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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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In realtà Lilly su questo sito noi uomini siamo quasi tutti (quasi tutti..) normali: è che ci piace sminuirci per far sentire migliori quelle come te che, diversamente, resterebbero relegate all’anonimato. Visto che non te ne eri accorta ora sai che oltre ad essere normali siamo anche buoni!
Vorrei specificare che vedo perfettamente le brutture dell’essere femmina in questa epoca, così come osservo con lucidità le stesse bassezze maschili. Oggi tra l’altro è impossibile non notarle; basta aprire una pagina di facebook per vedere selfie imbarazzanti di donne che mercificano la propria immagine, spogliandola da ogni identità, nella speranza di ricevere apprezzamenti, gratificazioni, vuote di ogni specificità. Esistono moltissimi atteggiamenti che mi fanno vergognare di essere donna, ma preferisco ci sia la piena e totale libertà nello scegliersi la propria dignità, piuttosto che un’aderenza di facciata ad un unico modello. E’ vero Maria, per fortuna la donna angelicata è morta, sepolta e ascesa al Regno dei Cieli, lasciando noi comuni mortali a sguazzare nel fango. Credo che fino a quando si attribuiranno responsabilità di genere al fallimento dei rapporti umani ( e non solo amorori) continueremo ad essere fuori strada.
Attimo,
riflettendo su quanto hai di recente affermato su questo thread, mi pare di capire che la tua avversione alla donna non più vergine sia da ascriversi più a un esasperato bisogno di purezza, affiancato a una conseguente maggior inclinazione alla capacità di riflessione, di stabilità e di fedeltà di una potenziale compagna, che non alla gelosia per il suo aver sperimentato altri tipi di relazione.
quanto sopra intendendo la gelosia come l’incapacità di gioire per il benessere o per la felicità altrui, oppure per la spiacevole sensazione che qualcosa o qualcuno distolga, riducendole, le attenzioni della persona amata, facendo sì che questa dia meno di quanto offerto ad altri o garantito in precedenza.
dal mio punto di vista la ricerca di assoluto contiene aspetti negativi ma non è inconsueta, nemmeno nelle persone che tendono ad apparire più equilibrate.
Bohemien,
spesso ho avuto la sensazione che in linea generale gli uomini siano più inclini a scrivere (e magari a lamentarsi) rispetto alle donne. se ti va, mi dai il tuo parere in merito?
@sirenetta
Infatti tutto questo sito e’ delirante!
Dottore, chi vuol piacere a tutti finirà per non lasciare un vero segno in nessuno, e finirà con il non fare proprio mai nessun insegnamento, è acclarato. Rossana però quest’ ultimo problema non ce l’ ha a quanto pare, visto che asserisce che al contrario di “noi altri” fa “tutto da sola” e non le serve la guida di nessuno. Chissà.. sarà una manifestazione innovativa ed inedita di umiltà e assertività..
Come si voleva dimostrare gli uomini di questo sito hanno sfottuto e sminuito per l’ennessima volta un commento scritto da una donna e in questo caso Lilly dandole dell’uomo. Vergognatevi maschilisti, misogini e ignoranti, razzisti e magari chissà pure omofobi. Le persone si rispettano sempre uomo o donna che siano a prescindere, per uomini come voi non ho neanche la minima stima né rispetto e poi voi volete la donna con cui mettere su famiglia, che aspetti solo voi, e che vi sia sempre fedele e vicina ad ogni problema…? Ma fatemi il piacere va… una donna sana di mente vi mandrebbe fuori dai co...... in giro di pochissimo tempo e si cerca qualsiasi altro uomo augurandosi che non sia la vostra fotocopia anzi non vi vorrà neanche Federica la mano amica. ???? *vomito schifo*
Non so MG, se non ci ferma alle apparenze, questo luogo può mostrare molto facilmente il vero carattere di chi scrive e i reali intenti dei frequentatori, specie quando sono di lungo corso.
Nello specifico possiamo notare come si possono dire delle cose usando un linguaggio convincente e rassicurante ma in concreto dire poco o niente. Per esempio: “mi pare di capire che la tua avversione alla donna non più vergine sia da ascriversi più a un esasperato bisogno di purezza… che non alla gelosia per il suo aver sperimentato altri tipi di relazione. Quanto sopra intendendo la gelosia come l’incapacità di gioire per il benessere o per la felicità altrui, oppure per la spiacevole sensazione che qualcosa o qualcuno distolga, riducendole, le attenzioni della persona amata, facendo sì che questa dia meno di quanto offerto ad altri o garantito in precedenza”.
Ogitto ha ben descritto l’orrore del contatto femminile con sperma che non sia il suo, quindi qui c’è di mezzo >>>
Suzanne,
concordo con il post 4621. ho smesso di frequentare Facebook, dopo soli 4-5 mesi di prova, ANCHE a seguito del proliferare delle sgradevoli immagini femminili a cui hai accennato.
mi fa piacere che la realtà a cui accedo, come tutti, tramite il filtro di personali percezioni e frequentazioni, non sia poi troppo lontana da alcune tue considerazioni.
rispetto al secolo scorso è senz’altro più difficile sia essere donne che uomini. viene a mancare la falsariga obbligata e non sempre si è capaci di utilizzare al meglio la grande libertà conquistata in tutti i contesti.
mai detto che la colpa delle difficoltà di coppia sia ora da addebitarsi alle sole donne, in quanto anche l’uomo ha perso alcune sue sicurezze di genere, che ne formavano la struttura portante. mi sembra soltanto, e posso sbagliare, che da qualche tempo il maschio si sia convertito… nel sesso debole! 🙂
>>> la rupofobia di cui ho accennato, che è appunto la repulsione per lo “sporco”, e questo è visto come tale se si viene condizionati a pensarlo ossessivamente, sia che si tratti di batteri che di comportamenti, dove intervengono EVIDENTI ragioni di natura moralistico sessuofobiche. Non c’è nessuna ricerca di perfezione se si pensa che questo “schifo” è legato al contatto della donna con un “prodotto” che non solo non uccide, ma anzi è portatore della vita. Poi, la descrizione della gelosia è assolutamente ovvia, giacchè tutti sappiamo come si manifesta e a cosa tende, ma “riempie” bene il discorso.
Cercare di capire la posizione di Itto come una ricerca di assoluto e non una seria nevrosi -con tutti gli aggettivi che questo usa verso le donne “maiale” perchè sverginate- è davvero voler vedere quello che non c’è per “distinguersi” da chi sa che Itto ha un problema è non una “qualità”.
Ma quando il bisogno di compiacere prevale la strada si trova. Anche se è sbagliata.