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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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progetti ed aspettative condivise per poi modificarle pretendendo che mi si venga incontro, ciò non mi farebbe sentire in pace con me stesso. Quantomeno non incolperei l’altra persona.
Ciò non toglie che si deve fare sempre il possibile per salvare una relazione.
Per quanto riguarda la situazione di Suzy ho già espresso la considerazione su come lei sia stata chiara fin da subito, non ha aspettato anni e, soprattutto né matrimonio e/o convivenza per chiarirsi le idee. Non lo chiamerei cambiamento quanto sapere cosa si vuole.
Non mi sento di incolpare nessuno, anche se non condivido le scelte del suo fidanzato che non voleva né studiare, né lavorare né vivere la coppia. Apprezzo solo il fatto che sia stato coerente con sé stesso.
Per quanto le emozioni chi è che non ne ha ? E credo sia quasi impossibile mantenerle tutte nel corso di una lunga relazione. Dipende poi di quali emozioni parli. Personalmente, a parte il classico batticuore, e il desiderio di vedere la tua donna che sai di vedere tutti i giorni, non credo di aver perso emozioni nel corso della mia storia. Figuriamoci, per me era ancora emozionante vederla vestita in una determinata maniera nonostante fossero passati tanti anni, e non sono mai mancati mazzi di fiori, cene romantiche o anniversari da ricordare e festeggiare. Bastava anche una semplice pizza a volte. No, non sono mancato in nulla di tutto questo.
Mi chiedo cosa faresti se “M”si facesse avanti e ti corteggiasse in maniera spietata.Come reagiresti?
Markus, sa come ti descrivi sembra che il tuo comportamento sia sempre stato encomiabile, i tuoi sentimenti sempre saldi e inattaccabili….eppure, se sei umano, in qualcosa devi essere stato “imperfetto”: non conosco nessuno che sia stato lasciato per eccesso di perfezione. Probabilmente quello che credevi fosse importante per lei, in realtà non lo era e viceversa o forse era un rapporto sbilanciato fin dall’inizio e lei pensava di poter rinunciare ad alcune aspettative, ma poi si è resa conto molto tardi che non era felice.
Tornando a me, non saprei definire il livello di gravità dei problemi che ci sono tra me e mio marito, quel che è certo è che la carenza di comunicazione (e di sesso) è peggiorata dalla scarsità di tempo fruibile insieme …. Come puoi immaginare ho provato diverse volte a farlo ragionare su questo punto, ma lui si è sempre giustificato accusandomi di non avere il senso della “precarietà economica” e del valore del denaro, provenendo, a differenza di lui, da una famiglia benestante e affermando che essendo lui libero professionista il lavoro se lo deve continuamente creare (nota: io lavoro da 11 anni come dipendente di un’azienda privata, ma prima mi sono fatta anch’io una gavetta di 3 anni con partita IVA, lavori a progetto precari e sottopagati e pure un poppante insonne a seguito).
Per rispondere alla tua ultima domanda, posto che ciò non accadra’ mai, nonostante le mie intense(ma vane) speranze, credo che se M. si facesse avanti perderebbe sicuramente quel fascino che in questo momento esercita su di me. Fascino collegato appunto all’incertezza e all’aspettativa elevatissima nei suoi confronti. Credo che se davvero succedesse cercherei di non comportarmi da sprovveduta andandoci a letto, ma ci scherzerei su con lui, sdrammatizzando i miei “sentimenti” e buttandola sul ridere, perché in fondo questo mio comportamento da stalker in incognito è un po’ folle, non ha radici razionali e sicuramente non ha come obbiettivo una relazione extraconiugale. Mi piacerebbe solo conoscerlo meglio, parlare ogni tanto con lui e rendermi conto di tutte le differenze tra realtà e immaginazione…Mi basterebbe anche una corrispondenza scritta.
Golem, penso che le tue considerazioni siano corrette e che davvero per tenere vivo un rapporto sia necessario “riscoprirlo”‘ ovvero rimettere a nudo le emozioni passate, rivestendole di una nuova forma. Non è sbagliato avere il bisogno di sentirsi “desiderati”, ma è necessario che almeno uno dei due cominci a dimostrare il proprio interesse verso l’altro, attraverso delle azioni concrete. Non servirebbero grandi regali: si tratterebbe perlopiu’ di piccoli gesti o anche di poche parole o momenti da riproporre, se non nella quotidianità, con costanza. Pure il sesso è importante e non andrebbe trascurato, anche se confesso che le mie forze scarseggiano dopo 10-11 ore passate fuori casa o una settimana lavorativa ” condita” dalla gestione serale di tre figli energivori …spesso lo vivo come un’attività assai impegnativa sia fisicamente che mentalmente che mi lascia ancora più esausta e con il dubbio di non riuscire a dare il massimo.
In ogni caso concedersi dei momenti esclusivi per coltivare il rapporto diventa sempre più difficile, in un contesto esterno sempre più affannoso e pressante, interconnesso e tumultuoso come la corrente di un fiume.A volte si preferisce farsi trascinare inermi dalla corrente attendendo di arrivare in un’ansa piu’ tranquilla dove finalmente è possibile riprendersi.
Gli spostati non mancano mai vedo.
Ciao Acqua, in un certo senso hai centrato il nocciolo della questione. Paradossalmente, dopo che ci siamo lasciati ha dovuto darsi quella svegliata che prima riteneva potesse attendere. Si è messo a lavorare, riuscendo anche molto bene in quello che fa, e io mi ritrovo a pensare che allora non tutto è stato inutile. Anche se la sensazione di essere stata beffata persiste… Comunque, in realtà, Markus, nemmeno io credo di essere cambiata molto negli anni, semplicemente è la realtà in cui si è immersi che necessariamente si modifica. Infatti, a livello ideale siamo ancora perfettamente sulla stessa lunghezza d’onda. Anche per me la condivisione di idee e visioni del mondo è assolutamente fondamentale, è ciò che permette di sentirmi realmente, intimamente capita. Acqua, ti senti capita da tuo marito?
Ciao Acqua
Si senza dubbio: i miei sentimenti saldi e inattaccabili. Da metterci la mano sul fuoco senza correre il rischio di bruciarmela. Ma non ho mai detto di essere stato “perfetto”. Più volte su queste righe l’ho ribadito. Chi mai potrebbe essere perfetto in un rapporto di coppia che va avanti da anni ? Nemmeno lei !
Ma della sua “imperfezione” non ho mai fatto un problema perché l’ho apprezzata e accettata come era. E mai messa al confronto con nessun altra se non per esaltarla come la migliore di tutte. E glielo dicevo spesso.
Non si sa come mai ciò che era importante per me è rimasto tale sia durante la nostra relazione che a tutt’oggi a distanza di anni dalla fine del nostro rapporto. E se oggi chiunque chiedesse a lei cosa fosse importante per me avrebbe delle risposte certe. Forse perché sono stato chiaro ? Perché non ho mai bluffato ? Perché sapevo ciò che volevo e lo comunicavo da sempre ?
Di conseguenza forse lei non è stata chiara e, probabilmente mi ha fatto credere di essere felice con me. Non è una bella cosa sai ? Soprattutto quando all’altra persona si crede ciecamente. E glielo si dice che le si crede ciecamente. Fa male Acqua, fa tremendamente male, quando la persona che per te è la più importante insieme ai tuoi genitori ti si rivolta contro, accusandoti di cose che non hai commesso. Che ti rinfaccia fatti, condivisioni e momenti che tu credevi fossero idilliaci e che portavi nel cuore come ragione di vita. Ti distrugge dentro.
A me non sembra che
tra te e tuo marito ci sia carenza di comunicazione. Forse di sesso, dal tuo ultimo commento. Ma mi pare di capire che i vostri impegni quotidiani e la stanchezza, vi tengono un po’ lontani da questa attività. Forse ne dovreste parlare per provare a trovare soluzioni che non sono semplici comunque.
Ovvio che fantastichi su “M”, e come non potresti ? Ti crei un immaginario che probabilmente non esiste. Prova ad immaginarti lui nel quotidiano e vediamo un po’ cosa vedi. Ma già mi hai dato una mezza risposta sostenendo che se si facesse avanti perderebbe quel fascino che esercita su di te.
Dici bene, non ha niente di razionale questa tua “presunta” attrazione verso di lui. Lo hai già scritto in precedente di essere una che lavora molto di fantasia. E ti capisco, credimi, molto più di quello che tu pensi, perché di fantasia lavoro parecchio anche io. Pensi che le “Signore M” non sono mai esistite nella mia mente ? Sono quelle che ti crei, che ti inventi come proiezione di tue fantasie che vorresti realizzare. Ma nelle fantasie di chiunque, generalmente, non è compresa la realtà. Quella che deve fare i conti con il quotidiano, i pensieri e gli stress.
E, in questo, si capisce il pensiero di tuo marito che, di fronte ad un lavoro da “creare” ogni giorno da più valore di te al denaro e soprattutto alla precarietà economica. Ma questo sua predisposizione non te l’aveva esposta in precedenza ?
Acquafan, io e lei siamo relativamente privilegiati in questo momento, sia perchè non abbiamo figli piccoli da allevare, nè particolari difficoltà economiche, ma è indubbio che “l’erosione” del rapporto è iniziata proprio dopo la nascita della bambina.
Si insinua subdolamente, per tramite di tutte le contingenze di cui hai accennato, che si sovrappongo con l’arrivo del nuovo membro della famiglia a quelli sempre più ossessivi del lavoro, e quando manifesta i suoi effetti spesso è tardi.
Quegli impegni sono talmente “necessari” che si finisce per dimenticare noi stessi, persino singolarmente, invece sarebbe necessario “ascoltarsi” periodicamente dietro un bicchiere di vino e una sigaretta, se si fuma, e si scoprirebbero cose che non si immaginano di quel “noi” che si è diventati negli anni.
Il punto è che spesso, come dicevo ieri, a volte non si ha il coraggio di “reclamare” all’altro di colmare i bisogni da “solitudine” che nel
frattempo si manifestano e che ci isolano sempre di più in un ruolo di “collaboratore” più che di partner, e si finisce per trovare soddisfazione nei modi che abbiamo conosciuto su queste pagine, compreso l’adulterio. La famosa Francesca insegna. Tutto nella “norma”.
Una cosa è certa quanto banale, quando si “ricorre” a quelle soluzioni, da quelle innocentemente oniriche a quelle più concrete che vedono l’abbandono del tetto coniugale, è perchè il partner non ci “soddisfa” più. >>>
>>> Quali ne siano le ragioni sarà eventualmente compito di quella coppia scoprirlo. Io però sono CERTO come dici tu che più o meno consapevolmente non si è percepito il cambiamento che si stava configurando. E ne basta uno dei due che non “vede” per far crollare il “castello” costruito con le aspirazioni dei momenti idilliaci dell’innamoramento.
Acqua, io non credo che se tu avessi certe “occasioni” non le sfrutteresti, ma non prenderla come una critica, perchè non lo è. Cercare di essere amati non è mai una colpa. Sei talmente bisognosa di attenzioni e di emozioni legate al sesso e infondo alla vita, che nessuno ragionando serenamente te ne farebbe una colpa. Io mi sentivo “a posto” con “lei”, ma è ovvio che non la capivo COME SI DOVEVA, sennò non si rifugiava nel “passato”.
Ti ho già detto quante donne in quelle tue stesse condizioni ho incontrato per le quali io avrei presentato almeno un “sorso” di acqua nel deserto dei loro sentimenti.
Ma sarebbe stato solo un sorso appunto. Almeno fintanto io stesso non avessi deciso di “toglierla” alla fonte che non la dissetava più.
Bisogna ENTRAMBI VOLER riprendersi gli spazi che “uniscono”. È obbligatorio se si vuole continuare a stare insieme.