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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Beetle, hai ragione ho volutamente generalizzato e,per fortuna, esistono innumerevoli sfumature relative alle aspettative maschili verso le donne. Tuttavia, come anche mi confermi tu, credo questo minimo comune denominatore sia apprezzato da tutti gli uomini (o quasi).
Non ti do torto quando affermi che, per quanto sia semplice accontentarvi (e aggiungo anche “capirvi”), spesso, di fatto, non vi veniamo incontro e dimostriamo insofferenza di fronte alle vostre fragilità. Forse perché in fondo, noi femmine, inconsciamente, vorremmo che il maschio fosse sempre “più forte” di noi e perché l’istinto materno viene concentrato molto più sui figli che non sul proprio compagno. A noi, generalmente, non piace fare le “mamme” dei nostri compagni, ma ci aspettiamo un rapporto almeno di tipo complementare. In questo c’è egoismo?
Suzy , a mio parere, “cosa ci si aspetta dalla coppia” è la sintesi tra le due aspettative distinte che devono necessariamente fondersi e trovare una sintonia. Esiste l’amore (di coppia) incondizionato?
Markus, la tua storiella è divertente e ha un fondo di verità, tuttavia credo che anche i piani intermedi del negozio di uomini si stiano lentamente spopolando…Comunque se tutte le donne avessero tali pretese assurde rimarrebbero tutte single. In realtà molte accettano dei compromessi e si accontentano di poco, a patto che le “carenze” siano colmate da altre “virtù”, e sono in grado di restare coerenti con questa scelta di Amore per sempre.
Suzanne, a me invece (e non solo a me credimi) fa rabbrividire l’idea di avere accanto una persona che non sa cosa vuole, umorale, che non sa apprezzare le piccole cose e che é alla costante ricerca di nuove emozioni. Di stress al giorno d’oggi ne abbiamo fin troppo, e ottenerlo anche da chi abbiamo vicino mi sembra un po’ esagerato.
Non sono granitico Suzanne, ma razionale si. Ed essere razionali non significa non avere emozioni, ne’ godere del sesso garantito, o desiderare un rapporto stile mamma/figlio. Scusa Suzanne, ma come in tutte le cose ci deve essere un certo equilibrio. In questo caso tra ragione ed emozione.
Le cose che mi piacciono davvero, continuano a piacermi. Così come le cose già viste e fatte continuano a darmi emozioni. L’amore fatto con la mia donna, se mi piace e la amo é sempre fonte di novità, non di cosa sicura. Così come un pranzetto in una situazione romantica, una passeggiata in riva al mare al tramonto, o guardare un cielo stellato…..sono emozioni ! E continueranno ad esserlo anche se dovessi farlo ancora con la,stessa persona e negli stessi posti. Questo non é accontentarsi Suzanne, ma sapere ciò che si vuole, ciò che si ama e ciò che ci piace. E saper godere di tutto questo. Sempre ammesso che si sappia ciò che ci piace, ciò che si ama e ciò che si vuole.
Markus io sto notando solo che tra tu e Suzanne state facendo a gara a chi vuole avere l’ultima parola, in una performance che potenzialmente potrebbe andare avanti all’infinito. E sai perché?
Perché tu sei ferito e hai bisogno di vedere tutto con lucidità e di dare una spiegazione logica al cervello femminile.
Mentre Suzanne sta solo cercando di imporre a tutti i costi la bandiera femminile come fosse un vessillo, un dogma, e siccome lei possiede facolta divine, vorrebbe stabilire ed imporci che le donne siano meglio degli uomini.
Allora Markus usa il cervello, le donne ti rigirano come un calzino con le parole. Ma tu non sei una donna, tu sei un uomo e devi fare l’uomo. Quindi usa meno parole e più fatti coerenti.
Continuando ad ascoltare scuse e giustificazioni infinite delle donne stai solo perdendo tempo mettendoti sul loro stesso piano verbale, dove sono imbattibili. Le donne sono donne e gli uomini sono uomini, a ognuno va il suo ruolo naturale.
La tua selezione naturale ti deve portare a considerare nullità le donne inaffidabili che vogliono raggirarti con le parole e che non sono predisposte per la riproduzione e la famiglia.
Quelli sono bug della natura.
Tu Markus stai continuando a discutere con persone che non hanno la tua stessa natura, e che per loro natura non sono portate alla riproduzione e alla famiglia.
Per questo il vostro discorso non porta da nessuna parte.
Acqua, quello che intendevo dire, al contrario delle farneticazioni di J.J., è che non mi piacciono molto i discorsi basati su distinzioni di genere, che troppo spesso trovo prive di effettivo riscontro. Preferisco allora distinguere tra chi ha alte aspettative dalla propria storia e chi invece si accontenta. Nel primo caso, la prima a dover dare tutta me stessa sono proprio io, perché non posso certo aspettarmi di vivere una relazione emotivamente coinvolgente ed appagante se non sono la prima ad essere massimamente presa. Quindi sto parlando di un impegno reciproco affinché le piccole bellezze della vita di cui parla Markus non diventino routinarie, e sbiadiscano un po’ per volta… Ho una bellissima considerazione degli uomini; quelli che ho avuto la fortuna di avere accanto sono uomini speciali, che possono rendere una storia davvero magica; anche se non sempre potere è volere…
Suzy and Water, sapete cosa diceva tra le altre cose Aldo Palazzeschi? “Gli uomini che prendono sul serio gli altri mi fanno compassione, quelli che prendono sul serio se stessi mi fanno sganasciare dalle risa.”
Ecco, a me capita spesso di provare le stesse sensazioni in certi momenti, e questo è uno di quelli, e le contiene entrambi. A voi non capita?
Scusa Suzanne ma se non sei presa di che parliamo? E si presume che se stai vivendo una storia importante sarai anche presa emotivamente. Le piccole bellezze della vita non diventano mai routine. La routine fa parte del quotidiano e delle cose che volenti o nolenti ne fanno parte e che non é detto che ci piacciano a prescindere dalla persona che abbiamo a fianco.
Tornando al tuo commento 7784, scrivi che il tuo ex scegliendo e arredando casa con te, in pratica, aveva dato l’ok ad una convivenza. Solo che poi si é materialmente tirato indietro. E tu che alla fine non volevi vivere in questo modo lo hai lasciato.
E quindi la risposta alla mia domanda me l’hai data.
Suzy, so cosa stai pensando per averlo provato prima di te.
Non se ne viene fuori, se non fuggendo.
Penso che non bisognerebbe mai prendersi troppo sul serio, ma che autocritica e autoironia siano fondamentali per non farci apparire tutto così spaventosamente drammatico. Ricordo qualche anno fa quando, rimproverata dal mio ex capo per aver agito di testa mia e senza consultarlo, mi astrassi dalla situazione. La tensione aleggiava densa, ma improvvisamente la questione mi parve tragicomica. Mi sembrò di recitare in una commedia e faticai a trattenere le risa rischiando di brutto di peggiorare la cazziatona.
VediVedi Markus, tu dai tutto per scontato. Vuoi dirmi che ci si mette sempre e solo con persone di cui si è massimamente presi e per cui nutriamo una grande stima? Non credo onestamente. Tutto può diventare routine, e la bellezza rimane tale se così la si mantiene. Abbiamo idee molto diverse su questo; dal mio punto di vista un uomo non è obbligato ad amarmi solo perché ha provato in precedenza questo sentimento. Sono io che in qualche modo debbo continuamente mettermi in gioco e “meritarmelo” in un certo senso, cosí come debbo guadagnarmi sempre la voglia di un’amica a passare tempo con me, o la stima di una collega per come lavoro. Solo l’amore dei nostri genitori dovrebbe essere incondizionato ( ma spesso non lo è comunque), tutto il resto è una gran faticaccia, ma ci permette quantomeno di essere vivi e dare un senso alle nostre esperienze. Ciò non significa essere volubile, ma esigere sempre il massimo da se stessi e dagli altri, fermo restando che spesso io sono la prima a dare il peggio 😉
Scusa, ma ho dimenticato la domanda.
Golem, hai ragione, a volte succede anche a me di prendermi troppo sul serio, ma dura poco, perché è troppo noioso…