quella è stata veramente una deĺle cose più incredibili che mi siano capitate, per come mi ha spiazzato e avvicinato alle incomprensibili logiche dell’emotività femminile.
Essere sè stessi nel virtuale? Dovresti esserti accorta di come in questo contesto sia facile essere quello che si vuole o che vogliono gli interlocutori. Questi sono i luoghi MENO adatti per le VERE relazioni umane, non scordarlo. Ciao