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di LAD
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23.592 commenti

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  • 2331
    Golem -

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    Come ti ho detto, per cominciare mi guarderei allo specchio che mi hai consigliato tu, e stavolta mi darei certamente del co...... per non essermene accorto, ma lo farei per un giorno, poi preparerei i bagagli e farei quello che ti ho detto, certo non saltando di gioia. Ma non voglio che lo faccia tu, tu puoi continuare ad amarla se ti va, ma a che ti servirebbe? O forse ne dipendi, ma quella è altra cosa.
    Markus, io ho apprezzato che tu finalmente abbia parlato della sofferenza che provi, e me ne dispiace, ma non ne era così chiara l’intensità quando dicevi solo che era finita dopo 17 anni, e quel dolore che ora è chiaro esserci lo rispetto. Ma io ho avuto dolori più forti sotto quel profilo se posso permettermi, e sai a cosa sto pensando, e neppure per colpa di quella lei, e ho imparato come “difendermi” dalla vita.

    Te lo ripeto, che tu ci creda o meno, una settimana dopo aver scoperto che una donna mi ha usato ne starei frequentando un’altra se avessi voglia, che alla peggio sarà come lei. Senza contare che io non mi sento mai solo, neppure quando lo fossi. Nonostante sia un caciarone demenziale, ricordo che già a sei sette anni ogni tanto mi allontanavo solitario per immergermi nella macchia mediterranea delle Murge, a bearmi dei profumi e colori della primavera, come farebbe un calabrone. Che poi è rimasto il mio nick da aviateur: “Hornet”. Me la cavo Markus, e non mi abbatto mai per sempre.

    Stavolta sono io che non voglio entrare in un certo merito e darti degli esempi concreti, ma potrei rinunciare anche a una casa, pagata da me, pur di riprendere la mia libertà e ricominciare daccapo con quello che ho in tasca. Cosa vuoi che sia dimenticare una donna che mi avesse ingannato per 20 anni. Ce l’avrei più con me che con lei.
    Mi basta che mi resti la salute Mark, e come la formichina che ha avuto la tana distrutta dal temporale mi rimetterei a ricostruirla. Ci vuole molto altro per abbattermi.
    Ciavissivissivissimo.

  • 2332
    Benedetta -

    Se una persona chiamata dal Signore alla vita consacrata ascolta volentieri discorsi mondani, la sua mente si distrarrà dalle cose spirituali, il suo cuore si attaccherà ai beni materiali e ai piaceri carnali, e così rischierà di perdere la vocazione. Non sarebbe una perdita di poco valore, poiché

    solo facendo la volontà di Dio si può essere felici su questa terra.

    Non dico che bisogna vivere come eremiti, ma è bene cercare di evitare di discorrere più del necessario con le persone mondane. Anche molti programmi televisivi sono dissipanti. Frequentate solo persone spirituali, leggete solo libri e siti internet che vi aiutano a custodire gelosamente il tesoro della vocazione. Fate attenzione agli “amici”, poiché costoro potrebbero dissuadervi dall’entrare in monastero. Vi diranno che se abbraccerete la vita religiosa non potrete mai più godere gli spassi e i divertimenti del mondo. Ma questi discorsi sono delle vere tentazioni. Il nostro scopo su questa terra non è di abbandonarci ai divertimenti sfrenati, che PRESTO! finiranno,

    ma di salvare l’anima osservando la Legge di Dio.

  • 2333
    Sofia -

    Benedetta..
    Sei “sorella” di piccola? Siete molto simili…e potrete diventare amiche per davvero!

    Piccola in questi ultimi commenti..non condivido tutto ciò che hai detto ma mi sono piaciuti …hai detto cose giuste e molto belle….

    Potresti dirmi una cosa…come hai fatto ad uscire dalla sofferenza?
    Cioè come fai ad amare dio così tanto? E davvero questo ti da felicità e serenità? Sono seria…e quindi ti pregherei di rispondermi sinceramente… Grazie.

  • 2334
    Golem -

    Cioè in pratica, il Padreterno ci mette al mondo non per farci godere la vita, ma solo per aspettare di tirare le cuoia e vedere se quell’attesa noiosa ci ha salvato l’anima. Da cosa? Da un’eternità di pace e serenità? Mai una novità, un contrattempo, una sorpresa. Che palle, e che monotonia.

    Ma quanto disagio c’è in giro. La gente si rifugia nelle illusioni, le cerca, se le inventa pur di non voler accettare la semplice realtà che la riguarda. C’è chi si inventa gli amori terreni e chi quelli divini, e si trova pure chi, ancora più follemente, dà corda empaticamente a certi casi umani. La follia diventa normalità quando questa è definita dal numero dei folli “praticanti”.
    È chi ragiona deve vivere facendo l’equilibrista in mezzo a tutta questa follia.

    Certo che se LaD fosse la cartina di tornasole di quello che succede fuori siamo messi proprio bene.

  • 2335
    suzanne -

    Golem, in merito alle ultime tue frasi, non ti credo manco un po’!

  • 2336
    Golem -

    É ovvio Suzy, non sei me. È già successo, con una casa di mezzo. Un mese o cent’anni non cambia. Per me.
    Quando ci vediamo, ti faccio vedere la foto di mamma, la mia e ti spiego il resto, Santa Tommasa sognatrice.

  • 2337
    Benedetta -

    Per Sofia: sì sono realmente felice e ho grazie materiali e spirituali in sovrabbondanza. Sono felice dentro e fuori. Avevo la vocazione da piccola ma ho preferito seguire il mondo e sono stata sempre disperata, avendo tutto, perché il mondo non mi bastava. Ora ho Dio e ho anche dieci volte tanto tutto il mondo che avevo prima. Si fa prima di tutto obbedendo ai dieci comandamenti e poi facendo discernimento vocazionale su ciò che il Signore vuole da noi. Lo amo così tanto perché mi sento immensamente amata da Lui. Sono uscita dalla sofferenza nel momento stesso in cui ho preso i voti, quel giorno le campane durante la S. Messa dopo che ho emesso i voti religiosi, sono suonate da sole e l’abbate si è meravigliato tanto. Da quel giorno, io non so più cos’è la sofferenza.

  • 2338
    maria grazia -

    Benedetta, Piccola e Stella78 sono la stessa ( delirante ) persona, se ancora non si è capito.

  • 2339
    suzanne -

    Golem, questa volta il mio dubitare è in senso buono. Semplicemente non credo tu sia così duro come vuoi apparire; pensi che la tua Sally sarebbe così facilmente sostituibile? Da come ne hai parlato in tutti questi anni immagino di no.

  • 2340
    Benedetta -

    Molti cristiani che su questa terra hanno vissuto tra ricchezze, onori, spassi e divertimenti, poi quando sono giunti all’ora della morte, in quei momenti estremi hanno versato lacrime di pentimento al pensiero di aver sprecato un’intera vita dietro a beni passeggeri, mentre avrebbero potuto farsi Santi amando Dio, che è il nostro unico bene. Filippo II, celebre re di Spagna, giunto ormai alla fine della vita, disse che avrebbe voluto non esser mai stato re, ma che sarebbe stato meglio se fosse stato frate. Quando si è ad un passo dall’abbandonare questo mondo per presentarsi innanzi all’inappellabile tribunale di Gesù Cristo per rendere conto delle proprie azioni e ricevere la sentenza eterna: inferno o paradiso, in quell’ora estrema, tutti i beni e i piaceri mondani appaiono per quel che in realtà sono, ossia beni vani che presto svaniscono.

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