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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Suzanne, non ho mai detto che mi sarei confrontato con te su qualsivoglia autore. Tu hai una formazione evidentemente libresca, da quello che scrivi sembri una teorica della vita. Mi chiedo come hai fatto a fare una tesi su Buzzati. Eppoi, qui non siamo in un’aula dove scegli tu il tema. Qui il tema lo assegno io e stasera mi va di confrontarmi su Lovecraft di cui ho sempre apprezzato l’equo e solidale rapportarsi con razze diverse da quella caucasica.
Grazie Sofia, la stima è reciproca. Ho sempre apprezzato la tua delicata attenzione agli altri. So che questa specie di volontariato che fai qui ti costa energia vitale, e quella che trasmetti è ben più elevata di quella che ricevi da certe persone ingrate, ma tieni duro.
Grazie yog..sei un amore! Mi hai detto una cosa bellissima! Ti abbraccerei tutto!!eee tu è da un po ormai che mi conosci e mi hai capita fin da subito lo so..
Infatti prende molta energia vitale.. Ma ormai come dite sempre tu e golem sono diventata un importante dottoressa qui no? E quindi c’è bisogno di me…giusto?
Ti voglio bene..* ciao*
Yog, se tu esistessi saresti un eccellente paraciapette, ma, ahimé, sei solo il coniglio impaurito sbucato dal cilindro del prestigiatore. Sarei davvero curiosa di sapere quale altra conoscenza, oltre quella libresca, si possa avere di uno scrittore che ha prodotto libri. Sei per caso suo cugino? Ah, no, ho capito! Sei il babau che spaventò i sogni buzzatiani.
Golem, il tuo commento non nega il diritto universale sotteso ad ogni drammatica migrazione umana, ma semplicemente pone in luce alcune problematiche effettive, altre ipotetiche. É come se io dicessi: tutti i bambini hanno diritto ad un’istruzione, però quelli disabili creano molti problemi, scombussolano il gruppo classe, richiedono un maggiore dispendio energetico, ci obbligano a metterci in gioco; pertanto debbono rimanere a casa. Ti pare un discorso sensato?
Abbiamo già affrontato il tema del cambiamento e relativa perdita di sé, ma la storia è un flusso continuo ed inarrestabile di eventi. Tutte le grandi conquiste hanno trovato resistenza in quella parte della società che temeva di perdere i propri privilegi: le prime suffragette sono state ostacolate anche dai loto mariti, spaventati da un sovvertimento di ruoli.
Probabilmente stiamo attraversando una grande cambiamento epocale, che trasformerà irrimediabilmente gli equilibri interni ed esterni ad un Paese. Un’analisi ctitica obiettiva sarà possibile però solo quando ne saremo sufficientemente lontani.
Suzy, tutti, più o meno, sentiamo la profonda solidarietà alla sofferenza altrui; si tratta di un istinto anche quello, legato in maniera indiretta alla conservazione della specie, ma gli esempi che hai fatto non c’azzeccano per niente col fenomeno migratorio che stiamo vivendo, oltre a denunciare la tua visione da educatrice, piuttosto idealizzata che non realistica. Qui non abbiamo a che fare con dei “bambini” problematici, ma con degli “alieni”, intesi in termini di valori della vita e di “cultura” in senso lato, che sono quelli intorno ai quali si costruiscono in decine di generazioni le società.
Se il profugo siriano ha una ragione evidente per fuggire, il resto degli emigranti ne hanno altre che riguardano semplicemente situazioni di opportunità contingente legate all’albero della cuccagna che rappresenta l’Occidente, dove anche raccattare le briciole di quello che per loro è visto come un perenne pranzo di nozze, è meglio che raccogliere quelle che trovano dalle loro parti. Se ti illudi che questa massa venga da noi piena di voglia di diventare Steve Jobs, credo che dovresti dovresti subito. Potrà accadere per la legge dei grandi numeri, non perchè accogliamo cervelli di quella portata. Accogliamo stomaci e braccia. Stomaci che vogliono essere riempiti e braccia che verranno sfruttate per le ragioni che ho anticipato.
Per la situazione demografica italiana, la struttura economica e la qualità della nostra classe dirigente, avere a disposizione gente facilmente “acquistabile” sul mercato del lavoro (nero) è quanto di meglio si possa avere quando manca una vera strategia politico economica sociale.
La tua è una visione ancora una volta romantica di una realtà che non lo è, e non lo può essere, perchè non lo è la vita. Siamo noi che vogliamo vederla con gli occhiali rosa per tentate di restare in eterno bambini che leggono le fiabe. E fintanto ne parliamo al “sicuro” del nostro buonismo (ipocrita) cattolico ci sentiremo a posto.
Suzanne, ma che paragoni fai? i bambini disabili messi a confronto con le ondate migratorie selvagge? Scusa ma come ti puoi stupire se poi ti dicono che sei solo una teorica dell’ accoglienza e basta? I nostri disabili sono cittadini come tutti gli altri, qui in Italia hanno una casa, una famiglia, e anche se molti di loro non potranno camminare nè correre, da adulti potranno comunque svolgere una qualche attività utile alla comunità e senza nulla togliere al resto della cittadinanza in termini di legalità, sicurezza e anche opportunità. Quindi dici perloppiù cose insensate. Inoltre, nessuno SPECULA sui disabili. Ergo, non rappresentano un danno per la collettività. Gli immigrati che arrivano in massa sulle nostre coste invece di fatto sono un danno per il nostro paese, perchè oltre che sottrarre posti di lavoro agli abitanti locali e a diffondere violenza, degrado e criminalità, alimentano un traffico illegale ( quello dei clandestini ) che pesa sulle nostre stesse tasche. Ricordati che mafia e politica in Italia ( ma non solo in Italia ) sono interconnesse. E oggi la mafia lucra moltissimo sugli immigrati. Sarebbe ora che tu scendessi dalla tua nuvoletta e venissi a patti con la realtà. Mi spiace ma in questo Sofia ha pienamente ragione.
Anche l’ esempio delle suffragette non centra niente. Lì era questione di rivendicare un diritto negato, non di permettere a disperati ed elemosinanti ( e qualche volta a criminali ) di ogni tipo di invadere i nostri confini riducendo il paese ad una fogna a cielo aperto e nella quale regnano miseria e guerra tra poveri.
Secondo te perchè hanno inventato le frontiere, i passaporti, i controlli negli aereoporti e nelle dogane?? proprio per monitorare e regolamentare un fenomeno ( quello degli spostamenti internazionali e dei flussi migratori ) che è potenzialmente pericoloso per uno Stato, per varie ragioni..
.. Secondo la tua “logica” invece, queste cose non dovrebbero neanche esistere, ognuno dovrebbe essere libero di scorazzare dove gli pare ( magari chissà con quali intenzioni.. – pensiamo al terrorismo o al più banale e diffuso traffico di droga ) e non dovrebbe più esserci alcun fattore amministrativo, culturale e strutturale che definisce l’ ordine e l’ identità di un paese.. Suzà, quello che affermi non ha alcun senso. Il fatto che ci sia qualche simpatica signora islamica con cui hai stretto amicizia, non cambia la realtà dei fatti relativamente al quadro generale della situazione.
Poi, visto che secondo te chiunque la pensi come me e come Golem è automaticamente un nostro fake, perchè ti sprechi a rispondere a Yog?
Golem, era una reductio ad absurdum ovviamente. Il punto focale è che un diritto rimane tale anche quando ci causa problematiche o aggrava la nostra situazione, singolare o collettiva. Ti piace proprio il termine buonista, eh? In effetti potresti avere ragione; pensa che sono buonista anche verso le api “avversarie” che hanno costruito la loro casetta nella mia buca delle lettere. Non ho il coraggio di sfrattarle, perché potrebbero essere delle api immigrate e venire sfruttate da apai senza scrupoli 😉
In effetti me lo chiedevo anch’io. Che razza di fake sarei? Finitela di trattarmi come se non fossi Golem (o uno degli altri eteronimi che ben conoscete).
Quanto ad essere il fake di MG, no, questo no. Non è il mio GENERE.
Souzanne, guarda che tanto per cambiare hai capito Roma per toma. Ho detto che tu, per quello che è possibile arguire, hai una conoscenza libresca della VITA, non di un autore. E ho detto che una che ha una conoscenza libresca della vita non può fare una tesi sensata su Buzzati. Sono stato molto più cattivo di quanto hai avuto l’impressione che io fossi. E mo’ me ne ritorno nel cilindro, che me la sto facendo sotto.