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di LAD
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23.592 commenti

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  • 2311
    Piccolastella78 -

    Lì ebbe la conferma che la sua era vera vocazione. Finalmente aveva trovato la risposta a tutti i suoi interrogativi, ma soprattutto aveva trovato la pace interiore. Tornata a casa per sbrigare le ultime faccende, parlò della vocazione alla sua famiglia solo qualche settimana prima della partenza definitiva. Il 2 agosto successivo, nella festa della Madonna degli Angeli, entrò in convento dando l’addio al mondo e a tutte le sue vanità che non possono rendere felice il cuore umano. Nel silenzio della sua povera cella, piena di letizia spirituale, poteva finalmente ringraziare la Madonna Mediatrice di tutte le grazie per averle dispensato la grazia della vocazione religiosa, facendola così diventare sposa di Gesù Cristo.

  • 2312
    Kid -

    Golem , devi però sempre considerare che le illusioni o ,che dir si voglia , le speranze fan parte dell’essere umano fin’anche al giorno della sua morte. Come tali fan parte di ogni aspetto della vita, finché puntuale non arriva la grande delusione. Perché si persevera ? Questa dovrebbe essere la domanda! Perché è nella natura umana. Persevera il giocatore d’azzardo , il fumatore , l’operaio , quelli che non si amano più , l’avaro , il millantatore, il malato terminale! Chiunque di noi persevera in qualcosa che per qualche ragione sfugge alla razionalità! Che persegua una compulsione , un desiderio , una speranza vana. Si prosegue a vivere malgrado la morte e le illusioni danno forza per andare avanti. Non credere che sia facile liberarsene , malgrado le evidenze ed ammettere di aver creduto in qualcosa di sbagliato , dall’ oggi al domani. Non credo che esista chi non sia mai stato deluso dalle persone in cui riponeva fiducia. Eppure , per qualche ragione, a volte chiamata amore, le si giustifica , come un padre e una madre giustificheranno per
    questo motivo un figlio e l’illusione che “domani” qualcosa cambierà in meglio ricomincia un’altra volta ogni giorno. Golem ,senza averci creduto, un pezzo di ferro a forma di croce non avrebbe mai potuto volare e senza l’illusione non esisterebbero nemmeno l’amore, il dedicare il proprio tempo agli altri e ancor meno la fedeltà. Malgrado l’unica cosa certa sarà , prima o poi , la disillusione , il dover mandar giù il rospo, che avrà il nome di superare le difficoltà per alimentare nuovamente la medesima illusione, in un ciclo continuo dove ,ad un certo punto della nostra vita ,ci toccherà ammettere che più del conflitto faccia il perdono. Non ti basare troppo sulla Psicologia e sulle sue semplificazioni scolastiche perché spesso fornisce le risposte che vorremmo sentire e che appagano la logica ma che poco dicono sulla complessità della sfera emotiva dell’essere umani.

  • 2313
    Piccolastella78 -

    Triduo pasquale con le Servidoras:

    Le ragazze che desiderano trascorrere la Pasqua in un convento, potrebbero valutare questa opportunità offerta dalle Servidoras. Per giungere a Bagnoregio (Viterbo) vi basterà scendere alla stazione più vicina, dove le suore vi prenderanno e vi porteranno nel loro antico convento, che in passato ospitava i francescani.

  • 2314
    Kid -

    segue..

  • 2315
    Kid -

    Rossana , non era un contributo pacificatore , vuoi perché salto i posts dove vi beccate spasmodicamente , vuoi perché, come dissi un tempo , non entro nel merito , non conoscendoli , dei motivi che vi hanno diviso. Sono solo convinto che le critiche di Golem al Portoghese non abbiano molto significato nell’ottica di dimostrare ancor di più quanto si fosse illusa Sally. E ancor meno nel dimostrare la superbia di Golem nel ritenersi migliore del primo. Piuttosto dimostrano il risentimento indefinito di Golem. Ma a Golem dopo tutto è andata bene, perché ha potuto mettere sul piatto della bilancia un metro di paragone , cioè il Portoghese , oggettivamente ” perdente” , rispetto ad ogni uomo mediamente affiscinante e di successo. Tanto più anche defunto. Voglio dire che nella vita si “incontrano” ben altri competitors che hanno lasciato un segno nel passato di una donna e che soprattutto sono vivi e vegeti. Non oso immaginare come Golem avrebbe affrontato la cosa , tenuto conto che al posto dei diari segreti, ci sono i cellulari e le passwords. Non credo che avrebbe avuto il tempo di leggere tutti quei libri , quando il pensiero ricorrente sarebbe quello di vedersi sfuggire la moglie sotto il naso da un giorno all’altro. Golem è un privilegiato , tanto da poter dire che , stando sul carro del vincitore , anch’esso di argilla , elabori tutti i concetti che vuole e li interpreti come meglio crede alla luce di una crisi/non-crisi risolta/irrisolvibile che fa caso a parte. Forse un caso quasi del tutto immaginario! Golem è come un pioniere della Psicologia che cerca di risolvere la sua “malattia” curando quella di un altra persona , perché le conseguenze della malattia di costei lo fanno star male. Col risultato che quest’ultima è guarita, perchè in fondo non aveva nulla di che , mentre Golem ha finito per ammalarsi di suo dei mali che già si portava dentro.

  • 2316
    Piccolastella78 -

    Più il tempo passa, e più mi sento disposta a lasciarmi guidare fino alla fine. Cosa voglio dire?

    Non so ancora cosa voglia da me il Signore, questa missione o ANCHE l’entrare in Monastero, ma non demordo. Non sono mai stata così serena e così in pace con me stessa, così FELICE. In Dio. Desidero sempre più pregare e stare insieme al Signore invocando Maria e dall’altra parte sempre più aiutare i miei fratelli più bisognosi.

    Sì, sono davvero molto serena… e felice!!!! Non ho mai avuto relazioni così vive, così intense!!! È davvero indescrivibile. Quindi non temo, non demordo, ma soprattutto: ben venga condividere tutto questo con qualcuno, ad esempio te che leggi, chiunque tu sia!

    Sursum Corda!

  • 2317
    Golem -

    Infatti Kid, siamo tutti “sensibili” alle suggestioni e alle illusioni che spesso le seguono, e la tua descrizione di come si manifestano nella vita suona molto “romantica”, molto religiosa.
    Se ci pensi in queste emozioni c’è quasi un sentore di “sconfitta” che le rende terrene e particolarmente gradite alcuna certa tipologia umana. Ma è la lettura che si è creata negli ultimi 2000 anni attraverso la religione che le ha rese “popolari”.
    La trasposizione mutuata dal sacrificio cristiano con tutta la suggestione e la speranza che la “sofferenza” promette nel Paradiso futuro non è indifferente a quello che accade in ambito amoroso. Stanno per arrivare le 18 e non c’è tempo, ma puoi intuire come certi parametri comportamentali archetipici di natura morale e ideologica, possano essere trasporsi facilmente
    In ambito amoroso, soprattutto se quella stessa morale ha “colpevolizzato” la ragione originaria di certi “trasporti” amorosi.
    Forse non si afferra subito questa relazione, ma c’è e ne riparleremo se sarà il caso.

  • 2318
    Golem -

    Ecco, Kid, leggendo l’ultimo post di Piccola, si può estrapolare benissimo cosa significa per una donna vivere una “passione” per una necessità fondamentalmente “fisica”. Che si tratti di Sally, di Fra, di Piccola, o della più volte citata Teresa d’Avila, con le sue “estasi” erotiche ben rappresentate nell’ambigua statua del Bernini, la necessità di vivere il “deliquio” passionale, preludio dell’apice fisico, è inscritta nelle cellule femminili. È il momento storico che ne definisce le modalità.
    Le deliranti esternazioni di Piccola non sono diverse da quelle che lessi a suo tempo da me, e che leggo spesso anche qui. È una necessità “fisica” che si sfoga attraverso l’immaginazione, che è la grande regista dell’eccitazione femminile che porta all’orgasmo. Posso solo immaginare le masturbazioni che fanno seguito a certi momenti, più discrete di quelle maschili provocate da stimoli ben più elementari.
    Nella cultura salentina la famosa “pizzica” o meglio la “Taranta””, che certo conoscerai, rappresenta un antica modalità di “scarico” della carica erotica che si accumulava nel tempo, senza laxcorresponsione adeguata della parte maschile per trovarne sfogo. Si riteneva invece che fosse il risultato della puntura di un grosso ragno che vive nel sud pugliese, e che il ballo ossessivo e protratto spesso per ore eliminasse col sudore le tossine. In realtà studi specifici hanno dimostrato che quelle delle tarantate erano veri e propri attacchi isterici da iperproduzione di determinati ormoni sessuali, e la frenesia dei movimenti insieme alla dissociazione temporale vissuta durante le “crisi”, interessava le stesse aree cerebrali della fase erotica preorgasmica. Infine la sensazione di “scarico” tensivo post crisi era la stessa di quella post orgasmo.
    Insomma, che sia Cristo, o un poverocristo non importa Kid. Spesso una passione d’amore è solo banale sesso da sfogare. Non credo che averlo capito mi abbia fatto “ammalare”. Anzi.

  • 2319
    Golem -

    Ti riportò uno stralcio che riguarda gli studi più recenti sul tarantismo. Tanto per dire come “è possibile” che il sesso sia la ragione di tante nostre manifestazioni ritualizzate, come lo sono in fondo quelle dell’innamoramento e di tutta la liturgua romantica che ruota intorno all’amore presente nella nostra cultura.

    “La Epifani (1998) nota anche che la posizione a terra con le gambe flesse e divaricate, con la testa che si muove a destra e sinistra, appare proprio un amplesso simulato agli occhi degli estranei, intimamente sentito e vissuto dalla donna, che di tanto in tanto emette delle urla che esprimono il piacere-dolore di un amplesso sostitutivo. Tale posizione, secondo l’autrice, ricorda la posizione naturale “donna sotto e uomo sopra”, cioè una posizione di sottomissione cui la tarantata reagisce alzandosi in piedi, opponendosi quindi alla condizione di passività ed avviandosi alla guarigione. Nella posizione orizzontale la donna rivivrebbe lo stato di sottomissione e integrazione all’ordine naturale, strisciando come l’animale, urlando, simulando un amplesso coatto; nella posizione verticale, invece, lotterebbe e si ribellerebbe a tale condizione, risolvendo la malattia…”

  • 2320
    maria grazia -

    Vivere nell’ illusione vuol dire “vivere” una non-vita. L’ unica cosa concreta e tangibile E’ LA REALTA’ e volenti o nolenti prima o poi è con quella che bisogna fare i conti.

    Las Vegas è pacchiana. Niente a che vedere con il Cà Vendramin. Meglio le catacombe con le candele, in effetti.

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