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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Io credo che in queste discussioni vengano omesse conoscenze dei fatti che inevitabilmente spostano il dialogo sulle sole ragioni che vengono esposte, e cioè della parte che si sente “defraudata”, che quasi sempre non intravede comportamenti che la riguardano che alla lunga creano insofferenze che spezzano la tolleranza dell’altro sino alle estreme conseguenze.
Anche solo in questo modesto spaccacato sociale quale è questo forum, notiamo donne che potrebbero essersi trovarte dalla parte di chi ha lasciato ma che oggi è “senza voce”, non partecipando al dibattito. Acqua, Silvia, Chiara nella faccenda degli scambisti, e decine di altre che si sono avvicendate, hanno fatto emergere la “disattenzione” del partner e la routine come causa principale di una certa decisione.
Io sono certo che la parte “soccombente” si senta in buona fede nell’aver subito il torto, ma questo non significa che non abbia colpa in quanto è accaduto.
Io però sono altrettanto certo, grazie alla mia personale esperienza nel merito, che se non avessi colto i segnali che in maniera subliminale mi venivano lanciati da quella mia lei, e non avessi fatto le indagini del caso, discutendone, oggi mi troverei nelle stesse condizioni dei sedotti e abbandonati.
Questo però ha significato rivedere posizioni e comportamenti che A ME, apparivano del tutto legittimi e naturali. Lavoro non indifferente ma necessario se si tiene a una donna.
Lo stesso ha fatto lei e il risultato lo conosciamo.>>>
>>> Qui leggiamo solo degli esiti di una vicenda e non degli sviluppi che hanno portato ad una certa conclusione.
Se Silvia o Acqua o chi come loro dovessero mollare il partner, è perchè una qualche misura è colma, e io non ci crederò neppure sotto tortura che quando si viene lasciati dopo un lunga frequentazione di natura sentimentale si cada dal pero.
Diciamo che mediamente al maschio “accasato” non infastidisce la routine con gli annessi erotico, igienico, alimentari di cui si è accennato in un altro momento, ma come diceva Suzy, la parte parte della mamma per adulti oggi una donna non la fa più volentieri, e per un uomo ITALIANO che ha superato gli anta ed è stato allevato da mamme italiane, questa realtà non è facile da accettare.
Mio nonno diceva questo e mio padre faceva quest’altro è ancora un punto di riferimento necessario per molti di noi. Ma quello che dicevano facevano e volevano gli avi di sesso maschile le “ave” di sesso femminile dovevano accettarlo “ob torto collo”, e in silenzio spesso, ma con risentimenti che non conosciamo come figli o nipoti. Oggi no, in maniera esplicita o silente non si accettano più supinamente certi trend, e se noi uomini del 2000 ci adeguiamo discutendone forse ce la facciamo a recuperare, altrimenti “loro” in un modo o l’altro prendono il volo. A volte pindarico ma più spesso concreto. Chi non lo farebbe, uomo o donna che fosse?
Think about that.
Tutto vero. Golem, torno nella chat perché non mi va più di scrivere qui e non voglio andare fuori tema,
Ehi, ciao MaryG, bentornata.
Golem, volevo porti questo quesito/i, banale, ma mi interessa la tua opinione. Cosa ne pensi del tradimento? Pensi che ci siano tradimenti più gravi e meno gravi oppure sono tutti da mettere sullo stesso piano? In particolare, se si ipotizza un episodio singolo o di breve durata, per il quale si può escludere un coinvolgimento emotivo o degli strascichi affettivi, è possibile perdonare, considerandolo“un errore di percorso”, oppure il traditore è da ritenersi, a priori, una persona inaffidabile con il/la quale è impossibile ricostruire un rapporto serio, indipendentemente dal caso specifico o da quando succede l’episodio? Un tradimento mentale può essere peggio di uno fisico? Tu, se puoi o vuoi dirmelo, hai mai tradito tua moglie?
Acqua, nella vita ho imparato che il tradimento spesso ricopre il ruolo di “salvagente”. È il rifugio dai propri demoni o coi propri demoni più che uno strumento di soddisfazione di un bisogno.
Se ripenso alle mie storie da “free”, mi vedo più come un “accontentatore” che non come un seduttore. Come avrai letto in alcuni dei miei interventi, non ho mai dovuto cercare o corteggiare una donna per per andarci a letto, ma questo mi ha impedito di innamorarmi realmente di ognuna di queste, salvo Carmen, che sul più bello morì in un incidente, e naturalmente “la Sally”.
Con tutte le donne che ho frequentato in quelle condizioni, più che l’amante o il “boyfriend” mi sentivo un “assistente sessuale” se preferisci.
Ti sembrerà brutto, ma io sapevo che a loro interessava più quello che ero “fuori” che non quello che avevo dentro, e tra questo ci sono state diverse maritate. Alcune piuttosto “fresche” di matrimonio e molte fidanzate da tempo. Tradivano in tutti i modi. Chi per puro sfizio, chi per carenze di attenzione del compagno e chi chi lo sa. Ma tradivano, come gli uomini, perchè non è vero che noi tradiamo più delle donne, sennò dovremmo pensare che esiste uno sparuto numero di donne che accontentano stuoli di traditori.
Il tradimento- ma non il pensiero del tradimento, che ancora non lo è – è una “frattura” (daimon=separare) più che verso l’altro verso se stessi.
Non me la sento di essere severo con chi ha tradito con me, perchè >>>
Acqua. Rispondo al tuo 7791. Credo che tu abbia estremizzato ciò che intendevo.. parlavo di supporto emotivo, non di avere una badante 🙂 Il pensarci più “forti” mi sembra in fondo un’abile mossa per togliersi dagli impicci, un po’ come si possa pensare una madre “più adatta” a gestire un bambino e quindi lasciando a lei la maggior parte delle incombenze. Sono costruzioni mentali che poi ci definiscono pericolosamente all’interno di un rapporto.
Già solo su questo sito puoi avere invece conferma di quanto fragile sia l’universo maschile, compresi quelli che appaiono i più duri e risoluti, che anzi sono poi i più fragili in assoluto. Quello dei figli è proprio l’esempio perfetto, l’ “italica mamma” che spende il massimo delle proprie energie per la “creatura”, allevando poi figli che si dimostreranno “mammoni”, alimentando inevitabilmente il circolo vizioso.
Ma siamo sereni, perché l’italico e valoroso papà difenderà la famiglia con il temibile telecomando della nuova tv al plasma.
Ho divagato ma mi sembrava divertente..
E buona poppata a tutti.
>>> chiacchierone come sono finivano per raccontarmi i fatti loro e io per consigliarle come farebbe un curato.
A parte quelle libere, che duravano un mese, ma per colpa mia, quelle impegnate erano appunto tutte “fratturate” tra il ruolo che avevano nel legame ufficiale e sè stesse. Questa cesura spaziava dal limite dell’immaturità, sino alla consapevolezza di non sentirsi più a proprio agio nel rapporto. Qualcuna giurava di amarmi, e magari aveva due bambini, un lavoro precario e mi era di qualche anno più grande. Le dissuadevo subito sia perchè io non ero innamorato e poi ben sapendo che quelle emozioni erano dovute ad una “mancanza” e non ad un bisogno di “dare” amore, non so se mi sono spiegato.
Questo mi ha frenato quando, al culmine della crisi silente con Sally, una mia nuova collega fu molto presa da me mio malgrado, con avances alle quali avrei ceduto per le ragioni che mi stavano maturando dentro e che sfociarono nella stranota “revisione” .
Se non è accaduto “tutto” è stato per quei ricordi. Per quei momenti di “blues” post coitum” legati alla “cesura” che le aveva condotte a “tradire”.
Alla fine, in quelle più mature aleggiava sempre un senso di colpa che rovinava la speranza di avere quel “qualcosa” che le spingeva in un altro letto.
Io cercavo “altro” e non potevo che chiederlo ad una sola lei.
Il tradimento, DOPO, spesso lo soffre “veramente” più chi lo fa che chi lo subisce. Ecco cosa ne penso.
Domani il resto.
Beetlejuice,
grazie per il sorriso che mi hai regalato stamattina con il tuo commento 7814 🙂
Gioia
Acqua, è difficile rispondere in merito al peso “criminale” del tradimento stilandone una graduatoria, perchè in realtà questa valutazione la fa chi il tradimento lo subisce o ritiene di averlo subito, e segue regole soggettive che attengono al singolo individuo, alla sua cultura, intelligenza, carattere e morale, ed è diversa anche in ragione del genere cui appartiene.
Per esempio, una donna in genere tollera meglio il tradimento fisico, mentre un uomo al contrario lo sopporta malissimo.
Come puoi notare in questi comportamenti emergono i nostri tratti più istintuali che non quelli intellettuali, a dimostrazione che la reazione attiene a un’emotività arcaica, che travalicherà sempre qualunque capacità razionale di contestualizzare l’evento. Spesso mi sono chiesto come reagirebbe il marito di quella Francesca e come questa gli potrebbe spiegare e fargli capire che lei non si sente traditrice. E forse non lo è dal suo punto di vista “emotivo”.
Parlare di tradimento “mentale” non ha senso, come ti anticipavo, perchè in questo caso nessuno è mai stato immune da pensieri di un certo genere, e certi pensieri rispondono più a stimoli endocrini che non legati alla volontà, quindi NON moralizzabili, giacché il tradimento è un valore SOLO morale, che nel caso di quello sessuale risente del peso della cultura nel quale questo si manifesta. >>>
>>> Ecco perchè quello femminile in una cultura patriarcale appare PIÙ GRAVE, in qualunque modalità questo si manifesti.
Quali esiti possa dare una “scappatella”, un errore di percorso, una sbandata ormonali o situazioni analoghe nell’ambito della coppia, è difficile da immaginare, perchè come ho già detto tutto dipende dalle caratteristiche di “quella” coppia.
Se dovessi parlare della mia di coppia, potrei immaginare che io e lei in un certo senso ci siamo “traditi” nelle rispettive aspettative idealizzate che aveva l’uno verso l’altra e viceversa (lei ha saputo di quella collega), ma è solo “volendone” cercare le cause -trovandole- che abbiamo potuto ridimensionare la questione a quella di una fuga per necessità contingenti dovute alla mancanza di comunicazione per pregressi condizionamenti culturali. Però quella crisi “paratraditoria” è riuscita paradossalmente a riavvicinarci definitivamente che non ad allontanarci ulteriormente come spesso accade, ma non è detto che questo sarebbe potuto essere il risultato in un’altra coppia.
Insomma la vera discriminante che rende il tradimento odioso è la “fredda premeditazione”, ancorchè a volte comprensibile quando ci si sente a nostra volta traditi, ma non lo è certo il momento di debolezza, di qualunque natura esso sia.