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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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In ogni caso, il dolce mi ributta. La narda è secca al punto giusto. Tollero benone i trockenbeerenauslese, ma oltre non mi spingo. Comunque è sempre roba austriaca, che dire: “Andiamo”!
Andiamo pure con la sua narda professore, se quella ci fa volare e rilassare perché no?!… Se ci sono delle anime perse, come me, che non hanno delle opzioni megagalattiche per uscire dal caos che è opprimente si devono accontentare di poco…
Dico bene???
Dico bene…
Per dire bene, dici bene. Ricordati inoltre che è proprio dei saggi accontentarsi anche del meno (se il poco fosse anch’esso carente). È tutto relativo.
Golem, sei nuovamente in esilio forzato?
Pare Suzy. Se leggi questo messaggio, giusto per rispondere alla tua curiosità, forse la camera di punizione di rigore è stata scontata. Per il futuro vedremo. Certo che se per partecipare devo esprimermi come un chierichetto meglio
l’oblio.
Che hai combinato, bricconcello? Comunque mi è capitato di leggere lettere datate e gli scontri erano senza limiti, altro che queste scaramucce…Tra l’altro ultimamente mi perdo dei pezzi, in che lettera si erano accesi I toni?
Cari Golem, Suzy, come va? Io sono sempre un po’ su di giri. Nonostante grandi dosi di cioccolato e serotonina e il tempo che trascorre veloce senza alcuna novita’ di rilievo, non riesco a non pensare a lui. Ci penso sicuramente piu’ di tre volte al giorno e ogni volta che esco di casa spero sempre di incontrarlo: mentre cammino mi immagino situazioni improbabili, quando guido mi sembra di vederlo in ogni passante o ciclista. Guardo le sue foto su Instagram (che fortunatamente aggiorna di rado) e mi sento peggio di un’adolescente. Eppure non riesco a rinunciare a questa fantasia e resto volutamente sospesa, in attesa di un nuovo “punto di intersezione” di due linee rette che invece continuano a scorrere inesorabilmente parallele. Non sto ne’ bene ne’ male, ma sono molto sorpresa dalla mia debolezza ed incapacita’ di razionalizzare questo pensiero ossessivo e darci un taglio netto, soprattutto perche’ sono passati quasi due anni. Non ho alcun senso di colpa e anzi questo desiderio mi sembra ormai connaturato profondamente nella mia essenza come se fosse da sempre esistito e non si potesse estinguere. Fortunatamente ho il buon senso di non agire deliberatamente, tuttavia il mio e’ un atteggiamento di attesa e non di rinuncia.
So che per “guarire” da questa dipendenza dovrei rivolgere lo sguardo e concentrare gli sforzi sulla mia relazione reale, ma non ci riesco e non so da che parte inziare.
Suzy, Acqua. Che io sia una canaglia lo so sin da quando avevo sei anni, ma ormai essendo un “pregiudiLaDcato” basta una parola male interpretata e scattano subito i domiciliari. Purtroppo io non riesco a trattenermi quando incrocio certi soggetti all’olio di palma e parto col sarcasmo per smontare un po’ i tromboni e le grancasse.
Dopo aver letto le ultime novità in campo erotico sto pensando di proporre a Sally il rapporto anarchico, senza disturbare Sacco e Vanzetti però, e nel frattempo sto spostando i miei parametri di riferimento dalla ormai obsoleta figura umana – come peraltro ci avevano inutilmente provato Leonardo e Le Corbusieur – a quella del gatto, giusto per sceglierne una diversa e tentare di dare una scossa alla monotonia del tradizionale rapporto uomo donna dominato da un patriarcato che ha ucciso la libera espressione orgasmile della femmina umana .
Comunque, ho collocato la mia sabbietta in un angolo del bagno e ho comprato un grattaunghie per evitare di rovinare il divano. Sto cercando di trasformare l’ingresso in una gattaiola per le mie uscite notturne durante il periodo di calore, ma non so se l’inglesina apprezzerà . >>>
>>>Vediamo come va con questo cambio di prospettiva. Ah, adesso mi faccio chiamare Golem the cat. Felix era troppo scontato. Ciao, anzi no: miao.
Sweetwater, ormai il tuo organismo necessita di quelle endorfine che autoproduci grazie alla “preparazione M”, ma la tua situazione ci ricorda continuamente come il bisogno di “sogno” è strettamente connaturato con l’animo femminile, fino alle estreme conseguenze di vivere una “passione” praticamente impossibile. Ma la cosa più incredibile è che quelle passioni sono alimentate da un soggetto pressochè inesistente, nel senso che non hai la prova che nel reale M soddisferebbe quelle aspettative che ti fanno fremere. Ormai sai che il fenomeno non mi è nuovo, ma non stai facendo altro che dare un “volto” a delle sanissime istanze fisiche, che “da noi” prevedono la necessità dell’innamoramento
La terapia è corretta. Struggiti tre volte al giorno prima dei pasti.
Miao.