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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Acqua, non credo di aver mai detto che sia semplice conciliare le due nature umane, tanto é vero che io e Sally abbiamo impiegato quasi tre anni per avvicinarcri al solo riconoscimento di certe interazioni tra quei due mondi. Il punto é che tutti siamo talmente sicuri che determinate sensazioni siano nostre, che spesso non teniamo conto di certi aspetti ancestrali del nostro essere ANCHE “animali”, che in realtà travalica quello che definiamo “libero arbitrio”. Tuttavia non ci sentiamo di escluderlo come protagonista di particolari decisioni che riguardano quella che riteniamo la nostra sfera affettiva, quando invece attengono solo a quella sessuale, della quale non siamo padroni nei fatti. Lo siamo però della nostra volontà, nel senso che se si comprende che vi possono essere momenti in cui, per una serie di ragioni soggettive, certe istanze istintuali ci portano in maniera centrifuga verso quel sentiero “diverso” mentre si vive una relazione che “dovrebbe” in realtà soddisfarle, bisogna capire il vero peso di quei bisogni, e, appunto, usare la volontà per fare un quadro REALE della situazione.
Spesso le ragioni attengono ad una generica carenza di comunicazione della coppia, come nel caso della mia, in altre in un fraintendimento del termine di amore, che evidentemente non ha superato la fase propedeutica dell’innamoramento, ritenendo quello l’amore, e via di seguito.
É una faccenda troppo complessa per esaurirsi in una chiacchierata >>>
>>> sia pure intelligente come questa. Esistono freni morali che si sono formati in migliaia di anni di una certa cultura che ha “voluto” che la sessualità femminile fosse “priva” dal peccato del “desiderio”, per essere incanalata in una certa visione dell’amore. L’allegoria di Maria di Nazareth che concepisce senza sesso la dice lunga su quali dovevano essere e sono stati quei binari. E quella figura é stata il paradigma della sessualità femminile occidentale, che é lecita solo se benedetta dall’amore. Ma il desiderio sessuale non é ancora amore, e non é detto che lo diventi. L’amore é un atto di volontà, il desiderio sessuale non ha nessun rapporto con la volontà, é un fenomeno puramente fisiologico, anche quando sembra che non lo sia per le ragioni etico morali che gli si “vuole” dare per legittimarlo, e di cui accennavo.
Questa é la mia conclusione, che al contrario di quello che ho dovuto leggere qui non ho voluto imporre a nessuno, se non come strumento di riflessione.
Però per quanto riguarda la mia vicenda ha funzionato, e questo mi basta per sapere che l’analisi compiuta era corretta.
Certo, sono anche sicuro che la strada che ho usato sia corretta urbi et orbi, partendo dal lucido riconoscimento della dicotomia sesso/amore, e dalla confusione che duemila anni di sessuofobia cattolica (non cristiana, attenzione) hanno creato al riguardo, ma capisco che non tutti hanno i mezzi per per percorrerla . Ma questa é un altra faccenda.
Eh già Acqua, il problema è che la mente viaggia ed evolve sempre più rapidamente delle emozioni, creando un’inevitabile discrepanza. Comunque non ho mai avuto la tua costanza nel mantenere l’ispirazione per i miei voli, devo dire che la tua è una forma di dedizione sorprendente!
Ciao Acqua
Non scrivo quasi più in questo forum. Ma ogni tanto faccio un giro e leggo qua e là. E stavolta mi sono nuovamente imbattuto nella tua questione.
Perdonami se intervengo ma continuo a non capirti. Ho convissuto per quasi venti anni amando profondamente la mia compagna. Prima di lei ho avuto numerose esperienze e, durante il nostro rapporto non nego di aver provato attrazione verso altre donne. Così come aver ripensato a qualche vecchia storia. Ma finiva li. Mai una vecchia o nuova donna che avesse mai turbato i miei sogni o avesse solo provato a mettere in discussione il mio amore (fisico, sentimentale e mentale) verso la mia donna.
Ma mi chiedo e ti chiedo: tu ami davvero tuo marito e sei attratta da lui ?
E a tutt’oggi non hai ancora capito se verso “mister X” provi solo una “banale attrazione fisica” o ti fai castelli in aria poiché ovviamente non lo conosci a fondo?
Per il resto tutto bene?
Buona serata.
Golem, tutte le relazioni falliscono, a mio parere, per un difetto nella comunicazione, sia essa verbale o non verbale. Quando non si viene capiti o non “si ascolta”l’altro , quel filo che e’ stato tessuto con fatica, magari nel corso di molti anni, si può deteriorare fino a spezzarsi. Hai ragione, molti confondono il desiderio d’amore con l’Amore aspettandosi che quest’ultimo insorga come un moto spontaneo, senza bisogno di sforzi e compromessi. Alcune coppie raggiungono l’armonia più facilmente di altre, probabilmente perché partono da basi comuni (di esperienza, di cultura o più semplicemente di valori), ma credo che quasi tutte le coppie necessitino, per resistere nel tempo, di un continuo lavoro di adattamento all’altro/a che richiede flessibilità e tolleranza. Il grado di successo di questo lavoro di ricerca dell’ incastro quasi perfetto e’ proporzionale alla capacità di capire l’altro e sostenerlo, senza rinunciare a realizzare se’ stessi. L’equilibrio non sarà mai costantemente stabile, perché può essere perturbato anche da eventi esterni non dipendenti dalla nostra volontà.
Suzy, anch’io sono stupita della mia costanza. Trovo sorprendente questa mia “fedeltà” al Mito e non me la so spiegare bene. Probabilmente è proprio la lunga durata di questa suggestione che mi induce a ritenere “legittima” questa fantasia, ad essere autoindulgente e a valorizzarla oltre la sua reale connotazione di “desiderio”.
Ciao Markus, mi fa piacere che tu sia rientrato nel forum e spero che continuerai a farlo senza che si creino attriti… Io sto bene, anche se il fatto che sia tornata a scrivere qui con più frequenza e’ indice di una mia “ricaduta”e necessità di interrogarmi nuovamente su certe “ossessioni”.
Lo credo che tu non mi capisci: non mi capisco nemmeno io! Per rispondere alla tua domanda, io penso di amare mio marito: noi stiamo insieme da quando avevamo 16-18 anni e la fase della pura attrazione sessuale la abbiamo superata da un bel pezzo. Il punto è che quando una relazione matura con l’età, ci si aspetta che “il lavoro”sia agevolato, poiché i “caratteri” non si sono ancora del tutto plasmati e “si cresce insieme”. Tuttavia, con il passare degli anni, possono emergere alcune divergenze di fondo (prima trascurate o ritenute superabili) che possono minare il rapporto. Per “divergenze” intendo visioni diverse su questioni di tipo politico, sociale, morale ed etico che, per quanto si cerchi di trovare un accordo, a volte causano litigi non costruttivi , allontanamento, o peggio, indifferenza e distacco.
Relativamente al mio “sentimento” per M., questo è nato molto probabilmente come puro “istinto” ed è stato poi da me distorto e rielaborato nel corso del tempo per crearmi, nei “momenti no” del mio rapporto, una via di fuga parallela, una sorta di emozione compensativa non vissuta, ma potenzialmente “realizzabile” (essendo M. una persona reale “normale” e non ad un divo del cinema o qualcuno di assolutamente irraggiungibile). M.io non lo conosco e per quel poco che so di lui non abbiamo niente in comune, ma per un perverso meccanismo di attrazione dell’ignoto, mi sento irrimediabilmente calamitata dall’idea che mi sono fatta di lui. I miei castelli in aria cadrebbero certamente se lui mi avesse permesso di conoscerlo meglio e di risvegliarmi da questo sogno. In realtà so bene la soluzione non la otterrò passivamente dalla demolizione di una relazione inesistente ad opera di M., ma attivamente partendo da me e dal mio rapporto reale.
Markus, ma la relazione di Amore con la tua compagna è attualmente ancora in corso o è finita? Non capisco sei felice o se anche tu hai qualche dubbio…Se ti va condividilo! Buona serata anche a te! ( o nottata, ormai)
Ciao Acqua ben trovata.
A me invece sembra piuttosto chiara la tua situazione. Parli di varie divergenze con tuo marito e ciò credo sia sintomo evidente che molte cose non vanno. Ritengo che, in una coppia di lunga data, ci debba essere armonia, soprattutto mentale e di condivisione. In due parole devi starci bene altrimenti non ha senso.
La tua situazione appare ancora più chiara considerando il fatto che siete insieme dai tempi dell’adolescenza. Che se da un lato dovrebbe rafforzare il sentimento, dall’altra potrebbe evidenziare nel tempo delle crescite personali diverse.
É anche piuttosto chiara, a questo punto, anche la tua attrazione per M.
É fisica senza alcun dubbio con la “speranza” che ci sia qualcosa di buono anche sotto altri aspetti che in questo momento stai idealizzando. Ergo, mister M. ti attrae ma non sai come la pensa, come sia caratterialmente e quant’altro. I classici rapporti che iniziano in base all’attrazione fisica e che evolvono o si esauriscono in relazione a condivisioni o divergenze.
La mia relazione con la mia compagna é purtroppo finita diversi anni fa, dopo tanti anni di convivenza e senza segnali di crisi. Non ne ho mai parlato a fondo perché é una questione che mi ha segnato molto e che sarebbe difficile trasferire per iscritto. Un fulmine a ciel sereno che io chiamerei inganno, perché di inganno si é trattato. Un inganno in una relazione in cui ho investito tutto e ho messo tutto me stesso nella più completa lealtà e sicurezza sia…
sia emotiva, sessuale é caratteriale. E negli anni di convivenza non c’e’ stato un solo giorno che ho pensato di mettere in discussione il rapporto ne pensate che potesse esserci un’altra donna che potesse sostituirla anche solo per una notte. E di occasioni da far perdere la testa ne avevo a iosa.
Ma così é stato. Con tanta amarezza e delusione che ho dentro e che non si cancella, nonostante adesso viva un ottimo rapporto con una donna splendida.
Buona giornata a te.
Acqua, la cosa più tragica della mancanza di comunicazione in una coppia é che questa si insinua subdolamente tra i due. La pur “serena” e rassicurante quotidianità impedisce di notare che i soggetti in gioco cambiano nel tempo, maturando esigenze o consapevolezze che prima non c’erano o erano “compensate” da condizioni emotive che le sovrastavano. La nascita di un figlio, per esempio, sposta gli “interessi” personali su un impegno così totalizzante che non si ha il tempo di “ascoltarsi”, nè soggettivamente né come coppia. Spesso si diventa senza accorgersene due soci di un’impresa familiare, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di crescita personale e di coppia appunto. Sotto il profilo strettamente “naturale” questo é del tutto normale. La natura ha chiesto di riprodurci, usando l’esca del “sesso amorizzato”, e dei rapporti umani tra i due partners se ne frega giustamente. Ma questi esistono, e si evolvono nel tempo, e se alla fine del percorso “riproduttivo” non si é letto reciprocamente quel percorso ci si scopre “sconosciuti famigliari”. E con gli “sconosciuti”, sia pure conviventi, non si comunica, non ci si confida, aumentando la distanza tra i due, lasciando spazio a soluzioni come la tua, quella della famosa Francesca, quella di Sally e di milioni di altre donne (e uomini) che non capiscono né vogliono ammettere che quella coppia é nata con le migliori intenzioni e benedetta da convinte >>>