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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Trader,
l’ho sempre pensato anch’io (e qui è comprovato da sempre) ma mi fa piacere questa autorevole conferma:
“lectio magistralis del prof Lagonegro. Diceva che nelle discipline dove ci sono molte variabili, si rischia di prendere solo le variabili che danno ragione alla propria tesi e non quelle che la smentiscono.”
Per me, che adoro tutte le variabili in qualsiasi contesto, è zucchero filato!
Non siamo obbligati a perdonare nessuno. Men che meno un genitore che ci ha deliberatamente fatto del male perché ha una personalità disturbata. Si può cercare di andare avanti, questo si. Ma lo dobbiamo fare per noi stessi, per vivere meglio. Il perdono è una cosa intima e molto personale, nessuno da fuori ha il diritto di imporlo, o di tacciare come immaturo chi, per sue ragioni, non se la sente di fare questo passo. Personalmente non odio mia madre, mi fa solo tanta pena. Perché non riuscirà mai a VEDERE ciò che di bello la vita può darti, tutta presa dai suoi immotivati rancori verso questo e quell’ altro, o dal suo perenne senso di inadeguatezza. Non sopporta quando mi vede felice e fa di tutto per trascinarmi con lei verso il basso. Sto davvero bene solo se le sto lontano. Ha fatto del male a chi le stava vicino ma soprattutto lo ha fatto a se stessa, privandosi di quella serenità e gioia che ti permettono di evolvere e di avere un rapporto sano con gli altri.
Se lei morirà prima di me, al suo funerale non sarò dispiaciuta perché è morta. Ma perché non ha saputo VIVERE.
Chi non ci è passato non potrà mai capire e sarebbe meglio che tacesse.
Golem, altri commenti segati. A questo punto il silenzio stampa è inevitabile.
Se non avete altro da dire e quindi non devo rispondervi nel prossimo commento, inizio il silenzio per una durata di alcuni giorni.
Senti Cuncettí, ti do una lezione di vita aggratis perché mi sento generosa. Tu per il cosmo vali tanto quanto la caccola di una formica e per me hai ancora meno rilevanza. Non me ne frega una mazza delle tue questioni personali, non parlo con te se non per pigliarti per il culo sulle tue teorie scientificheeehh, quindi mettiti l’anima in pace. Sei tu, che nel tuo disagio sempre piú palpabile, mi hai dedicato addirittura un blog (a me e Rossana soprattutto, per la precisione). Questo dice molto sul tuo stato di salute mentale e su quanto tu abbia bisogno di curarti.
Golem, è sempre difficile trovare un equilibrio tra la comprensione e la giustificazione. Cerco per onestà verso me stessa di non ingannare il ricordo, motivo per cui si deve salvare tutto di una persona, aspetti terribili compresi. La giustificazione post mortem, soprattutto verso le persone care, è sempre una tentazione, un modo per coccolarsi nella nostalgia. Io vorrei trasmettere a Tettaman l’umanità delle persone a me care, con i loro fallimenti e limiti.
“si rischia di prendere solo le variabili che danno ragione alla propria tesi e non quelle che la smentiscono.” insomma il buon vecchio bias di conferma.
E ci voleva Lagonegro per capirlo? Mi pare di averne già fatto notare la presenza in questo forum come un cattivo metodo di analisi dei fatti, come peraltro sostiene il “professore” quando parla di “rischio”. Ma sembra che curiosamente ci sia chi ritiene che la tesi sia da leggere al contrario, come un fatto positivo.
Che ancora più curiosamente riconferma come persino con una sintassi corretta vi sia chi legga quel che piace.
÷÷÷
Trad, dei due post di ieri sera uno segato. Si parlava della necessità di far commentare tutti tranne i troll e gli “strumenalisti” ma non è “piaciuto”.
Tu ti taci, mentre io al contrario insisterò a lottare, affinando sempre più i mezzi per combattere il parassitismo emotivo forumistico.
Sai Suzy, si capiscono meglio i propri genitori, nel momento in cui crescendo ci si mette di fronte ai propri errori e contraddizioni e si ha finalmente un metro di giudizio dal quale giudicare il valore delle azioni e delle contingenze che le hanno prodotte, ma in realtá non è facile essere tu
Quando si è bambini i nostri genitori li vorremmo perfetti, presenti e accudenti come il nostro istinto richiede, ma nei fatti questo avviene raramente, per tutta una serie di situazioni che neppure quando accadono riusciamo a identificare nei loro effetti su noi figli.
Oggi, in linea di massima, un figlio è frutto di decisioni più ponderate, con tutto quello che ne consegue in termini di attenzioni mei loro confronti, almeno questo si spera, ma ugualmente tirare su un figlio è sempre un impresa epica. Una cosa è certa però, che gli esempi che i bambini vedono in casa sono fondamentali per il lo sviluppo dei loro principi, e soprattutto in quel caso la coerenza è quella più importante.
Un bambino “tradito” non saprà mai cosa sia giusto o sbagliato. Anche da adulto.
Suzanne le ha suonate a Sconcetta!
La petomane è stata fatta nera.
Ecco, questo è parlare fuori dai denti!
Golem, sei coriaceo.
Anni fa Suzanne mi suggerì di rivolgermi agli admin per questi casi, ma ho rischiato di essere bannato io.
Avevo fatto anche un appello a tempestare gli admin di richieste di fermare i troll, ma nessuno lo ha fatto.
Rossana, sono contento che l’appunto sul prof. Lagonegro ti abbia interessato.
Inizio silenzio stampa.
“Tu ti taci, mentre io al contrario insisterò a lottare”
Grazie Batman!
Le tue famose battaglie per i diritti sociali.
Importantissime. Fondamentali.
E niente, Rincogliaucio deve dire la sua. E ancora NON CAPISCE che con i miei interventi è esattamente quello che mi aspetto che faccia, per potermi…”abbeverare alle fonti di coglioneria che il sapor rimanga nel cuor feroce a conforto, e che a lungo illuda quella mia sete di cretin o quel che sia.”
(Variazione elzeviriana sul tema de “I Pastori”, dedicata a Gauciello T’Annuncio)