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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Desidero rivedere i tuoi occhi neri, perdermi nell’ingognito del tuo essere sconosciuto. Ricordo qualche risata, parole mai dette, sguardi sfuggenti, battute accennate. Vorrei tornare indietro, ma solo per il breve tempo di un sogno, a riprendere il capo del filo dove lo avevo lasciato. Avverto una tensione, viscerale, aerea, che sgorga da qualcosa che è rimasto in sospeso, per scelta o per fato. E più mi immergo in questa suggestione più ti confondo con me stessa: tu esisti perché io ti ho creato, sei la parte oscura di me con cui gioco a nascondermi nelle tenebre. Io ti ho dipinto come piu’ mi aggradava, per riprovare il gusto di un doloroso piacere. La tua ingannevole reale presenza non ha nulla a che vedere con l’ immagine introspettiva da me delineata. Credo che tu lo abbia intuito e che giustamente abbia avuto paura, rifiutandoti di di concedermi, anche solo per una volta, il tuo sguardo. Ma io non riuscirò a stracciare il mio disegno finché tu non mi confermerai che si tratta di un falso.
E con questo, prima che me lo dica Yog, vado a bermi una bella narda altrimenti collasso.
M. se ti passa la fifa (dell’acqua fonda) , mi trovi sempre il venerdì in piscina alla pausa pranzo, vicino a dove lavoro io. Ti aspetto sempre. Tua A.
Acqua, Golem
Tra rassegnarsi e dimenticare c’e’ una bella differenza. Mi sono rassegnato da tempo ormai, ma dimenticare é impossibile. E come ho già scritto, é impossibile cercare di trasferire attraverso un forum certe emozioni.
Te ne fai una ragione, certo. Ma poi, per forza di cose, il passato ti torna davanti in un qualsiasi momento. Anche quando, magari, sei impegnato in tutt’altre faccende che, magari, sono lontane anni luce dal tuo problema. Basta un niente, un riferimento, un pensiero, una frase di qualcuno, che ti riporta indietro.
Questo credo succeda quando subisci un vero trauma, non una semplice fine di una storia.
Dovrei scendere in troppi dettagli per cercare di farvi capire quanti coinvolgimenti emotivi può celare una situazione del genere.
Io credo che, tolte le malattie e la morte, una delle esperienze più devastanti sia quella di vedere crollare qualcosa in cui hai creduto veramente e che avevi posto come ragione di vita. Io non so come spiegarvi, forse avevo idealizzato troppo questa relazione, ma credetemi, c’erano tutti i presupposti per farlo. E, credetemi ancora quando vi dico che la fine improvvisa é stata davvero un fulmine a ciel sereno. E quando accadono cose di questo genere…
vai a scovare in te stesso per capire dove, come e quanto hai sbagliato. Ti dai colpe che non hai, perdi autostima, ti crollano certezze, cerchi per forza una ragione. E provi ad andare avanti, come no, cerchi di rialzarti, di non “rivedere” il passato, come scrive Golem, ma non ci riesci.
Non so se riesco a rendervi l’idea.
Markus, invece le tue emozioni sono passate eccome! Seppur in misura meno traumatica e deludente, posso capire perfettamente il senso delle tue parole. Non hai certo bisogno di consigli; si va avanti, certamente, ma con uno sguardo diverso sul mondo…in ogni caso, secondo me, te la caverai benissimo se riuscirai ad avere la stessa apertura verso la tua attuale o futura compagna che hai avuto in passato. Vale sempre la pena tentare.
Markus, io ho infatti affermato che una cicatrice rimane e che non e’ mai possibile dimenticare del tutto, soprattutto quando le aspettative nel rapporto erano molto elevate. E’ anche naturale che determinate situazioni” resuscitino “certi momenti affossati e che riemergano dei sentimenti che si credevano superati. Tuttavia è necessario prendere atto che non sempre tutto va come vorremmo e che la delusione va affrontata e interiorizzata. La rassegnazione racchiude un significato apparentemente negativo, ma è utile per chiudere un capitolo e aprire una nuova pagina che non dovrebbe trascinarsi dietro emozioni negative della precedente storia. La cicatrice rimane ma a testimonianza di un dolore superato e bisogna lottare perché non si riapra più. Penso (da quello che posso intuire dai tuoi scritti) che tu abbia un animo molto sensibile e che non ti saresti meritato questo colpo improvviso e non metto in dubbio la forte sofferenza che ti ha procurato. Ma devi reagire e fartene una ragione se non vuoi vivere male il resto del tuo tempo.
AQA e Markus, ci sentiamo dopo, oggi sono preso.
Ti sei fatto “la cassa” Buddy Buddy? Sbrigati
Markus,
a me sembra di capirti molto bene. forse perché sento abbastanza affini alcuni aspetti del tuo temperamento.
nessun evento è paragonabile ad altri, persino se dovessero accadere, in sequenza, alla stessa persona. essere lasciati o restare soli a 30 anni non è affatto come vivere la stessa esperienza a 50. niente nei sentimenti è standardizzabile, nemmeno negli animali.
la morte si può soltanto subire, e non era una scelta di chi se ne va. quella, invece, di un partner che DECIDE di allontanarsi mette in moto un’infinità di altri incertezze e riflessioni, come hai ben spiegato.
ognuno supera le sue ferite e i suoi traumi come meglio sa e può. c’è chi non è più in grado di riprendersi e chi reagisce in positivo nel giro di poco tempo. tutto è possibile, sulla base di fattori interiori personali rispetto a eventi che SEMBRANO essere simili, quando non, a volte, perfettamente uguali.
Suzanne, Acqua, Rossana, mi fa piacere sapere che sono riuscito a far passare le mie emozioni. Almeno in parte, perché per forza di cose, non conoscendo tanti dettagli della storia, ne sfuggono la maggior parte.
É vero, si va avanti, ma con uno sguardo diverso, molto diverso sul mondo, che ti cambia tutta la prospettiva.
Apprezzo il fatto di aver trasferito l’idea di una mia sensibilità d’animo. Ma mi fa anche rabbia nello stesso tempo, perché questa sensibilità che é emersa attraverso un pc, non é stata valutata e/o considerata nel corso di un ventennio di vita reale. Paradossale é inoltre il fatto che la mia ex non abbia mai capito nulla di tutto questo. O forse lo ha capito e non gliene é importato nulla. O forse, in terza ipotesi non sono stato bravo io a farglielo capire.
In ogni caso il responso é drammatico. Perché qualunque sia la realtà ne rimani pietrificato. E la cosa più dolorosa é aver constatato come, improvvisamente puoi non contare più nulla nei confronti di chi per anni sei stato la persona più importante.
Quando provi questo, e soprattutto quando lo provi in età matura e non a venti o trenta anni il tutto é devastante, perché ti rendi conto, in un modo o nell’altro, di aver buttato via il tuo tempo e…
la tua vita. E questo tempo non lo recuperi perché nel frattempo ti accorgi che i tempi sono cambiati. E ciò in cui tu credevi non esiste più.