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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Non mi sembra proprio un concetto strano o difficile da comprendere, a me sembrerebbe molto strano il contrario piuttosto…
E non intendo il parlare degli ex con l’attuale compagno/a, quello più o meno lo fanno tutti (me compresa) e non c’è nulla di male. Io parlo proprio del fatto che, da come Markus scrive – perché mi sto solamente basando su ciò che leggo e sul fatto che in un forum si è ciò che si scrive – mi sembra sia ancora lontano dal superare la rottura, e lo dico con dispiacere perché anche se non ci conosciamo, vorrei vedere Markus sereno con la sua nuova compagna, che fa tesoro si delle esperienze passate, ma sereno.
Perché da ciò che leggo qui ( e Markus ti prego correggimi pure se sbaglio, perché mi baso su ciò che leggo ma magari nella realtà non è così, e lo spero), non mi sembra di vedere una persona serena e pronta per una storia importante, a meno che il suo attuale rapporto sia impostato non con l’intento di creare qualcosa di importante, allora va bene, ci si frequenta, si esce l e non si parla di vero e proprio fidanzamento. Perché per quello, e’scontato che devi aver superato la cosa dell’ex.
E se per te Suzanne, e’ vero il contrario…mah…
Non so se vi siete resi conto, ma le posizioni di Annalisa e di Suzy rappresentano lo spartiacque tra quello che (almeno per il sottoscritto) dovrebbe essere l’amore nella vita e quello che può diventare se non si trova una strada per dimenticare un ex, che se non ha corrisposto in un modo o nell’altro alle aspettative o (e questo è fondamentale) non ha ricambiato “l’emozione” di chi lo “voleva” -perchè da lì nasce il “progetto”- a mio parere andrebbe DIMENTICATO.
Checchè se ne dica, avere in mente una vecchia “emozione” limita inevitabilmente gli sviluppi futuri sia dei rapporti in corso che di quelli a venire.
Avendo vissuto questa realtà, e visto come è migliorato il rapporto con la mia compagna quando questa si è resa conto che si stava “masturbando” con pensieri sterili, non posso che trovarmi d’accordo con Annalisa. Se si ha in mente un altro sino a non poterne fare a meno, le domande da porsi sono “quanto vale” l’amore che si ritiene di avere in corso. Io credo poco, e in ogni caso non è un bel servizio che si fa nei confronti del più o meno ignaro “nuovo” partner.
Per quanto riguarda la situazione di Markus, ancora molto “calda”, io come ho già, detto penserei MORTA la protagonista del suo dolore.
Scusa Itto, ma dovrebbe essere il contrario: cioè la donna dell’Est, abituata ad avere poco o niente, e dato che è così forte, dovrebbe rinunciare a tutto. Fatto sta che chi li chiede, italiana o estica, di solito ne ha bisogno per sopravvivere. Per me dovrebbe essere lo Stato ad assistere i disoccupati, maschi o femmine che siano, e non l’ex coniuge, attraverso un reddito di cittadinanza. Comunque gli alimenti sono previsti dalla legge anche in Russia e Ucraina, ma solo nel caso di figli. Infatti quando vengono qui non si lasciano sfuggire l’occasione di richiederli. Io conosco imprenditori mandati in rovina da mogli ed ex mogli russe.
Invece mi spiace, ma deve essere proprio come ho detto io.
Infatti la donna dell’est per COMPENSAZIONE potrebbe chiedere di più. In realtà non lo chiede perché è una donna forte e non rovina il marito.
Chi chiede resta sempre l’italiana, che appunto ha avuto tutto nella vita, e pur di mandare in rovina il marito farebbe qualsiasi cosa.
Conosco milioni di italiani mandati in rovina dalle italiane.
Eccoli qua:
http://www.bergamopost.it/occhi-aperti/racconti-uomini-soli-rovinati-dal-divorzio/
http://www.huffingtonpost.it/2017/10/19/marco-della-noce-rovinato-dalla-separazione-con-la-moglie_a_23248761/
http://www.cafebabel.it/societa/articolo/uomini-divorziati-uomini-rovinati-il-caso-italiano.html
Italiani maschi ! Ora siete avvisati ! Se fate i figli con la donna italiana sbagliata, per il 70% dei casi siete condannati all’affidamento esclusivo alla madre e per il 99% dei casi dovete andare a vivere per strada !
Ma certo Golem, nel manuale del perfetto vivere al capitolo 3 paragrafo 2 vi è scritto che bisogna stare nel presente, dimenticare il passato, costruire l’amore con totale dedizione e bla bla bla. Guarda, è una lettura di una noia mortale, quindi perdonami se per ora l ho abbandonata e mi limito a vivere un incerto ma stimolante presente e se mi concedo questo vizio imperdonabile chiamato nostalgia…
P.s. ora sul comodino ho “Soffocare” di Palahniuk, l hai letto?
Annalisa, il tuo discorso non fa una grinza ma attenzione alla discrepanza tra ciò che viene detto e l interpretazione fantasiosa che se ne da. Tu stessa l hai riconosciuta in un tuo concetto da me esasperato e in un certo senso “distorto”.
Devo averlo leggiucchiato una 15ina di anni fa trovandolo nei troppi romanzi di Sally. Non era quello che aveva la madre psicopatica (e lui non era da meno) e che fingeva di soffocare? Diciamo che preferisco la vera fantascienza.
Suzy, non te la prendere, non ho niente da perdonarti, puoi vivere tranquillamente la vita stimolante di cui parli godendo del “sottile dolore” che dà la nostalgia, ma non credo che vi sia un qualunque partner, che tenga all’altro, che sia contento se questo si gingilla con il pensiero di un ex, che dici? È così strano?
Che per te sia banale o noioso avere un rapporto sentimentale “prevedibile”, non mi meraviglia, (ormai un po’ ci conosciamo), e questo rende “affascinante” agli occhi dei romantici il tuo modo di vivere quella stimolante incertezza. È un po’ il problema che ha CB, ovviamente su un piano diverso, e che crede di superare “procurandosi” scariche di adrenalina a “quel” prezzo. Se pensi che il mio modo di vivere sia noioso e scontato fallo pure, ma ti sbagli.
Riuscire a star bene con la realtà è molto più difficile che farlo con la fantasia, ma appaga molto di più, perchè la prima non è una “droga” che dà dipendenza, come possiamo spesso osservare. Non solo qui.>>>
>>>Non fraintendere quello che sto per dire, ma la storia della nostalgia e dei romanzi mi ha fatto tornare in mente una storia di molto tempo fa, quando avevo 27 anni ed ero nel pieno della mia forma fisica nonchè del candore verso le donne.
Conobbi una tipa durante un mercatino estivo dove esponevo ceramiche d’arte del mio paese pugliese, avendo in mente di cambiare il mio di allora noioso lavoro di disegnatore industriale.
Questa era sulla trentina, non male, ed era sposata, visto che era lì col marito. La cosa curiosa di questa donna era che quando parlava non mi guardava negli occhi (non poco interessanti, essendo verde acqua su un colorito mediterraneo) no, mi guardava il petto.
Fece un acquisto importante, tanto che non potendo trasportarlo (erano in moto) mi offrii di portarlo io da lei. Candidamente come al solito. Lo feci un paio di giorni dopo, a casa sua.
Mi accolse con cordialità offrendomi da bere e cominciò a parlarmi di lei, dei suoi sogni, che voleva avviare un allevamento di lombrichi e che cercava di fuggire la monotonia perdendosi nella lettura dei romanzi come fosse il suo mondo parallelo, ma sempre guardando i pettorali.
Sai com’è finità? Immagina.
La “rividi” due o tre volte ancora. Era la “realtà” che le mancava.
Ho letto velocemente, ma anch’io credo che pensare troppo al passato sia un dispendio di energie che rischia di offuscare il presente, pur trovandomi d’accordo con Suzy sull’impossibilita’ di “controllare i pensieri”. Io sono la prima a “masturbarmi” con sprazzi di emozioni passate, tra l’altro non pienamente vissute, ma utilizzate, solo sul piano immaginario, come elemento consolatorio e di “compensazione” di mancanze reali. Ma penso, come Annalisa, che Markus dovrebbe cercare mettere da parte la delusione derivante dal fallimento della sua relazione passata e rovesciare la prospettiva valorizzando l’opportunita’ di successo che gli viene offerta dal suo “nuovo” rapporto amoroso (anche se non è semplice). Sono d’accordo sul fatto che se non si superano certi traumi passati si lascia indietro “un pezzetto di se’ con potenziali ripercussioni sull’intensita’ con la quale si vivono le esperienze presenti e future.
Itto si si, chiedilo a tutti quegli imprenditori qui intorno rovinati da russe e rumene, poi ne riparliamo.
Casa mia me la sto comprando al 50% con i MIEI soldi, anche le russe potrebbero farlo andando a lavorare per qualche anno come badante H24, senza pagare vitto e alloggio. Invece preferiscono venire qui come Russian brides e trovare tutto pronto. Per me questa è una forma di prostituzione bella e buona, poi ognuno la pensa a modo suo.
“tutti” quegli imprenditori sono numericamente pochi.
La maggior parte delle russe e ucraine non rovinano i maschi italiani. Invece a milioni sono rovinati dalle italiane.
Senz’altro una donna che viene in italia per soldi è in qualche modo una prostituta, ma lo è anche l’italiana che ruba i soldi e la casa al marito.