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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Acqua. Leggo sempre attentamente i tuoi interventi perchè ci intravedo un mettersi personalmente in discussione di fronte a delle situazioni che non hanno dato i risultati attesi, cosa che invece succede raramente, quando si ritiene di essere solo vittime e non coautori dell’accaduto.
Non voglio ritornare sulla mia esperienza, ma ripeto, se non mi fossi interrogato più lucidamente su come si stava evolvendo il rapporto, oggi forse sarei qui a lamentarmi di essere stato “tradito”. Sono certo che “quell’equivoco” sentimentale che covava dentro mia moglie si sarebbe potuto sfogare più “concretamente”, magari attraverso un incontro occasionale che le fosse capitato nell’ambito del lavoro, nel quale avesse intravisto la possibilità (illusoria) di realizzare il sogno adolescenziale di cui tanto ho parlato.
Io parlo per me, tanto per evitare fraintendimenti, ma nel mio “piccolo” ho rivisto nella mia storia tutti i momenti descritti dai vari partecipanti a questa discussione, ma qual’è la cosa che li accomuna e che li ha portati alle conclusioni che leggiamo? La solita cosa, la NON comunicazione.
Che si tratti di obiettivi, di temperamento, di sogni o di qualunque altra cosa, si arriva ad un momento di rottura perchè non si è COMUNICATO più o meno consapevolmente quello che si vuole o che NON si vuole. Ma il non comunicare contiene anche il NON ASCOLTARE >>>
>>> Tu pensi che se dovessi realizzare il tuo tormentato desiderio di incontrare M, e magari per assurdo farci una storia che ti portasse a “scappare” con lui, tuo marito cadrebbe dalle nuvole? Si sentirebbe tradito? Io penso di si, la stronza saresti tu, anche se tu stessa, quasi dispiaciuta per lui, ammetti che lui NON VUOLE ascoltarti,e addirittura osteggia le tue idee.
Ci sono molti modi per non ascoltare, come quello di sentirsi “a posto” col proprio ruolo, dando per scontato che l’altro ne sia soddisfatto.
Molto tempo fa parlai di una mia cugina, che ha sposato uno di quegli uomini “perfetti”. Lavoratore, onesto, risparmioso, tuttofare, disponibile ma… chiuso in una mentalità che, forte della sua “onestà”, non lasciava spazio alle personalità della moglie e dei figli. In definitiva, la moglie prima e la figlia poi, dopo una ventina di anni di questo felice “regime” piccolo borghese sono finite diverse volte in clinica psichiatrica, con turbe dissociative della personalità.
Quest’uomo NON si è mai posto il problema che la causa di quei danni fosse lui e la sua grottesca mentalità ottocentesca. Lui era (ed è) convinto “IN BUONA FEDE” di comportarsi “bene”, e tutti in famiglia ne sono convinti. Tranne me, e i medici che hanno curato le due donne.
Pensi che abbia notato l’insorgere del disagio delle due donne? No: “che gli manca? Hanno tutto”. E tuo marito nota il tuo disagio fino in fondo? Non credo.
Bisogna VOLERLO. Ciao
Ciao Golem,in questo momento sono all’estero per una breve vacanza con un’amica e non posso scrivere molto. Volevo dirti che apprezzo molto i tuoi commenti e le tue “analisi” e spero che continuerai a scrivermi.
Ciao Acqua
Purtroppo queste persone che capiscono “troppo” tardi quali sono i loro reali desideri fanno del male vero a coloro i quali nel rapporto ci credono veramente e sanno cosa vogliono, pervasi, tra l’altro da sentimenti che non affievoliscono nel tempo.
Il caso di Suzy mi sembra piuttosto chiaro. Fondamentalmente in quella relazione, da quanto si legge, nessuno ha cambiato opinione o progetto di vita. E vi sono state sin da subito azioni importanti, da parte di Suzy, che ha messo in chiaro le problematiche reali addirittura allontanandosi più volte. Il suo ex non può non aver ascoltato, anche perché quando Suzanne lo ha lasciato, sembra non abbia mosso un dito per trattenerla.
A te invece chiedo, se me lo permetti, come mai continui ad avere questa fantasia alternativa? Ti manca qualcosa nel rapporto che prima avevi e ora non hai più oppure sei tu che sei cambiata nel tempo? O è cambiato tuo marito?
E soprattutto, hai parlato a lui di qualche problema?
Pensi che la colpa di tutto ciò sia di tuo marito che non ascolta i tuoi problemi o é una questione che dipende essenzialmente da te?
Parli di lui che contrasta apertamente le tue idee. Lo ha sempre fatto oppure no? Sono nuove queste tue idee che stridono con quelle che hai sempre avuto o cosa?
Santa notte ?❤❤❤??
Markus, come sempre, anche in questo caso mi viene naturale ridimensionare le responsabilità del mio ex. Diciamo che in realtà quello che si è mantenuto uguale è stato proprio lui, che avrebbe semplicemente continuato a vivere la storia come è nata. Sono io che ho posto nuovi obiettivi e necessità, a partire da una convivenza che gli è stata praticamente imposta, e che lui per tutta risposta ha sempre rifuggito. Per due persone distanti come noi mi sembrava la soluzione più ovvia, ma sono stata perentoria nell’esigere che lui si trasferisse. Questa la considero una colpa, anche se avevo le mie buone ragioni. Mi considero colpevole anche di essere stata troppo dura con lui, forse non si è sentito capito in quel lungo periodo di stasi. Insomma, so che le responsabilità sono anche mie, per questo ho vissuto la fine della storia come un fallimento personale ( tra l’altro sono una persona che esige sempre il massimo da se stessa).
Nel tuo caso, trovo inconcepibile che la tua compagna non abbia avuto nemmeno un attimo di dubbio, o non abbia provato dolore nel separarsi da te. Forse non ha voluto mostrartelo, come forma di difesa per entrambi. Capisco però il senso di abbandono che hai potuto sperimentare.
Acqua, il fatto che dica di non avere smesso di amarlo non mi ha impedito di innamorarmi, in un modo completamente diverso, di nuovo. Ma è dura, perché ormai sono più disillusa e più esigente di quindici anni fa. Sono curiosa anch’io di capire in cosa tuo marito non ti…
Ciao Golem, ma non sono io la “signora”, spero! Comunque in realtà io sono una che comunica anche fino alla nausea; col mio ex abbiamo discusso milioni di volte su ciò che non andava, quindi da questo punto di vista non posso recriminarmi nulla.
Buongiorno ?❤?
No Suzy, non sei tu la “signora” ovviamente.
Comunicavi? Sì certo, lo immagino e si capisce che non sei una che si tira indietro. Infatti sei, o siete, arrivati al “limite” di quel rapporto quando comunicando le tue “aspettative” per il futuro hai messo quell’uomo di fronte ad una scelta che non si è sentito di prendere, e sospetto non abbia ancora preso.
Infatti la comunicazione ha il solo scopo di chiarire la situazione, in una maniera o nell’altra, evitando “sorprese” come quelle di cui leggiamo, che certamente neppure io avrei evitato se non avessi “annusato” l’aria con un “naso” diverso.
Non è infrequente che ci si “scopra” come non si immaginava di essere come coppia proprio nei momenti di chiarimento col partner. Ma è un esercizio assolutamente utile per sè e per la coppia, qualunque risultato sortisca.
Vale solo per me, lo ripeto, ma se da quella lunga “autoanalisi” di coppia fosse emerso che l’amore era per l’altro, ne avrei sofferto per un po’ ma per lo meno non sarei caduto dal pero, sentendomi un fesso in fondo.
Per fortuna é andata bene, si è capito quanto spesso la fantasia sia dannosa in generale quando non viene contestualizzata. Ma ripeto, fare almeno una volta il “punto nave” durante la traversata della vita in due, e non accontentarsi di quella che a “noi” sembra la rotta giusta, evita di ritrovarsi inopinatamente arenati sugli scogli, o quanto meno di indossare per tempo il “giubbotto di salvataggio”.
Ciao Acqua, se non me lo impediscono interverrò per te quando lo ritenessi utile.
Goditela intanto.