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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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E torturate di salute per i prossimi 363 gg.
E” dulcis in fundo”dilaniate dalla fortu
na per le prossime 8664 ore o_O !
PS:attenzione alla nube tossica del capannone nel pavese in estensione verso nord-est!
Niente Maria Grazia. Ti ho inviato gli auguri di Buon Anno utilizzando genericamente il termine popolare per l’odierna festività, all’interno del messaggio, e mi cassano per la quarta volta.
Buon Anno putea.
Ma sarebbe “putea” il termine che causa la cassazione?
Ovvio, anche se non era MG la putea del caso.
Allora ho perso qualche post, perchè “putea” non è termine da cassare in sè. È un po’ come “baccalà” che continuavano a cassarmi per i motivi che il Dottore ben ricorderà: anche le parole più innocenti possono tagliare come il filo di una spada, ciò lo trovo affascinante e – considerato l'”acumen” medio dei turgidi fruitori e conduttori del sito che per la maggioranza amano intrattenersi a dibattere lungamente quando trattasi di distinguere una battuta da un discorso presidenziale – inquietante al tempo stesso.
Comunque “putea” ha la stessa origine di “puttana”, vengono ambedue da “putēre” che significa “puzzare”: nel primo caso si parla di pannolini, nel secondo preferisco non saperlo.
Se proprio necessario, preferisco il mercato delle “etère”, se non altro perchè con loro c’è più chimica; lascerei invece perdere le escort perché ormai davvero troppo datate e senza sicurezza (in fatto di cambio non si arrivava alla quinta, erano proprio marce).
Al maschile “putìn” la parola è stata in tempi recenti motivo di grande orgoglio per la gente delle Venezie in quanto tradisce in modo eclatante le origini del pluripremiato premier russo Vladimir.
Put in, if you can. Go!
è un pò come la storia della foglia di fico: dietro vi si vede il vergognoso, quando tale di fatto non è.
Guarda MG che dare a qualcuno del “baccalà” a casa mia è un’offesa clamorosa, altro che foglia di fico… dire a una ragazza “putea” invece, secondo un mi’ cuggino che è un abile linguista, è un vezzeggiativo che si può usare tranquillamente al nord ma non al sud.
Bisogna sempre spostare le foglie di fico, controllare, e se del caso riposizionare le foglie o aspettare l’autunno.
Bastava che usassi il termine “befana” e subito me lo cassavano per presunti richiami al richiami al famoso fumetto anni ’70 di nonna Abelarda.
Peccato. È bello anelare.