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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Rossana, nel caso, non azzardarti a dare neanche per “sbaglio” i miei dati a Markus, o a fornirgli mie informazioni sensibili di tua esclusiva conoscenza.
E perchè non dovrebbe fornirglieli golem?
Ormai sappiamo tutto di te, cosa cambia? Nome di tue moglie, tua figlia, vacanze, abitudini, città, numero di scarpe etc etc etc… Cosa manca di “sensibile”?
Poi non eri te che ci dicevi: Oggi mi trovate al tal locale (via indirizzo) oggi sono all’areoporto (indirizzo)
Adesso che fai? Ti caghi addosso?!?
Ah ah ah! Evvai Fanfa!
Ha ragione Suzanne, qui c’è tanto fumo ma poco arrosto 🙂
Golem,
con riferimento all’invito rivoltomi in chiusura di un tuo recente post sul thread “penso ancora a lei”, piantala prima tu di starmi addosso, sempre e ovunque.
tanto per fare un esempio, che ti frega se ritengo che NON si debbano mai alzare le mani su chi è più debole? posso esprimere un qualsiasi convincimento AD ALTRI senza che arrivi tu, a ruota, a sottolineare in negativo qualcosa in quasi ogni mio commento? persino singole parole o aggettivi…
scrivo quello che mi pare a chi mi sembra possa essere interessato ad approfondire specifici temi, ESATTAMENTE come fai tu. puoi continuare a ronzarmi intorno all’infinito: se dovessi smettere di dire la mia NON sarà perché indotta dalla tua attitudine persecutoria sulla PERSONA, con lo scopo di ESAUTORARMI nelle IDEE.
colgo l’occasione per precisarti che in privato non ho né i vincoli tuoi, né quelli del sito.
hai cambiato tali e tante versioni sulla storia di tua moglie, interpretata e decriptata a lei e al resto del mondo con le tue TESI, che diventa paradossale il frequente accusarmi d’incoerenza, per di più, su casi sempre diversi fra loro, che mi considero in diritto d’interpretare a modo mio, cioé NON con il denominatore comune del SOLO sesso, come fai tu.
NON sono io a rispolverare di continuo la tua rivelazione di sé a Sally. solo se fosse una vecchia amica, con cui fossi da sempre in grande confidenza, presterei fede alla SUA versione dei fatti.
la TUA è PER ME indiretta e di parte!
Noto con un certo piacere che il caldo è cominciato. Su LaD scrivono al massimo cinque persone. Diciamo tre, per evitar doppioni.
Certo che ho paura Wakk, come sempre hai capito tutto tu. Allora facciamo cosí, visto che tu invece sei “arrosto”, dammi il tuo nome, cognome e indirizzo che io ti dò i miei e cosi ci incontriamo mister coraggio, ok?
Come sempre tu esci quando senti un po’ di puzza di marcio. Un cacchio di argomento da dibattere minga neh?
In una discussione sospeso ha letto solo una riga del mio intervento dando fra l’altro degli ignoranti e descolarizzati a tutti gli utenti meno lui. Mi ha anche scambiato per una femmina.
Leggendo una riga ha risposto con due post pieni e gli amm lo hanno messo fuori tema perché ha scritto le cose che scrive da molto tempo in ogni post. Ed hanno invitato di scrivere evebtuali risposte in chat. Cosa che non ho fatto, non mi va di trovarlo anche qui a pontificare sul patriarcato. Ho solo scritto masculo sono, e giustamente per loro, gli admin hanno cancellato il mio post perché non l’ho rimandato qui per scrivere che sono masculo.
Non vorrei aggiungere un’altra rissa qui, lascio il piacere ad altri.
“Da Archivi del Corriere
Tina Furnari Domenica, 15 Luglio 2012
Cambogia.
La civile comunità Kreung: il rispetto per le sue donne e la loro importanza.
All’estremo nord est della Cambogia, nella provincia bella e selvaggia di Ratanakiri, al confine con Vietnam e Laos, in un villaggio isolato tra foreste laghi e vulcani, vive la tribu’ dei Kreung.
I Kreung hanno lingua tradizioni costumi propri. Sono animisti e, forse, è questo tipo di credo a dettare usanze che, quanto meno, ‘imbarazzano’ i visitatori cristiani.
Le ragazze minorenni kreung, a notte alta dopo una celebrazione o un festino, non tornano a casa dalla mamma, ma si fermano nelle “capanne dell’amore” costruite per loro dagli stessi genitori, parenti e amici.
In queste capanne di foglie secche, con tetto a cono e costruite su pali, si fermano per incontri amorosi con il ragazzo, aspirante fidanzato, che loro hanno scelto: è un uso, incoraggiato dalla comunità, che le ragazze tra i 13 e i 15 anni conoscano e sperimentino il sesso per essere sicure nella scelta del futuro marito.
Solo facendo sesso prima del matrimonio le kreunghese imparano ad essere delle ottime amanti per i loro compagni, e, cosa molto importante, imparano a conoscere se stesse, il proprio corpo, l’amore, le tenerezze e il (reciproco) sano piacere.
Non è scandaloso tra i Kreung che una ragazza provi vari amanti prima della scelta finale, che risulterà essere libera e ponderata data l’esperienza vissuta.>>>
>>> Non esistono in questa comunità indigena stupri e aborti. Nè problemi per gravidanze non volute, perchè il padre e tutta la comunità si prendono cura della crescita della bimba. I divorzi sono rarissimi.
Le ragazze crescono forti indipendenti e sicure di sè.
Non sono giudicate in base alla loro verginità, ma alla dolcezza, intelligenza e capacità amatoriali.
Nessuna è obbligata a sposare il primo ragazzo che ha conosciuto.
Il sesso libero e cosciente sicuramente non crea malattie sessuali e mentali, stupri, omicidi, prostituzione, di cui non si parla mai. Neanche a scuola.
Cari saluti.
Tina Furnari”
Ecco cosa significa candidamente “vedere” il sesso, e l’amore che ne può derivare, per QUELLO CHE È, senza ipocrisie, inganni e illusioni. E sono dei “selvaggi” secondo noi occidentali.
Ormai non ci conto più, ma spero che qualcuno con un minimo di apertura mentale, possa capire cosa intendo quando parlo di aberrazioni dovute a una cultura sessuofobica come quella cattolica. Dove le aberrazioni non sono solo quelle di natura evidentemente violenta, ma anche quelle “idilliache”, non meno pericolose delle prime per le conseguenze che possono produrre nell’individuazione del VERO sentimento amoroso, a causa della “cattiva lettura” delle istanze sessuali.
Dopo di ciò non credo vi sia altra possibilità di capirsi sull’argomento Amore.
Se le persone si “informassero” prima di parlare…
Ciao Rossana
Ti ho scritto una mail
Rossana, con te è come parlare con una bambina.
L’ho detto duecento volte. Sono stati cinque anni per un mese all’anno, quindi cinque mesi, sei, sette un anno complessivamente, a rate, e lui era il primo “ammore”. Lei arrivava in Portogallo dopo mesi di astinenza, arrapata come tutte le ragazze di quell’età (bisognosa di compagnia era l’allegoria che ha utilizzato per definire con eleganza la cosa) e trovava uno che la scopasse che almeno conosceva. Si aggiustava la morale con l’innamoramento di prammatica o di circostanza e si faceva due o tre sco.... in un mese, sfruttando i rari momenti in cui lui non era fatto di eroina.
Questa è stata la sua conclusione, al netto degli orpelli “romanticomoralsentimentalisti” che ti piacciono tanto. Era uno scopamico antelitteram, ok? Non c’era la volgarità della prostituzione al maschile ma quella era la sostanza.
Da quando si è liberata da quelle ipocrisie benpensanti è un’altra donna, anzi “È” una donna. Ha fatto “outing” si può dire, riconoscendo come sani i suoi bisogni sessuali giovanili, un pò quello chè è successo coi gay, che un tempo si vergognavano della loro identitá sessuale o la negavano addirittura. È arrivata tardi quella conquista? Può essere, ma è arrivata. Pensa a quelle che creperanno “credendo” di essere state donne e invece ne hanno solo recitato la parte. A volte pure male. Non c’è da invidiarle, non credi?