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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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23.226 commenti

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  1. 21491
    rossana -

    … segue

    Interessante notare che in Italia l’imposizione violenta seguiva una modalità di controllo di sinistra, mentre la destra, se non agiva per semplice spirito di opposizione, sarebbe stata maggiormente tollerante nei confronti di chi decideva di non sottoporsi al vaccino

  2. 21492
    Suzanne -

    Golem, sono fermamente convinta che ci fosse meno ignoranza 50 anni fa tra chi aveva conseguito la terza elementare di quanta ce ne sia ora in cui si ha accesso potenzialmente a tutta la cultura e informazione esistente. Perché senza consapevolezza della propria ignoranza si assumono tratti di onnipotenza e allora si va dal dottore con la pretesa di ricevere la cura che si è decisi in autonomia, si parla di astrofisica come di biologia senza un minimo di pudore e si dedice che “io sono il piú furbo” pur non avendo mai fatto mezzo sforzo di studio serio su qualsivoglia argomento. Poi, ti giuro, sto discorso del “tutte le opinioni sono rispettabili” mi fa venire l’allergia peggio che i funghi. Ma perché debbo fingere rispetto per opinioni demenziali? È solamente una finzione e anche pericolosa tra l’altro. Ci sarà chi considera i neri una razza inferiore, come detto anche su queste pagine, anche questa è un’opinione rispettabile? Qual è il confine dell’accettabile? E basta dai.

  3. 21493
    maria grazia -

    Rossana, purtroppo ancora una volta devo ricordarti che non sono certo io quella che qui non ha rispettato le “infinite sfumature” degli altri e le varie differenze che possono esserci tra persona e persona. A proposito.. come stanno i tuoi amici del vecchio club? Hai loro notizie? Hanno trovato finalmente donne perfette, virtuose, integerrime, con vent’anni meno di loro e somiglianti a delle veline?
    Faccelo sapere, dai! Grazie dell’eventuale risposta.

  4. 21494
    Trader -

    Ragazzi/e, vi voglio bene. Ma un confronto per essere tale implica l’ascolto dell’interlocutore. Non ci si può lamentare che non sia stata fatta informazione, se poi le informazioni non vengono recepite. State confondendo due cose diverse, vaccino e siero, nonostante vi abbia già detto che non sono la stessa cosa. Errare è umano, perseverare è diabolico. MG vi sta confondendo le idee.
    Rossana, a me ha dato fastidio che tra le domande sulla scheda da compilare al momento della vaccinazione, chiedevano se ero allergico a qualche componente del vaccino. E che ne so, io? Infatti non ho barrato ne si né no

  5. 21495
    gabriele -

    @Trader, in effetti hai ragione, volevo scrivere una serie di concetti e cose, ed alla fine ho lasciato “sieri”, non corretto, invece che “vaccini”. Giusto. Ti rassicuro sul fatto che non mi ha indotto in confusione nessuno, forse dovrei fare più attenzione alle emozioni, che certe cose mi suscitano.
    Le definizioni di pericolo e rischio, non sono “a sentimento” o da ripetere a parole proprie, ma sono contenute in articoli, di normative, per settore di riferimento, nel caso, è il Regolamento (CE) 178/2002, del Parlamento Europeo e del Consiglio, “che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare”.
    Nello specifico l’articolo 3 “definizioni”, al punto 9: “«rischio», funzione della probabilità e della gravità di un effetto nocivo per la salute, conseguente alla presenza di un pericolo”;
    …(omissis… per completezza, la…

  6. 21496
    gabriele -

    …la definizione del Rischio, è completata, dall’Analisi del rischio, Valutazione del rischio, la Gestione del rischio, e la Comunicazione del rischio, solo per ragioni di spazio non le riporto, e rimando al Regolamento 178/2002, punti dal 10 al 13, dell’articolo 3, “Definizioni”.
    Questa è una parte della risposta, alla tua domanda, nello stesso articolo, è presente al punto 14, la definizione di “pericolo”: “«pericolo» o «elemento di pericolo», agente biologico, chimico o fisico contenuto in un alimento o mangime, o condizione in cui un alimento o un mangime si trova, in grado di provocare un effetto nocivo sulla salute”.
    Non sono le persone che devono dire le definizioni, ma sono le norme, e leggi, e sapere sempre dove andare a vederle, per il proprio ambito di competenza, che è quello tecnico alimentare nel mio caso.

  7. 21497
    Golem -

    Ma insomma, tralasciando la “segata” alla replica di un commento delle 10, che mi ha colpito per la raffinata e non nuova retorica, ma alla resa dei conti, ‘sti casso di vaccini si sono rivelati una fregatura o no? I casi avversi sono stati marcatamente superiori alla media o no? La vaccinazione ha contribuito in modo significativo a contenere la pandemia o no?
    Ma al di là dei vaticini dei novax più radicali, che prevedono morti improvvise a tempo, cosa peraltro possibile per ragioni meramente statistiche e indipendenti dal vaccino, non è ragionevole pensare che lo sforzo della Sanità a livello mondiale sia stato comunque positivo, stante la situazione “bellica” in cui si operava?
    C’è chi va a cercare il pelo nell’uovo su garanzie statali che nessuno poteva dare, per motivi che superano persino l’ovvio, dimostrando la differenza di chi vive in teoria e chi in pratica. E questa è un’altra delle tante ragioni per le quali spesso non si comunica su queste laidissime pagine.
    Mi dico un auto ciavo per non voler ancora capire che certi limiti sono insuperabili.

  8. 21498
    Golem -

    Suzy, quello che mi portava per mano al centro vaccinazioni era lo stesso nonno che un giorno (avrò avuto 18 anni) mi disse una frase che mi folgorò per quanta realtà contenesse: “per credere di sapere tutto basta restare ignorsnti”.
    Ma nonostante facesse il contadino e avesse davvero la terza elementare, a casa lì vedevi leggere sempre qualcosa, oppure ascoltare alla radio musica operistica. È una questione di sensibilità e di intelligenza. D’altra parte, al netto di certe caratteristiche, quando il tuo riferimento quotidiano è la natura, i suoi ritmi e “l’onestà” con la quale ripaga il tuo lavoro, solo uno stupido non acquisirebbe l’equilibrio per valutare sé e i propri limiti.
    Io non ho sufficienti mezzi cognitivi il perchè oggi ci circonda tanta ignoranza relativa, ma la vedo, la percepisco e ne subisco gli effetti, qui come fuori. Come ebbi modo di dire in altre occasioni e per ragioni analoghe, forse un giorno i sociologi, e magari gli antropologi sapranno spiegarlo ai famosi “poster”.

  9. 21499
    Trader -

    Le definizioni di pericolo e rischio, non sono “a sentimento” o da ripetere a parole proprie, ma sono contenute in articoli, di normative, per settore di riferimento, nel caso, è il Regolamento (CE) 178/2002

    Gabri, ti sbagli di nuovo. Qua non stiamo parlando di cibo, sei fuori tema, fuori contesto. I vaccini non si mangiano, Gabriele. Tantomeno il siero, a meno che tu non sia un vampiro. Un vampiro energetico come MG. MG ti ha confuso le idee!
    Dobbiamo rifarci al D. Lgs. 81 del 2008 (oltrettutto la normativa che riporti è antecedente). Inoltre i concetti di rischio e pericolo che ho descritto, oltre ad essere stabiliti dalle normative, sono stabiliti anche dalla attuale scienza della sicurezza.
    Comunque, forse non l’hai colto, ma i concetti che riporti in quelle norme ovviamente sono coerenti con quanto ho già detto io in precedenza: corrisponde l’affermazione che hai riportato “rischio, funzione della probabilità e della gravità

  10. 21500
    Trader -

    di un effetto nocivo per la salute”, proprio come ho detto io, solo analiticamente: R=PxD, quindi R in funzione di D o di P.
    Ma la definizione della norma che riporti tu è incompleta: a mio avviso deve essere considerato anche il rischio per la sicurezza, non solo quello per la salute. Secondo te perché dico questo?
    Ribadisco: il “pericolo” è una proprietà intrinseca di un oggetto, che comporta un rischio solo se c’è una probabilità che il pericolo comporti un evento dannoso. Nella norma che riporti, questa proprietà intrinseca sta nell’agente biologico, chimico o fisico contenuti nell’alimento (fisico in questo caso si riferisce alla presenza di inquinanti radioattivi). Ma non confonderti: infatti la normativa valuta i RISCHI, non i PERICOLI: rischio biologico, rischio chimico, ecc.. non parla di valutazione del pericolo biologico. Se al termine di un mio corso nel test un discente parla di pericolo chimico, gli faccio rifare la formazione. Sono concetti di base.

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