Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 395 396 397 398 399 … 2.291 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 395 396 397 398 399 … 2.291 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
OLLALLA, lo sai che i miei avi paterni erano croati di Dubrovnik? E allora, cosa devo apprendere dagli slavi.
Ma perchè, credi che gli slavi non abbiano i loro Buddybuddy? Certo che li hanno anche loro. Sono in esuberanza dappertutto, figuriamoci.
Sissì, ogni villaggio – sia pur virtuale – ha i suoi “tipi”. Ci sta che esista il Dottore, il Professore e anche Quello del villaggio, appunto. Anche la grande commedia goldoniana era articolata su “tipi”, non c’è nulla da ridire. Però il Beddu potrebbe essere un bot, le sue “qualità” (chiamiamole così) vanno oltre l’umano.
Mi pare ci fosse un film con uno che girava trascinandosi dietro una cassa. Era Django, Dottore?
Era lui Professore: Django. Un antesignano della “cassa”.
https://youtu.be/Bz7VrgkgMMA
Ma direi di chiudere questa piacevole parentesi con un augurio che ci viene offerto ancora dagli impagabili Squallor, e che si presta bene alla qualità del dialogo che abbiamo avuto il piacere di sostenere con i nostri simpatici interlocutori.
https://youtu.be/NAkbkZ9Iblg.
I più cordiali saluti Professore.
Dottore, gli Squallor mi sono noti tanto quanto i quasi coevi Skiantos, di cui apprezzo maggiormente la vena lirica. Certo, “Berta” ancora la canticchio spesso.
Ottima citazione, l’ultimo simpatico interlocutore al massimo canticchia Mango o i Jalisse alle feste piddine. Niente di male, per carità. È banale, e ci sta.
Ricambio segnalando che la cassa vuota, acquistata per dispense o direttamente dalle pompe funebri, indica di giocare il 31. Visto che il nome finisce per U direi ruota di Cagliari. Avvediamo.
Professore, ma lei la storiella della porta, l’ha capita davvero?
Mi pareva di averla capita, ma in realtà ero reduce da una libagione in via Saterna; a una seconda lettura molto più attenta e accorta (cui, come potrà immaginare, ho dedicato sette-otto ore non avendo io nessun tipo di vita all’esterno di questo sito) ho potuto invece notare un “saltus” non facilmente sanabile.
Comunque le due porte sembrano porre all’Itto di turno un vero e proprio pons asinorum, espediente che le porte suddette sembrano usare come sfida per separare il sicuro di mente dal semplice e il pensatore agile dal lento (o del tutto paralizzato come nel caso dei nostri simpatici amici, che anche definire semplici suona quantomeno ipocrita).
Il nome che il Samurai dalla Spada di Legno assegna alle porte è vagamente allusivo ed evocativo, ma credo il tutto dipenda da abbondanti vapori di trileina voluttuosamente inspirati.
Una cosa è certa: per portare una cassa al di là di qualsiasi porta non si può reggere con ambo le braccia, ma bisogna trascinarla. Proprio come ci insegna Django.
Quindi il mio dubbio era lecito Professore. Devo dire che le allegorie erano effettivamente criptiche. Ma io credo che più che di vapori di trielina fossero i postumi di un’intossicazione da “fogu” ad ispirarle, forse mangiato in qualche sushi bar “all you can eat 12 euri”.
In questo caso non i posteri nè i poster, ma saranno i “postumi” ad emettere l’ardua sentenza. E che sia definitiva magari, visto che la “cassa” è a disposizione ormai.
“Chi possiede poca saggezza criticherà il Dottore e il Professore. Ciò è all’origine delle disgrazie. Una persona prudente nello scrivere su LaD sarà utile in tempi prosperi ed eviterà guai nei tempi nefasti.”
È robba seria. Sto citando dall’Hagakure, mica dallo statuto piddino o dal non statuto di quegli altri.
Mica pizza e fichi, Professore.