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LAD
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Acqua,
“tutto ha origine dall’instaurarsi di questo “feeling” a livello viscerale a seguito di meccanismi automatici inconsci di “riconoscimento” di una potenziale compatibilità cromosomica, sia fisica che mentale. Ogni scintilla che si accende con queste modalità, a mio parere , contiene un potenziale di futuro Amore, potendosi trasformare, più o meno lentamente, a seguito dell’approfondirsi del rapporto e della effettiva verifica di compatibilità, in sentimento puro.”
condivisibile l’accostamento alla potenziale “compatibilità cromosomica, sia fisica che MENTALE.” nel MIO concetto d’amore, estendo tale compatibilità anche alla possibilità d’intuire potenziali affinità nel modo di percepire e/o di esplicitare i sentimenti.
PER ME, l’amore in senso lato è essenzialmente connotato dall’affetto, che in coppia assume, di solito abbastanza brevemente, ANCHE l’aspetto di radice EROTICA, su cui riprendere negli adulti a innestarne e a diffonderne tutta l’ampiezza, così come dall’incontro di spermatozoo e ovulo, riprende a innestarsi e a diffondersi la vita, nei suoi vari livelli di estensione.
a MIO avviso l’amore ha tante forme e infinite varianti d’intensità ma è UNO solo, che permea TUTTO, a modo suo, con diversi obiettivi e in diverse fasi della vita.
è l’espressione più alta di sé che può offrire il singolo individuo, a seconda delle sue capacità/possibilità. tutti amano e hanno bisogno d’amore! nessuno, per balordo e scombinato che sia, dovrebbe mai esserne del tutto privato! quanto in amore si dà o si riceve diventa parte integrante del nostro essere.
in ognuna delle tre principali fasi del processo amoroso, così come ora è generalmente inteso, i sentimenti possono essere più o meno intensi, maturi o profondi, difficilmente sono interamente puri. la perfezione non rientra in esseri imperfetti!
questi non sono che PERSONALI punti di vista, approfonditi nel tormentoso iter di confronto degli ultimi anni.
Kid, la cosiddetta “liberazione sessuale” protrattasi per tutti gli anni 70/80, è stata rallentata solo dall’AIDS, e con questa tragica evidenza c’è stato un ritorno ideologico ad un “sentimentalismo sanitario”. Ma specie nelle grandi città come Milano, grazie anche al consolidamento dell’uso della pillola, il consumo di sesso era da paragonarsi a quello che sarebbe successo a uno che non mangiava da una settimana e lo invitano ad un pranzo di nozze. Un’abbuffata.
Quello di provare “qualcosa” per la partner sessuale non è solo una questione contingente al momento storico che si vive, ma credo soprattutto personale. Io non provavo “niente”, perchè non trovavo chi mi stimolasse oltre quel livello, ma le trattavo bene quelle ragazze, tanto è vero che alcune mi hanno cercato su FB dopo oltre vent’anni. Anzi con alcune di queste era proprio un bel rapporto di amicizia sessuale, che a ripensarci, se avessero avuto un po’ di “testa” in più, chissà come poteva finire. Ma io mi sono “innamorato” per la prima volta alla tenera età di 31 anni di quella ragazza che poi morì 5 anni dopo. Se mi fossi innamorato ogni volta che andavo a letto con qualcuna, e capirai…
Confesso – oggi con un po’ di vergogna – che ho “frequentato” più ragazze contemporaneamente, anche lo stesso giorno, e so che lo facevo per sentirmi un “gallo”. Non ne vado orgoglioso oggi, ma capisco quali meccanismi socio culturali ci spingano verso certi comportamenti. Al maschile in quei termini e al femminile, spesso, con quello che ha dato corso all’annoso, ma per me interessante, dibattito.
Ti riporto una frase che hai scritto, perché contiene una delle ragioni che mi hanno obbligato a cercare cosa passasse per la testa della donna che avevo sposato riguardo alla sua visione dell’amore.
“L’importante è che sia una persona serena e che non si porti strascichi o ferite.”
Esatto, che non si porti appresso strascichi. Ora non li ha più.
piccola78 ma chi te se ‘ncula
Acquaefuoco
“…Nell’istante in cui una persona ci colpisce, percepiamo , inizialmente, solo i suoi pregi le sue potenziali affinità con i nostri desideri. Questo produce un intensificarsi del “sentimento” e crea un’aspettativa che tende a non interrompersi fintanto che non vi sia una chiara evidenza dell’impossibilita’ di realizzarla….”
Non fa una grinza !
“..Ogni innamoramento sottintende una potenzialità di Amore e costituisce, quindi, un “embrione di sentimento” che potrebbe svilupparsi, crescere e consolidarsi a seconda delle circostanze esterne, della perseveranza e della forza di volontà…”
Perfetto !!!
“..Ci sono, poi, degli innamoramenti che si trasformano in idealizzazioni perché non vissuti pienamente o interrotti da eventi esterni. In questo caso l’emozione della fase iniziale tende a mantenersi intatta. Il fuoco si spegne, ma la brace rimane accesa e basta poco per innescare una fiammata che tuttavia si esaurisce velocemente, se non alimentata….”
Esattamente !
“…Tuttavia, anche qualora ci si disilluda a posteriori, e, razionalmente, si riconosca la sterilità di tale “sentimento”, cio’ non toglie che esso sia esistito e abbia prodotto delle emozioni reali…”
Non fa una piega neanche qui !
Tutte le tue considerazioni non fanno una grinza e condivido ogni cosa di ciò che hai scritto. E non credo, spero almeno, che tu sia andata a scartabellare libri e trattati autorevoli per giungere a simili e ovvie conclusioni.
Desiderio ed emozioni non sono sentimenti, ma possono diventarlo.
E tu già lo fai presente nella tua seconda considerazione:
“..Ogni innamoramento sottintende una potenzialità di Amore e costituisce, quindi, un “embrione di sentimento” che potrebbe svilupparsi, crescere e consolidarsi a seconda delle circostanze esterne, della perseveranza e della forza di volontà…”
Hai già scritto tutto e sei stata chiarissima. Basta leggere, non c’è bisogno di aggiungere altro.
La pratica di stare alla presenza di Dio.
Per trovare Dio non occorre che andiamo a cercarlo in cielo, perchè lo troviamo:
a) vicinissimo a noi nelle creature che ci circondano; in queste andiamo da principio a cercarlo: tutte infatti ci richiamano qualcuna delle divine perfezioni, massime le creature che, dotate d’intelligenza, possiedono in sè il Dio vivente […]; tutte ci servono come di scalini per giungere a lui;
b) rammentiamo poi ch’egli è vicinissimo a coloro che lo pregano con fiducia: “Prope est Dominus omnibus invocantibus eum”; e l’anima nostra si diletta di invocarlo ora con semplici giaculatorie ora con preghiere più lunghe, ad esempio: mio Dio mio tutto! O ancora: Gesù, confidiamo in te!
Non sono riuscito a trovare nello stralcio riportato da Rossana (che avrei potuto scrivere io, per quanto questa confermi la mia vessata tesi) dove la scrivente confermi il valore dei suoi sentimenti indipendentemente dal fatto che nascessero da chiara condizione illusoria.
Dove lo dichiara che niente “… sarà sufficiente a rendere meno vivido un vissuto, indipendentemente dal fatto che A POSTERIORI si consideri o meno un’illusione”. A TUO AVVISO. Certo, e chi te lo impedisce. Ma non mi pare che chi ha scritto parli di quello che sarebbe “a tuo avviso”. Parla solo di illusioni, di autogiustificazioni e di romanzi mentali.
Certo, se una è contenta di sapere che ha “amato” un’illusione, e su questa evidenza di “inesistenza” annoverarla tra le esperienze sentimentalmente “vivide”, che lo faccia. Resterà pur sempre un’illusa. Vivida certo, ma con in mano niente.
Ricordo una delle truffate dai sedicenti militari americani via web, che disse che non le importava che fosse una truffa. Lei lo “amava”. Solo che amava il generale Clark. Anzi la foto di questo, e non il negrone che sapeva come le donne si illudano e si innamorino facilmente. Anche di un’immagine che non corrisponde alla realtà. E’ questa la “vividezza”? E che valore ha? E’ grottesco. E’come aver creduto di aver trovato una valigetta con un milione di euro e poi scoprire che erano tutti fasulli dopo aver sognato di comprarsi chissà che con quei “valori”.
Ma basta con l’arrampicarsi sui vetri della logica.
A volte è meglio rassegnarsi alla realtà. Anzi sempre, perché è l’unica cosa con la quale si possono fare “veramente” i conti nella vita.
“Secondo te dunque una donna sentimentale o romantica , che dir si voglia, è per forza di cose una dipendente affettiva che si fa incantare da ogni provolone?”
Ovviamente no. Dico solo che una dipendente affettiva la riconosci da una non-dipendente che è solo “romantica” in una maniera sana, per il semplice fatto che non è grado di fare una separazione netta tra quelle che sono semplici storielle di sesso ( che TUTTI abbiamo a volte senza per questo essere dei “puttani seriali” o degli individui da guardare in modo “strano” ) e quelle che sono relazioni che hanno i presupposti per diventare legami veri, senza confondere le due cose e senza prendere lucciole per lanterne. Anche per rispondere a Rossana: una donna emotivamente strutturata e indipendente, matura dal punto di vista psicologico, non si trascina dietro a storie sofferte che non le danno nulla in termini di riscontro affettivo, investendole di un’ aura di sentimento che esiste solo nella sua testa, ma semmai vive il sesso “senza impegno” con sereno distacco emotivo in una dimensione a sè, senza confonderlo con ciò che NON E’. Io non “rinnego” quei famosi cinque anni e passa, ma a differenza di prima sono in grado di classificarli per ciò che sono stati realmente nella mia vita.
Poi ovviamente non è detto che anche da una semplice avventura non possa nascere un bel legame anche umano. Per me e il ragazzo con cui attualmente mi vedo è stato così. Ma questo è un discorso differente ed è chiaro che queste situazioni non possono essere foriere di null’altro se la donna parte dal presupposto che siccome si concede, l’ uomo dovrà “necessariamente” innamorarsi di lei, o se l’ uomo in questione avesse “preclusioni” di sorta – come nel tuo caso e nel caso del famoso bandito – verso le donne che vivono il sesso liberamente. Tra l’ altro quello che affermi nel commento n. 2190 è in netto contrasto..
..è in netto contrasto con quanto hai asserito nei giorni addietro, e cioè che tu apprezzeresti il “troione”, purchè ammetta pubblicamente di esserlo. Ma vabbè, qui alle incoerenze ci siamo abituati, figurati. Cosa vuoi che sia. Il punto è un altro: che le donne come Rossana, Acqua, Suzanne, Sofia, o anche la tua stessa ragazza non ammetteranno mai che c’è nascosta una “tro..” in ogni donna, che potrebbe venire a galla nei momenti e nei modi più impensati. Del resto comprendo anche la scelta di queste donne di non voler passare per zo...... seriali solo per aver ammesso una semplice verità. Ma qualcuno deve pur dire le cose come stanno.. La realtà pura e semplice è che potrebbe ( se non è già successo senza che tu ne sia a conoscenza ) arrivare un marpione qualsiasi, magari anche vecchio e flaccido, che inebetisce la tua donna ( o qualsiasi altra tipa ) con un modo di fare e di porsi che “rapiscono”, e quella si ritrova bell’ e che cotta in un attimo senza che faccia in tempo a rendersi conto di cosa sta avvenendo. E il coinvolgimento, in questo caso, potrebbe anche essere solo di tipo sessuale. Il piacere a fare semplici porcate, tanto per intenderci. Quindi tu, uomo, non puoi avere la pretesa di avere il controllo totale sulla vita ( passata, presente e futura ) dell’ altra e di intuire a priori come potrebbe agire una determinata persona. Puoi solo, in base ai tuoi parametri, scegliere quella che all’ apparanza ti sembra la più adatta a stare con te, ma per il resto non puoi dare nulla per scontato, nemmeno che la tua lei non ti abbia nascosto vicende intime e imbarazzanti riguardanti il suo vissuto, proprio in virtù di questa propensione di molte donne a “vergognarsi” nell’ ammettere di aver provato piacere a vivere certe esperienze che molti bollerebbero come “puttanesche”. Il discorso dei social vale fino a un certo punto perchè il sesso è sempre stato, specie per le donne, un modo per affermarsi anche socialmente.
Come procede la vostra Quaresima? Io sto cercando di viverla come meglio posso, impegnandomi nel correggere giorno dopo giorno i miei vizi, i miei errori e i difetti ai quali sono maggiormente incline. Tenterò di confessarmi una volta a settimana per rimanere più perfettamente nella grazia di Dio, rifiutando categoricamente di offenderLo volontariamente anche con il più piccolo gesto. In questi giorni, dopo un breve periodo di grave aridità spirituale, Gesù ha voluto portare nel mio cuore un vento di primavera che ha inebriato la mia anima, destandola dal dubbio e dal timore, irrorandola del Suo immenso amore. In certi momenti mi sembra di danzare tra le dolci note della Sua voce e vorrei trovarmi già in Paradiso a contemplarLo, ad adorarLo per l’eternità. Ma sono ancora qui sulla terra e allora mi chiedo come possa vivere nel modo migliore per farLo felice. Darei qualsiasi cosa per asciugare anche una sola lacrima dal Suo dolcissimo viso, per consolare la terribile sofferenza che gli uomini Gli infliggono con il peccato e con l’indifferenza. O quanto arde il mio cuore di questo desiderio! Quanto ancora, Gli chiedo, dovrò vedere quanto la gente ignora il Suo amore?
“tutti amano e hanno bisogno d’amore! nessuno, per balordo e scombinato che sia, dovrebbe mai esserne del tutto privato!”
Che belle parole. Manca lo svenimento in bianco e nero alla Eleonora Duse (quello con l’avambraccio sulla fronte dei film muti) e il quadro è completo.
Bisogna vedere come lo percepisce quello che “avrebbe bisogno d’amore” il tuo amore. Se non gliene frega niente hai voglia ad “amarlo”. Resterà un puro e semplice esercizio di sterile e fallimentare illusione, appunto.
Tocca leggere le solite teorie romantiche senza alcuna collegamento con la realtà, che invece è l’unico luogo dove AVVENGONO le cose.
Per quanto riguarda “il copia incolla” di Markus, è ovvio che ogni storia di attrazione può trasformarsi in qualcosa di concreto, ma solo se ci sono i presupposti VERI, sennò è un aborto, o una mancata di “fecondazione”, per assenza dell’ovulo o dello spermatozoo, visto che se n’è parlato. Vale la risposta nella quale è contenuta la metafora della valigetta col milione di euro “falsi”. Che ci fai coi sentimenti “veri”, i desideri e i progetti fatti che si appoggiano a quell’illusione? Ci compri la casa? La Porsche? Fai il giro del mondo? No, Resti un pirla come prima. Anche se fossero VERI, sono nati da un falso, che vale zero. E una moltiplicazione di QUALUNQUE COSA PER ZERO, da’ come risultato ZERO. Che senso ha parlare di sensazioni “vere” per qualcosa che si rivelato falso? Una volta accertato che era tutto un autoinganno che fai, te li conservi come un bel ricordo di qualcosa che non era come pensavi? Bravi.
Glielo dirò un giorno a Sharon Stone che la “amo” da 25 anni, e che conservo questo ammore tra le cose che hanno mi reso l’uomo che sono.
Illudersi di essere stati “amati” o di aver “amato” attraverso un’illusione è solo patetico, neppure romantico. E’ un’illusione dell’illusione. Anche se capisco che ci sarà chi non può vivere altro che di queste “verità” virtuali.