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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@Maria Grazia domanda sincera, alla luce del discorso sul QI: Sei razzista?
Io credo di avere 98 di Q.I. Ma siccome me ne frego, fingo di essere intelligente, e spesso lo lo faccio pure credere.
Detto ciò, come ebbi modo di comunicare proprio qui tempo fa, l’anno scorso ci siamo regalati un test del DNA, dal quale io sono risultato un diabolico cocktail di: greco-italiano del sud, 35%, italiano 30%, ebreo askenazita 20% (sono gli ebrei tedeschi o dell’Europa centrale, come…Einstein per dirne uno, scusate eh) e…arabo 15%.
Ora, che casso dovrei pensare? Che ho un Q.I. medio basso, eppure tante cosucce sono riuscito a “calcolarle” bene, e quindi, com’è? Ma ribadendo che i test per me valgono come l’oroscopo, e che in un test psicoattitudinale aziendale su 400 “testati” sono arrivato “uno”, la domanda da “porci” è: come si misura l’intelligenza? Quali parametri la definiscono in modo univoco a Oslo come a Timbuctù. Quanto può essere meno “intelligente” un Masai perfettamente integrato nel suo ambiente rispetto a un ingegnere nucleare russo che progetta bombe atomiche o missili ipersonici? This is the question folks. Ciavo
Quante puttanate. Primo: solita gente presa a caso dal vomito-web. Fonti di studi scientifici e dati statistici? Nulla, perché Maria non sa nemmeno cosa siano. Secondo: la storia del maschilismo legata al QI basso è la roba piú patetica io abbia mai sentito. Se dovessimo basarci ad esempio sugli iscritti al Mensa si dovrebbe desumere che le donne con QI ben sopra la media sono un’esigua minoranza ( ma qui si dovrebbe aprire un capitolo a parte). Tutte le altre supercazzole sono le solite posizioni personali di una razzista misandrica e nazi.
Gabriele, ma che domande stupide fai anche tu? Eddai!
Ma la cagata piú grande è il QI di Maria😂😂😂😂. Forse intendeva 11,1😅
Gabriele dai, qui il razzismo non centra nulla! Si analizzano semplicemente i fatti. Dire che ognuno di noi presenta diversità biologiche rispetto ad altre persone o ad altri gruppi umani vuol dire affermare un assunto scientifico perché di scienza si tratta ( parola tanto amata in questo periodo storico ).
Per esempio, gli individui asiatici e mediterranei tendono a invecchiare più lentamente, e meglio, rispetto agli slavi o ai nordeuropei. Gli uomini di colore sono fisicamente più tonici e prestanti rispetto a quelli di pelle bianca. Però gli slavi e i nordeuropei hanno, in media, un livello estetico superiore a qualsiasi altro gruppo etnico, perlomeno per quel che riguarda i tratti del viso. Qualcuno si incazzerà se lo dico, ma noi italiani non siamo i più belli del mondo e questo va accettato.
Si tratta di caratteristiche fisiche e nient’ altro.
Ogni gruppo insomma ha, mediamente, i propri punti di forza e debolezza.
Poi comunque ho una mia personale teoria e cioè che il cervello va allenato, proprio come i muscoli. Quindi l’ intelligenza non è una questione di “razza”. Gli immigrati extracomunitari provengono da contesti socioculturali sfavorevoli, un po’ come gli italiani del centro-sud. Un esercizio costante delle funzioni cognitive e un ambiente favorevole all’ apertura mentale possono secondo me in molti casi far crescere il punteggio del proprio quoziente intellettivo. Ma ripeto, è solo un mio pensiero.
Quindi Maria Grazia, la risposta é sí. Sei letteralmente razzista, se fai categorie, e pensieri, basandoli su pseudo-fonti. Dal punto di vista genetico, non ci sono grandi differenze, anzi é molto probabile che tu sia il risultato di tanti individui di passaggio, come ha fatto notare Golem, poiché la genia “Italica” o “Latina” intesa propriamente come le zonazioni, dove la Latinità si esprime, Penisola Italica, Iberica e ed area continentale Francese, sono influenzate storicamente dal transito di altre genie, in Europa particolarmente Anglo-Sassoni, Anglo-Germaniche, Greche, col fenomeno dell’Ellenizzazione e la prosecuzione tra l’altro della cultura latina nelle zone più meridionali e settentrionali del Continente Europeo, vedi il Vallo di Adriano, in Inghilterra, oppure l’arrivo della cultura latina fino l’Anatolia, per poi prolungarsi fino al Continente Africano. Questo discorso non sta in piedi quindi. Perché non tiene conto degli influssi storici, delle contaminazioni…
…delle contaminazioni culturali, dei fenomeni sociologici culturali, ed ancora non tiene conto della fenologia (da fenotipo: caratteri genetici del genoma, che emergono a seconda dell’ambiente nel quale un individuo, nasce, sviluppa, cresce e muore) e l’aspetto altrettanto importante, lasciato lí in un cassetto: ovvero la geografia. Il posizionamento geografico della tal Cultura e il movimento di transito e fermata finale di insediamento.
Altrimenti, senza tutti questi aspetti, si potrebbe pensare che sia un discorso letteralmente razzista, ovvero basato su categorie del tutto arbitrarie, non sostenute da dati statistici attendibili e storici. Diventa un monologo del quale si fa anche a meno.
Il fatto é che se l’intelligenza è la capacità di trovare la soluzione migliore possibile e più economica ad un problema, i parametri per valutarla, ammesso che si possa farlo, sono talmente tanti e sfaccettati gli aspetti di questa caratteristica umana, che di quegli aspetti se ne trascurerà sempre qualcuno. Quindi cosa si misura, tutto o parte?
Ma lasciamo perdere questi dettagli tecnici. Se volessimo giudicare l’intelligenza di una popolazione dal successo di una cultura sociale, dovremmo tenere conto obbligatoriamente persino del peso delle condizioni ambientali in cui questa si è sviluppata. Ecco, immaginiamo solo il ruolo che può avere avuto la presenza dell’acqua, sia come disponibilità sotterranea che sotto forma di corsi d’acqua nel fornire produzione agricola e trasporti, e quindi commercio, e quindi benessere e quindi sviluppo. E ora immaginiamo una Lombardia nel Medioevo senza quelle dotazioni, e magari lontana come la Sicilia dai mercati, sarebbe la stessa di oggi?
È vero, la mente va allenata, ma se la “palestra” non ha attrezzi cosa alleni?
Qualcuno si incazzerà se lo dico, ma noi italiani non siamo i più belli del mondo e questo va accettato.
Ma chi vuoi che si incazzi! Mica siamo in un cinepanettone. Solo chissenefrega di ste classifiche da bambine delle elementari, mica tutti siamo superficiali e esterofili come te ed ana. E come dice Marco PT: Siamo in Italia, si beve il vino! 😃
Come sempre ho toccato qualche nervo scoperto..