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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Suzanne
Guarda che da quello che hai scritto si capisce chiaramente che tra i due quello che si é mantenuto uguale é lui.
E ciò, a mio parere, depone a suo favore.
Ma mi rendo conto che in una coppia almeno l’obiettivo di una convivenza mi sembra quantomeno basilare.
Ora bisognerebbe capire per quale motivo lui la sfuggiva. O perché non era sicuro del vostro rapporto o semplicemente per il timore che può nascere di fronte a un cambiamento importante.
Ricordo che anche io ebbi all’epoca dei timori simili che poi comunque superai.
Su queste righe ho sempre sostenuto che il fidanzamento é necessario per conoscersi e per stabilire cosa si vuole da un rapporto di coppia, i propri progetti e le proprie aspirazioni. E tu hai fatto benissimo ad essere chiara fin da subito. Così come anche lui lo é stato.
E poi credo abbiate avuto del tempo per riflettere e valutare se entrambi potevate o volevate fare un passo indietro per venirvi incontro. Cosa che però non é accaduta.
Mi pare, comunque, di capire che nonostante tutto tu lo ami ancora a riprova del fatto che l’amore se é vero non finisce. Mi chiedo cosa faresti se lui oggi tornasse proponendoti qualcosa di diverso.
Trovi inconcepibile il comportamento della mia ex compagna. Suzanne, dietro quel comportamento c’era un nome ed un cognome. E mentre io ero concentrato su di lei e sulla nostra relazione lei pensava ad altro intrattenendo un rapporto alternativo. L’inganno di cui parlavo.
Dubbi ne ha avuti come…
no? Finché non ho scoperto l’arcano. Quando presa con il sorcio in bocca non ha potuto negare. Avrei dovuto sbatterla fuori a calci. Invece ho pensato a ricostruire, Sono quasi certo che se non avessi scoperto l’intreccio, probabilmente saremmo tornati insieme. Così come se lui l’avesse mollata o, fosse passato a miglior vita. Facile a quel punto. Crisi passeggera, chiarimenti e tutto superato.
Suzanne, credimi, invidio il tuo epilogo. Scambierei il tuo rimpianto e i tuoi dubbi con la mia terribile delusione. Anzi no, perché non vorrei mai che provassi una cosa simile.
Ciao Markus, cercherò di rispondere alle tue domande, anche se, io stessa per alcune devo ancora individuare delle risposte certe. La motivazione per cui io mi ostino a mantenere questa fantasia alternativa credo dipenda da una mia esigenza di sentire determinate emozioni collegate alla fase dell’innamoramento che nell’Amore “maturo” non sono più presenti. Mi riferisco in particolare alla sensazione di vuoto ed incertezza e alla possibilità di crearmi liberamente fantasie mentali di tipo romantico-avventuroso altamente improbabili in un contesto reale. Non è che mi manchi qualcosa nel mio rapporto che prima non avevo: è sempre stata una mia tendenza innata quella di fantasticare in questo ambito fin da molto giovane.
Certamente io sono cambiata nel tempo, nel senso che spero di essere “cresciuta” nella capacità di relazionarmi con mio marito: sicuramente ho raggiunto un elevato livello di tolleranza e accettazione nei suoi confronti.
Gli ho parlato da sempre di quello che ritengo il problema principale nel nostro rapporto ovvero la sua esagerata “dedizione” al lavoro che io ritengo collegata ad una sua scarsa capacità di gestire adeguatamente il tempo, con conseguente sua limitata presenza alla vita, prima, di coppia, e poi in famiglia. Purtroppo lui su questo non ha mai fatto il minimo sforzo per venirmi incontro.
Per quanto riguarda le idee, io e lui abbiamo da sempre avuto visioni diverse su determinate questioni politiche, sociali, ecc., , ma nel tempo ho sempre riscontrato che nonostante le sue affermazioni teoriche stridessero con i miei principi, a livello pratico i suoi comportamenti erano conformi alle mie aspettative. Nel momento in cui ho preso la decisione di restare con lui ho considerato questo aspetto, trascurando il fatto che alcune sue “dichiarazioni” mi danno tuttora fastidio. Ciononostante io credo di essere diventata più malleabile crescendo, mentre lui è sempre più rigido. Ho spesso l’impressione che mi provochi volontariamente per poi criticare le mie reazioni o che cerchi dei pretesti inutili per “attaccarmi” su alcuni miei atteggiamenti o modi di fare che ho sempre avuto e che costituiscono parti innate di me e del mio carattere. Sicuramente c’è un problema di comunicazione che scaturisce dalla sua scarsa presenza, a cui, se gli interessassse, potrebbe certamente porre rimedio.
Markus, relativamente al tuo ultimo commento a Suzy, volevo dirti che a mio parere il mantenersi uguali a se stessi nel tempo non depone a favore di nessuno: due persone innamorate, infatti, dovrebbero spontaneamente venirsi incontro nel tentativo di creare armonia: questo processo, talvolta, richiede di assecondare i desideri dell’altro operando qualche rinuncia e molti sforzi nell’ottica di costruire un rapporto arricchente e di reciproco ascolto. Nel caso del fidanzato di Suzy mi sembra evidente che sia stato lui a non voler affrontare il cambiamento, tant’è che se Suzy non lo avesse lasciato, essendo diventata insofferente rispetto al suo immobilismo, probabilmente lui avrebbe continuato a rifiutarsi di crescere.
Ciao Golem, certamente la comunicazione è la causa di molte incomprensioni. Per quanto mi riguarda, io mi sono sempre sforzata di fare del mio meglio per esternare a mio marito quali fossero le mie aspettative, ma come ho già detto spesso non sono stata ascoltata. Anch’io spesso vengo accusata da lui di non ascoltarlo, solo perché a volte mi distraggo o mi perdo nei miei pensieri mentre lui parla (lui parla molto, forse troppo e mai di se’).
Tuttavia non ritengo che la mia fantasia verso M. sia insorta a causa di questo: l’origine di questo desiderio probabilmente deriva da una mia innata tendenza a fantasticare su “intrighi amorosi”e situazioni più o meno “avvincenti”, scollegate dalla realtà. Io non scapperei mai con M. e forse nemmeno ci andrei a letto (forse), perché so bene che lui per me nella realtà’ non rappresenta nessuno anche se Lui incarna la mia fantasia proibita (esattamente come Sharon Stone per te). Il mio desiderio è inversamente proporzionale alla probabilità che si realizzi e, per questo, più lui si allontana e diventa vago nel reale, più nella mia immaginazione cresce la voglia che ho di lui. Non riesco a smettere di illudermi di concretizzare una delle mie strampalate “scenette” e mi crogiolo in questa infinita attesa. Ho da tempo preso atto , anche grazie alle tue considerazioni, che trattasi di un gioco, infantile, che non ha nulla a che vedere con l’Amore, ma non riesco a disintossicarmi e non so come fare.
Acquadifalda. Non ci vuole molto per intuire quanto la tua vivace intelligenza “trasformi” la realtà in un mondo ideale che vive nella fantasia, che peraltro è una importante emanazione di quell’intelligenza.
Tu hai già fatto un grosso passo in avanti riconoscendo la “vacuità” di certi progetti, utili solo per alimentare quel bisogno di emozioni che evidentemente ti mancano nella quotidianità.
Ti confesso che nella mia ormai lunga vita non ho fatto altro che incontrare donne, che, interessate a me molto meno di quanto lo fossi io, fantasticavano su quello che “sarebbe potuto accadere e non accadde”. Ma non credo di essere l’unico. Per questo non devi sorprenderti di questa tua propensione a “volare” con la mente.
Io quando parlo di “comunicazione”, considero la possibilità che quell’uomo che hai in casa, tenendo conto di questa tua legittima necessità, torni a “comunicarti” il suo interesse in modo semplice ma concreto. E tu a lui.
Devo ripercorrere le tappe della mia vicenda per vedere quanto non si era più quella coppia di quasi due decenni prima. E’ inevitabile che la routine tolga un certo tipo di piacere a favore di certe “sicurezze”. Ma il bisogno di essere cercati e desiderati non si spegne per questo, e spesso ci sentiamo anche in colpa per queste istanze dal momento che dovremmo essere “sistemati”.
>>>
>>>Qui entra in gioco l’equivoco di sentirsi “a posto” nel proprio ruolo e con questo immaginare che lo sia anche l’altro, che frequentemente NON ha il coraggio di esternare certe necessità che emergono col tempo.
Infondo quello che Sally cercava con quei ricordi altro non era che il rieditare delle “emozioni” che non ebbero l’evoluzione di quelle della coppia in corso, e inevitabilmente di tutte le coppie di lungo corso, diciamolo senza sensi di colpa.
Nel vostro caso quelle emozioni sono legate in maniera invisibile all’essere prima femmina e poi donna, essere desiderata sessualmente e quindi attiva sotto il profilo “riproduttivo”, quindi “VIVA”. Tutto questo mentre questa istintualità si è declinata nei millenni nelle manifestazione amorose che conosciamo sotto l’aspetto romantico e idilliaco.
Quando parlavo di fare il “punto nave” di una relazione datata, pensavo proprio alla necessità di far emergere senza pudori certe esigenze che si sono sovrapposte alla relazione come bisogni “esterni”, immaginando che all’interno non possano essere più presenti. E’ sbagliato, si possono avere e anche migliori, ma lo ripeterò sino allo sfinimento: bisogna VOLERLO. Io è lei lo abbiamo voluto.
Oggi io e Sally ci “prendiamo” momenti SOLO nostri. Piccoli progetti e piccoli gesti, ma nostri. Un pranzo in campagna per un anniversario, un mazzolino di fiori inaspettato, una telefonata per salutarci.
Siamo tornati fidanzati. E funziona.
Ma tu e Sally siete voi due che rompete i maroni qua per ringalluzzirvi? Cioè io non ho capito, ma a che gioco giocate? Ma manco m’enteressa! Adios.
Ciao Acqua
Da quel che leggo non mi sembra che ci siano problemi gravi nella relazione tra te e tuo marito. Anche se, dal mio punto di vista ritengo che avere visioni diverse su idee politiche, sociali ecc. non sia una buona cosa in un rapporto. Almeno se queste idee sono radicate nella mente di ognuno. Prima o poi queste distanze di idee vengono fuori e possono creare degli allontanamenti o critiche e attacchi che anche tu mi fai notare. Bisogna essere chiari fin dall’inizio per fare in modo che questa divergenza di idee venga confinata solo all’interno delle nostre menti. Ma mi chiedo poi quale peso possano avere, ad esempio, nell’educazione dei figli.
Così come il problema del lavoro. A me darebbe enormemente fastidio avere una donna che si dedichi esageratamente al lavoro, limitando la vita propria, di coppia o di famiglia e, sinceramente non capisco perché lui non faccia questo sforzo per venirti incontro. Mi piacerebbe cosa ti dice al riguardo.
Spesso non si tratta di mancanza di comunicazione quanto di impossibilità, almeno momentanea, di far fronte alle esigenze dell’altro, magari sopravvenute nel corso della relazione.
Personalmente ritengo che rimanere se stessi e coerenti sia un pregio, al contrario di chi cambia troppo spesso idee ed opinioni. Non è facile venire incontro e assecondare i desideri dell’altro quando l’altro cambia opinione. Sinceramente se avessi condotto anni di relazione con la mia ex donna mostrandomi in un certo modo ed esponendo idee,